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Carnage-Film

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Questo argomento contiene 36 risposte, ha 2 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Antonio Barbato 12 anni, 5 mesi fa.

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  • #7184 Risposta

    un atomo

    inizialmente anche a me sembrava un 3 ma se ci pensi bene in realtà è tra i quattro protagonisti il personaggio che meno indossa una maschera, è il più apertamente cinico e distaccato, è subito quello che meno dissimula lo scarso interesse, è il meno political correct : Un 3 non è affatto così. Tiene alla sua immagine molto di più e avrebbe fatto almeno un tentativo di adeguarsi all’ipocrisia iniziale. “Véronique, davvero pensa che ci si interessi ad altro che a se stessi? Vorremmo tutti credere a un possibile cambiamento. Di cui saremmo gli artefici e che non sarebbe legato al nostro personale vantaggio. Ma le pare possibile? Ci sono uomini indolenti, sono fatti così, altri che non vogliono perdere un solo attimo di tempo, e si danno da fare, che differenza c’è? Gli uomini si agitano fino a quando non muoiono. L’educazione, i mali del mondo… Lei scrive un libro sul Darfur, okay, capisco che uno pensi, prendo un bel massacro, ce ne sono una quantità nella storia, e ci scrivo sopra un libro. Ognuno si salva come può”. Queste affermazioni, che tra l’altro forse sono il succo del cinismo borghese che pervade il film, non sono proprio di un tipo dell’area emozionale,e se il 3 tra tutti i tipi di cuore appare forse quello apparentemente più freddo, secondo me non dobbiamo dimenticare che il suo senso dell’immagine è sempre investito nella relazione. Il cellulare mi sembra per il personaggio non un mezzo di efficienza da tre, ma una specie di oggetto simbolico o quasi di prolungamento fallico, confessa addirittura di non saperlo usare in tutte le sue funzioni. Perciò io lo vedo come un feticcio da tipo mentale, un oggetto – sicurezza, una proiezione rassicurante, un qualcosa che dice : io esisto. Per quanto riguarda l’altro uomo, mi è sembrato un 8 mascherato inizialmente da 9, a causa del suo maschilismo e perchè io l’ho recepito come il personaggio più brutale, per il mito dell’uomo forte, per la sua insensibilità verso la fine del criceto. La sua accondiscendenza è tutta una farsa. Però su questo punto continuerò a pensare, forse mi sbaglio, perchè mi sembra che ci possano essere argomentazioni a favore di una tesi e dell’altra. Certamente però è un tipo istinto.

    #7185 Risposta

    un atomo

    A proposito di questo discorso, e qui mi piacerebbe avere il parere di Antonio e Marina, ho notato spesso da parte degli altri due tipi emozionali il 4 e il 2 un certo atteggiamento di insofferenza verso il tre. Talora ho come l’impressione che il 3 incarni per gli altri due tipi una modalità che è insita anche in loro e che non sono disposti a riconoscere , il 4 perchè si gloria della propria supposta autenticità e il 2 perchè si sente molto più amorevole del 3. Ma in realtà tutti e tre i tipi non cercano altro che l’approvazione profonda dell’altro. L’efficienza del tre è solo la passione del bambino che risponde, che si rende perfetto per guarire e sanare, per riscattare. E perchè noi invece che facciamo di così diverso?

