HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › L’enneagramma "attraverso" il cinema
Questo argomento contiene 4 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Raffaella Foggia 13 anni, 1 mese fa.
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SirenellaCarissimi, stavo riprendendomi dall’effetto frullatore che ho provato dopo l’ultimo seminario seguito con Antonio, e pian piano alcune delle cose che mi hanno colpita stanno ricomponendosi in ordine decente ed in fila indiana nella mia testolina ultimamente un po’ malandata. I film sono stati veramente tantissimi, ma ce ne sono alcuni che mi sono rimasti impressi per vari motivi. Mi ha colpita molto l’interpretazione di Alberto Sordi nel ruolo di Don Abbondio, non perche’ io non fossi al corrente del suo talento e della sua versatilita’, ma perche’ per la prima volta mi sono resa conto di quanto un attore debba veramente “entrare” in un ruolo, quanto lo debba capire a fondo per poterlo rappresentare in maniera convincente. Io non so davvero se Sordi sapesse qualcosa dell’enneagramma ma come 6 fobico era straordinariamente perfetto ed esilarante 🙂 …lui era “esattamente” come doveva essere! Un’altra interpretazione che mi ha colpita, questa volta come testimonianza “rivelatrice” di certi atteggiamenti e’ stata quella dei protagonisti di Sesso, bugie e videotape. La protagonista (A. Mc Dowell) un 9, e’ riuscita a farmi toccare, se cosi’ si puo’ dire, quello che significa la “formazione reattiva” che caratterizza in alcuni momenti le reazioni degli amici 9 che si trovano a dover affrontare dilemmi esistenziali propri o di persone che amano. Non avrei dovuto sorprendermi, visto che mio padre era un 9, ma non avendo piu’ lui come riferimento da osservare sotto nuova luce, ho scoperto e riscoperto cose che prima mi sembravano strane eppure “normali”. Affascinante il protagonista 5, che assieme alla Mc Dowell riesce a rompere le catene e fare passi avanti nella sua crescita e nella sua integrazione. Quella che mi ha fatto piu’ riflettere pero’ e’ stata Michelle Pfiffer, che splendida come sempre, recitava nel ruolo di una donna 3, un’avvocatessa in carriera che mi ha ricordato terribilmente uno dei miei ex titolari e che al pari di lui era totalmente incapace di concentrarsi sui suoi sentimenti, su cio’ che veramente contava per lei, su quanto fosse difficile mantenere intatto il ruolo di donna di successo, e di quanto fosse dura allevare dei figli che nella realta’ non sono mai come ce li eravamo immaginati. Per fortuna la bella Michelle grazie all’aiuto di Sam (il film e’ appunto: io sono sam) riesce a far crollare la diga, e si concede quella umana fragilita’ che sembra per loro cosi’ difficile da raggiungere. Cosa dire poi di The Death? Non lo conoscevo. Non ne avevo mai sentito parlare, so soltanto che il monologo finale e’ qualcosa che sento dentro come se qualcuno avesse letto le pagine di un mio diario ormai perduto. Parole pensate per qualcuno, o forse dette a me stessa, di quelle che mai e poi mai confesseresti ad alcuno. Sarei curiosa di sapere quali scene hanno colpito coloro che erano con noi sabato e domenica, e se qualche spezzone vi ha impressionati quanto me, nel vedere finalmente rappresentazioni molto precise e ben definite di cose dette e discusse sempre e solo in teoria. Mi sembrava di aver studiato i pianeti del sistema solare per anni, e aver capito solo in quel momento di cosa si stesse davvero parlando. L’effetto e’ stato un tantino stravolgente, ma sicuramente molto molto illuminante. Baci a tutti. (vado a dormire, sto malissimo e per oggi mi sa che mi basta cosi’ 🙂 )…
GiovannaCara Sirenella mi auguro che tu stia bene presto e, visto che ti ha colpito molto The Dead (Il titolo esatto è appunto questo perché si riferisce ai morti), prova a leggere il meraviglioso racconto di Joyce nella raccolta “Gente di Dublino”. Garantito che proverai le stesse emozioni. Nel frattempo ti abbraccio e ti auguro un risposo ristoratore.
TeclaA me il personaggio che mi ha veramente sconvolto, l’unico che mi ha proprio emozionato nel profondo è stato Marion del film Un’altra donna. Altri personaggi mi hanno interessato o incuriosito ma solo Marion mi ha toccato,eppure er un 5, con tutta la marea di 4 che abbiamo visto rappresentati nessuno di loro mi è sembrato così dolorosamente intenso.
SirenellaSi Giovi, e’ stato un errore di battitura scusa 🙂 …Tecla devo riconoscere di averla dimenticata Marion, ma appena ho letto il tuo post mi ha investita tutta l’intensita’ che ho provato anche io quando l’abbiamo scoperta. E’ uno di quei film che vedro’ prestissimo, perche’ non puo’ non lasciare qualcosa dentro di indelebile…
Raffaella Foggiaciao a tutti sono d’accordo con Giovanna, il racconto di Joyce provoca le stesse emozioni, anche se da Nove le sento abbastanza lontane da me. La sua e quella di tutti i Quattro capacità di sentire così tanto mi ha sempre sconvolto, ma naturalmente anche affascinato. Penso anche io che il personaggio di Marion sia splendido, ma non ho potuto fare a meno di immedesimarmi in Ann (il Nove di Sesso bugie e videotape): la prima volta che l’ho visto l’ho trovata tremenda, ma poi ho scopertto che era così perchè mi rispecchiava quasi completamente (anche se devo confessare che ho delle parti anche di Mrs Bridge, molto nascoste, molto lontane nel tempo, ma ci sono….)
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