HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Coppie genitoriali – problema della nostra generazione?
Questo argomento contiene 6 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Antonio Barbato 13 anni, 1 mese fa.
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Marina MeleVorrei sollevare un dibattito su questo tema. Ieri sono stata a cena da una coppia di amici che hanno due figli in età scolare. Conosco da alcuni anni lui e da pochi anni lei. Con entrambi sento una relazione forte. Sono amici del mio ex e per oltre un anno, come con tutti gli altri, non sono riuscita a frequentarli. Lui è formatore aziendale, una bella testa, lei è manager nel campo editoriale, una bella testa…..figli fantastici, ribelli, creativi. Modello educazionale simile ma non sintonico. Lui decisamente più aperto e concentrato sulla crescita della responsabilità, lei decisamente più normativa/protettiva. Mi trovo, a causa della gestione dei figli, un pò da sola con l’uno e un pò con l’altra mentre si preparava la raclette con le patate, prosciutti vari (che libidine). Ognuno, singolarmente, mi rappresenta una vita “a parte” assolutamente confidente sul fatto che io sia riservata su quella confidenziale intimità (e lo sono per caratteristica personale)…..poi viviamo un momento conviviale a tavola e mi sembra di essere salita su una giostra impazzita (e mi chiedo, nel mio silenzio, ma anch’io ero così?la mia famiglia era così?…non ricordo, non volgio ricordare, forse non era così)….rimango poi di nuovo sol acon l’uno o con l’altra e tutto si chiarisce. Ho davanti una coppia genitoriale, assolutamente morta nell’amore, nella passione, nell’intimità. Sono due adulti estranei a entrambi. Sono un pò basita sul fatto che non si parlino (eppure mi parlino) e mi dico…..ma non starebbero meglio se si parlassero? Non sarebbe più onesto? E quante sofferenze, disagi, malesseri in meno vivrebbero che, visti da fuori, travolgono emotivamente i figli in quell agiostra impazzita?…..Li saluto e scendo, lui mi accompagna e con tenerezza mi dice: adesso che sei anche naturopata, per favore, puoi “prendermi in carico”? Certo, gli rispondo! Considerami già la tua naturopata. Salgo in auto, Sarah Jane Morris canta……penso a quello che ho visto e rifeltto: la maschera. Molti di noi si mettono una maschera a un certo punto della vita e si fissano su alcuni standard e li ci restano….ma qual è il meccanismo di scelta? E’ positivo perchè non ci si stacca dalle responsabilità in cui, in un certo senso, ci si è condannati?…ma quanto bene fa educare i figli così? (io poi che ho fatto altre scelte in che maschera mi sono fissata?)……Ho scritto ancora sotto l’effetto di quanto ho visto e volevo condividerlo….cosa ne pensate?
AlessiaCiao Marina, di coppie così ne vedo a bizzeffe in psicoterapia e, purtroppo ne conosco altrettante tra parenti amici e conoscenti. Uomini e donne soli, incistati in dinamiche a due senza essere più coppia, intrappolati in meccanismi più o meno patologici. Spesso arrivano da me proprio grazie ai figli: se il loro disagio di coppia è lieve si accorgono che il figlio dà problemi quando arriva all’adolescenza, quando il problema è più grave sono i bimbi più piccoli ad assorbire “il male della coppia” e a pagarne le conseguenze, con una sintomatologia che spesso si esprime attraverso il corpo. In terapia, poi, si accorgono, stupendomi, che non si conoscono affatto, come se all’epoca si fossero innamorati di qualcun altro e quest’occasione di parlarsi, con l’ausilio di un terzo, li fa uscire dal sonno e fa scoprire un’altra persona accanto a loro. Altre volte (meno frequenti, però) sono disagi meno gravi e riprendere a comunicare sembra più facile. Non sono ancora genitore, ma se penso alla mia infanzia e, soprattutto alla mia adolescenza, pensando a quanto ho fatto penare i miei genitori (e a quanto loro abbiano fatto penare me!!!!)credo che sia il compito più difficile del mondo…nessuno te lo insegna, nessuno ti dice cosa è giusto o sbagliato fare e, anche se ci fosse il manuale per il perfetto genitore, sarebbe sicuramente insufficiente visto che i figli non sono tutti uguali e, soprattutto, sono persone uniche ed irripetibili. Non è assolutamente facile nemmeno rimanere saldi in coppia. Ci vogliono, a mio avviso, vari ingredienti: amore, passione, rispetto, sincerità, complicità, intimità……….e le dosi cambiano, come se non bastasse, a seconda del momento, dell’età della coppia. Tutto questo è una terribile meravigliosa sfida, che si combatte giorno per giorno. Anche io mi guardo intorno e quando vedo genitori o coppie in crisi mi chiedo: anche io sarò così? è il tempo che ci fa tanto male? Da psicoterapeuta familiare tento di supportare molte famiglie, ma con la mia sarò capace nei momenti no? Non ho la risposta a nulla, ma credo fermamente che chi si accontenta e non si accorge neppure che tra se e il compagno/a è morto qualcosa o che i figli chiedono aiuto con comportamenti “strani”, poco adeguati o patologici, ebbene quella persona ha smesso di combattere, si è rassegnata e per me è morta, dentro! Per quanto mi riguarda conosco solo questa vita (nel senso che posso solo immaginare, fantasticare, sognare che ce ne siano altre) e non voglio sprecarla! Un bacione e grazie per lo spunto…..