    #7186 Risposta

    Chicco di grano

    Cara Van, ho letto i tuoi primi interventi e direi che le tue prime impressioni erano esatte 😉 poi mi piacerebbe avere il parere del Maestro che ha difficoltà ad andare al cinema, mi rendo conto.. Cara atomo, continuo a dissentire riguardo alla tua analisi sul padre dell’aggressore: un TRE può apparire cinico e distaccato quanto e più di un Cinque perchè è animato dai suoi interessi personali e dai suoi obiettivi (ricordi il motto macchiavellico “Il fine giustifica i mezzi” che Antonio cita a riguardo?) cosa che invece non smuove minimamente il pessimista Cinque per il quale “niente vale a niente”. Un Cinque sarebbe stato infastidito già alla seconda telefonata di lavoro e avrebbe sbuffato nel riceverla. Un Cinque è spesso insofferente verso il lavoro che gli chiede più di quanto dovuto: non ha energie da sperperare e non è disposto a spenderle in faccende di lavoro che, nella sua ottica, gli sottrarranno qualcosa anzichè il contrario. Un Cinque è, tra l’altro, meno sicuro di sè rispetto a quanto appare il nostro protagonista che non mi sembra legato al suo cellulare in quanto oggetto autoaffermante e rassicurante. Anche rispetto a ciò che dici sulla sua non-maschera, lo vedo in linea con il Tipo Tre: pensa che per il DSM, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, il TRE è l’unico Tipo non ricondotto ad una patologia mentale riconosciuta, anche quando il livello di nevrosi è tale da dare luogo a seri disturbi del comportamento. Se, ad esempio, un Quattro degenerato diventa un depresso cronico e un Sei un paranoide, non esiste una patologia riconoscibile per un Tipo che si identifica con il suo lavoro. E qui voglio aggiungere che, dopo anni di intermittente insofferenza verso i Tipi Tre, da un pezzo li invidio e li ammiro (a meno che non siano eccessivamente nevrotici). Invidio la loro capacità di azione finalizzata al risultato e il non farsi distogliere da paturnie di natura emotivo-sentimentale. Credo di essermi addirittura ispirata alle loro modalità quest’anno, avendo inoltre una terapeuta Tre che ha però un lato spirituale molto vivo per cui è un bellissimo Tre 🙂 Così facendo ovvero calandomi maggiormente nell’azione e negli obiettivi, sono stata meglio: meno depressa. Riguardo al padre che tu vedi Otto, io lo vedo un Nove senza speranze e senza ritegno! Non è affatto brutale e forte, è solo superficiale ed inconsistente per cui suscita la tua insofferenza. Questo il mio parere, ti abbraccio 🙂

    #7187 Risposta

    un atomo

    in che modo secondo te un 3 è nella sfera emozionale? E il personaggio che cosa ha della natura relazionale dei tipi di cuore? Tu dici che i tre non hanno paturnie di natura emotivo – sentimentale. Io credo che non sia vero ma che così può apparire a noi 4 che non concepiamo l’emotività senza accompagnamento di dramma personale. Il personaggio del film è freddo. Io non conosco nessun tre veramente freddo, ma solo tre che alk limite mascherano il calore.

    #7188 Risposta

    Chicco di grano

    Un Tre fa parte della sfera emozionale perchè attraverso il raggiungimento del successo desidera l’approvazione del mondo circostante, è questa la sua essenza relazionale, secondo me. Per il resto, i Tre attuano costantemente la sospensione del Sentire, come ti scrivevo sopra, per cui possono apparire anche più distaccati dei mentali, in alcune situazioni. Io credo che i Tre non vivano gravi paturnie emotivo-sentimentali nel senso che riescono a tenere le redini della loro vita anche se stanno gestendo una situazione affettiva critica, non se ne lasciano travolgere. Questo non significa che sono indifferenti sentimentalmente o non amano ma il loro essere concentrati su altri obiettivi- di solito quelli professionali- li protegge dagli aspetti più tetri della sofferenza affettiva. Questa è, naturalmente, la mia opinione, avremmo bisogno di un terzo- esperto- e se ha visto il film è ancora meglio! ;-))

    #7189 Risposta

    Utente Ospite

    atomo, hai letto il testo pubblicato da adelphi? i dialoghi corrispondono a quelli del film? ne consigli la lettura? Chicco mi spieghi perché secondo te il tuo tre invece di andare il più in fretta possibile al lavoro, ogni volta che ha già preso commiato continua a tornare dentro quell’appartamento? Cos’ha a che fare questa irresolutezza con il correre dietro al proprio obiettivo di lavoro e successo? Buonanotte, van

    #7190 Risposta

    un atomo

    Ottima osservazione. No non ho letto il testo teatrale so che è abbastanza fedele alla sceneggiatura del film.

