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Questo argomento contiene 284 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da 13 anni, 2 mesi fa.
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Raffaella FoggiaDramma o commedia? io credo che un film debba toccare dentro di noi delle corde e se queste sono tristi o allegre, non importa. Lo sapete io sono onnivora (sì mi piacciono anche i film d’azione, i polizieschi e quelli catastrofici), ma sono convinta di una cosa: quando alla fine c’è quel momento di buio un attimo prima dei titoli di coda e due attimi prima che si accendono le luci del cinema, allora se il film è stato fatto per noi ce ne accorgiamo. Quando dico è stato fatto per noi intendo proprio quello che ha detto Marina: penso che sia bello essere straziata da una storia, vuol dire che chi l’ha raccontata l’ha saputo fare. Mi è capitato di recente con un film che all’apparenza è una bella commediola (Si chiama Vero come la finzione) ma in cui ci sono un paio di momenti in cui i protagonisti parlano ed io mi sono ritrovata in lacrime… ed è stato bello, davvero anche perchè ero da sola e non ho dovuto dare spiegazioni. abbracci a tutti
TeresaLa vie en rose mi ha fatto piangere come non mai…. Buongiorno a tutti.
Il capitanoInteressante la descrizione fatta da Eli delle sue reazioni che, mi sembra, suggeriscano una forte presenza del Quattro mescolata ad alcuni forti standard del Cinque. A proposito di questo ultimo tipo ce ne è uno straordinario esempio nel film la Forza della Mente, che ho visto insieme a Sirenella, grazie alla interpretazione magistrale di Emma Thompson. Un piccolo suggerimento….non vedetelo se non vi sentite assolutamente allegri e pieni di capacità di sopportazione!
Raffaella FoggiaAnche io ritengo che vedere la forza della mentre senza una buona dose di ottimismo alle spalle non sia consigliabile. L’ho visto in uno dei miei periodi Blu, quando mi capita di voler vedere storie tostissime o strappalacrime. Se volete un titolo: La Luce del Crepuscolo con un meraviglioso cast (g. close, w. goldberg. r. sean leonard….) Antonio, approfitto di questo angolo cinematografico per dirti che sto lavorando al prossimo articoletto su Gli Amici di Peter (a proposito di cose drammatiche….) lo hai visto? a presto Raffaella
MarCara Raffi l’ho visto io…piu’ di una volta e….inutile dirti che come al solito hai scelto un gran bel film da commentare 🙂 !!
ElisabettaSpero di vederli tutti, purtroppo non potrò più vederli al cinema, peccato in genere i “drammi” mi piace lasciarli per il grande schermo. Comunque una commedia che ho trovato molto gradevole è “In her shoes”, mi ha sorpreso l’articolo di Raffaella perchè le due sorelle Maggie e Rose le avevo viste caratterialmente nel due (tipo 7) e nel 4 (tipo 1), è una storia familiare nella quale mi sono un pò identificata perchè simile alla mia, anch’io sono crescita senza mia madre vicino ed il legame tra sorelle ha dei risvolti psicologici e affettivi che ho rivisto
nei rapporti che ho con le mie sorelle: i ricordi spesso vengono condivisi e confrontati tra di noi ed ognuna aggiunge sempre qualcosa di nuovo o una prospettiva diversa relativa agli accadimenti o nel susseguirsi delle vicende familiari. Guardando il film mi è tornata in mente una frase letta da qualche parte: “Le sorelle sono fiori diversi cresciuti nello stesso giardino”.
