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Questo argomento contiene 284 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da 13 anni, 2 mesi fa.
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ElisabettaRipensando all’amica credo sia pù giusto inquadrarla nel 6. Primo perchè solo quando si sente minacciata di essere considerata complice di tanti delitti non esita ad accusare l’altra che aveva precedentemente perdonato; secondo per quello che Antonio ha detto circa la speciale attrazione che un 6 può sentire nei confronti del diverso e dell’abietto e non si può dire che la protagonista non lo fosse.
Antonio BarbatoCara Sire, te l’avevo detto io. Quando ho scritto il saggio sull’aggressività espressa dai vari tipi dell’Enneagramma, ho studiato le storie ed i racconti giudiziari di almeno un centinaio di serial killer, fra i quali spiccava la triste e desolante storia personale di Aileen Carol Wuornos, di cui ho anche visto il filmato/intervista di Nick Bromfield girato in carcere mentre attendeva l’inizione letale. Era una donna malata e perturbata, su questo non c’è alcun dubbio, e le andava impedito di poter continuare a fare del male, ma che pena quella vita d’inferno che aveva fatto. La sua storia mi ha portato a comprendere come un Quattro possa avvelenarsi tanto nella sua rabbia da agire quasi come un Otto. Buon per Timoteo che la Mazzantini abbia pensato ad Italia come alla vittima che doveva pagare il peso di una speranza impossibile.
TeresaMa dai davvero un quattro? Antò ma sei sicuro, e allora un otto che cavolo fa?!!! Guarda ci sono stati dei momenti in cui ho pensato fosse un 4 il quale quando prende la mano…. anche alla fine, quando scagiona completamente l’amica, si questo, scusate è da quattro, d’altra parte che poteva fare, l’aveva comunquae persa. Comunque questa è stata una vita di inferno che al confronto quella di Italia sembra una passeggiata, vabbè esagero, però…Anch’io credo che l’amica fosse un 6 e per quanto affermi tu Elisabetta e anche per la “vigliaccheria” che la induce a rinnegare tutto quanto l’abbia legata ad Aileen.
Antonio BarbatoSai Terry il Quattro, se fa inacidire la sua vena di sensibilità, può diventare estremamente cinico, vendicativo e cattivo. Pensa a Shylock ed alla sua libbra di carne del Mercante di Venezia! La Wuornos non uccideva tutti gli uomini con cui andava ma solo quelli che, secondo lei, le avevano mancato completamente di rispetto.
Raffaella FoggiaRi-ciao a tutti ci sono riuscita a trovare la pagina aggiornata del forum – ero rimasta estremamente indietro….
Per prima cosa volevo ringraziare Sirenella per attribuirmi tanto sapere (che non ho…) comunque, al momento del passaggio televisivo, ero uno dei 21 milioni anche io… ma avevo già visto il film (di solito non ce la faccio ad aspettare che un film che mi attira passi in TV e poi come già ho accennato ad alcuni di voi detesto le pubblicità). Per quanto mi riguarda, non ho mai pensato che fosse un Otto: non lo so mi sembrava che la sua storia non corrispondesse a quella di questo Enneatipo e poi io non l’ho vista “forte” neanche per un momento. Per me reagiva ad un senso di mancanza molto forte (che l’amante non è riuscita a colmare). Quando l’ho visto, ho pensato ad un altro film molto difficile “Boys don’t cry” – non so se qualcuno di voi l’ha visto – che è altrettanto duro e violento e che anche in quel caso racconta di una giovane complessa la cui storia si può avvicinare a quella di Aileen. un abbraccio Raffaella
SirenellaCiao Raffaella, volevo riprendere un vecchio tuo post in cui chiedevi se qualcuno aveva visto Transamerica. Almeno penso lo abbia visto tu. Volevo dirti che l’ho trovato delizioso. Un po’ “forte/amaro”in alcuni momenti, ma senza dubbio e’ una storia che esce un tantino dagli schemi mentali degli americani perbenisti e puritani. La relazione che via via si costruisce tra questo transessuale e il figlio e’ tenera e finisce cosi’ come “sarebbe dovuta” finire. Non e’ tanto l’idea del lieto fine, quanto il fatto che un trans non ritrovi la sua mascolinita’ attraverso l’alibi moralistico della paternita’, finalmente la diversita’ viene accettata e valorizzata addirittura attraverso un rapporto genitoriale e quindi potenzialmente educativo da parte di chi e’ diverso, apparentemente piu’ degli altri. A me il ragazzo sembra un 5, e lei un 1. Che ne pensi? Ultimamente non riesco piu’ a capire nulla di enneatipi, non so perche’ ma mi sento come un gatto senza vibrisse. BOINK …fammi sapere…
