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Questo argomento contiene 284 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da 13 anni, 2 mesi fa.
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Teclascusa se mi inserisco il regista è Woody Allen?
GiovannaPerché ti scusi, è un piacere! Ciao Tecla e… bravissima. Il film non è dei più visti e dei più famosi del “Grande Maestro”, si tratta di Radio Days ma, vi assicuro, è un capolavoro. Questo film mi ha “donato” l’amore per il jazz, il blues e le grandi band. E’ fine, divertente, intelligente, elegante. E’ un piacere per gli occhi (gli arredamenti e la fotografia sono vere opere d’arte) e, come dicevo, per le orecchie. Se non l’avete visto, fatelo. Ciao
SirenellaAllora non avrei mai indovinato 🙂 non so perche’, ma pur amando e apprezzando alcune delle citazioni piu’ famose di Allen, non lo amo. C’e’ qualcosa in lui che mi infastidisce e non so perche’. Ci sono amici che mi hanno raccontato trame, battute, situazioni che effettivamente sono esilaranti, ma nonostante tutto, non riesco a desiderare di vedere i suoi film…si ma comunque adesso mi devo organizzare e devo trovare una citazione di qualche film stramaledettamente vecchio, siete troppo brave!! Non posso essere l’unica smemoranda del forum!!
Marina MeleValeria. Per me è come per te..poi leggo quello che dicono altri e dico: ah già, lo sapevo.
Giovanna, radio dasy è davvero un capolavoro, sono d’accordo, senti persino l’odore della carta da parati.
Buona serata.
Melinda
TeclaA me qualcosa di Allen piace però anche per me c’è qualcosa che mi infastidisce e credo di sapere cosa: dietro un’apparente autoironia mi sembra di sentire un intellettuale un pò frigido, snob e fintamente distaccato. Insomma sento qualcosa di non molto autentico (la fissa dei 4!) Alla fine sembra un pò troppo costruito e forzatamente cerebrale, qualcosa è in superficie e alla fine fine mi diverte la sua capacità di guardare alle proprie nevrosi ma non riesce ad emozionarmi, naturalmente penso che è proprio l’effetto che lui vuole raggiungere ma a me non soddisfa.
TeclaComunque Radio Days l’ho visto ed è davvero un film molto bello, forse un pò diverso anche da altri di Allen
TeclaQuesta credo che sia facile, appartiene a un film che ho amato tantissimo: “Ma credete veramente di essere pazzi? Davvero? Invece no, voi non siete più pazzi della media dei coglioni che vanno in giro per la strada, ve lo dico io! “
Antonio BarbatoRadio Days è uno dei film della mia personale top ten. Come potrei non amarlo da Quattro? E’ un film della memoria, del passato rivisto con gli occhi velati da una dolce malinconia per il tempo che fu, della “rilettura a distanza” di tanti episodi, condotto con garbo e delicatezza da un Allen che coniuga l’eleganza formale europea con l’atmosfera da “grandi speranze” dell’America post seconda guerra mondiale. Alcuni momenti (come quelli della zia abbandonata dal suo spasimante, terrorizzato dalla trasmissione radiofonica di O.Welles o dei ladri che svaligano una casa, ma fanno vincere ai padroni di casa un intero arredamento, rispondondo esattamente alle domande del mitico programma radiofonico “Indovina il Motivo”), sono qualcosa di più del semplice ricordo di un evento scandito nel tempo da una musica precisa; sono qualcosa di valido universalmente per tutti coloro che hanno conosciuto l’era pre-internet-telefonino-consolle-dvd e così via. Ogni volta che lo vedo mi viene una nostalgica “tenerezza”, anche se quel periodo io, ovviamente, non l’ho vissuto. Quando si dice che qualcosa della Passione resta sempre, anche se trasformato…………
Raffaella FoggiaTecla, ciao. Dovrebbe essere “Qualcuno volò sul nido del cuculo” che è uno dei miei preferiti….Penso che la repressione che un Uno fa ad un Sette non è mai stata resa meglio. Tu che ne pensi? anzi che ne pensate tutti?
