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Cime Tempestose

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Questo argomento contiene 28 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da  Antonio Barbato 13 anni, 1 mese fa.

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  • #2684 Risposta

    Raffaella Foggia

    bel lapsus…. ho firmato come mi chiama Antonio…. Riciao

    #2685 Risposta

    Marina Mele

    Infatti Antonio. proprio così. Mia madre su questo film, e via col vento, mi fece davvero “una capa tanta” così che, succede, che una bambina, io, non abbi aproprio voluto entrare in contatto con queste cose. Questo mi accadde sia con mia madre che con mio padre…entrambi un pò fissati sulle loro cose!. bacioni.

    #2686 Risposta

    Sirenella

    Raffaella, posso provocarti un pochino pochino? Amichevolmente si intende, ma anche con un pizzico di curiosita’ enneagrammatica. E’ stato argomento di discussione anche presso un cineforum che frequento, il film “non ti muovere” e devo dire che tra tutti i commenti e le reazioni a cui ho assistito, molte delle quali assolutamente forti sia nel bene che nel male, mai nessuno ha percepito il messaggio di dialogo, diciamo cosi’ tra questo padre e la figlia. Mi spiego meglio, tecnicamente (intendo proprio per tecnica di costruzione narrativa) il monologo di Timoteo verso la figlia ha come unico scopo quello di raccontare la sua storia, e il motivo per cui quella figlia era cosi’ preziosa per lui. Ma e’ appunto, un monologo. La figlia si sta operando, e’ in stato di incoscienza e non sa, non sapra’ mai qual’e’ stato il travaglio interiore del padre, che nella narrazione, nella preghiera disperata in qualche modo si riappacifica coi sensi di colpa, col dolore, con la vita, con la perdita e con l’amore. Come mai quindi…..in una storia cosi’ fortemente a “due” tu vedi la relazione padre figlia? Se i Nove tendono a distrarsi da cio’ che scuote nel profondo, e l’enneagramma e’ uno strumento che in qualche modo possiamo utilizzare per una maggiore coscienza dei nostri meccanismi, come lo vivi? Sono un po’ sensibile ai Nove perche’ mio padre lo era, quindi ti chiedo veramente scusa se ti risulto invadente, ma io vorrei sapere. Fino a che punto l’enneagramma riesce ad aiutarci davvero a non cadere nei nostri meccanismi? Lo chiedo un po’ a tutti, sopratutto a coloro che come Raffaella hanno una conoscenza abbastanza precisa e completa di questo strumento. Fino a che punto vi aiuta?

    #2687 Risposta

    Il capitano

    Beh, in alcuni casi il Quattro può essere veramente pericoloso: pensa a Jago in Otello o a Shylock nel Mercante di Venezia. Tolto questo, però, sono d’accordo che la differenza fra un Quattro ed un Otto sta nel fatto che il primo è al massimo della Sensibilizzazione (e, pertanto, dopo l’esplosione cerca di comprendere), mentre il secondo è più Desensibilizzato e non avverte rimorsi o pentimenti.

    #2688 Risposta

    Sirenella

    ..io direi peggio Antonio che ti firmi ormai Capitano….io direi che l’otto quando tira un calcio ci prova gusto. Il gusto della cosa giusta, del rimettere in equilibrio cio’ che sfugge al suo senso di giustizia…adesso non vorrei criminalizzare gli otto…ma io ho sempre sentito i loro sfoghi come “caldi”, passionali, densi di piacere. Ho fatto quello che era necessario e mi e’ piaciuto ci ho provato gusto. Il quattro si pente, si rotola nei rimorsi, si consuma nella rivendicazione che forse mai gli da’ veramente quell’appagamento che brama. Quindi la comprensione e’ l’unica via, per un quattro, per salvarsi, alimentare un senso di pace ed empatia, piuttosto che il tormento. Ho esagerato?

    #2689 Risposta

    Marina Mele

    Nel film “non ti muovere” anche per me la relazione padre/figlia è fortissima. La figlia è colei attraverso la quale il padre rivive se stesso. E’ la provocazione, è la musa ispiratrice, è il femminile velato attraverso il quale lui si sblocca ed esplode, è il femminile che porta fuori il maschile vero e profondo che è in lui e che la moglie non gli ha mai fatto incontrare ne conosce ne è in grado di amare…..in realtrà Castellitto dialoga tutto il tempo con questa figlia e il dramma poi tragedia della figlia è il cambiamento e la trasfomazione che lui incontra e lo fa uscire dalla finzione di un avita che non gli appartiene più.

