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Questo argomento contiene 164 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Sarah 13 anni, 1 mese fa.
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SirenellaMi hai letta nel pensiero…trovo la tua proposta stimolante e costruttiva. Sono a lavoro fino a stasera ma prometto che mi metto a lavoro e offro la mia partecipazione…a stasera allora. Baci e buona giornata a tutti.
Marina MeleStasera forse rientro molto tardi dall’ufficio e potrei non esserci ma farò il possibile. Bacioni.
TeclaMelinda mi hai copito molto parlando della manipolatività di tua mamma 4. ‘Manipolatica senza seduzione alcuna ma ‘pesante’ fino all’ossessione per non aver aderito alla ‘sua’ autenticità’. Giuro che me la scrivo e me l’appendo a capo del letto come memento. Queste tue riflessioni sono state per me molto utili. Io quando penso all’essere manipolativi penso all’adottare una strategia per secondi fini, questo mi fa un pò orrore. Ma invece si può essere manipolativi anche nel senso che dici tu rimanendo magari molto diretti e trasparenti ma manipolando nel tentativo magari solo inconscio di dirigere l’altro verso il proprio sentire. Lo spunto che proponi sui vari enneatipi mi sembra molto interessante, non credo di essere all’altezza di dire molto la mia ma l’idea di riflettere su questa cosa e di ascoltarvi mi intriga molto.
Antonio BarbatoTecla, esiste una manipolazione da dipendenza (quella, cioè, in cui faccio qualcosa per ottenere attenzione) che è tipica del Quattro e, paradossalmente, è ancora più forte nel sottotipo di Conservazione. La cosa più “simpatica” e che la Tenacia evita, però, di percepirla, perchè utilizza, come un tipo Uno, il meccanismo della Formazione Reattiva, e trasforma la sua “manipolazione seduttiva attraverso lo sforzo”, in una sdegnosa negazione che questa abbia secondi fini. Ah! La vita, ce n’ est pas, ma cherie??
TeclaNon esiste. Non si può pensare sempre che le persone abbiano secondi fini. Non si può sempre credere che uno non voglia vedere delle cose di se stesso, o non voglia accettarle. Se applichiamo questo principio ognuno è sentina di tutti i vizi. Io ritengo che si fanno delle scelte consapevoli e che si decida di assumere dei valori, uno dei miei valori è quello di non manipolare le persone. Se chi mi conosce è disposto a credermi bene, altrimenti possiamo ignorarci. Non mi interessa se la mia risposta non è soft, e non è political correct. Non mi interessa di essere giudicata e non mi interessa di mostrarmi arrabbiata e quindi di espormi a critiche. Un pò di leggerezza e di faccine sorridenti e di contenuti lievi e divertiti ce li potrei mettere in questo post, ma dal momento che mi sembrerebbe molto manipolatorio non lo faccio e mi piazzo quì con tutta la mia pesantezza.
Marina MeleTecla. Sono contenta di essere stata utile, davvero. Per me è stato un vero delirio durato anni. Mia madre stava male davvero. Il suo gorgo era così profondo da rischiare di far ammalare chiunque le stesse intorno. Lei stava così male da farmi stare male. Io non riuscivo quasi a uscire di casa perchè avevo paura per lei ma stare li con lei significava dover aderire alle sue idee che lei vedeva come uniche e assolute. Le era proprio impossibile guardare oltre. Lei non capiva che poteva esserci un altro punto di vista. Che io ero figlia e non moglie di mio padre. Io non potevo odiare mio padre, semmai criticarlo, disprezzarlo ma non odiarlo. Ho dovuto scegliere per salvarmi e cercare di vivere. E’ stata vita dura. Ho scelto la libertà di parola, di pensiero, e l’indipendenza da questa richiesta. Ma lei si è sentita tradita. Io incompresa e non riconosciuta nel mio diritto di esistere……
Antonio Barbato“Quando il vizio dell’Invidia corrompe l’istinto di Conservazione, esso provoca una diffusa testardaggine, una tendenza a discutere appassionatamente su ogni cosa, una assunzione di responsabilità non richieste, una negazione di quello che appare evidente a tutti tranne che alla persona stessa, la quale nei contradditori e nella sua vita adotta un’atteggiamento del tipo “accada quello che accada”, io debbo ricercare la verità”. Oscar Ichazo- Protoanalysis. Io non volevo affatto convincerti, cara la mia Vesperina irruente, io stavo AFFERMANDO, o credi che io non conosca come funziona la psiche di un Quattro? Antonio
TeclaNon mi dispiace affatto la descrizione di Ichazo. Bellissima, mi piace proprio testardamente, essere così come lui ben spiega :-). Ah questo ego!
