HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Un paradosso ed una feroce polemica nel mondo dell’enneagramma
Questo argomento contiene 5 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Antonio Barbato 13 anni, 2 mesi fa.
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Antonio BarbatoAlcuni anni fa due psicologi americani, che lavorano da anni con l’EdP, scrissero un articolo nel quale lamentarono la scarsa attenzione che veniva data dagli esperti di relazione di aiuto, alla nostra materia. I due autori osservarono, un po’ frustrati, di trovarsi una di quelle che viene definita come paradosso di Semmelweiss, cioè che, a causa di una certa vena misterica e pseudo spiritualistica osservabile persino nell’uso del simbolo, la reale capacità di comprensione e di aiuto dell’EdP veniva trascurata, o semplicemente negata, da gran parte del cosiddetto mondo accademico ed ufficiale. Per cercare d porre rimedio a questa situazione proposero di ridenominare tutto lo scibile dell’EdP e di chiamarlo NPPS (Nine Points Personality System), di eliminare ogni tipo di riferimento a presunte sacralità o trascendenze e di usare un modello semplificato del simbolo. La loro proposta fu, ovviamente, osteggiata da quelli che, all’opposto, vedono l’enneagramma come un fenomeno esoterico e, contrariamente alle evidenze, si ostinano a considerare il simbolo come un valore di per sé, come un elemento di sacralità imprescindibile. All’epoca espressi la mia posizione con una metafora che piacque tanto da essere ancora oggi usata da ambedue i campi. Suggerii, infatti, che l’enneagramma, per le implicite domande che esso pone, può essere visto come una bussola che punta verso il trascendente, ma che, tuttavia, può essere usato molto proficuamente come un normale strumento per la navigazione quotidiana della psiche. Alcuni mesi orsono si è verificato un imprevisto sviluppo di quelle vecchia polemica, quando due altri psicologi hanno deciso di tentare un interessante esperimento. I due hanno, infatti, deciso di inviare alle principali istituzioni educative del loro stato due programmi formativi dall’identico contenuto, ma dalla diversa terminologia. Il primo ha inviato un programma tradizionale con l’uso del simbolo fin dalla prima pagina della presentazione, sostenendo nella premessa che l’insegnamento presentato è frutto della tradizione consolidatasi nel corso dei millenni e facendo riferimento alle influenze esoteriche. Il secondo ha denominato MPPS (Multipolar Points Personality System) quello che stava proponendo, solo dopo un certo numero di pagine ha presentato un diagramma molto simile a quello usato dallo DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), senza cioè, triangolo e frecce interne, e dichiarando che quello che presentava era il risultato di una analisi motivazionale condotta su base statistica. Ambedue hanno inviato a circa 60 istituzioni questo programma che, lo ripeto, era assolutamente identico nei contenuti. Riuscite ad immaginare quale è stata la risposta ai due diversi approcci?? Se l’argomento può interessare, vi darò i risultati alle due proposte e le ulteriori considerazioni e le polemiche che ne sono scaturite.
Utente Ospite/Lo sveglioSono curiosissimoooo!!!!!
Eleonorasono convinta che dalle istituzioni educative sia arrivata una risposta positiva per il secondo, quello denominato MPPS. fammi sapere. ciao
Marina Pierinipenso sia ovvia la risposta…ma aspettiamo il tuo intervento di risposta Anto….
Antonio BarbatoStasera sono molto stanco visto che macinato l’ennesima giornata in aereo, ma entro fine settimana farò seguito con i risultati dell’esperimento.
Antonio BarbatoEleonora, ovviamente hai visto giusto. Il mondo accademico si è sperticato nel chiedere incontri illustrativi di questa tecnica innovativa (36 istituzioni su 45), mentre non ha quasi considerato il primo approccio (solo 3 su 45 e, fra l’altro, solo perché il docente aveva già conosciuto l’EdP). Conclusione? Ricordiamo sempre il vecchio detto che affermava: non giudicare se posso fare qualcosa di utile dalle mie vesti, ma guarda, piuttosto, a quello che ho nella mia mano.
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