    #2690 Risposta

    Raffaella Foggia

    Cara Sirenella, non sei affatto invadente nè provocatoria a dire il vero. Penso che libri e film (in questo caso parlo del libro, strumento che sento molto più vicino dei film per quanto riguarda i messaggi che ti lancia) possono risvegliare dentro di noi punti che forse non erano nelle intenzioni dell’autore toccare (e penso che proprio questo sia il bello….). Per quanto riguarda la storia in questione, in qualche modo anche per me è a due (e non solo per la storia d’amore) infatti il protagonista non fa altro che insturare rapporti di coppia (anche con i colleghi e quindi con la figlia). Per quanto riguarda i Nove non ti saprei rispondere se non con la mia esperienza è vero che tendiamo a distarci ma per quanto mi riguarda spesso (forse sono psicologa proprio per reazione…. ;)))) quando una cosa mi colpisce direttamente continuo a scavare fino a quando non mi faccio proprio male. Per quanto mi riguarda mio padre è un Due e mia madre un Nove (da un certo punto di vista penso di capire perchè ti interessa sapere come faccio a vedre la relazione tra padre e figlia – per me è quasi impossibile comprendere quelle tra madre e figlie, pensa un po’) quindi sono un po’ convinto che se il protagonista si rivolge direttamente alla figlia per sentirsi meglio un motivo deve pur esserci, deve considerarla un ascoltatore attento (anche se a livello molto sotterraneo….) Come ti dicevo tutto dipende da come una storia si inserisce nella tua di storia e nella mia il libro si è inserito in un momento in cui stavo facendo i conti con prese di coscienza varie ed ho sentito in alcune frasi del libro dei messaggi molto chiari. Non credo di aver risposto alle tue domande, ma fammi sapere. un abbrabbio Raffaella

    #2691 Risposta

    Marina Mele

    Azzardo nel dire che attraverso la figlia, che vive come una provocazione, il nostro Castellitto 5 si sposta in 8 e vive la sua passione viscerale senza ritegno…l’ho proprio buttata a caldo ma come vi sembra?

    #2692 Risposta

    Marina Pierini

    Sono grata a Raffaella per avermi offerto delle spiegazioni precise e sicuramente piu’ approfondite. Mi rendo conto che i libri riescono a tirare fuori cio’ che e’ dentro noi, anche a dispetto delle storie e della volonta’ degli autori. Per me un libro e’ come una sorta di viaggio….e fin qui apparentemente non dico nulla di nuovo….ma io a volerlo visualizzare questo viaggio, immagino un uomo o una donna seduti in un luogo sereno, che aprono le ali di questi aquiloni e percorrono miglia e miglia di distanza e fantasia, percorrono strade che mai e poi mai avrebbero intrapreso se non grazie a quelle ali spiegate di carta e inchiosto, e alla fine del viaggio…si ritrovano seduti esattamente come alla partenza, ma dentro cambiati nel profondo, stanchi. felici, commossi, come se davvero la polvere e l’asfalto e gli odori e le emozioni vissute potessero aver lasciato traccia reale di se’. Quindi nulla di strano che tu abbia vissuto in quel momento della tua vita un viaggio che ti conduceva…anzi…riconduceva alla tua vita familiare, se era in discussione in quel momento. Per quanto riguarda Marina…beh oggi me la prendo comoda con questa risposta vah….mi metto a giocherellare anche io coi ciottoli di questo viale….scusatemi…..effettivamente il 5 attinge le sue energie espansive e quindi anche la rabbia dal suo collegamento con l’otto..e non solo. La rabbia di un 5 pero’ dovrebbe sempre e comunque essere circoscritta, di breve durata, non logorante insomma…come accade ad altri enneatipi (vedi i 4…giusto per caso 😀 )! Io quello che succede a Timoteo lo vedo cosi’: se un 5 e’ una sorta di creatura che cristallizza nel gelo, nel ghiaccio, e tenta di rannicchiarsi dentro se stesso per non disperdere le sue energie; se un 5 per lo stesso motivo sente una sfiducia totale che non riesce a dargli quella spinta decisiva verso l’esterno che lo convinca ad abbandonare questo suo bozzolo di neve…perche’ tra il fare e il non fare e’ meglio lasciar proprio perdere, tanto sempre male andra’ a finire; se per questi ed altri motivi, questo uomo quasi feto adulto rannicchiato in un baco, non riesce a scaldarsi con l’amore e le emozioni che da lui potrebbero scaturire verso il mondo per paura di disintegrarsi, sciogliersi, frantumarsi in mille pezzi…..ebbene cosa accade se un 5 (naturalmente poco integrato come Timoteo) all’improvviso dinnanzi ad una creatura secca come un ramo di nocciolo, randagia, abbandonata dalla vita e dall’amore, indifesa eppure viva e vibrante di energia che lui sente di non possedere…che cosa succede se questa statua di vetro all’improvviso esplode e si frantuma in mille schegge impazzite che tagliano tutto, e si perdono nell’improvvisa e famelica bramosia di un cuore palpitante che lo accoglie inerme, forte, misericordioso e vivo? Succede forse che si muore, all’improvviso. Succede forse che si rinasce, bagnati e infreddoliti come delle larve umide e tremanti. Succede che si ha paura. Succede che si succhia l’energia della luce e del nutrimento come se non ci fosse altro. Succede che poi si aprono gli occhi e si vede. Succede che poi….si decide di vivere, perche’ qualunque cosa accada, ne sara’ sempre valsa la pena. Ecco io questo personaggio lo vedo cosi’….e’ una storia che comunque e’ un inno all’amore e alla vita, alla speranza che si rinnova col coraggio di fare un passo, un altro e poi un’altro ancora. Sirenella.