Marina MeleGrazie Alessia. Interessante quanto dici. Ho letto con calma e la cosa che ho sentito più forte risuonare dentro, è quando dici che sono i comportamenti “strani” dei figli che andrebbero letti, mentre, per ulteriormente coprire i propri “castighi” si tende ancor più a reprimere queste stranezze dei figli. Sono separata da molti anni e ho agito con coscienza, dopo molti anni di attesa e con tutti i possibili tentativi ma anche i figli dei separati hanno le loro stranezze e anche noi genitori liberati da certe situazioni abbiamo il nostro bel da fare. Certamente sono uscita da certe logiche e ho inseguito quanto di più autentico sentivo in me, assolutamente insopprimibile per il mio benessere psicofisico ma non è vita facile, sotto nessun fronte ma certamente è vita di ricerca interiore costante e continua. Tu che svolgi questa professione, cosa vedi di diverso tra le famiglie che rimangono infelicemente insieme e le “famiglie” separate?
Grazie….mi sarà molto utile!
Luceio non so se può servire…
sono il risultato di una coppia separata. per anni mi sono chiesta come sarebbe stata la mia vita se i miei fossero rimasti insieme. non percepivo la loro infelicità sebbene purtroppo al corrente “emotivamente”del loro disagio d coppia. i miei non hanno mai litigato.si sono separati senza litigare e adesso non si rivolgono la parola da quasi vent’anni.cosa è successo a me?è successo che nella mia vita relazionale appena c’è una discussione penso che sia finito tutto perchè se tutto tra i miei è finito senza che litigavano figuriamoci se si discute se può esservi amore. avrei preferito stessero insieme?forse.sarei stata più serena e meno complicata? non si sono accorti del disagio della figlia.di una figlia che non ha mai detto di soffrire che ha accettato le loro scelte.gli è stata vicina nella ricostruzione delle loro vite amando i loro nuovi compagni e i figli venuti dopo.forse avrei preferito essere “strana”.forse avrei voluto chiedessero aiuto per i miei comportamenti strani ma sono certa che non avrei mai voluto stessero insieme per causa mia. oggi sono sereni.li vedo appagati con i loro compagni e mi sembra di aver immagazzinato io le loro sofferenze che all’improvviso adesso che sono cresciuta sembrano essere degli ostacoli nella vita mia di coppia.ricerco continue conferme e l’origine mi sembra sempre essere quel “non hanno mai litigato eppure è finita”. non so se la voce di una figlia “che è rimasta separata” è attinente alla riflessione proposta però…volevo dirvelo.
myra
AlessiaCi sono sicuramente delle differenze, lo ammetto. Ma io sono di parte. I miei si sono separati quando io ero già fuori casa e noi figlie tutte maggiorenni e più. Posso dire che ho sofferto molto la loro coppia altamente e spudoratamente conflittuale, mentre adesso si telefonano per ringraziarsi dei regali di Natale (che ancora mio padre fa a mia madre) e per decidere cose importanti sulle mie sorelle. E con mio stupore si mettono anche d’accordo!!!! Sono pronta a dire meglio così, meglio di quando eravamo piccole e avevamo paura di parlare per non innescare una discussione senza fine che sarebbe approdata sicuramente a “chi sono io e chi sei tu, da che famiglia provengo io e da quale tu, quanto sei cretino/cretina tu e da quanto sono intelligente e colto e simpatico e più determinato io!!!. Che palle, anzi che dolore, immenso, infinito, sempre dietro l’angolo. Ed oggi: stupendi, ringiovaniti (60 lui 55 lei sembrano due giovincelli alla scoperta delle gioie del mondo!) Felici? Non so, ma sicuramente più sereni, meno esauriti con i loro nuovi compagni, con le loro nuove coppie, che, poichè sono giovani, non sono ancora diventate invischiate, automatizzate, patologiche (perchè i miei hanno gli stessi difetti e naturalmente li ripropongono anche in nuovi contesti).
Le differenze tra famiglie che rimangono forzatamente unite e le famiglie separate ci sono: per i figli è meglio la coerenza e la sincerità. Con la separazione si soffre, ma meglio lontani che due genitori infelici quotidianamente vicino. I bambini sentono e assorbono tutto e l’infelicità e l’insoddisfazione di mamma e papà sono terribili per una personcina che cresce. Io avrei preferito non viverli insieme, ma naturalmente lo dico perchè li ho vissuti, magari se non fosse stato così, avrei detto diversamente. Baci a tutti e attenti ai bambini, anche a quelli dentro di noi perchè anche loro soffrono coppie sbagliate, rapporti poco sani, ascoltiamoli di più, facciamoli agire istintivamente ed emotivamente. Il bambino che è in noi vuole vivere e scoprire ancora, se lo obblighiamo in una gabbia di regole e stereotipi va in narcolessia, e poi diventa catatonico. Non lo permettiamo mai, scegliamo per la nostra serenità, i nostri figli ci ringrazieranno, un giorno.
Ale
Marina MeleGrazie Ale. Lo affermo da figlia di genitori separati, lo affermo da donna separata, madre di un figlio di una coppia separata. Lealtà, coerenza, salvezza del nostro bambino. Purtroppo non posso fermarmi ma davvero grazie! Tornerò sull’argomento così stimolante e pacificante, per me, nelle tue parole così esperte!
Antonio BarbatoStavo rileggendo i vecchi post del forum ed ho ri-trovato questa perla di Alessia. I miei erano una coppia terribilmente disarmonica, che non andava d’accordo quasi su nulla, anche se sono rimasti, bene o male, insieme fine all’ultimo momento. Credo di aver sperato tantissime volte che mio padre andasse via, che non lo vedessi più, eppure, tanti anni dopo, non so e non saprò mai se il rimedio sarebbe stato peggiore del male
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