HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Enneagramma e dipendenza
Questo argomento contiene 164 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Sarah 13 anni, 1 mese fa.
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Marina MeleGrazie Alessia. Io non lo conosco questo amore incondizionato. Cioè quell’amore, penso, che ti possa aiutare a non sentire male e a lasciar andare pur avendo in gioco il cuore, l’anima e tutto il resto. Quando il mio ultimo c ompagno mi ha lasciata io l’ho lasciato andare, quando mio figlio ha chiesto di andare a vivere dal padre l’ho lasciato andare. Ho sofferto ma capito e sofferto per aver capito ma non l’ho sentito “incondizionato”….Bacioni. Melinda
SirenellaInfatti Marina, il fatto che fosse o meno condizionato, non ha reso il tuo amore meno vero, autentico e profondo. Comunque lo si voglia leggere. Io non desiderio e lo ripeto l’ultima volta perche’ sono sfinita, non desidero entrare nel merito di cio’ che noi interiormente percepiamo come profondo e vero. Intendo solo parlare di enneagramma in un forum che e’ fondato per questo e su questo, ed analizzare assieme a tutti coloro che vivono questa passione, le cose della vita attraverso questa specie di “setaccio” o lente o strumento o come piu’ vi aggrada chiamarlo. Alessia afferma che gli amori malati non sono veri. Io non diro’ mai una cosa simile. Perche’ se anche una mente insana non riesce a vivere in maniera equilibrata lo scombussolamento di un sentimento, questo non lo rende meno vero. Se cosi’ non e’ noi non possiamo giudicarlo, perche’ non siamo “dentro” quei cuori. Una persona “sana” riesce a far germogliare il proprio albero cosi’ che possa dare frutti belli e sani, un albero malato produce frutti malati, ma pur sempre di frutti si parla. E se sono veri i primi, lo sono anche i secondi. Questo e’ il rispetto per le esistenze oltre che per le opinioni altrui. Discutere attraverso l’utilizzo di un decodificatore,non toglie nulla alla veridicita’ delle esperienze di ciascuno. Questo penso e continuo a pensare. Baci e buon fine settimana.
ElisabettaParlando di tuo figlio, Melinda, dici di averlo lasciato andare perchè questo era un suo desiderio, e come tale lo hai rispettato. Secondo me questa è espressione di amore incondizionato, di un amore che vive e si nutre di se stesso, che non chiede obbedienza, possesso o controllo, ma che lascia vivere e rende liberi di scegliere perchè la felicità della persona amata diviene anche la nostra felicità ed i suoi desideri i nostri. Dici di aver sofferto, è vero, ma il tuo amore per lui è stato più forte determinato ed equilibrato e ti ha permesso di lasciarlo andare ed ancor più ti permetterà di accoglierlo sempre con rinnovato amore ogni volta che vorrà tornare a vivere con te. Quando un amore è profondo non conosce condizioni, non ha paura, non ha fretta di possedere ne conosce gelosia perchè è consapevole della sua potenza, sa che non esistono ostacoli o limiti alla sua espressione. La forza dell’amore ci può rendere liberi e, secondo me, è l’unica fonte alla quale attingere per superare il senso di vuoto, i condizionamenti e le dipendenze che governano la nostra vita.
AlessiaCiao Sire, cerco di risponderti, naturalmente riguardo alla mia passione e quindi al mio tipo ed alle mie esperienze. Io sono un sette, e lo sono sempre stato….solo che 20 anni fa mi innamoravo (molto diverso da provare amore) spessissimo, vivevo molto intensamente le mie storie, ma altrettanto velocemente queste storie mi annoiavano e quindi interrompevo. L’entusiasmo che connota le azioni e i rapporti del sette spesso entra in conflitto con l’impermanenza delle cose, annientandolo e via….verso un’altra avventura. E questo è stato per anni, dall’adolescenza all’età adulta (29 anni) ho vissuto diverse storie, tutte meravigliose all’inizio, ma adesso non me le ricordo più! ma non ho mai detto di amare, oggi si, la mia storia è diversa, il mio percorso mi ha facilitato l’incontro con una persona , che ho saputo riconoscere e conquistare e con lei tutte le cose che dopo 4 anni abbiamo costruito insieme, compresi i progetti per il futuro (in cui ci sono anche dei bimbi). E’ la prima volta che questo non mi spaventa , nè mi annoia: è questa la mia evoluzione, non temo di sembrare immodesta. E tutto ciò è stato possibile grazie agli incontri che ho fatto durante la mia vita, grazie alla mia terapia personale, ai miei studi e all’enneagramma. Tutti questi sono stati strumenti utilissimi per comprendere meglio me stessa, i miei meccanismi di pensiero, di azione e di difesa e lavorando sodo (te lo assicuro), e continuando a farlo ancora oggi e per sempre, immagino, sono riuscita a scalfirne qualcuno. Questo mi ha sicuramente facilitato la scelta: nel senso che prima me li “trovavo con il lanternino”, questa volta non è stato così (e non è questione di fortuna, io al caso non ci credo!)
