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Angolo del cinema

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  • #1336 Risposta

    Sirenella

    …dimenticavo….l’uomo del treno e’ un film di un paio di anni fa, non lo stanno proiettando al cinema 🙂 lo specifico perche’ invece Munic e’ nelle sale! Baci baci…

    #1337 Risposta

    Raffaella Foggia

    Cara Sirenella,
    premettiamo che per me il teatro è la vera arte, molto prima (ma anni luce) del cinema. Per quanto riguarda la recitazione degli italiani, sono stata sfortunata: la mia generazione al cinema si è dovuta beccare (diciamocelo dai) attori che non possono neanche essere confrontati a quelli della generazione precedente (De Sica, Mastroianni, Fabrizi) e chi li fa più i film di Rossellini? (e non parlo del realismo, ma della grande capacità di dirigere gli uomini e le donne…) Forse l’attuale generazione è più fortunata della mia (oggi ci sono giovani che stanno facendo risalire il nostro cinema a buoni livelli), ma diciamo la verità negli anni ’80 avremmo forse fatto bei film ma quelli che (sfortunatamente visto che li ripassano ancora in TV in prima serata) hanno fatto fortuna sono altri….
    Per quanto riguarda l’uomo del treno l’ho visto e mi è piaciuto moltissimo, anche se devo essere sincera ho sempre difficoltà con i film francesi devo rivederli un paio di volte (quindi lo farò anche per parlarne meglio con te), mentre il film di Spielberg lo vedrò con calma quando il polverone che si è creato attorno passerà (di solito non mi trovo mai d’accordo con la critica e col Morandini in primis e quindi faccio sedimentare prima un po’ di cose per farmi un’idea mia) anche se il marchio di Steven mi fa ben sperare.
    Stasera ho organizzato con i miei amici (modo alternativo di festeggiare S. Valentino) la visione di “The Libertine”, penso un film poco adatto al clima romatico zuccheroso di oggi, e ti farò sapere….
    un abbraccio Rafafella

    #1339 Risposta

    Sirenella

    Cara Raffaella, come negare che gli anni 80 siano stati per noi la culla dell’imbecillita’ che oggi sciala e impera sugli schermi grandi e piccoli? Io pero’ ogni tanto scovo qui e la’ volti che sono capaci di recitare davvero. I grandi delle generazioni precedenti non torneranno, io ho in mente il passo umile e fiero al contempo di Mastroianni, che nel film “Sostiene Pereira” si avvia verso una rinascita piena di emozione e senso ritrovati, e quando penso al suo volto, quella …piu’ di qualunque altra, e’ la scena che me ne tiene vivo il ricordo. Sai riflettevo sui film italiani degli ultimi 10 anni circa, e trovo che il nostro cinema abbia avuto una svolta, penso che si stia muovendo qualcosa sul serio. Possiamo ricordare film piu’ noti come Nuovo cinema Paradiso, oppure La vita e’ bella, oppure Nirvana, La leggenda del pianista sull’oceano, Pane e Tulipani, Non ti muovere, I cento passi, Io no, Manuale d’amore e molti altri, davvero molti altri che in maniera leggera o seria sono riusciti con gusto e intelligenza a smuovere emozioni intense di dolore o divertimento. Molto altro ci sarebbe da dire ma sono distratta da troppe cose in questi giorni. Mi e’ tornato alla mente un volto. Credo che l’attore si chiami Salvatore Lo Cascio (il nome di battesimo potrei ricordarlo male!), che ha interpretato il ruolo del fratello della protagonista ne “La bestia nel cuore”. Il fatto che io non ricordi il nome di questo attore e’ indicativo per me, in maniera positiva anche se so che e’ strano 🙂 e’ lo stesso attore che ha interpretato i Cento passi…e’ positivo perche’ ho notato che mi costringe cosi’ tanto a percepire le emozioni che trasmette, da farmi dimenticare il suo vero volto di uomo. Mi spiego meglio, quasi sempre mi capita di guardare un qualunque film, magari anche bello, e pensare per un attimo ai dettagli fisici del protagonista o della protagonista. E’ come se mi allontanassi un po’ da quello che vedo, per osservare le caratteristiche fisiche reali dell’uomo o della donna che interpreta. Noto magari un neo, una cicatrice, un dettaglio qualunque che sia bello o brutto della “persona”. Magari succede a tutti, magari e’ normale, ma magari no….perche’ quando ho visto l’interpretazione di questo giovane attore, io mi sono completamente dimenticata di lui, ero cosi’ immersa nelle emozioni che era capace di suscitare che non c’era altro. C’era il “personaggio”, c’era la storia, c’era il corpo che raccontava una storia, ma non c’era il suo viso che emergeva “oltre” il personaggio. Mi ha commossa profondamente. Penso che un vero attore debba riuscire ad indossare il ruolo, la maschera, la storia…proprio in questo modo, per essere definito “bravo”. In ogni caso….quante disgressioni 🙂 volevo scrivere qualcosa su “L’uomo del treno”, vorrei tentare, per la prima volta da quando conosco l’enneagramma, di scrivere di due enneatipi che sono cosi’ lontani dal mio, non credo sia facile, ma lo sento in qualche modo necessario per comprendere appieno un enneatipo diverso dal mio. Imparare a raccontarlo, anche attraverso un film, per me significa “entrare meglio” nei suoi abiti per comprenderlo. Vorrei pero’ un aiutino, se sei disposta…io lo scrivo e magari te lo faccio leggere, mi farebbe piacere ricevere tuoi consigli e osservazioni su come ho saputo leggere i due protagonisti. Poi magari viene fuori un lavoro che non interessa a nessuno, non lo scrivo per gli altri, vorrei farlo proprio per me. Mi aiuti Raffi? Posso sapere da una Nove se ho capito qualcosa del vostro mondo interiore? Te ne sarei veramente grata 🙂 aspetto tue nuove…un bacio, Marina.

