HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Difficoltà soggettiva. Richiesta di aiuto.
Questo argomento contiene 13 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Marina Mele 13 anni, 1 mese fa.
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Marina MeleSempre di più si apre, in me, un confine forte nella lettura dell’enneagramma, ne sono colpita, un pò preoccupata e ho deciso di chiedere aiuto qui nel Forum. Là dove non sono coinvolta in maniera affettiva la mia capacità di lettura della tipologia, comprensiva di visione piuttosto chiara di fasi e connessioni in gioco, persino durante una riunione di tre ore o una serata con amici mi appare sempre più chiara, leggibile, esagero un pò e mi sento di dire quasi “facile”, intuitiva, immediata e poi comprovata da fatti oggettivi. Quando entra in gioco il lato affettivo io non riesco a effettuare la lettura. E più mi vedo allenata e capace sull’altro fronte e più mi sento in difficoltà sull’altro…il fatto che mi accada è evidente così come sconcertante. Il fatto che capisco che entra il gioco il lato “personale” mi sbalza perchè sento che entro in difficoltà (e questo mi aiuta almeno a capire quando mi sento coinvolta su un fronte differente) ma non so come fare e come aiutarmi….perchè mi succede questo? Vedo i vantaggi sull’altro piano e quindi non avrei motivo di preoccuparmi….ma a voi è mai capitato? Capita? Come posso fare? Dipende da cosa, secondo voi? Come posso aiutarmi? Come potete aiutarmi?
TeresaMarina però ti devo dire la verità…ma com’è che ogni cosa che hai difficoltà a comprendere la vivi come una tragedia :)? E vabbè qualcuno ti aiuterà, io posso solo tranquillizzarti sul fatto che capita anche a me ma non ho capito perchè, aspetto lumi anch’io già che ci sono. Comunque si, mi riesce molto più facile individuare il tipo caratteriale di persone sconosciute che quello delle persone a me care, soprattutto familiari. Ad esempio non sono ancora sicura dell’enneatipo di mia sorella e su quello di mia madre ho un dubbio. Antonio potrà dirci qualcosa di più in merito (?). Un abbraccio Meli.
LiaSì, a volte capita anche a me. Una volta Antonio parlava di ammortizatori, come meccnismi interni che non ci permettono di cogliere le nostre contraddizioni e i nostri meccanismi, forse funzionano anche per le persone molto vicine affettivamente… Io, poi ho un’altra ipotesi. una tipologia dell’enneagramma non è mai pura e mentre nella persona “lontana” ci saltano subito agli occhi le modalità estreme, nelle persone vicine notiamo tutta la complessità del loro modo di essere e di porsi e questo crea più diffcioltà ad identificarle in una tipologia. Poi ancora si può pensare che si intromettano aspettative, pregiudizi, transfert, insomma , tutto è più complesso. O no?
Marina MeleSono contenta. Leggendo quanto mi ha scritto Teresa ho sorriso…mi sto abituando a convivere e accogliere alcuni stili di comunicazione dei quattro (hi hi hi!)…..Li accolgo per il lato più positivo e cioè la sincerità e quindi l’affettività che mi viene dimostrata, in passato, forse ci sarei rimasta male, mi sarei sentita giudicata e rifiutata (che scema ero!!! e mi avete anche sopportata)…..ciò premesso non vivo questo come una tragedia ma come una sana preoccupazione e un limite di empatia interna tra approccio personale e professionale….(teresa, davvero do questa impressione….sempre???). Mi da fastidio non riuscire a rimanere sullo stesso livello di comprensione e quindi di relazione verso l’altro. Cara Lia a me succede in maniera evidente proprio a seconda che sia in gioco il lato personale oppure no…qualcosa vuole certamente dire e quanto tu esprimi mi invita e aiuta a riflettere…..Sono d’accordo anche sul fatto che nessuno di noi è puro e viaggia tra ali e connessioni frecce e anche a seconda dei contesti…tanto per rimanere in tema io sono molto diversa nell’ambito lavorativo rispetto a quello personale e ho imparato a separare il tempo e lo spazio in quesot senso…guarda caso il problema mi si crea proprio su questo….Lia, hai voglia di fare qualche esempio così posso avere altri spunti di riflessione?…Certos e Antonio ci desse qualche delucidazione non sarebbe male….o Maura…..ma dove sono???
TeresaMa no Marina, scherzavo, anch’io sorridevo mentre ti scrivevo e ho anche temuto che potesse infastidirti questa mia esternazione, ma poi ho confidato nella tua sensibilità e intelligenza. Mi è venuto spontaneo e così… pensavo di essere spiritosa. Sono contenta che tu ne abbia sorriso. Concordo con Lia che un tipo non è mai puro. Non tutti gli 8 sono come Mike Tyson o tutti i 2 come Berlusconi (anche se i sociali gli assomigliano molto!!!!!!!). Credo ci siano delle persone più equilibrate di altre e viceversa. Non tutti abbiamo avuto esperienze necessariamente negative nella nostra infanzia per cui non tutti siamo portati ad esasperare certi lati del carattere che ci siamo scelti più facilmente riconoscibili quindi. Nel rapporto con i nostri familiari siamo condizionati proprio dal rapporto con genitori e con i fratelli con tutto quello che ne deriva. Ed è anche vero che siamo diversi a seconda dei contesti. Poi al di là del tipo caratteriale non si può non tenere conto da dove veniamo, il luogo dove abbiamo vissuto, che tipo di famiglia è stata la nostra, l’ambiente culturale e sociale, se abbiamo avuti fratelli o quanti ne abbiamo avuti, se siamo primogeniti o meno, insomma le variabili sono veramente tante.
