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Questo argomento contiene 27 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Sirenella 13 anni, 1 mese fa.
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SirenellaSicuramente non e’ un momento facile Tecla, e’ certo un peccato lasciar crescere troppo Hope, prima di addestrarlo un pochetto…in ogni caso ci sono effettivamente altre priorita’…ma non scartare a priori l’ipotesi di affidarlo qualche ora alla settimana a qualcuno, potresti cavartela con una spesa magari non troppo elevata e questo vi aiuterebbe a vivere in un clima appena piu’ disteso. Quando la vita e’ difficile e caotica riuscire a non doversi preoccupare troppo di certe responsabilita’ aiuta anche coi sensi di colpa, coi quali ogni tanto si devono fare i conti… 🙂 comunque un cane e’ una gioia che scalda il cuore e prima o poi anche tuo figlio se ne accorgera’….piu’ che speranza ti tocca avere un po’ di pazienza…
Teclamio figlio adora il cane, però si dimentica di farlo mangiare o di lasciargli l’acqua…E’ un modo di voler bene che io non comprendo, poi però lo spupazza ,la maggior parte delle volte è causa di litigi furibondi ma qualche volta Hope è un buon tramite di tenerezza condivisa tra di noi.Questa è una bella cosa,no? Visto che è tanto difficile che mi permetta di entrare in contatto con i suoi sentimenti , tranne le volte che li fa esplodere con violenza.
SirenellaTecla adesso che mi fermo un po’ a pensarci, ricordo alcune tue domande al seminario, finalizzate a comprendere un po’ meglio tuo figlio…io non mi permetto assolutamente di dare consigli semplici o complessi che siano, perche’ ho troppo rispetto del dolore e della situazione delicata e complicata in cui ti trovi. Certamente il cane puo’ diventare una sorta di “terra di mezzo” per comunicare tra voi. In ogni caso se ti va, possiamo trattenerci un po’ domenica, dopo il seminario e parlarne da vicino…penso sia il modo migliore per prestare attenzione ad una persona sensibile come te, non e’ proprio paura di sbagliare la mia, ma desiderio di “vedere e ascoltare” da vicino….devo entrare nel tuo problema attraverso te, ti devo guardare mentre dici certe cose perche’ se non le “sento dentro” non riesco nemmeno a tentare di offrirti un consiglio o un diverso punto di vista…spero capirai…ti abbraccio…
Eleonora GrilloCara Alessia, anch’io sono convinta che gli animali hanno un’anima. Come potrebbero non averla? Se ce l’abbiamo noi, certamente ce l’hanno anche loro. E, secondo me, se non ce l’hanno loro, non l’abbiamo neanche noi. Chi vive con gli animali impara ogni giorni nuove ed interessanti cose su di loro, impara come sono diversi ed unici, proprio come noi, come ciascuno ha il proprio carattere, il proprio modo di stare al mondo. Io vivo con due gatti (ma in passato ho avuto altri gatti ed un cane), un maschio di 8 anni ed una femmina di 5. Fino ad ora avevo notato le loro caratteristiche astrologiche (che si riscontrano pienamente) ma all’enneagramma ci avevo appena pensato per gioco, senza rifletterci seriamente. Dopo il tuo post ci ho pensato un po’ su e con quasi certezza posso dire che il mio gatto maschio potrebbe essere un 5: per la maggior parte del tempo se ne sta per i fatti suoi e, pur accettando le carezze, si scoccia e si ribella se glie ne fai qualcuna in più di quelle che è disposto a sopportare. La femmina, invece, è sicuramente un 2. Mi riempie di coccole e di moine. Mi sta sempre addosso, non vuole mai mollarmi. E’ di un’invadenza unica. Quando sono al telefono, miagola fortemente per protestare contro il fatto che sto togliendo attenzione a lei e quando vengono amici a trovarmi, dopo il primo momento in cui se la squaglia (odia gli estranei), ritorna a disturbare la conversazione, miagolando e saltellandomi attorno. Appena gli amici o altre persone se ne vanno, mi viene incontro miagolando e si impossessa di nuovo della mia persona. Al mattino si alza quando mi alzo io e la sera si addormenta quando io mi addormento. Se qualche volta le faccio un rimprovero, oltre al fatto che si ribella immediatamente, poi mi porta il broncio per un po’. A volte mi dico che era già più che sufficiente avere una madre 2, non ci voleva pure la gatta ma, come avrai sicuramente già capito, io l’adoro! Ti abbraccio. Eleonora
Maurizio CusaniGli animali hanno un’anima ma non la consapevolezza di averla.
