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Angolo del cinema

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Questo argomento contiene 284 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da   13 anni, 2 mesi fa.

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  • #1218 Risposta

    Tecla

    In effetti Aragorn viene chiamato anche Estrel che in elfico significa speranza.Che ne dici di Legolas 5 e Gimli 6?

    #1219 Risposta

    Sirenella

    Legolas non so, io lo vedrei piu’ come Uno, forse perche’ e’ proprio la cultura degli elfi a sembrarmi una cultura Uno. Gimli perche’ lo vedi come 6?? Io lo avrei visto come un 8 con ala 9 … 🙂 cavoli pero’ se e’ difficile!!

    #1220 Risposta

    Tecla

    Stasera ho un sacco di problemi con il ruter.Gimli lo vedo diffidente, competitivo, scettico e leale. Mi sembrerebbe un buon 6.

    #1222 Risposta

    Sirenella

    In realta’ Gimli non e’ proprio diffidente, e’ piuttosto rozzo, grezzo e diretto. La diffidenza viene fuori nella sua conoscenza con Legolas, perche’ il popolo dei nani non lega affatto con quello degli elfi. Si tratta di incomprensioni e discriminazioni che vanno avanti da generazioni, ma che poi vengono di fatto annullate quando la missione che li vede uniti li spinge oltre le differenze etniche e sociali, e li lega profondamente in un’amicizia per la pelle. Attraverso loro si riesce a sottolineare quanto gli abitanti della terra possano essere differenti eppure cosi’ profondamente simili nella loro umanita’. Anche Legolas e’ competitivo all’inizio, ma per gli stessi motivi che tendono a sottolineare l’incomprensione tra i due popoli. Diciamo che Gimli spesso sente di dover essere coraggioso anche quando ha fifa, cerca di apparire forte, tenace, aggressivo, anche se ha un cuore tenerone. Non so ma io vedo in lui un’atteggiamento piu’ simile ad un otto, con un’ala nove che lo rende talvolta buffo e che lo fa sembrare un po’ travolto dagli eventi. Che ne pensi?

    #1223 Risposta

    Sirenella

    Oddio, Gimli potrebbe anche essere un 5 adesso che ci penso. I nani sono un popolo che vive nelle caverne, scavano per trovare materiali preziosi, sono un popolo ombroso, un po’ asociale ma molto uniti tra loro, tanto che quando Gimli entra nelle caverne di Moria e scopre il massacro del suo popolo si lancia contro gli orchi gridando “credono di averci uccisi tutti, ma ne troveranno ancora uno!”. Non disperdono facilmente le energie, e sono anche abbastanza astuti la qual cosa si evince sopratutto in “Lo Hobbit” che e’ il libro che precede il Signore degli anelli. Forse hai ragione ad attribuirgli l’appartenenza al “pensiero” non so pero’ se scegliere tra il 5 o il 6…

    #1224 Risposta

    Tecla

    Sono le modalità di attacco e di difesa che mi fanno pensare a un 6.

    #1225 Risposta

    Sirenella

    e pure questo e’ vero….pero’ aspetto che ti passi il capodanno, che cosi’ mi fai venire i complessi 🙂 :-)….baci..

    #1226 Risposta

    Tecla

    ?!? Non so se ho capito!Ti riferisci al fatto che sonop troppo laconica?O…

    #1227 Risposta

    Sirenella

    Si Tecla…ma sto scherzando 🙂 …ho la sensazione che il cane ti abbia mangiucchiato il pepe in corpo eheheheheheh…ho ricevuto la tua mail, e stai tranquilla, ti sto solo tirando un po’ i codini!

    #1229 Risposta

    Tecla

    🙂 🙂

    #1230 Risposta

    Raffaella Foggia

    Mamma mia, che scambio… Per prima cosa Buon Anno!!!
    Scusate se ho lasciato questo spazio, ma purtroppo le vacanze di Natale le ho passate con l’influenza (penso che sia a causa del mio modo di essere Nove….). Comunque, per quanto riguarda il Signore degli Anelli, anche io penso che gli Elfi siano Uno (ma avete visto che pure in battaglia non si sporcano mai?) e che i nani siano Otto (non lo so è l’idea che hanno bisogno di muoversi, di fare di combattere che mi porta a pensare così). Per quanto riguarda Granpasso (preferisco parlarne in questi termini, è più misterioso) anche io penso che sia un Quattro (e anche di un sottotipo che sento lontanissimo da me…). Però ho pensato che non avete ipotizzato niente su Frodo che – lo ammetto – mi è antipatico e quindi non so che tipo sia (un Sei?) e su Gandalff che penso sia un Cinque (detentore della saggezza, solitario, si affeziona solo a poche persone e non lo fa neanche completamente….) Che ne dite? Bacioni Raffaella