    #1340 Risposta

    Tecla

    Sire il nome di Lo Cascio è Luigi.E’ un attore grandissimo,a parte l’interpretazione in Cento passi ti ricordo il ruolo nella meglio goventù.Saga per me, che ho vissuto in tutto il loro ardore quegli anni, estremamente emozionamte.L’hai visto? Che ne pensi?

    #1342 Risposta

    Sirenella

    Tecla…si hai ragione…Luigi Lo Cascio, che splendido veramente. No la meglio gioventu’ non l’ho visto ma siccome mio cugino, che tu hai conosciuto, mi “nutre” costantemente di bel cinema, prevedo di vederlo quanto prima…allora non piace solo a me…non lo trovi assolutamente trascinante?

    #1343 Risposta

    Antonio Barbato

    Il Mastroianni di -Sostiene Pereira- mi inquieta quasi come il personaggio del libro. Sarà che mi sento completamente biofilo (come avrebbe detto Fromm), ma quel Nove sessuale che non riesce a dare più un senso qualunque alla propria vita non riesco proprio a farmelo piacere. Meno male che la reazione all’ingiustizia fatta ad altri,come è tipico dei Nove, alla fine, riesce a smuoverlo da quella ossessiva attesa della morte.

    #1344 Risposta

    Sirenella

    Antonio…io il libro non l’ho letto….e quando ho visto il film non sapevo nulla di enneagramma…ho visto quindi un uomo, spaventato dalla vita, che non riesce a prendere alcuna posizione che possa dare un senso ai suoi sogni, ai suoi desideri, alla sua esistenza….e attraverso la compassione, il desiderio di aiutare un ragazzo che rimane vittima della violenza e dell’ingiustizia si risveglia….cosa c’e’ di inquietante? C’e’ tanta gente che dorme per tutta la vita….un risveglio prima di morire, ci offre la possibilita’ di dire a noi stessi d’esser vissuti davvero…non credi?

    #1346 Risposta

    Antonio Barbato

    C’è per molta parte del libro e del film, un insistere sull’idea della morte, che è quasi morbosa. Pereira è un Nove sessuale che ha perso la compagna ed inconsciamente si sente anche lui morto. Quando sceglie il ragazzo come giornalista, lo fa perché questi ha pubblicato una tesi sulla morte e lui, senza sapere perché, si sente molto attratto, “voluttuosamente attratto”, dal contenuto del saggio. Gli sguardi che occhi mattina rivolgeva alla foto della moglie morta, inoltre, mi facevano raggelare il cuore. Lo so, è un fatto mio, però mi innervosiva e mi inquietava.

