HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Oscar Wilde e la maschera
Questo argomento contiene 8 risposte, ha 4 partecipanti, ed è stato aggiornato da argoiin 12 anni, 8 mesi fa.
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“Se si dice la verità si è sicuri, prima o poi, di essere scoperti.”
Non solo è il mio autore preferito, ma mi avvicina a lui anche lo stesso enneatipo (3 con forte, fortissima ala 2). E credo che questa frase, contenuta ne “La disciplina del Dandy” sia una delle tracce del suo essere. Seppur con molta ironia, Wilde parla spesso della maschera e della finzione, soprattutto quando critica la borghesia inglese della sua epoca; credo che però l’ironia fosse supportata da una verità di fondo, ovvero l’Inganno, che per i tre è di fondamentale importanza. Questa frase non è un semplice aforisma, sottolinea la necessità del tre di “pararsi” dietro tante maschere e nascondere la verità, col solo scopo di essere accettati e benvoluti da ogni persona, che richiederà standard e atteggiamenti diversi…e che il tre irrimediabilmente saprà soddisfare…
Chiara
Si, ma la domanda è: che rischio si corre nell’essere scoperti???? Un Tre parecchio integrato disse: dapprima vedevo solo gli altri, poi, attraverso quello che prima evitavo, cominciai a vedere il mestesso che volevo vedere e infine con la verità vidi quello che avevo paura di vedere.
Beh…almeno nel mio caso “essere scoperti” significa la possibilità di non essere accettata per quello che sono… e quindi un possibile giudizio negativo, che in genere mi fa molto, ma molto male… anche perchè proviene quasi sempre dalle persone a cui voglio più bene, e che dovrebbero “accettarmi” un po’ di più…bello il commento del 3 integrato… 😀
Anonimoinvece per me essere scoperti, mi da una sensazione di liberazione. come se mi autorizzasse a Essere e basta, così come viene. certo ci vuole tempo, non basta essere scoperti una sola volta. ma la strada è quella.
e mi ritrovo molto nel ‘vedere sempre gli altri’ come se gli altri fossero sempre più importanti, l’idea di fondo è se rinuncio io so cosa mi costa e posso decidere di rinunciare ma non vorrei mai che l’Altro rinunciasse a qualcosa per me. Che poi anche questo non è completamente vero, nel senso che l’altro può rinunciare a qualcosa per me, ma dev’essere assolutamente una sua scelta libera e non una risposta a una mia richiesta (esplicita o meno).
Marina PieriniLeggendo alcuni suoi scritti, sopratutto le sue vicissitudini autobiografiche, ho la sensazione che Wilde sia un 2 con forte ala 3 e non il contrario. Il fatto che lui abbia accettato di portare avanti, fino ad autodistruggersi, una relazione con un uomo che lo sfruttava e maltrattava e che non celava nemmeno troppo i sentimenti di dipendenza/disprezzo verso il suo mentore, mi porta a credere che Wilde avesse una relazione che si sosteneva più sull’inseguimento dell’amato sfuggente e sulla paura dell’abbandono che non su dinamiche treesche che poco avrebbero consentito un declino così scandaloso (visti i tempi) e terribile per la sua vita.
Sinceramente non sono proprio d’accordo con te Marina! Un tre, come me, riuscirebbe anche a sopportare tutto questo per amore… (quello vero..) non sempre la maschera socialmente accettabile regge…
Marina PieriniVedi Chiara non è questione di reggere la maschera sociale, ma un’ intera struttura egoica, che si difende con una forza vitale che è pari all’essere che la “ospita” per così dire.
L’enneagramma ci indica in maniera molto precisa quelle che sono le fondamenta di una struttura comportamenale, che indipendentemente dalle similitudini di certi atteggiamenti, non posso essere decostruite o modificate a nostro piacimento.
Se un 3 dovesse, ad esempio, trovarsi di fronte ad una situazione amorosa in cui deve scegliere tra maschera sociale ed amore possono accadere due cose….anzi facciamo 3:
vivere clandestinamente la relazione, cercando di conciliare due aspetti della maschera che non possono incontrarsi pubblicamente.
separarsi tranquillamente dalle ragioni del cuore e delle emozioni, così come generalmente fa un 3 in condizione normale, e dunque separarsi dall’eggetto amato perchè non funzionale agli obiettivi da raggiungere che mantengono l’intera maschera, ossia l’ego.
evolvere in maniera sana ed equilibrata e decidere che una sana relazione d’amore può anche valere il sacrificio di una immagine sociale meno vincente, ma a quel punto la deduzione è ovvia…una persona che evolve sa distinguere una relazione sana da una insana e non si autodistrugge come invece ha fatto Wilde.Quello che possiamo osservare in Wilde è che egli sembra essere una persona che si identifica facilmente nei personaggi che crea e che spesso sono cinici, ricchi, decadenti, anempatici, amorali capaci di veder morire persone che li amano senza muovere un pelo….ma nella vita reale è totalmente incapace di fare altrettanto.
Questa è la vera indicazione su cui lavorare.Questo primo spunto ci da delle indicazioni precise sulla sua tipologia che, ti ricordo, come tutti gli altri tipi, non si può modificare nelle sue fondamenta solo perchè ci piace 🙂
Solo un tipo 2 (o un 4 ma in altro modo) potrebbe essere così ciecamente orgoglioso e pieno di sè al punto da incaponirsi ed impantanarsi in una relazione/dipendenza amorosa così distruttiva.Perchè l’evitamento del 2 è l’abbandono, perchè l’orgoglio non consente ad una persona di separarsi così facilmente da qualcuno che è stato bramato e che si “ostina” a non notare cosa si sta perdendo…. tanto più perchè sfuggente e frustrante…in quanto la voce interiore dell’orgoglio non può accettare che il suo valore, la sua generosità, la sua bontà non siano stati riconosciuti ed apprezzati dalla persona amata.
Nel libro “donne che amano troppo” vi sono decine di casi come questo, che parlano prevalentemente di donne 2, 9 e 4 ingabbiate in dinamiche di dipendenza affettiva simili a questa.Wilde ripete drammaticamente molto spesso nei suoi scritti quanto sia stato ingrato ed ingiusto il suo amato persecutore e quanto lui fosse buono, famoso, generoso nel donarsi a lui concedendogli l’opportunità di conoscere da vicino un simile genio, dicendo a chiacchiere che mai più perdonerà un tal mostro, per poi essere TOTALMENTE incapace di resistere alle ragioni del cuore, appena uscito di galera gli scriverà rimettendo in piedi la relazione distruttiva col medesimo partner.
Un 3 è un 3…..e come ogni tipologia risponde a meccanismi che sono precisi e che si sono originati (lo vedrete) per motivazioni che sono diventate così pregnanti da essere fuse nell’individuo, per questo una tipologia può disgregarsi o evolvere ma non può diventare “altro”.
Tu dici che per amore lo faresti? Una cosa è pensarlo, un’altra è farlo….ma se senti questa certezza interiore allora forse dovremo osservarti meglio 🙂
Principessì, le mie narici delicate sentono puzza di ferormoni Due a tutto spiano :):):):)
“…evolvere in maniera sana ed equilibrata e decidere che una sana relazione d’amore può anche valere il sacrificio di una immagine sociale meno vincente, ma a quel punto la deduzione è ovvia…una persona che evolve sa distinguere una relazione sana da una insana e non si autodistrugge come invece ha fatto Wilde.”
…non mi sento Wilde, ma sicuramente molto tre…date le precisazioni suddette….
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