Marina PieriniHo visto l’altra sera il film “la fabbrica di cioccolato”, un film che e’ stato letto in chiave enneagrammatica da Raffaella che come sempre e’ stata bravissima nel raccontarci l’anima dei personaggi principali. Volevo solo condividere una riflessione, come spettatrice. Non ho alcun problema a guardare film per ragazzi, chi mi conosce bene sa che sono una “malata d’amore” dei Manga giapponesi e cartoni in genere, ma questo film non mi chiamava molto. Avevo la sensazione pregiudicante che il personaggio sarebbe stato simile a Jim Carrey quando fa smorfiette incessanti e urletti assordanti. No, no…sto troppo stressata non ce la faccio a sopportare una cosa simile, ho pensato. Invece poi…..mi e’ capitato tra le mani il cd e l’ho visto. Delizioso. Mister Depp e’ fascinoso con tutta la dentiera e il caschetto. Ha uno sguardo che parla di ironia, intelligenza, spirito critico e furberia. Ma c’e’ una scena che piu’ di tutte mi ha colpita e la volevo segnalare perche’ secondo me merita davvero….e’ la scena in cui viene presentato il bambino che poi sara’ il protagonista assieme a Depp, nella sua casetta sgangherata e povera. La scena racconta la poverta’ ma anche il buon cuore di una famigliola che divide la solita brodaglia povera di acqua e cavolo (chiamarla zuppa e’ veramente troppo!! 🙂 ) e i nonni….ora…uno i nonni come se li immagina?? Che cosa fanno 4 nonni poveri in una catapecchia povera?? Che attivita’ svolgono? Qui, l’intuizione narrativa deliziosa e divertente…i nonni vivono tutti e 4 in un letto matrimoniale…disposti a coppie, due a capo e due a piedi! Vivono li’….sotto le coperte, al centro della stanza misera…loro “sono” il focolare! Un focolarennonnesco, che diventa il fulcro, il centro, l’anima di questa famigliola che adotta la miseria della propria vita riscalndandosi con zuppa annacquata e speranza. Esilarante la scenda del nonnetto che accompagnera’ il bambino al “tour” presso la fabbrica di cioccolata, quando come se nulla fosse, trepidante e urlante di gioia si catapulta fuori del letto e balla. Insomma se per caso qualcuno dovesse pensare come ho fatto io….che un film per ragazzi non e’ poi sta gran cosa da vedere….lo invito a ripensarci, perche’ io mi sono veramente divertita. Grazie Raffi, perche’ le tue osservazioni sui tipi erano come sempre perfette e precise!!
Marina MeleStasera mi rivedo Orgoglio e Pregiudizio. L’ho noleggiato. Scusate se non sono molto presente ma ho trovato una situazione in ufficio pesantissima che mi sta facendo far tardi la sera. Sembra incredibile ma è così, mai successo in questi anni. Vi penso e vi abbraccio. Magari lancio qualche argomento leggero per riuscire a ragionare anche a tarda ora (ma quando mai io riesco a lanciare argomenti leggeri?????).
Marina MeleOrgoglio e Pregiudizio. Uno dei film di passione e amore più grandi della storia del cinema. Mi sono consumata di fronte a ogni angolatura, a ogni ruga, a ogni intensa ricerca di approvazione dell’uno verso l’altra…mi sono goduta questa madre insopportabile, questo padre incredibile, queste sorelle inusuali……mi sono goduta questi fruscii di vento, questi vestiti danzanti nei corpi rivoltati nella disperazione ma formalmente fermi e fissati ai loro pregiudizi e al loro orgoglio……credo che mi comprerò il DVD perchè risparmio…..Infatti penso di rivederlo almeno altre 127 volte…..Melinda
SirenellaAh Marina…donna perduta nel fascino della seduzione…..ma dimmi una cosa…hai mai visto Leon e Le fate ignoranti?? Io li ho visti pre la prima volta questa settimana….pur essendo due film abbastanza datati, sopratutto Leon, e ho pianto come una mammoletta!!
Marina MeleLe fate Ignoranti? Moltissime volte.
Marina MeleSerata del 10 agosto. Milano: bellissimo tempo. nessuna nuvola. Cenerò sul mio terrazzino perchè non c’è afa. Ho da leggere della documentazione preziosa che Antonio mi ha donato per aiutarmi nella mia ricerca di conoscenza dopo avermi ascoltata in uno scambio al telefono che mi ha poi davvero commosso. Guarderò le stelle cadenti e c’è un bel film in tv: nemiche/amiche con Julia Robertos e la mia straamatissima Susan Sarandon…Se avrò la fortuna di vedere una stella cadente la dedicherò a un amore nascente che vorrei fortunato e duraturo e poi brinderò con un barolo chinato e del cioccolato fondente alla nostra grande maestra conoscenza, guida inseparabile di vita……A soli 48 anni suonati, e fuori dalla paura di una madre, so ch eposso vivere da sola in maniera soddisfacente ma certo se so di avere un amore che mi pensa e che reputo meritevole di tale definizione sarà anche meglio……..una “capata” in fronte a tutti se osate prendermi in giro (Antonio, ti è piaciuto il finale??????). Melinda
SirenellaCara Marina…ti auguro davvero di ottenere cio’ che desideri…poi lo sai l’amore mi vede sensibile sempre….ma perche’ questa cosa della capata mi suona vagamente familiare?????
Marina MeleNon lo so. Forse ne hai prese alcune in passato da qualcuno che ha sollevato il tuo interesse a lungo?…..sento già che potresti odiarmi per analogia!
SirenellaPer la verita’ al massimo ne ho date…di capate! E’ per questo che questo modo di dire mi sembra familiare…comunque nessuno ti prenderebbe mai in giro perche’ hai i cuoricini che svolazzano e gli occhi sberluccicanti 🙂 🙂
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