    #1347 Risposta

    Tecla

    Bella questa visione della cosa, piena di speranza e consolatoria.Sì lo condivido,anche un solo attimo di una vita che riscatti tutto il resto è l’attimo che rende la vita stessa degna di esere vissuta.Se si arriva a quel momento è perchè qualcosa lentamente si muoveva già prima,a volte il varo di una nave è lento,ma l’importante è poter salpare verso il mare aperto…

    #1349 Risposta

    Marina Pierini

    Beh Anto mi sa che forse ci proietti qualcosa tu di tuo…perche’ io il film l’ho visto due volte e provavo una certa insofferenza divertita non fastidio o inquietudine….io credo che le ingiustizie facciano due effetti….ci fanno incavare piu’ profondamente nella nostra solitudine e nel nostro egoistico desiderio di sopravvivere agli altri….o ci fanno reagire nel senso diametralmente opposto…io continuo a pensare che nelle spalle dritte di mastroianni che cammina verso la vita, in quel Pereira finalmente nato ci sia il senso piu’ vero della speranza, del cambiamento, della nascita…. 🙂 ma forse e’ forte proprio perche’ forte era il suo amore per la morte, quel suo ingobbirsi e rannicchiarsi nel buio della scelta piu’ facile e insostenibile, la morte… quando la vita fa paura.

    #1350 Risposta

    Antonio Barbato

    Ho commesso un lapsus molto carino e significativo per un Quattro: ho scritto “gli sguardi che occhi mattina”, invece, che “ogni mattina”, ma l’errore involontario stava a sottolineare come, nel caso di Pereira, i suoi occhi fossero pieni di morte fin dal risveglio. Certamente un risveglio può rendere una vita degna di essere stata vissuta, ma prima bisogna che ci chiariamo sul significato da dare alla parola “risveglio”.

    #1351 Risposta

    Sirenella

    Scusate m’e’ scappato il mio nome e cognome…e mi sono accorta che la mia prima frase di risposta sembra un’accusa, mentre invece l’avevo scritta col sorriso…mi dispiace Antonio, volevo solo dire che a me faceva ridere di fastidio mastroianni che tormentava quel povero ragazzo con la storia del “coccodrillo”…il necrologio da scrivere prima che morisse la persona in questione 🙂 ….e che forse il libro ha caricato in maniera troppo negativa l’interpretazione di qualcosa che vista con altri occhi avrebbe fatto sorridere di insofferenza…come talvolta i nostri amici Nove ci fanno fare 🙂 ..

    #1352 Risposta

    Antonio Barbato

    Non lo so, Marina. Probabilmente la cosa che mi dava più fastidio era quella specie di vita da zombie del personaggio, che sembrava un cadavere a spasso per le strade di una città disperata, ma piena di vita, come era la Lisbona che veniva mostrata.

    #1353 Risposta

    Sirenella

    ah beh non cominciamo…siamo connessi in tre in questo momento…e siamo tutti e tre dei 4…sarebbe un disastro iniziare a disquisire su cio’ che intendiamo per risveglio..lo sai benissimo! In ogni caso al di la’ delle soggettivizzazioni, potremmo cavarcela col dire che un risveglio e’ un ritorno alla vita…alla realta’…a cio’ che c’e’ dentro e fuori di noi..e a me sembra che Pereira si svegli eccome 🙂

    #1354 Risposta

    Sirenella

    Antonio era un Nove che aveva perso la sua ragione di vita….che altro ti aspettavi scusa? Mamma mia….vabe’….per fortuna ognuno e’ libero di amare cio’ che vuole…se ti piaceva mastroianni sicuramente ci saranno altri film che ami ricordare di lui, a me piace ricordarlo di schiena, in quella scena…mentre va via…”verso” e non perche’ va via “da” …

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