    #1231 Risposta

    Sirenella

    Carissima Raffi, innanzitutto bentornata, mi spiace per la tua influenza ma sta girando un po’ ovunque se questo ti consola :-)….il discorso su Frodo e’ abbastanza complesso in verita’. Frodo appartiene ad una razza identificabile come Nove, gli Hobbit, che si caratterizzano come una comunita’ che non valica mai i propri confini, si disperde nelle piccole attivita’ quotidiane, apprezza molto il buon cibo e cosi’ via. Il punto e’ che Frodo e’ costretto ad affrontare un viaggio che lo allontanera’ dalla propria dimensione “Nove” assieme a Sam, e qui c’e’ secondo me, attraverso loro e gli altri due scapestrati compagni Merry e Pipino, la metafora piu’ forte del viaggio alla scoperta di se stessi e dei propri limiti. C’e’ un momento molto dolce, nel primo film, in cui Sam si ferma in un campo di pannocchie e dice a frodo:ecco,se faccio ancora un passo non saro’ mai stato oltre questo punto. E’ il viaggio di due Nove alla scoperta di se stessi, della propria identita’, delle proprie debolezze e della propria fede e forza. Quindi ci sara’ una rivoluzione nel loro modo di affrontare gli ostacoli, via via che il viaggio procede, esattamente come accade a qualunque essere che e’ costretto in qualche modo a varcare i limiti della propria esistenza. Frodo paga con la vita, ed e’ colui che, assieme a Boromir paga il prezzo piu’ alto. Eppure il viaggio verso la morte lo rende sereno e profondamente consapevole del senso e del valore della vita stessa, anche se la corruzione operata sul suo animo e sul suo corpo dalle forze del male lo rende stanco. Alla fine del viaggio Frodo e’ un uomo che sceglie di lasciare la vita agli altri, sente di non poter recuperare quella gioia e innocenza perdute, e lascia l’eredita’ del suo racconto a coloro che ha amato. Non so quindi, fino a che punto le caratteristiche del suo popolo Nove trovano conferma nel suo cambiamento e nella sua scelta finale, ma al contrario di te, credo sia un personaggio da apprezzare fino in fondo, anche se l’interpretazione cinematografica di Elijah Wood pecca di staticita’. Sam riesce a salvarsi dall’orrore, e dalla corruzione del male, perche’ durante tutto il viaggio il suo compito non e’ tanto portare l’anello, quanto vegliare su Frodo e difendere il suo “padron” fino alla fine: se non posso portare l’anello per voi, allora posso portare voi!”. Questo amore che supera ogni delusione, ogni dolore e amarezza lo salva. Molto molto bello lo scambio di sguardi tra Sam e Frodo quando, a storia finita Frodo si risveglia nel letto, saluta i compagni ritrovati, e chiede perdono all’amico per aver fallito,in un gioco appunto di sguardi interpretato benissimo. Loro sanno, cosa e’ accaduto nella grotta del monte Fato. Sam esita per un’istante, sotto l’arco della porta, quasi deluso e diffidente, mentre un attimo dopo l’amore e la comprensione gli permettono di perdonare l’amico, e riabbracciarlo. Chiedo aiuto quindi nel tentare di capire se i due rimangono due Nove, anche se l’evoluzione e’ ovvia e opposta tra i due, o se viene fuori qualcosa di diverso.Per quanto riguarda Gandalf, io ho qualche problema a leggerlo come un Cinque. Egli ha un compito difficilissimo, deve riuscire a muovere e smuovere tutte le pedine sulla scacchiera, per raggiungere uno scopo piu’ alto, che e’ quello di sconfiggere il male a qualunque prezzo. Eppure ripetutamente patisce intimamente per Frodo, fino a concedersi il crollo emotivo quando finalmente l’anello viene distrutto, e comprende che Frodo potrebbe essere rimasto ucciso dall’esplosione del vulcano. A me, a causa della sua manipolativita’, del suo potere, della sua capacita’ di contenere emozioni, sembra un Due, con una forte ala Uno che lo sostiene proprio nel “contenimento” emozionale, che non deve ottenebrare la sua mente. Comprende molto la cultura degli Elfi, pur mantenendo una differenza sostanziale rispetto al loro atteggiamento, quando Elrond Re degli Elfi sembra rinunciare alla speranza ed alla fede negli uomini. Ma c’e’ da pensarci un po’ su….