Inoltre non ho mai detto che l’amore tra persone psicologicamente più o meno “malate” non esiste, credo però che sia qualcosa che non può essere definito amore (è dipendenza, attaccamento, timore della solitudine, bisogno, talvolta sadismo o masochismo) ma non è amore. Naturalmente questo è il mio pensiero. L’amore è libertà, quella che ti senti dentro ogni giorno, quella di scegliere il tuo uomo o la tua donna ogni momento della tua vita, gli altri sentimenti sono nobilissimi, per carità, ma non sono amore e servono a tappare i buchi dei nostri bisogni, il che non è crescita, psicologicamente parlando, perchè i propri “buchi o vuoti” bisogna colmarli da sè oppure accettarli e basta, nessuno può “salvarci” dalle carenze antiche, infantili, nessun partner potrà aiutarci a modificare la ferita originaria eppure molti nelle loro storie lo pretendono. Ho tantissime coppie in terapia che non sanno perchè stanno insieme e non sono “malate”, semplicemente non si amano, ma continuano a trascinare le loro storie perchè non possono fare a meno dell’altro (spesso più dei difetti che dei pregi): questa è dipendenza, e queste persone continueranno a vivere insieme, ad essere in conflitto a litigare a soffrire, perchè è più facile lasciare andare quando si ama (perchè si ha rispetto dell’altro e perchè l’altro esiste a prescindere da noi) che quando non c’è amore. Come vedi non ho mai utilòizzato parole come “amore vero”, perchè l’amore è vero, è tutto il resto che non è amore! Un bacione. Alessia
TeclaMi ritrovo in pieno con le parole di Alessia. Inoltre lei ha spiegato la sua crescita come 7 attraverso l’esperienza di un amore maturo, io posso spiegare la mia come 4. A me ha dato la possibilità di aprire una porta sconosciuta, io mi sentivo bloccata in una carenza d’amore che limitava tutte le mie espressioni, la portavo dentro come una menomazione e ogni mia azione era una risposta a questa mancanza. Il mio rapporto è iniziato che ero molto giovane e all’inizio per lungo tempo non ho riconosciuto la qualità di un sentimento diverso, ho lottato con esso, ho cercato di metterlo alla prova, di metterlo in crisi, di alzare il tiro per capire se ero proprio io ad essere amata o se ancora una volta era l’immagine di me che serviva agli altri, ero veramente molto piccola d’età. Volevo una risposta al mio ego ferito e non riuscivo a credere che la risposta era lì e che rispondeva non al mio ego ma alla mia essenza. L’esperienza di quello che Alessia giustamente chiama l’unica forma di amore, e cioè quello che prescinde da ciò che fai amandoti per ciò che sei e dunque donandoti assoluta libertà,a me come 4 mi ha aiutato ad apprezzare il presente, a riconoscere la gioia nella mia vita nelle cose che avevo nel presente, a non crogiolarmi più nei fantasmi e nei rimpianti del passato, a non proiettare più le mie speranze in un ipotetico futuro di bellezza e perfezione. Quello che avevo mi bastava, era già perfetto per me, mi ha guarito dall’insoddisfazione perenne dei 4. Mi direte che la perfezione non esiste, lo so, ma io non parlo di una perfezione ideale, oggettiva, che è solo una chimera, ma della perfezione che c’è in quello che esiste per il semplice fatto che esiste. Non riesco a spiegarmi bene. Qualsiasi cosa è perfetta in sè, se la sai accettare per quella che è, se la sai vivere con la pienezza di quello che ti porta. Se non ti aspetti nulla