    #2694 Risposta

    Antonio Barbato

    Non posso dire nulla su Non ti Muovere perchè non l’ho ancora letto, ma posso confermare quanto ha scritto Sirenella sulla necessità di comprensione del Quattro e il piacere nella vendetta dell’Otto. Aggiungo che Heathcliff, da questo punto di vista, è un po’ diverso solo perché è continuamente tormentato dalla presenza quasi fisica di Catherine. La scena in cui il suo spirito chiede a Lockwood di farla entrare in casa perché ha freddo a vagare nella brughiera, da i brividi non solo ad Heathcliff ma anche a qualsiasi lettore o spettatore.

    #2695 Risposta

    Sirenella

    Non capisco, quindi questa Catherine e’ un fantasma?? Vabe’ mi sa che questi pochi giorni di mezze ferie che mi aspettano, li dovro’ trascorrere anche io a leggere tomi e tometti! Mi sta venendo l’angoscia del lettore…si dovrebbe avere piu’ tempo per leggere anche solo per tutti quanti i libri che meritano il nostro tempo. Una media di 80 anni non basta!

    #2696 Risposta

    Raffaella Foggia

    Cara Sirenella, non possiamo rispondere alla tua domanda, altrimenti che senso avrebbe? perderesti la magia del racconto… Sono d’accordo con te non c’è mai abbastanza tempo per leggere tutto quello che vorremmo. Un abbraccio Raffaella

    #2698 Risposta

    Chiara

    Non potevo non rispondere a questo msg anche se è un pò datato, perchè Cime tempestose è uno dei miei romanzi preferiti, oltrechè il primo romanzo d’amore della mia adolescenza!!
    Bellissimo, intenso, maledetto. Amore e morte che s’intrecciano, io che versavo (più volte letto, più volte versato) fiumi di lacrime, e questa passione senza limiti che pervade tutto il romanzo, unita a uno scenario cupissimo, che affoga e inquieta.
    Ripensandoci, mi chiedo chi è Kathy, se un 2 o un 4…
    Beh certo una donna che dice “Io sono Heacliff”, mi farebbe pensare al 2..ma è così sabotatrice e distruttrice (arriva a distruggere se stessa per far soffrire il marito e lo stesso Heacliff, a cui dirà “Mi hai uccisa!”) che sarei tentata di propendere per il 4…
    Solo “un caso” che è il mio romanzo d’amore preferito?;)

    #2699 Risposta

    Antonio Barbato

    Cime Tempestose non lascia spazio ai sentimenti “moderati”, tutto è eccessivo e tormentoso come la vita in alcuni frangenti. Kathy è un Due ma, contrariamente alle descrizioni sempre morbidissime di questo tipo che abbondano sui libri di Enneagramma, appartiene alla variante sessuale che della propria capacità di dominare le passioni degli altri se ne fa vanto e forza. Questo si traduce in una specie di dominio nelle relazioni ed insieme di grande seduttività, che abbisogna di un uguale intensità. Heathcliff/Katherine fanno del loro amore un inferno in terra, una passione che travolge e distrugge, ma che i protagonisti non riescono a spezzare mai, proprio mai. Un grande libro davvero, Chiara, soprattutto se si pensa che lo ha scritto una ragazzina morta poco più che adolescente. Antonio

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