    #7191 Risposta

    Utente Ospite

    Te l’ho chiesto, cara atomo, perché in un intervento precedente hai citato alcune frasi dal film (ma lei nel film non si chiama Veronique) e così pensavo che avessi il testo teatrale. Invece dove le hai prese? Van

    #7192 Risposta

    Utente Ospite

    In attesa della risposta di Chicco, butto lì una cosa che non c’entra con l’argomento trattato. Il 22 e 23 ottobre Antonio fa lezione. Se non mi capitano novità di lavoro o contrattempi, mi piacerebbe andarci. Atomo che ne dici di raggiungerci domenica e andare insieme a pranzo? (Chicco immagino che ci sarà comunque). Pensateci e poi ne riparliamo, io stessa come ho detto non sono ancora del tutto sicura, ma almeno prendiamo in considerazione quest’ occasione per rivederci. Baci van

    #7193 Risposta

    un atomo

    Ho cercato i dialoghi del testo teatrale su internet purtroppo non ho trovato il testo integrale ma degli spezzoni. Per me andrebbe bene vederci in quelle date, naturalmente ci risentiremo prima di quella data.

    #7194 Risposta

    Utente Ospite

    Cara Van, il 22 e 23 ottobre sarò a lezione da Antonio e la tua mi sembra un’ottima idea 🙂 Domenica, dopo lezione, potremmo andare a pranzo insieme, ci sto. Al momento non c’è impedimento da parte mia, salvo eventuali cambiamenti futuri improrogabili. Attendo vostre. Tornando al tema del nostro topic, rispondo alla vostra osservazione sul Tre che può apparire “irrisoluto e tentennante”. Inizialmente lo si può trovare incongruente ma, in base alle conoscenze enneagrammautiche, mi sono risposta che egli è spinto a tornare indietro dall’esigenza di aderire allo stereotipo di marito e padre perfetto, quindi responsabile e attento. Lo fa per aderire alle aspettative della moglie che altrimenti, a casa, gli rinfaccerebbe di non fregarsene del figlio e di averla costretta a fronteggiare l’altra coppia da sola. Ci sono alcuni passaggi del film, non ricordo esattamente quali, in cui egli stesso accenna al fatto che la moglie lo accusa di essere poco presente col figlio e di dedicarsi solo al lavoro. In un passaggio la mogli Due dice anche che il marito ha un matrimonio finito alle spalle e un altro figlio più grande nato da questo. Si annusa, nell’aria, l’idea che egli sia stato un padre ed un marito poco presente per aver contribuito alla fine del suo precedente matrimonio. Ci è stato infatti insegnato che un Tre vive i rapporti familiari più all’insegna di ciò che ci si aspetta un buon partner e buon padre non faccia mancare ai suoi cari anzichè in base a ciò che sente emotivamente. Di certo circonderà la moglie di svariati beni di lusso e di una casa bellissima, sicuramente faranno viaggi esotici in giro per il mondo da raccontare agli amici ma quanto saprà farla sentire amata??? Lo stesso accadrà coi figli che avranno le scuole e le università migliori, gli scooter e le auto più costose e dovranno dimostrare di valere quanto lui professionalmente ma quanto saprà far sentire il suo appoggio e amore incondizionato durante le crisi adolescenziali e gli inevitabili momenti difficili che la vita pone? Ecco che l’accusa di essere realmente interessato solo agli affari diventa una minaccia al bisogno di apparire vincente anche come marito e come padre. Poco importa se questa immagine vincente corrisponda poi ai fatti e se il Tre sia capace di ascoltare i propri figli e la propria compagna, di sentirne e rispettarne i bisogni emozionali e le legittime aspirazioni. Questo discorso vale per i Tre nevrotici, non integrati, naturalmente, come il protagonista del film appare. Poi non dimentichiamo che il Tre è collegato al Sei dalla freccia e, soprattutto sotto stress, manifesta l’incertezza e il timore tipico del suo Tipo frontale. Nel film è sempre la moglie a “trascinare” il marito dentro l’appartamento, mentre sono davanti l’ascensore. Certo, dopo le prime due o tre volte il marito potrebbe andarsene, dicendo che il lavoro lo chiama ma cosa succederebbe la sera, a casa? Quanto starebbe a dolersene la moglie che, essendo un Due sotto stress x l’accaduto, comincerebbe a lagnarsene quasi quanto un Quattro? Quanto queste lagnanti accuse finirebbero col destabilizzare- anche solo per un’ora- la certezza del nostro Tre di essere un ottimo genitore? Così, in questo turbinio di dinamiche, si insinua il dubbio nella mente del nostro protagonista: una piccola voce, mentre sta x varcare l’ascensore, dietro le pressioni della moglie, gli dice: “mah.. forse devo tornare indietro, forse è bene che torni a sentire cosa hanno da dire questi due tizi”. Questa è la mia opinione. Baci