da essa, se non dipendi, se non ti attacchi ad essa perchè deve rispondere a qualcosa, a qualche bisogno frustrato,qualunque cosa diviene perfetta se la guardi per quello che è. Ho veramente un’estrema difficoltà a spiegarmi, non mi capita spesso, di non riuscire a buttare fuori delle sensazioni che pure sono così presenti dentro di me. Quello che so è che questa possibiltà , quest’esperienza di amore che si è dipanata per tanta parte della mia vita, ora mi dona una grande forza. Mi ha insegnato qualcosa che va al di là, qualcosa che non muore, qualcosa che vive dentro di me anche se ora è priva dell’oggetto d’amore. Mi aiuta a non coltivare rimpianti, a non chiudermi nel passato, a non farmi ingoiare nella nostalgia, mi fa sentire forte nel mio presente, nella consapevolezza che nulla è andato perso, posso fare a meno dell’oggetto d’amore perchè l’amore continua ad esserci, ad operare in ogni momento dentro di me. Vi prego di credere che mi sento molto in difficoltà nell’esprimere queste cose, sento il pudore dei miei sentimenti che può essere violato, capisco come può essere facile leggere tutto questo come una forma di illusione e di falsa consolazione, ma io ho la coscienza dentro di me che non è così, perchè so che non mi attacco a una favola ma attingo energia da un motore che non può spegnersi. Incontrerò ancora tante cose nella vita che mi resta, sento di poterle incontrare perchè so di avere la capacità di goderne, senza questa capacità ogni cosa che incontri è inutile, non ha senso, il senso possiamo mettercelo solo noi. La volpe dice al Piccolo Principe: ‘Solo con il cuore si vede correttamente.L’essenziale rimane invisibile agli occhi.’ E’ una visione troppo da 4? E’ un privilegiare la parte del cuore e dell’emotività? Può darsi..Eppure io sento che ciò è integrato nella mia parte testa e nella mia parte pancia. Ora io non so qual’è lo scopo dell’enneagramma, io spero però che non sia snaturare le persone ma fornire uno strumento per aiutare l’integrazione . Lo scopo è quello di spiegare che tutto è illusione e vanità oppure è uno strumento utile perchè ognuno si accetti per ciò che è e che diventi capaci di trarre il meglio dalle proprie caratteristiche? Dobbiamo acquisire la consapevolezza che il nostro modo di essere si struttura su passioni e fissazioni, d’accordo, bisogna prendere consapevolezza di ciò, ma dopo di che se deve essere uno strumento per la vita bisogna individualmente dare una risposta rispettando ciò che si è, trasformando le nostre imperfezioni e i nostri limiti in qualcosa di potente, in una risorsa. Questo vuol dire rimanere attaccati al proprio ego? Può darsi…Ma io non sento di dover abbandonare quest’ego, ma di doverlo accettare, dopo averlo guardato con più consapevolezza. Di doverlo integrare, spero che lo scopo sia un appagamento interiore e per me l’appagamento consiste nel saper accettare e frurire con gioia della realtà per come essa è, della vita per quello che essa mi offre. Sapermi far bastare le cose che ho, trovando in esse l’unica felicità possibile al mondo. Le cose non sono in sè l’unica cosa che conta è come siamo capaci di guardarle. La stessa esperienza può essere fonte di gioia e di dolore, di amarezza e di serenità. Scusatemi lo sproloquio logorroico. Mi farebbe tanto piacere potermi confrontare sui queste cose con chi è più avanti di me in questo cammino di consapevolezza.
