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Angolo del cinema

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Questo argomento contiene 284 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da   13 anni, 2 mesi fa.

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  • #1252 Risposta

    Tecla

    Ma è meraviglioso Ele hai compreso proprio benissimo quello che volevo dire e che forse non ero riuscita ad esprimere bene!!!!

    #1253 Risposta

    Marina Mele

    La capacità di analisi è di una tale sensibilità che riescono a parlare persino di quello che non conoscono.
    Ma come fate? Si può seguire un corso?
    Io mi iscrivo subito, vengo a Battipaglia e mi nutro di mozzarelle di bufala…..

    #1254 Risposta

    Eleonora Grillo

    Ehi! Ora sì che mi sto sciogliendo in un brodo di giuggiole! Mi dispiace aver letto questi vostri ultimi post troppo tardi, ma riparerò immediatamente. Allora, Sire, purtroppo, non conosco Tolkien, ho visto solo il primo film del quale non ricordo neanche il titolo:(, per cui non potrò scendere nei dettagli, comunque cercherò di farmi capire lo stesso. Ci sono due aspetti nella polarità certezza/sfiducia. Il primo si esprime in questo esempio: “Sono certa che esiste l’Amore (lo sento, ne sono profondamente convinta), ma non credo che io lo troverò mai”; oppure: “Sono certa che esiste Dio (lo sento col mio essere più profondo), ma temo fortemente di non riuscire a trovarlo. Questo è il primo aspetto. Per quanto riguarda, invece, l’oscillazione vera e propria, essa riguarda appunto, la fiducia esagerata, che, a volte, non tiene conto della realtà, quella fiducia nei confronti della fiducia stessa come valore, indipendentemente dal contesto, quella fiducia che si prova solo nell’infanzia e, al polo opposto, la sfiducia totale per cui non alzo neanche un dito per cambiare le cose. In sintesi, ad un atteggiamento verso la vita e gli altri eccessivamente fiducioso e aperto, segue necessariamente (a causa delle conseguenze) un atteggiamento verso la vita e gli altri eccessivamente prudente e sfiduciato. L’equilibrio sarebbe nell’essere fiducioso ma cauto, aperto quel tanto che può permetterti di chiudere le braccia se ti sta arrivando una pugnalata invece che un abbraccio, insomma, aperto non fino al punto di prenderti tutto quello che ti arriva. Comunque, io ho notato ancora un’altra sfumatura nelle polarità, un aspetto che è caratteristico del simbolo dello yin e lo yang. Ricordate, nello yang c’è un pezzetto di yin, nello yin c’è un pezzetto di yang. Ossia, al di là della evidente e periodica oscillazione certezza/sfiducia esiste una dimensione sottostante e costante nella quale ogni volta che l’ago oscilla sulla certezza, vi è, contemporaneamente un’incrinatura, un timore, una piccola sfiducia. Al contrario, quando l’ago oscilla sulla sfiducia, contemporaneamente c’è un piccolo spazio occupato dalla certezza. Che ne dite? Vi è capitato di osservare la stessa cosa? Scusate la lungaggine ma non ho saputo fare meglio. Se non sono stata chiara, ditemelo, riscriverò il tutto in un orario più decente e non mentre mi si chiudono gli occhi dal sonno. Felice notte. Ele

    #1255 Risposta

    Marina Mele

    Lo yin e lo yang non possono fare a meno uno dell’altro. Lo yin e lo yang vivono nel nostro corpo, in tutti i nostri organi, nel cosmo nel senso più ampio del termine, nell’acqua, nel sole e così via.
    Lo yin e lo yang regolano le nostre bio energie e vivono nel costante gioco del nascondino, dell’integrazione e della disintegrazione…dipende dallo stato di salute globale dell’argomento al quale si afferisce.
    E’ sbagliata la maggior parte dell’uso della chiave di lettura dello yin e dello yang che tende a banalizzare e a stereotipare il concetto in femminile e maschile.
    Il mio medico oltre a esser docente di medicina tradizionale cinese in tutti i contesti nazionali (o quasi) è anche colui il quale tale mondo lo rappresenta all’estero per l’Italia….insomma avrete capito che ho potuto accertarmi che prima che se nesappia davvero qualcosa di questo mondo ce ne cuole e bisogna avvicinarsi con una umiltà superiore perchè bisogna prima pulire un bel pò di “manie”……
    Spero di essere stata utile.
    Baci.
    ele…anch’io ero sveglia, ieri sera e fino a stamani il mio bagno è stato allagato e l amia lavatrice è morta!!!….