Come ho già scritto altrove, non avendo Internet a casa, partecipo quando posso, e me ne dispiace.
Vi lascio con un’altro indovinello: “Ma poi, è proprio obbligatorio essere qualcuno?”… a presto Raffaella
TeclaSì,il film è proprio qualcuno volò sul nido del cuculo.:-)
SirenellaSono di ritorno da una serata trascorsa al cinema. Mi piace l’idea di condividere “a caldo” le emozioni che mi porto a casa, visto anche l’incredibile vento gelido calato sulla citta’ in questi giorni di inverno. Sono andata a vedere con Massimo, Albertino e altri due amici appassionati di cinema… King Kong, di Peter Jackson. Inutile ripetere quanto sia assolutamente presa da questo regista che ha dato una svolta prepotente e netta all’idea di “effetti speciali” e “perfezionismo cinematografico”, sopratutto all’uso che se ne fa, se poi le storie non reggono e risultano solo un gran fuoco d’artificio. Sono sicura che questo “grassone” vanitoso, egocentrico e puntiglioso ce ne fara’ vedere delle belle ora e negli anni a venire. Non so se lui sia davvero un Tre, ma i suoi film lo sono di certo, e siccome da brava 4 sono vittima del fascino della perfezione, mi inchino volentieri davanti al suo talento. Chi non conosce la storia di King Kong? Non mi dilunghero’ piu’ di tanto nella descrizione di un film la cui storia e’ nota a tutti, ma vi invito ad andarlo a vedere, assolutamente! Ci sono circa 15 minuti di scene che io avrei francamente eliminato, giusto per voler essere pignoli, ma tutto il resto e’ …..strabiliante e amaro. Si perche’ Jackson e’ riuscito a rendere un film amaro, piu’ amaro di quanto ci si aspetti. Notevole il ruolo del regista che architetta il viaggio sull’isola, un Sette che viene descritto in tutta la sua drammaticita’ di prestigiatore incosciente e mai sazio, che non si assume mai, mai fino alla fine, alcuna responsabilita’ circa i disastri causati. King Kong e’ …da lasciare di sasso, e’ tutto cio’ che sappiamo di lui, ma anche cosi’ animale non umanizzato. Bello, insomma, per me bello bello bello. Non posso davvero dire che Jackson sia migliore di tanti altri “nobilissimi” registi, o che i suoi film siano “migliori” di altri, penso che il punto non sia questo, credo che quest’uomo abbia il merito di essere spettacolare e geniale insieme, e che offra una nuova prospettiva, una visione diversa delle cose, dei sogni, degli incubi della gente…e sopratutto che abbia cominciato a giocare con le “infinite possibilita’” che gli uomini audaci tentano di raggiungere, e che per tutti gli altri sono limiti invalicabili. Non dimentichiamo che per riuscire a raccontare il Signore degli anelli cosi’ come voleva ha costretto centinaia di persone a lavorare per lui fino ad 8 anni di fila, inventare nuovi sistemi grafici, nuovi programmi mai immaginati, nuove tecnologie perche’ non era il sogno a doversi adattare alla realta’, ma piuttosto era la realta’ a dover mutare affinche’ il sogno si potesse realizzare. Grande. Vado a dormire, oggi e’ stata una giornata dura ma densa di emozioni, sorprese e vita 🙂 notte a tutti.