SirenellaFinalmente si comincia a dialogare in termini di enneagramma, evoluzione, comprensione di se’ stessi e amore. Io sono assolutamente convinta che tutto quanto diciate sia Alessia che Tecla sia esattamente il frutto della vostra maturazione, del vostro percorso e delle vostre consapevolezze…e della disponibilita’ del partner a fare altrettanto. Continuo ad affermare, e per carita’ cerchiamo di comprendere che il mio pensiero differente non e’ mancanza di rispetto nei confronti del vostro, ma solo confronto opposto, continuo a pensare dicevo, che cio’ che avete raggiunto nelle vostre vite e’ un maggiore dialogo con voi stesse, una migliore evoluzione verso le virtu’ e non la passione che incatena e una maggiore comprensione della liberta’ reciproca vista come ispirazione allo sviluppo dell’amore nel contesto relazionale, e non come pericolo che l’amore finisca. Avete dovuto accettare i vostri limiti, lavorare sulla paura, sulla noia che celava magari la paura dell’impermanenza, sull’insoddisfazione che celava il timore di non essere amati per quello che si era e cosi’ via….ma questo non e’ amore incondizionato. L’amore incondizionato e’ quello che non stimola, che non discute, che non sprona se’ stessi e l’altro, che non dice “ecco sono incazzata pero’ ti amo e resto qui”, e’ l’amore che se vuoi stai e se non vuoi vai via a me va bene cosi’ perche’ annullo i desideri, ma cosi’ non tiene conto che a volte noi non sappiamo cosa vogliamo e l’amore e’ anche di coloro che ci ascoltano e ci stimolano a parlare a confrontarci anziche’ accettare “incondizionatamente”. Sono dell’idea che gli amori malati si strutturano piu’ facilmente sui bisogni, ma sono anche convinta che non sempre e’ facile riconoscere un ego malato da un’ego “santo” altrettanto malato, per cui anche le relazioni che si solidificano sui bisogni possono essere visibili nella loro debole imperfezione ma….non possono darci il senso dell’amore tra quei due. Insomma se l’amore secondo loro e’ quello, perche’ solo cosi’ sanno amare, anche se lo fanno sulla base dei loro bisogni e’ pur sempre amore. E’ l’amore che sanno fare. L’amore che sanno vivere. L’amore che hanno la forza di fare. Non tutti vivono la loro vita in cerca della luce, della sapienza, del confrontarsi coi propri limiti per spingersi oltre e imparare. Non tutti lo fanno, ma l’amore tocca tutti. Non tutti sanno fare l’amore. Non tutti sanno vivere l’amore. Non tutti sanno valorizzare se’ stessi ed il partner in una relazione arricchente. Ma cio’ non toglie che tutti siano colpiti da amore. L’amore incondizionato come concetto “oggettivo” non e’ di questa terra quando tocca gli uomini, ma incondizionatamente cala su di loro. L’amore che vuole la liberta’ per se’ e per il proprio compagno, intesa come liberta’ di espressione e di crescita si…e’ un obbiettivo sano e raggiungibile. Infatti nei vostri discorsi e nelle vostre belle testimonianze c’e’ sempre questo che dite…ho dovuto capire, ho dovuto soffrire, ho dovuto guardare dentro di me…avete dovuto scendere a patti con la vostra condizione umana, coi limiti della vita e dell’umana impermanenza e tutto cio’ vi ha offerto la liberta’ di aprire i vostri animi a cio’ che c’e’, soffermandovi nel goderne giorno per giorno, valorizzandolo e vedendolo per quello che e’, non per quello che non sarebbe stato mai. Accettando le condizioni dell’umana esistenza 🙂 anche se non saremo mai d’accordo sul concetto di “amore libero – amore incondizionato” grazie comunque per aver raccontato i percorsi e le difficolta’…
EleonoraIo credo che qui si continua a discutere di una cosa da due livelli completamente differenti. C’è chi parla di un “sentire” e chi, come te, Sire, cerca di analizzare al microscopio questo “sentire”. E questo non è possibile. E’ inutile voler spaccare il capello in quattro su qualcosa che è, per sua stessa natura, impossibile da analizzare con la testa. Inoltre, vorrei dire che l’amore incondizionato non è limitato solo al rapporto di coppia ma tocca qualsiasi oggetto o soggetto della creazione: non colgiere un fiore in un prato può essere un esempio di rispetto per essa e di amore verso qualsiasi cosa creata. Per quanto riguarda il riferimento sull’enneagramma, personalmente credo che, essendo uno strumento di consapevolezza, ogni persona ne fa l’uso che gli serve, secondo i propri desideri e aspirazioni. Il discorso è uguale alla psicoterapia. C’è chi si accontenta di rafforzare il proprio debole ego per meglio gestire la propria vita e/o per meglio controllare gli altri e c’è chi, dopo aver necessariamente rafforzato il proprio ego, decide di ridimensionarlo. La posizione di chi sceglie di ridimensionare l’ego è molto differente da chi ha un debole ego. Nella prima posizione c’è consapevolezza e libertà, nella seconda c’è prigionia e frustrazione. ciao. ele
TeclaGrazie Eleonora, esprimi sempre bene ciò che sento. Sicuramente l’amore che mi ostino a chiamare incondizionato non è solo della coppia…anzi più è incondizionato e più investe tutte le cose.L’esempio del fiore è proprio quello giusto, posso estirpare il fiore per provare un piacere personale ma effimero, posso lasciare che il fiore rimanga dov’è e godere della sua bellezza solo perchè so che esiste, non devo appropriarmi del fiore per essere felice. Amo il fiore per ciò che è e non per ciò che mi può per un istante dare.