    #1256 Risposta

    Tecla

    Quando mi sono avvicinata all’enneagramma chi già lo praticava mi vedeva 4, invece io sentivo molte assonanze col 5. Ora sono sicuramente convinta di riconoscermi nel tipo 4 tuttavia devo avere veramente un’ala molto sviluppata nel 5, mentre non mi riconosco nulla del 3 .Dico questo perchè sento una comprensione istintiva e un riconoscimento di quello che dice Eleonora. Anche se però infine scatta qualche altra cosa ,un’attrazione più forte, un altro magnetismo.Voglio dire il meccanismo fiducia/certezza veramente mi appartiene.In genere mi fido profondamente di pochissime (uno o due,massimo tre) persone,però tutto questo ho capito che non è poi così importante per me anche se talora salta agli occhi degli altri.Soprattutto lo sottolineano i tipi 2).Queste sensazioni interiori non le riservo solo alle persone ma soprattutto lo sento nei confronti della vita in generale tuttavia ho capito che per me non è importante perchè questo meccanismo (fiducia/sfiducia)è contenuto in un magma diverso pieno di passione, una passione che tento spesso di inaridire e razionalizzare per evitare il dolore che ne deriva ma che inevitabilmente rifà capolino come un filo d’erba tra i sassi, e allora sento una tale avidità di acqua che innaffi quello stelo, una tale resistenza e volontà ,un desiderio quasi lacerante che il filo d’erba si allunghi e tutti i lucidi dilemmi dei 5 non riescono a darmi la risposta emozionale profonda che desidero.

    #1257 Risposta

    Marina Mele

    Tecla, questo è il grande fascino del 4 con la ala 5. …ovviamente parlo per me…..
    Io vivo il 5 come il “nobile” dei sentimenti sottili e per questo lo amo profondamente e mi ci ritrovo addosso di botto ma avendo imparato ad avvicinarmi se l’altro lo vuole, se la sente, me lo chiede mi “sente”….è sta dura ma mi sono impegnata molto perchè poi il contatto è grande e davvero profondo.
    Io sono un 3 e ho due ali 4 e 2 entrambe molto “operative” nei loro diversi “disegni” interiori.
    L’ala 4 è il mio senso artistico e con quello io entro in sintonia profonda e talvolta lacerante col mondo del 5, ormai lo so e mi piace da impazzire. Se il 5 va sull’ala 6 o arriva da una base 6, tendenzialmente, rimango poi ferita, mentre dall’arrivo dalla base 4 o con ala 4 (per me ancora meglio)mi travolge in giochi di sensazioni davvero profonde.
    Il 3 è comunque un grande ragionatore e si impianta nelle emozioni perchè terrorizzato…e allora col 5 si sente al sicuro…Il 5 da sicurezza perchè quando c’è ci si può contare.