    #7195 Risposta

    Chicco di grano

    Ho mancato di firmarmi: il commento sopra è mio ;-)) di Chicco, ciao!

    #7196 Risposta

    Utente Ospite

    Chicco, credo che ricordi male alcuni dettagli (a meno che non mi sbagli io…) io però sono piuttosto sicura che ogni volta è la moglie che vorrebbe andarsene, ma lui invece si lascia sempre trascinare di nuovo nell’appartamento da un invito dell’altro uomo a prendere un caffè, poi un dolce, poi un altro caffè, poi un wisky. Tant’è vero che la moglie si impazientisce pure e gli rinfaccia di non decidersi mai ad andare via. Quest’ osservazione l’avevo fatta già in un mio precedente intervento (ed era uno dei motivi per cui avevo cambiato idea sulla diagnosi tre e avevo pensato a un sei), ma evidentemente questo mio intervento più sopra era sfuggito alla vostra attenzione. Ci toccherà rivedere il film per verificare? Van

    #7197 Risposta

    un atomo

    all’inizio è la moglie che lo trattiene, ma man mano che la tensione aumenta è lui che, chiaramente affascinato dal perverso gioco mentale che si scatena, trova tutte le scuse per rimanere, quando ormai lei è arcistufa: In questo senso lei rappresenta molto bene le polarità di un due. All’inizio cerca l’intimità è conciliante e si sforza di essere comprensiva, man mano che si scontra con l’intransigenza e la puntigliosità ideologica del 4 comincia a soffocare e a spostare il bisogno nel desiderio di libertà e di autoaffermazione più autentica. certo gli attori sono superlativi. Molto interessante anche quando le alleanze cambiano e la coesione delle rispettive coppie lascia posto alla complicità di genere , rivendicazione femminile contro machismo. Ma ogni possibilità di vera connessione tra i personaggi è impossibile presi come sono dall’infuriare dell’ego in azione. Più ci penso, più mi sembra un grande film, soprattutto perchè riesce a rendere visibile il meccanismo senza mettere in campo emozioni e contesti altamente dramatici ma usando solo la banalità della vita quotidiana. Un grande spaccato psicologico partendo da una situazione minimalista.

    #7198 Risposta

    Chicco di grano

    Concordo con la suggestiva analisi sul film fatta da atomo. Riguardo al presunto Tre- ormai mi piego all’idea del dubbio- se non ricordo male, almeno 3 volte, si fa convincere a rientrare controvoglia poi resta imbrigliato nel diabolico gioco delle parti che si scatena. Comunque dovremmo rivederlo, forse, e sicuramente abbiamo bisogno di un altro parere tecnico oltre il nostro ;-))

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