Ho visto ieri per la prima volta il vecchio film hollywoodiano ‘Un ponte sul fiume Kwai’ e poi ho letto l’articolo di Raffaella Foggia relativo al film, che ho trovato molto condivisibile per quanto riguarda la descrizione degli enneatipi maggiormente coinvolti.
Mi hanno molto interessato i comportamenti dei vari tipi che emergono da una situazione di estremo pericolo come quella descritta nel film. Devo dire che non avrei immaginato che il colonnello inglese Nichols/tipo Uno alla fine fosse così preso dalla sua compulsione al perfezionismo al punto da difendere il ponte giapponese, a cui aveva dedicato tutte le sue energie, dal sabotaggio dell’esercito inglese.
C’è poi un personaggio secondario che ha attirato la mia attenzione del quale Raffaella non ha parlato. Si tratta del dottore inglese, anch’egli prigioniero nel campo di lavoro giapponese, che chiede ripetutamente al colonnello Nichols, se sia davvero necessario costruire un ponte così bello per i nemici giapponesi; Nichols risponde che lui non capisce per niente le faccende militari. Per tutto il film, questa figura pare assumere un punto di vista distaccato e “sopra le parti”, per quanto anche lui sia molto impegnato, ma nel ruolo per così dire “neutro” di dottore. Alla fine del film il dottore guarda tutta l’ultima parte della vicenda da una collina e, quando tutti i protagonisti sono morti, commenta amaramente “Questa è tutta una follia.. tutta una follia..”, e così si chiude il film. Un Cinque, direi..
Ciao a tutti, Carla