    #1258 Risposta

    Sirenella

    Carissima Eleonora, mi hai dato un boccone troppo ghiotto per lasciarlo cosi’, in attesa di qualcuno che lo assapori, e vorrei farlo io, analizzando piu’ che posso tutto quanto dici non solo per rispondere al discorso Tolkien ma anche per entrare (almeno ci provo) nel mondo di un 5. Vedi anche io ho una forte ala 5…ma mi rendo conto di vivere le modalita’ di questo enneatipo pur sempre con le caratteristiche del mio, quindi “fare” cose da 5 non significa “sentire” le cose come un 5. Ti cito: “Sono certa che esiste l’Amore (lo sento, ne sono profondamente convinta), ma NON credo che IO lo troverò mai”; oppure: “Sono certa che esiste Dio (lo sento col mio essere più profondo), ma temo fortemente di NON riuscire a trovarlo. Questo è il primo aspetto.” Parliamo della fiducia giusto? Parliamo della “convinzione” che le cose “siano” pur sentendo nel profondo che non sono raggiungibili dal 5. Gandalf non agisce cosi’, con questa modalita’, secondo me. Altrimenti avrebbe dovuto esserci la “certezza” (necessaria allo scopo) che Frodo fosse vivo, ma anche la convinzione che NON ce l’avrebbe fatta a compiere la missione. Gandalf sente invece la “speranza” nutrire la sua certezza. Io non so se riesco a spiegarmi ma trovo che siano due concetti profondamente diversi. Sperare, significa dire a se stessi, non so se questa cosa esiste o e’ realizzabile, ma il mio cuore dice di non mollare e credere perche’ un giorno trovero’ quanto cerco. La certezza del 5, mi sembra di capire, sia mossa da un finale che si conclude inevitabilmente con la mancanza di speranza che le cose pur esistendo si possano risolvere al meglio per noi stessi. Questo, un po’ secondo anche la logica del ragionamento attacco/difesa di un 6, porta inevitabilmente il 5 ad oscillare verso la sfiducia, perche’ non essendo la sua certezza nutrita anche dalla speranza, si rimane comunque convinti che se anche c’e’ qualcosa (anzi si e’ certi che ci sia) non e’ per noi. Fortunatamente…visto che il 5 occupa una posizione teneramente disgraziata, circondato com’e’ dal 4 e dal 6, puo’ pero’ in qualche modo “attingere” un atteggiamento piu’ speranzoso proprio dal 4, anche se come dicevi giustamente tu, si tratta del gioco di codine dello yin e dello yang…o se vogliamo delle interferenze causate appunto dalle ali e dalle frecce di collegamento. In conclusione, e senza alcuna autorevolezza in merito, perche’ io non ne ho affatto, deduco che il concetto di speranza cosi’ caratteristico dei 4, nulla ha a che vedere col concetto di certezza del 5…perche’ si tratta di due emozioni completamente differenti che portano a due conclusioni e stili di vita diversi. Che cosa ne pensi? Tecla…e tu? Sono curiosa, anche perche’ mancando altri interlocutori dobbiamo faticare un po’ e arrangiarci per giungere a chiarimenti e comprensioni. Vi abbraccio….

    #1259 Risposta

    Tecla

    Sì sicuramente il concetto di speranza del 4 non è il concetto di certezza del 5,non per niente i 4 sono di cuore e i 5 di testa,però nella mia percezione sottile la certezza dei 5 non è solo un fatto di logica e di ragionamento ma qualcosa di profondamente esistenziale,come una connessione profonda con ciò che si sa e si crede dell’universo.io non riesco ad esprimermi proprio bene perchè veramente attingo alla mia parte 5 ma Ele che si riconosce in toto nell’enneatipo riesce ad esprimere proprio perfettamente quello che voglio dire.
    A proposito ho installato messanger.Per ora lo usato solo con mio figlio e quindi non so se me la cavo, ma credo di sì,ho già inserito la tua mail

    #1260 Risposta

    Sirenella

    Si tecla ma non dimenticare che il tuo modo di percepire la certezza del 5 e’ inquinato dalla tua natura del sentire…la speranza 🙂 …io nelle parole chiarissime di Ele comprendo proprio che se la certezza di un 5 e’ assoluta e credibile, e’ comunque una certezza di testa, liddove il cuore dice “non c’e’ per me”….io non credo che sia facile riuscire a comprendere da sole…(comunque, adesso accendo msn e ti contatto…spetta eh?? :-))

    #1261 Risposta

    Marina Mele

    Non sono riuscita a seguire i vostri discorsi, sono anche un pò distatta e domando: condividete l’idea che il 5 trasmetta sicurezza?
    Eleonora tu sei un 5 come senti questa cosa?
    Maura, anche tu sei un 5…non è ch eper caso sei da queste parti?