Raffaella FoggiaCara Sirenella,
ho trovato qualcun altro che può scrivere riflessioni sul cinema per la rivista, che bello!!!! Per quanto riguarda il film , sono in procinto di vederlo, e dopo aver letto te non vedo proprio l’ora. Anche io adoro Jackson (che – notizia notizia – non è più grassone. Le ultime foto lo mostrano molto dimagrito ed anche più carino, anche se io lo preferivo in versione “orsacchiotto”, ma non divaghiamo). Recentemente, ho avuto la fortuna di rivedere il mitico primo King Kong, quello del ’33 e anche lì gli effetti speciali penso non siano secondi a nessuno (almeno ripensando che era tutto cartone….) A parte tutto mi è rimasta impressa la prima frase del film (che spero di ritrovare in questo capolavoro) e che cita un proverbio arabo: “la bestia guardò negli occhi la bella. La risparmiò e questa fu la sua fine”…
In questo periodo di feste non sarò sul forum e quindi abbraccio tutti (specie gli amanti del cinema). Spero che al ritorno possiamo condividere altre riflessioni sulla settima arte. BUONE FESTE
Raffaella
SirenellaCara Raffi innanzitutto buone feste anche a te 🙂 …so che il “ciccione” e’ dimagrito terribilmente ma per me ormai sara’ sempre ciccione perche’ straripa troppa voglia di fare 🙂 :-)…per quanto riguarda il King Kong del ’33 alcuni anni fa l’ho visto e trovo sia effettivamente uno di quei “mattoni” che compongono la solida spirale di film internazionali di tutti i tempi. Quella della bella e la bestia e’ una favola, che si presta a tante interpretazioni e morali, ma pur sempre una favola attuale degna di essere riletta e reinterpretata. La frase che citi non e’ in apertura di film, ma piuttosto in chiusura, e messa li in maniera tale da lasciare con un sapore amarissimo in bocca. Ti dico solo che quando le luci si sono accese c’era un ragazzino seduto avanti a me, che col visino in lacrime guardava sgomento la mamma, la quale in silenzio lo ha abbracciato senza pero’ sapere cosa dire per stemperare quella amara disperazione di cucciolo. Io non so davvero se sia un film da far vedere a bimbi troppo piccoli o sensibili, ma c’e’ cosi’ tanto “del vero” che fara’ bene a tutti noi piu’ grandi fare una bella ripassata su quanto siamo capaci di calpestare “su questa bella terra” giusto per citare le parole di un guerriero dell’altrove come Aragorn. Ti aspetto…e con te il nuovo cinefilo di cui parli 🙂 un abbraccio!
Raffaella FoggiaCara Sirenella,
ma io mi riferivo a te. Sei stata puntualissima nel descrivere il film che hai visto…. Comunque un abbraccio e Buon Natale Raffaella
SirenellaRaffaellina non so come stai trascorrendo le tue feste natalizie, spero bene, ma il mio cervellozzo continua a vedere numeri ogni volta che vedo o rivedo un film :-)!! Torna presto!!!!! Ieri sera stavo guardando l’ennessimo e penso ultimo DVD Speciale allegato alla confezione “trilogy” del Signore degli anelli. Si racconta un po’ di storia, un po’ di analogie tra personaggi realmente esistiti e quelli del libro di Tolkien ed alcune riflessioni non mi sembrano stiracchiate. Tutto questo per introdurre la domandina della sera (naturalmente e’ rivolta a tutti coloro che desiderano partecipare!!) Aragorn che enneatipo e’ secondo voi? Io credo che si tratti di un 4. Lui e’ il principe che non si sente degno di occupare un trono disonorato dai suoi avi che hanno ceduto al potere dell’anello. Sceglie l’esilio, si innamora di una donna elfa e dovra’ attendere piu’ di 40 anni per riuscire a sposarla, deve superare molte prove inclusa la morte di Boromir e la promessa a lui fatta in punto di morte, per rivedere la sua posizione e finalmente tornare e rivendicare il trono. Parla continuamente di speranza, sempre, prima e dopo ogni battaglia. Quando si trova davanti al cancello di Mordor sono sue le parole che incitano i guerrieri a non aver paura, a difendere fino alla fine cio’ che conta per loro e a non perdere la speranza della vittoria, anche se apparentemente Frodo risulta catturato (vedi dialogo con la bocca di Sauron)…insomma a me sembra un 4 …sarei curiosa di sapere cosa ne pensate e quali enneatipi attribuite agli altri personaggi! Baci baci a tutti…
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