HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Capri Revolution – gli enneatipi dell'ultimo film di Martone
Questo argomento contiene 1 risposta, ha 2 partecipanti, ed è stato aggiornato da Antonio Barbato 5 anni, 11 mesi fa.
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Vorrei condividere, con voi, qualche impressione sugli enneatipi rappresentati in “Capri Revolution”, l’ultimo bel film di Mario Martone, ambientato sull’isola di Capri, appunto, alla vigila della prima guerra mondiale. Spero che qualcuno l’abbia visto, è davvero molto interessante…l’ambiente di artisti (danzatori, disegnatori, musicisti), che vivono in comunità sull’isola, dedicandosi allo sviluppo della propria creatività, alla meditazione, a leggere libri, chiusi nel proprio mondo e abbastanza indifferenti a tutto ciò che succede intorno a loro (lo scoppio della prima guerra mondiale, nientemeno) non sono una splendida rappresentazione del modo di essere del Quattro? Certamente un Quattro è il “maestro” che ispira tutta quella comunità di artisti, per come parla e, soprattutto, dal confronto con il giovane dottore inviato sull’isola, che sostiene invece il valore del progresso scientifico, dell’istruzione e infine…il deciso schieramento ideologico a favore della guerra e la sua partenza come volontario al fronte…un fantastico Uno, reso in maniera molto convincente, a mio avviso. E, per finire, l’incredibile protagonista, la semplice ed ignorante pastorella che, incuriosita dalla comunità di artisti che danzano, nudi al chiaro di luna, si avvicina, con coraggio, al loro “maestro” ed intraprende una “formazione”, molto particolare. La vediamo meditare nella natura, nella fantastica natura dell’isola, danzare nella notte insieme alle altre, imparare a leggere e scrivere e, perfino, a parlare inglese come gli altri, tutti artisti provenienti da paesi nordici, venuti a stabilirsi sull’isola per creare una comunità che vive secondo ritmi e regole proprie. Si potrebbe pensare che questa trasformazione sia sufficiente, per lei, ma la piccola pastorella ci stupisce ancora. Costretta a ribellarsi al destino che la sua famiglia ha pensato per lei (il matrimonio), viene “ripudiata” anche dai fratelli che, ormai, non possono più sopportare “le chiacchiere” dei compaesani e, infine (dopo aver appassionatamente baciato il giovane dottore, in partenza per il fronte) parte, da sola, per l’America, incontro a nuove avventure….una fantastica Sette, come un giovane “Ulisse” in gonnella, non vi sembra?
Non ho visto il film ma le tue descrizioni mi sembrano calzanti. A questo punto, però, sono molto incuriosito e, insieme alla Marinella, me lo vedrò certamente…
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