Raffaella FoggiaCara Elisabetta, che bello potermi confrontare con te su “In Her Shoes”. Ogni volta che scrivo gli articoletti sui film che ho amato o che mi hanno colpito molto, lo faccio solo dal mio punto di vista, e quindi senza alcuna sicurezza rispetto ai tipi: fortunatamente sono personaggi e non persone e quindi se sbaglio ad individuarli possono essere un’ulteriore spunto di riflessione. Come hai potuto leggere ho attribuito quesgli enneatipi ai duie personaggi riportando quello che mi ha colpito, soprattutto in Rose (quella che io penso come Uno) perchè la sento come appartenente al centro dell’azione dell’enneagramma proprio per i modi con cui reagisce. Comunque sono davvero curiosa di leggere che ne pensi tu e cosa ti porta ad attribuire alle due sorelle altri enneatipi. Anche io ho un fiore diverso cresciuto nel mio stesso giardino. Aspetto con ansia. Raffaella
ElisabettaVeramente ho pensato di essere io ad aver sbagliato quando ho letto il tuo articolo perchè le considerazioni che hai fatto sono giuste rivedendo le cose sotto un’altra prospettiva. Io forse sono stata superficiale e non ho fatto proprio un’analisi dei comportamenti ma ho espresso ciò che a livello di percezione ho sentito dominante nelle due ragazze. Maggie è una ragazza volitiva e seducente che si cura dell’immagine cercando sempre di apparire sensuale ed essere desiderata. In un certo senso si prodiga con espliciti consigli affinchè la sorella possa adeguasi a lei e alla sua capacità di sedurre, quando, magari non volendo, seduce il fidanzato di Rose lascia la sorella nella disperazione e se ne va a cercare la nonna materna non manifestando al momento un forte senso di colpa, ed il tipo due non sente tanto “le colpe” nei suoi comportamenti. Rose invece appare ritirata, timida e introversa. Ho sentito in lei il desiderio di esprimere la sua vanità, per esempio acuistando tutte quelle scarpe nella speranza di poterle indossare credo, ed una sottostante e nascosta sofferenza per la capacità della sorella di entrare così facilmente in rapporto con gli altri. Comunque le ragazze mi hanno fatto una grande grande tenerezza soprattutto perchè il padre nella crescita gli ha tolto la presenza della nonna materna che veramente poteva essere di grande aiuto per la loro crescita, le ho viste entrambe sole a doversi districare ognuna con i problemi che la vita presenta.
Raffaella FoggiaCara Elisabetta anche io ho provato una grande tenerezza nei confronti dei due personaggi, ma per quanto riguarda Maggie ho sentito forte la sua capacità di scusare i propri comportamenti in maniera più “intellettuale” che “emozionale” tant’è che la seduzione del fidanzato (anzi dell’uomo che piace a Rose) mi è sembrato più un peccato di gola che una seduzione vera e propria. Per quanto riguarda Rose, il collegamento tra Uno e Quattro nell’enneagramma mette secondo me in luce proprio quella sensibilità di entrambi i tipi ma che nell’Uno viene nascosta da una patina di apparente freddezza. Che ne dici? Un abbraccio Raffaella
Raffaella FoggiaCiao a tutti qualcuno di voi ha visto “Bobby”? E’ un film corale ambientato nel luogo e nel giorno della morte di Robert Kennedy e descrive alcuni personaggi che loro malgrado si trovano coinvolti in una giornata che poi verrà definita storica. ve lo consiglio. A proposito per il prossimo articolo stavo pensando a “Ragazza interrotte”, e vorrei qualche vostro commento Un abbraccio Raffaella
Maura Amelia BonannoHo visto “Bobby”, mi è tutto sommato piaciuto come manifesto americano, espressione dei valori culturali di un”popolo”, più che una fonte di spunti per dissertazioni sui tipi. Un’altro film che consiglio è “Le vite degli altri” del giovanissimo, e da me fino alla scorsa settimana sconosciuto, Florian Henckel Von Donnersmarck. Mi è piaciuto tantissimo, io ho visto nel personaggio principale, l’abile e inflessibile Gerd Wiesler alias HGW XX/7, un Uno alle prese con i valori, che sceglie la via più giusta in silenzio, senza bisogno di farsi vedere come gli Uno sanno fare, e che si merita una “sonata per uomini buoni” tutta per sè. Bellissimo. Mau
Raffaella Foggiaqualcuno di voi ha visto 300? il film sulla battaglia delle termopili? nonostante questa versione sia tratta da un fumetto, l’ho trovato molto bello con la descrizione di una società 8 com’era quella di sparta….