    #1262 Risposta

    Eleonora Grillo

    Ehi! Ma che succede? mentre scrivevo in questo spazio, mi sono ritrovata in un altro, e per di più si è cancellato tutto quello che già avevo scritto. Ricomincio. Andiamo per ordine. Tecla, complimenti! il 5 sente la certezza proprio nel modo che hai descritto. Non si tratta di ragionamento e di logica. E’ un sentire e mi è piaciuta molto la tua espressione:”come una connessione profonda con quello che si sa e si crede”. Sire, voglio dirti un’altra cosa che forse, ti confonderà ancora di più le idee; quando il 5 si trova nella certezza, la speranza è più che presente; non è vero che al 5 manca sempre la speranza. Questo succede quando l’ago della bilancia cade sulla sfiducia ma per il resto del tempo, il 5 spera, eccome se spera! Se il 5 davvero non avesse speranza e definitivamente, si suiciderebbe senza pensarci due volte. Melinda, dalla mia esperienza personale, posso dirti che è vero quello che affermi. Sono affidabile. baci. ele

    #1263 Risposta

    Sirenella

    ahahahahahah grazie Ele…ho dovuto attenermi a quanto avevi scritto, citandoti, per cercare di mettere su un ragionamento che mi portasse da qualche parte…e adesso non ci capisco piu’ nulla!!!! AIUTOOOOOOOO….pero’ ti faccio notare che i 4 con tutto il loro zainetto di speranza al suicidio ci pensano eccome! Mado’….sono disperata eheheheheheheh mi sa che mi arrendo!

    #1264 Risposta

    Roberto Maieron

    Ciao, lo so che avete lasciato questo argomento, ma ieri ho visto anche io KIng Kong ed ho subito pensato di andarmi a rileggere quanto scritto da Sirenella. Ho provato anche io sensazioni molto forti durante il film (prima cosa come tutte le versioni della Bella e la Besta, penso che non si possa rendere meglio una storia d’amore: vedere oltre penso che sia bellissimo), ma anche in sala mi ha stupito vedere le reazioni delle persone che erano con me che si sono commosse pur conoscendo benissimo la storia ed ho riflettuto sul fatto che ci sono racconti che ci toccano sempre il cuore, si possono coprire dei più mirabolanti effettacci speciali (a proposito penso che alcuni di questi non erano un granché ma che sicuramente si beccheranno un altro Oscar), ma arrivano sempre dove devono: non penso sia il cuore, ma come dice Baricco direttamente quei nervi scoperti che ci fanno sentire fulminati. A presto Raffaella

    #1265 Risposta

    Marina Mele

    Mi hai convinta. Vado a vedermelo, assolutamente. Ieri, tra l’altro, un mio amico un pò sciamano mi ha dato una chiave di lettura diversa su Matrix (il primo)..le arti marziali di risposta alla violenza in arrivo dall’esterno, la doppia lettura della realtà, del qui e ora, della scelta finale……del fatto che lui sia stato chiamato a un ruolo nel quale fa fatica a riconoscersi voi che opinione ne avete? Sinceramente mi ero addormentata perchè lo avevo sentito “faticoso”ma ho intenzione di rivedermelo.
    Voi che opinione ne avete?

    #1267 Risposta

    Raffaella Foggia

    Per quanto riguarda il primo Matrix, mi è piaciuto la seconda volta che l’ho visto, anche io ho avuto difficoltà a comprendere quello che voleva dire su un piano un po’ più profondo. Mi hai fatto venire la curiosità di rivedermelo alla luce di quello che hai scritto e anche per ipotizzare sull’enneatipo di Neo e Morfeo (anche se penso che sarà difficole) a presto Raffaella

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