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Questo argomento contiene 0 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Anonimo 12 anni, 3 mesi fa.
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AnonimoHo trovato l’esperienza di questo weekend molto interessante, mi affascina sempre la ‘magia’ di vedere parlare le voci di dentro, quelle voci che normalmente noi non ascoltiamo e gli altri raramente vedono..
Credo che il mio bambino ribelle non l’ho mai incontrato nemmeno in adolescenza.Vorrei condividere qui l’esperienza di incontro con il mio bambino..
Quello che lui mi ha detto: “Sono così perché questo è il mio gioco. Mi piace molto parlare, ascoltare, osservare le persone e scoprire i loro segreti. Non potrei sopravvivere diversamente. Non cambio perché non so essere diverso, se fossi diverso e facessi cose diverse non mi divertirei più. Non vedo nient’altro che possa avere un senso per me.
Se cambio ho paura di restare solo, di non poter giocare più.Io ti aiuto ad avere persone intorno che ti vogliono bene, che ti approvano e ti apprezzano. Costruisco la tua rete.
Ti sostengo perché senza di me non avresti tutte le relazioni che hai e rimarresti sola.
Il mio compito è di stringere relazioni sempre più forti, aumentare il numero di persone che fanno parte della tua rete, che ti danno ossigeno. Che ti cercano, che si confidano che vogliono il tuo conforto e il tuo aiuto.Ti proteggo dalla solitudine e dal vuoto. Ti proteggo dalla paura di restare sola. Ti proteggo dal freddo e dalla lontananza.”
La mia peggior paura è non essere vista e restare sola.
Il mio più grande desiderio è essere voluta e voluta bene, ma non da tutti dalle persone a cui io voglio bene.Quello che io faccio per non restare sola è dare calore ed essere utile, ma soprattutto essere utile perché mi illudo che se gli altri hanno bisogno di me non mi abbandonano.
Quindi sono disposta a rinunciare ai miei desideri.
Non si esprime il mio desiderio, i miei desideri, perché è troppo forte la paura che se li esprimo possano non essere soddisfatti.
Molto spesso mi castro..mi chiedo ‘ma ho il diritto di esprimerli?’ -
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