Marina PieriniCara Raffi…ho visto 300 ho trovato il film entusiasmante della stessa energia alla “Rocky” insomma non mondiale ma coinvolgente… non concordo con te pero’, per quanto riguarda la società Spartana, che a mio avviso era decisamente una società 6 controfobica (sapersi difendere attaccando, prima di essere attaccati, se ci pensi un po’ come quella nazista che era appunto 6). Questa storia tra l’altro e’ una storia realmente accaduta. Lo scontro alle Termopili si puo’ trovare sui libri di storia e devo dire che gli americani hanno offerto una pessima interpretazione di Serse, il re persiano, perchè a quanto mi risulta era un uomo di grande buon gusto e cultura. In certi momenti sembrava di vedere il signore degli anelli, e questo secondo me è stato un ingrediente del tutto sbagliato e di troppo, in una storia che aveva già di per se tutti gli elementi necessari per essere avvincente. Comunque, che ne pensi della società spartana come società sei controfobica??
Raffaella FoggiaCara MArina, mi intriga l’idea di sparta come Sei controfobico, quello che mi aveva spinto a pensare all’Otto non era stato tanto il film ma quello che ricordavo della storia, ad esempio i riti cui erano sottoposti fin da bambini gli spartani. l’ideale di forza propria della società e la poca paura (quasi la prosopopea) con cui affrontavano la battaglia (le citazioni del film sono tratte dagli storici greci e se vogliamo pensare che era tutto vero, non lo riesco a vedere come un Sei) Per quanto riguarda il film (veramente il fumetto) e come rende Serse anche a me ha dato fastidio (sembrava una ballerina del Moulin Rouge, non lo so) quello che pare fosse vero era però il fatto che non avesse grande cura del fatto che tanti soldati morissero per lui….Mi piacerebbe approfondire questa discussione che ne dici?
Marina PieriniCarissima, in effetti si parlava proprio stasera anche con Anto di Leonida e della storia dei 300. In qualche modo ci siamo ritrovati sul fatto che la società spartana era organizzatissima sul concetto del Dovere e della Forza…che se ben ricordi sono peculiarità di due sottotipi del Sei, quello sessuale e quello sociale. L’organizzazione quindi è quella di una rete che non deve lasciare spazio ad alcuna debolezza per paura che essa possa concedere a qualunque avversario lo spazio, il varco per poter conquistare. Anche gettare il diverso, il debole appena nato, dalla rupe, è un rituale che possiamo rivedere, con le dovute esasperazioni malate, nella epurazione nazista di Hitler. Se ci pensi gli otto sentono molto il legame del sangue, la complicità che è tipica dei loro istinti e tendono a proteggere chi appartiene al loro branco, alla loro famiglia. Per poi maltrattare loro stessi il debole allo scopo di rafforzarlo, ma…guai se lo fanno elementi estranei. Insomma una società Sei, molto credibilmente quando si parla della durezza di sparta, si disfa del debole perchè rappresenta un potenziale pericolo, non conviene tenere un elemento cosi’ e risulta piu’ conveniente per la sopravvivenza della razza soffrire subito ma eliminarlo piuttosto che dover fare un giorno le spese della inaffidabilità di elementi fragili. Quindi a differenza dell’approccio alla debolezza degli Otto che si desensibilizzano, per i Sei e secondo noi per gli Spartani, lo scopo di una società organizzata sulla forza e sul rispetto rigidissimo alle regole era proprio quello di essere inattaccabili a qualunque nemico. Ci samo anche ritrovati d’accordo, però, sul fatto che una società del genere tende a produrre degli elementi otto. Leonida era secondo noi un otto. Un vero eroe temerario disposto a morire pur di affermare la sua forza e il suo desiderio di non sottomettersi mai, non soo, ma era importante per lui onorare il patto di complicità stretto con i Greci. Egli va contro l’opinione dei saggi che gli vietano di partecipare a quello scontro e combatte e ragiona come un otto. Tra l’altro fra gli spartani, ed essere spartano è una definizione che ha un preciso significato ancora ai giorni di oggi, si privavano di beni che potessero differenziare alcuni rispetto ad altri. Insomma tutti dividevano tutto, c’era una omologazione fortissima degli individui e la diversità era inaccetabile a tutti i livelli. Serse è stato presentato in maniera veramente orrida nel film, e se mi dici che è stato così anche nei fumetti mi sento male eheheheheeh il paragone che hai fatto rende veramente benissimo l’idea dello sconcio che ci hanno proposto! Che ne pensi?? Fammi sapere perchè differenziare i sei e gli otto a volte risulta veramente un lavoro di uncinetto!
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