Antonio BarbatoCome sai e come ti ho sempre detto, io mi specchio in te al punto quasi di non riuscire più a distinguere le mie caratteristiche dalle tue 🙂 🙂 Besitos e buona notte.
EleonoraAIUTO!!! Antonio, ti va di chiarirmi meglio quella “manipolazione seduttiva attraverso lo sforzo”????!!!! perchè mi sembra che tu stia parlando di me??? Leggendo i vari post stavo pensando alla mia modalità manipolativa ed avevo già fatto qualche pensierino quando ZAC! leggo questa tua frase indirizzata a Tecla. Ho sentito un pugno nello stomaco. Ti prego! aiutami a chiarire. E’ anche del 5 questa modalità? Non tardare, ti prego, sono in ansia! E’ troppo tardi, altrimenti ti telefonerei. baci. ele
SirenellaNel senso che lo sforzo tenace di raggiungere un obbiettivo, anche solo la verita’ tanto agognata, allontana il 4 dalla consapevolezza che quel suo insistere e’ in fondo nient’altro che manipolazione per ottenere attenzione. Io non credo che il caso specifico possa assomigliare a precisi meccanismi del 5, ma francamente non ci giurerei. La formazione reattiva cioe’ “vorrei una cosa che non ammetto per svariati motivi di desiderare, agisco come se ne volessi un’altra, senza ammettere consapevolmente tutta questa manovra con me stesso”, non riguarda solo gli Uno, ma come vedi puo’ essere un meccanismo che adottano tutti. La Tenacia che si concentra in uno “sforzo” crea l’alibi che quindi distrae lo sguardo interiore dalle reali intenzioni, dal reale oggetto del desiderio. Spero di aver compreso bene il senso di quanto affermato da Antonio nel suo post.
TeresaPerfetto Sire!
EleonoraGrazie, Sire, per il chiarimento. Da quanto dici, ora mi sembra mi appartenga di meno quel meccanismo, anche se sicuramente quello dello “sforzo” è un leit-motiv della mia vita, anche se non l’unico. Ci devo riflettere su e poi mi farò risentire. baci. eleonora
Antonio BarbatoDi fronte all’incapacità di essere all’altezza delle aspettative del genitore, la Tenacia reagisce inducendo ad assumersi molte responsabilità, a fare da genitore al proprio genitore, a manipolare il proprio bisogno non indicandolo espressamente ma facendolo trasparire attraverso un atteggiamento che, in superficie, suggerirebbe esattamente l’opposto. La manipolazione qui si vede in un atteggiamento del tipo: dammi amore ed attenzione adesso, lo vedi come mi sforzo? In questo modo, ovviamente, la dipendenza viene non solo non avvertita ma anche negata, perché la persona reagisce alla percezione del proprio bisogno negando di averne uno ed assumendo un atteggiamento stoico. Non mi meraviglia, cara Leo, che tu senta questo meccanismo così vicino, perché una parte di te inclina alla dipendenza affettiva, ma, in questo tipo, essa assume paradossalmente proprio l’apparenza di una negazione della stessa, di una controdipendenza apparente. Scusa il ritardo ma sto ancora smaltendo le scorie del jet-lag. Baci, Antonio
Utente OspiteQuanto mi rispecchio in questo momento!!! Qui parla quattro controdipendente. Naranjo dice che il 4 è quello che più di altri dovrebbe andare verso l’indipendenza infatti. A me è tutto chiaro quello che dice Antonio Barbato. Ma qualcuno sa dirmi come se ne esce? Anche perchè questo sforzarsi sotto sotto per l’attenzione degli altri non è che aiuta a capire quello che si vuole veramente dalla vita, anzi! La sensazione che ho quando mi sforzo per far vedere quanto sono brava è che non basta mai. Gira gira la ruota gira ma a me non me ne viene mai niente, questo è quello a cui porta il fare le cose per gli altri, per essere ammirati anche. Si possono fare le stesse cose che si fanno di solito per sé pur impegnandosi, se queste piacciono? Qual’è l’uscita?Oppure non se ne esce? insomma, qual’è la direzione verso cui guardare. Mi viene in mente Jean ValJean dei Miserabili che faceva del bene agli altri in segreto quasi e si nutriva di libri e letture. Basta, sennò diventa troppo lungo da leggere. Se a qualcuno va di rispondere magari continuo poi. Grazie per le illuminati discussioni. Sarah.
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