    #1232 Risposta

    Sirenella

    Riflettendo sul personaggio di Gandalf, mi viene spontaneo fare una riflessione. E’ possibile che il Gandalf del libro sia effettivamente un 5/6, ma che la trasposizione cinematografica ne abbia alterato le caratteristiche quel tanto che basta da farlo sembrare un 2/1. La sua manipolativita’ potrebbe essere interpretata come la capacita’ strategica del 6. Il suo carattere burbero e solitario come 5. Nel film pero’ il cuore di Gandalf si sente, quando conforta gli Hobbit, quando trema per frodo alla fine, quando e’ pronto a morire con Aragorn pur di dare a Frodo (senza sapere se di fatto sia ancora vivo) il tempo necessario per distruggere l’anello. Ha sempre un proverbio, un motto di saggezza da offrire a chiunque, ma deve usare i suoi sentimenti per creare affezione e fiducia negli altri, ed usare queste risposte emozionali per muovere le pedine e raggiungere lo scopo. Anche lui cambiera’, il viaggio non risparmia nessuno, e anche lui, quando tutto sara’ compiuto, affrontera’ per sua scelta l’ultimo viaggio, quello verso la morte e cio’ che vi sara’ “oltre” le bianche sponde…..

    #1233 Risposta

    Tecla

    Sirenella sei un mito. Io penso che Sam durante il viaggio evolve il suo tipo 9 imparando il coraggio dell’azione.Ma non solo io credo che cresce in parallelo la sua autostima,impara a far valere se stesso, le proprie qualità ,realizza il progetto.Pur rimanendo uno splendido 9 forse alla fine del viaggio acquista qualche caratteristica 3.
    Per Gandalf bisogna considerare che è un grande mago, un essere molto evoluto e con sapienza millenaria, per me è un 5, ma appunto un 5 assai evoluto che non ha più paura delle sue emozioni e dei suoi sentimenti, tuttavia pur nell’amore per gli altri il suo obiettivo rimane universale, rimane la salvezza della terra di mezzo e di tutta la varia umanità.
    Molti dicono che sia un libro sull’amicizia ma per me è un libro sulla salvezza. La salvezza personale, e per giungerci bisogna contattare il mondo dell’orrore, il male assoluto che non è solo fuori ma anche dentro. Infatti chiunque, anche il più eroico dei personaggi di Tolkien a contatto con l’anello rischia di cadere in tentazione, di farsi corrompere dal fascino di quello che per me è il male supremo :l’esercizio del potere, il suo uso manipolativo . E’ inoltre uno splendido libro sulle diversità .Quand’ero ragazzina e molto attiva politicamente consideravamo Tolkien un fascista,niente di più sbagliato! I veri eroi sono hobbit, mezzi uomini tanto simili a uomini ‘medi’ e che pure con tenacia possono salvare il mondo. Non sono forse simili a quella grande massa di persone sofferenti ma resistenti a costo di tutto che ha attraversato il secolo della shoah e della violenza?L’umanità alla fine degli orrori del conflitto mondaile, come Sam alla fine del libro, trova il fuoco acceso in casa ,la sua famiglia e dice”sono tornato” Il senso non è forse questo?Dobbiamo tornare. Tornare alla ragionevolezza, tornare a noi stessi dopo aver affrontato il viaggio della paura più profonda, dobbiamo vedere i demoni che noi stessi generiamo sapendo che infine ce la possiamo fare a tornare al mondo degli hobbit con la loro semplicità e capacità calda di godere delle piccole cose della vita, delle pipe fumate in santa pace, delle feste con i fuochi d’artificio.Torniamo al nostro piccolo mondo interiore ma dopo essere stati costretti a difenderlo a costo della propria vita lo sguardo non sarà più lo stesso:Forse più disincantato ma anche più consapevole.

    #1234 Risposta

    Sirenella

    Tecla, meravigliose le riflessioni su Sam che concordo pienamente. Non del tutto nel voler circoscrivere il messaggio finale nella salvezza o nell’amicizia o nell’amore. E’ tutto insieme 🙂 …e’ il viaggio, e’ la speranza, e’ l’amore verso noi stessi, e la scoperta dell’amore verso tutti gli altri. Glie eroi non sono solo gli Hobbit ma tutti. Liddove le differenze culturali, le eterogenie non sono “il problema” ma “la soluzione” ! Continuo a non essere convinta che Gandalf sia un 5, ma mi sto divertendo troppo in questo scambio, che continuerei per secoli! Quando Aragorn gli chiede (dopo aver ormai perso le tracce da tempo, di Frodo) cosa sente il tuo cuore? Gandalf si illumina, in uno sguardo rivolto al suo cuore e alla “speranza”, e risponde…e’ vivo, il mio cuore mi dice che e’ vivo! Quanto un 5 puo’ fare affidamento sulla speranza? Ho altro da aggiungere ma i piccoli mostri mi aspettano e corro a lavoro….pero’ mi sto divertendo! Avanti Antonio dicci qualcosaaa!!

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