Maura AnkaaE vero. Da quando mi sono avvicinata all’enneagramma ho riconosciuto che anche gli animali con i loro carfatteri individuali rientrano nella mappa. Anche io vivo con due gatti, in Leo 3 anni riconosco un sei fobico, timido, dolcissimo, non invadente, superfedele solo a me, non ama le intrusioni di estranei e si defila fino a che la via ritorna libera, allora ha slanci stupendi, musate e miagolii d’amore per me. Non fa scenate di gelosia e la sua timidezza e spavento diventano supercoraggio quando avvista una preda. In Lucia riconosco un due, appiccicosa e invadente, mi esaurisce con la gelosia, si accaparra la simpatia di chiunque entri in casa mostrandosi interessata e disponibile, sguardo umido finto innocente. Mielosa e aggressiva. Dolcissima. Il capo è lei e lui rispetta la gerarchia. Li adoro. Prima di loro abitavo con Rusty, un otto superincavolato dalla nascita, nero e imbufalito, capace di infita dolcezza quando voleva lui o quando alla fine dei suoi giorni si è abbandonato alle mie cure. Non tergiversava, i suoi desideri erano chiari ed espliciti. Sensitivo e grande trasformatore di energia. Abbiamo girato il mondo insieme per 15 anni. Una deviazione: vi ritrovate negli animali corrispondenti al punto del vostro tipo? Io decisamente si, l’uccello di fuoco è un simbolo che sento particolarmente presente nella mia vita. Mau
Marina MeleAssolutamente si per quello che conosco. Io sono un’aquila da prima di scoprire l’enneagramma. Per quanto riguarda gli animali sono allergica al pelo di animale, e l’ho scoperto dopo 4 anni di vita con un gatto spelndido….e, in generale, amo gli animali liberi e allo stato brado. odio gli zoo
Antonio BarbatoCome ho fatto a perdermi questo post?? Animali ed enneagramma? Io conosco una foca che sembra proprio un essere umano e parla perfino…..:) 😉 :-)) :-)))
Utente Ospite/Fabio75Sei tu l’Alessia Palumbo dai bellissimi occhi blu che corteggiai invano una decina d’anni fa in Germania, quando abitavamo nel villaggio delle famiglie italiane a Geilenkirchen?
Se sì, scrivimi a questa e-mail: zubenalgubi@aol.com, altrimenti scusa l’interruzione e buona giornata.Grazie per l’attenzione.
Fabio Piscicelli
New Jersey, USA
Marina MeleLa settimana scorsa un cane usciva dal recinto dove vanno per “pascolare” veniva vicino a un mio amico e gli appoggiava un pezzo di legno sulla panchina. Lui tirava il pezzo di legno dentro il recinto. Il cane correva alla porta del recinto, spingeva un pò, non ce la faceva, correva due volte intorno fino a tornare davanti alla porta per spingere con più forza ed entrare. La stessa scen al’ha fatto ben cinque volte. Or aio dico: non ci arrivava a capire che se spiingeva subito ce la poteva fare? No…lui doveva fare il suo percorso con stretto rigore come da “protocollo”….Beh voi cosa avreste pensato???? Melinda
Alice/StefaniaCos’è un messaggio in codice tra te e utente fantasma?!
SirenellaProbabilmente mel la sua era una risposta condizionata dal tipo di addestramento ricevuto. Penso tu stia parlando di un cane da pastore. E’ possibile quindi che da anni segua una sorta di protocollo a lui insegnato per avvicinarsi al recinto ed approcciarlo. Questo mi fa pensare che i rituali del cane erano anche altri, ma forse non te ne sei resa conto, ed hai notato quelli piu’ appariscenti come appunto girare prima attorno al recinto e poi forzare l’ingresso. Dovremmo capire se per il cane l’entrata nel recinto non rappresentasse una trasgressione, se lui ci entra solo per radunare il gregge in qualche modo e cosi’ via….non era questione di capire, per il cane, perche’ il cane vive la sua utilita’ eseguendo rituali a lui impartiti dall’elemento dominante che si aspetta qualcosa. Lo scopo per il cane e’ eseguire bene il compito cosi’ come gli viene insegnato, lo scopo non e’ chiedersi che utilita’ abbia. Probabilmente il cane si sara’ chiesto come mai era il tuo amico a non capire che non era possibile per lui recuperare il legnetto oltre il recinto! 🙂 Diverso e’ per un randagio, che deve a se stesso la sua sopravvivenza ed e’ piu’ allenato e abituato ad agire per ottenere un risultato a lui direttamente conveniente (cibo, acqua, riparo ecc.). Quindi un randagio che non deve obbedienza al proprietario del recinto ci arriva ad entrare piu’ facilmente, perche’ non trasgredisce ad una rete invisibile di codici a lui impartiti dal padrone. Evidentemente il tuo amico non si e’ reso conto di mettere in seria difficolta’ il cane, lanciandogli il legno proprio all’interno del recinto, che era zona lavoro per lui…quindi zona con restrizioni e regole. Forse era un cane proprio alloccone, ma ne dubito perche’ i cani da pastore hanno istinti ben sviluppati e sono pronti all’obbedienza, sono solitamente ricettivi insomma 🙂
Sirenella.
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