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Auguri al nuovo team di insegnanti ASS.I:S.E.

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Questo argomento contiene 7 risposte, ha 4 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Marialessandra 10 anni, 10 mesi fa.

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  • #11362 Risposta

    A tutti i nuovi insegnanti che, a dieci anni di distanza dalla nascita dell’associazione, hanno felicemente superato la prova di abilitazione di primo livello e si avviano a divulgare il verbo dell’EdT, voglio fare i miei più sentiti e sinceri auguri. Sono stati tutti  appassionati nello studio, convincenti e coinvolgenti. Mi sono sentito più volte orgoglioso per loro e per la preparazione che mostravano ad una commissione che, giustamente, non ha regalato nulla. Ora il percorso è ancora all’inizio ma sono sicuro che sapranno percorrerlo con onestà, sincerità ed autorevolezza, sostenuti dall’affetto reciproco che come gruppo hanno sviluppato. Io sarò con loro finché mi sarà possibile, sempre contento di aver avuto la fortuna di incontrarli lungo il percorso della mia vita, anche se ovviamente  e se necessario, non esiterò a continuare a “cazziarli” ed a spronarli per migliorarsi. Un abbraccio a tutti.

    #11363 Risposta

    fatimiade
    Membro

    grazie a te capitano….. che hai un dono speciale, quello di riuscire a donare e trasmettere il tuo sapere con limpida chiarezza e tanta sincera generosità <3

    #11364 Risposta

    Marialessandra

    Spero che riusciremo sempre a renderti fiero di noi. Tu sei, e resterai sempre, il maestro, insostituibile e indispensabile, da prendere a modello e a cui chiedere consiglio, lungo il cammino..

    #11525 Risposta

    Marialessandra

    Ebbene, il grande giorno è arrivato: sabato 8 febbraio mi sono cimentata per la prima volta nella descrizione di una Passione (quella del Due) dinanzi ad un gruppo di aspiranti allievi. Avevo immaginato e desiderato questo momento mille volte negli ultimi 3 anni! E’ stato bello, emozionante ed intenso, mi è stato detto che me la sono cavata benone ma ciò su cui voglio riportare l’attenzione in questo intervento è l’assoluta discrepanza tra ciò che avevo provato il giorno prima, durante la simulata, e la sensazione che mi ha animato sabato, davanti alla platea. Venerdì pomeriggio, in presenza dei miei colleghi, di Antonio e Marina, mi sono sentita goffa, pietrificata, incapace di arrivare davvero all’altro :-/ Venerdì notte ho trascorso una notte quasi interamente insonne e vi assicuro che sono venuta al seminario solo per mantenere l’impegno preso, perchè l’avevo promesso! Mi ripetevo che mai più avrei preso impegni del genere e la cosa grave era che questo stato d’animo non derivava dall’ansia o emozione da “prima volta” ma dal fatto che sentivo il bisogno di fare una lezione asettica e distaccata mentre mi si chiedevano anche momenti interpretativi del Due, di essere interprete oltre che narratrice. Questo mi faceva sentire.. invasa? Sopraffatta? Minacciata? Disorientata? Non saprei scegliere.. sentivo un mix non ben decifrabile di tutte queste sensazioni che, pur essendo un Quattro e non un Cinque, purtroppo provo da sempre (non sempre, per fortuna!). A questo punto sento il dovere e il piacere di sottolinearvi l’empatia e la sensibilità di Marina, che mi ha letteralmente letto nell’anima, facendomi sentire talmente vista e compresa da pensare che, se nella mia infanzia mia madre avesse avuto un decimo di quell’empatia e sensibilità, sarei stata una bambina felice! C’è stato uno scambio muto tra noi, un dialogo che non necessitava di spiegazioni. Salutandomi Marina ha detto ciò che ho SEMPRE sentito e pensato anch’io e che stavo provando in quel momento, ha detto: “Ale, il fatto è che il Quattro si è sentito anche invaso, spiato, perseguitato, controllato. Nella sua ferita ci sono anche questi aspetti perciò da adulto ha bisogno di distanza “. E’ esattamente così, non so se è valido per tutti i Quattro ma per me e altri è così. Non so se dipende dall’aver avuto una mamma Sei Sospetto (un vero investigatore h24 che mi sottoponeva a test e interrogatori continui, oltre a limitare la mia libertà in mille modi). Questo aspetto di me non mi piace, vorrei non possederlo ma so che non posso limarlo più di quanto faccio, devo comunque accettarlo. Ne ho parlato anche con un altro Quattro che, guardacaso, ha avuto un papà Sei Sospetto e che, guardacaso, ha reagito con tale bisogno di distanza da apparire quasi un Cinque: Antonella del nostro gruppo. Tornando all’esperienza di sabato, aggiungo che venerdì notte la mia angoscia derivava dal realizzare, tutto a un tratto, che avvertivo il bisogno di sostenere una lezione tecnica e asettica e che questo era incompatibile con l’insegnamento dell’EdT!! Non sarei mai stata una brava insegnante perchè non sarei mai riuscita ad oltrepassare la “distanza di sicurezza”? Poi sabato è avvenuto il “miracolo” : improvvisamente, trovatami di fronte alla platea che voleva capire cosa sono queste 9 Passioni, un’altra me si è impossessata di me! Sentivo che volevo essere il più chiara, esplicativa ed esaustiva possibile per arrivare a loro, per instillargli quante più conoscenze la loro mente potesse recepire in quella prima lezione!! Esistevano loro, non io, io ero al servizio della loro curiosità e voglia di capire, ero uno strumento per le loro menti e mi adoperavo per esserlo. Ho ricevuto plausi da varie fonti, sono stata oggettivamente più sciolta e capace di interpretare rispetto al giorno precedente ma non è stato questo ad interessarmi veramente quanto l’essermi sentita come non speravo di sentirmi e realizzare che forse, tutto sommato, potevo continuare a sperare di insegnare l’EdT nella vita, l’unica cosa che contava realmente.

    #11526 Risposta

    Un desiderio che diventerà sicuramente realtà se credi in te stessa e continui ad esercitarti. La “stoffa” c’è, bisogna solo mettere nella forma migliore…….

     

    #11527 Risposta

    Marialessandra

    Grazie mille, maestro 🙂

    #11528 Risposta

    Marina
    Membro

    A volte abbiamo bisogno degli altri, per comprendere meglio noi stessi.

    Questo è il dono del non essere soli.

    Grazie per la tua testimonianza, per la tua sensibilità e per avermi restituito qualcosa che ho in quel momento visto in te ma che in realtà, si muoveva dentro me.

    Bisogna amarli gli altri se li si vuole raggiungere 🙂 non smetto di dirlo e vale per tutti noi, nessuno escluso.

    #11529 Risposta

    Marialessandra

    Riuscire a restituire all’altro il significato dei moti dell’anima che non riesce a decifrare o sentirsi compresi e rispecchiati dalla capacità di sentire dell’altro è un dono che non capita tutti i giorni 🙂

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