Marina MeleTeresa…..come direbbe qualcuno….hai pestato un callo. Uno dei motivi per i quali non riesco a entrare bene nel due è il riferimento a Berlusconi…eppoi non mi piace essere Melinda cogliona (come già Lia aveva simpaticamente messo in evidenza in altra sua firma)….però è anche uno stilmolo e una sana sfida…..di fronte a Berluusconi DUE è necessaria una riscossa dei DUE….Ce la potrò mai fare???….ho solo un aTV a casa ed è persino rotta!!!
Antonio BarbatoCara Marina, non è facile mantenere quel distacco indispensabile per vedere realmente gli altri, quando siamo coinvolti emozionalmente verso di loro. Un altro aspetto del problema, inoltre, lo ha correttamente sottolineato la Maruzzella (Teresa), quando ha scritto che l’ambiente culturale e sociale modificano profondamente la manifestazione di una persona. Stai pur certa, ad esempio, che un tipo Uno italiano muoverà le mani e parlerà in media più di un Due giapponese o di un Otto finlandese.
Marina MeleRitorno sull’argomento. E’ una esigenza mia e chiedo nuovamente aiuto. Lo chiedo in maniera diversa perchè in questo momento mi sta a cuore particolarmente una certa situazione. Volutament pongo la domanda in maniera semplicistica. Quali sono le domande e le osservazioni che ho a disposizione e devo mettere in gioco per cominciare a valutare (magari per esclusione) l’enneatipo che ho davanti (terrò conto che può essere dentro in una fase e ancora non si potrà riconoscere la tipologia)…se sono in difficoltà e voglio affidarmi all’enneagramma, quali strumenti ho certi, sul piano verbale, da potermi giocare? Quali domande? Le persone, in realtà, dicono già tutto loro di se ma se siamo coinvolti non riusciamo a “leggere”…allora è qui che devo avere delle “chiavi” certe da poter usare…..qualcuno mi aiuta? baci melindini
Antonio BarbatoDomanda veramente difficile la tua, Melinda. Quali domande porre e quali osservazioni fare? La migliore risposta è: osservare. Un tipo si riconosce più da come si esprime che da quello che dice, dalle mimiche fuggevoli, dalla scelta delle parole e dal modo in cui si comunica in modo non verbale, ma per distinguere queste espressioni ci vuole esperienza. Nemmeno i test sono un granché soddisfacenti. Quindici anni fa Naranjo si lamentava di non aver ancor formulato un test che potesse essere ritenuto soddisfacente, anche se, in questo, c’era probabilmente il desiderio di “sfornarne” uno tutto suo. Alcuni usano due tipi di test, uno per determinare il Centro prevalente ed uno per la Fissazione, altri escludono addirittura che si possa individuare il tipo di una persona se non dopo un lunga esposizione ai diversi enneagrammi. Una via breve, insomma, non è facile trovarla, anche se, imparando ad osservare con attenzione, puoi accorgerti, ad esempio, di alcune tendenze espressive che valgono più di mille domande. Se accetti un piccolo suggerimento, ti invito a rileggere l’articolo di Condon sul primo numero della newsletter, dedicato proprio alle difficoltà che esistono nel cercare di individuare al primo colpo il tipo di una persona.
Marina MeleGrazie Antonio. Mi sento sollevata. Perchè tendenzialmente mi rifiuto di inquadrare troppo velocemente una persona, lo trovo giudicante e limitativo ma…quando ti interessa capire allora vorresti, improvvisamente, avere la bacchetta magica.
Vado certamente a leggermi l’articolo. Bacioni.
Marina MeleAntonio, come lo trovo l’articolo. Ci ho provato ma non sono stata fortunata. Mi interessa parecchio.
Antonio BarbatoCara Meli, vai nella rubrica Enneagram Monthly e lo troverai come primo articolo. Ho problemi con la linea e, per qualche giorno, potrò intervenire poco, ma, se ti fa piacere, puoi sempre telefonarmi. Un salutone, Antonio
Marina MeleAntonio, non cominciare a sparire. Non quattreggiare troppo e non ti far corteggiare…..a parte questo grazie e se ho bisogno chiamo! Adesso vado e mi scarico l’articolo!
Marina MeleAntonio. Ho letto l’articolo. Grazie. Spero di vederti presto…..ho un amontagna di cose da chiedere….ma quando ci vediamo tutti???
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