HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Dora, il peso della leggerezza
Questo argomento contiene 0 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Raffaella Foggia 12 anni, 1 mese fa.
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Raffaella FoggiaNonostante abbia letto con interesse non solo l’articolo di Chiara ma anche i commenti di altri partecipanti al forum, ho pensato di prenderne le distanze e di dare uno sguardo da Nove ad un personaggio che all’apparenza può sembrare appartenere al mio sottotipo ma che se ne discosta soprattutto per la consapevolezza di sé che un Due può raggiungere quando si trova di fronte al confronto con un altro. Ho letto David Copperfield diversi anni fa e devo dire che nonostante il fastidio per alcuni atteggiamenti di Dora era un personaggio che mi è piaciuto e cercherò di dire i motivi.
Credo che la descrizione più calzante fatta nel romanzo di Dora è quella di Miss Mills quando David le chiede sa sia irragionevole chiedere alla fanciulla di leggere un libro di cucina. Miss Mills risponde “No. Il suggerimento non è appropriato per la nostra Dora. La nostra cara Dora è una figlia prediletta della Natura. E \\\’un essere di luce e aria e gioia”. In questa descrizione è possibile notare come l’accento sia su “figlia prediletta”, cosa che – se da un lato mette in luce il costante essere bambina di Dora – dall’altro sottolinea anche la sua essenza Due. Nonostante sia considerato un personaggio secondario, comunque il peso di Dora nel romanzo fa da contraltare non solo al protagonista che ne è costantemente spiazzato ma anche ad Agnes che, alla fine, risulta essere la donna adatta a David. È comunque a Dora che David fa la sua vera dichiarazione d’amore, dichiarazione che sembra essere la più adeguata per un Due e soprattutto quella che li fa sentire meglio “Se così posso… Abbastanza amore avrebbe potuto essere strizzato fuori di me, metaforicamente parlando, ad annegare chiunque, e tuttavia ce ne sarebbe rimasto abbastanza dentro di me a pervadere tutta la mia esistenza”. Tuttavia, Dora è un personaggio che ha bisogno costantemente di una figura paterna, tant’è che David la sposa solo dopo la morte del padre di lei e fondamentalmente si comporta con lei come un padre prima che come un marito, nonostante l’amore che prova per lei.
Dora è comunque abbastanza sensibile da comprendere che quello di David per lei non è un amore adulto e ne soffre, tanto da chiedersi come si è potuto innamorare di lei, soprattutto perché sente di non essere presa sul serio. Dora è stata cresciuta come la bambina perfetta nata per incarnare la moglie perfetta per un uomo della sua epoca, ma questo non le preclude di sentire come la relazione con suo marito non sia per niente perfetta.
Nella relazione con David, Dora può esprimere tutta quella dipendenza – glielo permette proprio il periodo storico in cui vivono – che il Due fugge costantemente, ma è proprio questo ad allontanare i due giovani: David si sente a disagio a causa di Dora e del suo modo di essere e, nonostante abbia promesso alla signorina Betsey di cercare di non cambiare Dora, soffre che la moglie non è come lui vorrebbe.
In fondo, il personaggio di Dora è patetico (immagino cosa possono pensare i Due leggendo questo, ma lo intendo nel senso che esprime pathos): si definisce da sola “moglie-bambina” con l’intento di sottolineare l’affetto puro che prova per il marito e mettere in una luce migliore le sue incapacità casalinghe e anche quando cerca di aiutarlo passandogli le penne quando David scrive, lo fa in modo che appare fastidioso non solo al protagonista ma anche al lettore.
Nonostante tutto questo, però il personaggio di Dora è pregnante perché permette di conoscere un lato di David Copperfield non proprio perfetto: le confessioni di David rispetto ai sentimenti che prova per la “moglie-bambina” lo rendono, agli occhi del lettore più umano ed onesto ed è questo che ci fa perdonare il suo matrimonio con Agnes poco tempo dopo la morte di Dora che lo amava tanto. -
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