AlessiaCara Sire l’amore è un’emozione, possiamo metacomunicare su di esso ma non credo sia possibile sezionarlo. O c’è dentro di noi (e non necessariamente verso una singola persona) o non c’è. E’ uno stato interiore di ciascuno di noi e al quale ogniuno dovrebbe tendere, come tendiamo alle virtù avendo la consapevolezza che non saremo mai totalmente “virtuosi”, in quanto esseri umani. Il mezzo per arrivare a questo è l’acquisizione della consapevolezza, tra gli strumenti validissimo, per me, è l’enneagramma. Ma come essere umani siamo forniti di istinto, emozioni ed intelletto (e quest’ultimo è ultimo perchè per ultimo si forma!). Quindi intellettualizzare sull’amore si può fare (come si può fare tutto) ma non è produttivo, secondo me, anzi è riduttivo. L’amore si cerca, si vive, si sente. Un bacione. Alessia
TeclaDa buon 4 mi sono detta e ho detto tante volte in vita mia devo capire…devo capire, capire… ma ci sono cose che si possono solo sentire ed esperire. Accettare questo secondo la mia esperienza è liberarsi un pò dalle proprie gabbie. Sapere che non tutto può essere pesato, analizzato, costretto in un metodo, che non tutto tende a un obiettivo pre leggibile, ma che molto resta mistero e che certi misteri non si sciolgono nelle parole, non si rivolvono nella conseguenza meccanica della causa ed effetto, ma si intuiscono, sono vuoti di parole ma non perchè sono aridi, ma perchè le parole sovrapponendosi alle verità intuite le ingarbugliano e le ingabbiano. Cerchiamo di rendere tutto comprensibile attraverso la logica e la scienza perchè cerchiamo di sedare la nostra ansia e di disancorare le nostre insicurezze. Se solo riuscissimo semplicemente a vivere e a guardare tutto con più semplicità ci avvicineremmo molto più al cuore delle cose. Io credo che questa via sia possibile e che apra le persone a una maggiore comprensione anche degli altri, a un maggior rispetto per ciò che sono e che provano. Quante volte da adolescente mi sono trovata a combattere con ciò, nella presunzione di voler per forza far vedere agli altri quello che gli altri non volevano o non sapevano vedere. Anche il mio lavoro, che comunque si fonda su una relazione d’aiuto, mi ha insegnato che bisogna ascoltare di più ed ascoltare non solo le parole che gli altri ci propongono come spiegazione di sè, ma anche i gesti, gli sguardi, i sorrisi, saper valutare i silenzi e imparare a sostituire la rabbia frettolosa di voler far comprendere a tutti i costi con l’accettazione silenziosa e rispettosa dell’altro. Spero di non aver innescato altre polemiche, ma se pure così fosse, devo dire che nella mia imperfezione di 4 non temo il conflitto, forse perchè non lo vivo quasi mai come tale ma piuttosto come appassionante opportunità di incontro. Tuttavia a volte bisogna lasciar andare, lasciar correre, non avere paura che il proprio silenzio venga interpretato come inadeguatezza a reggere il gioco,perchè ogni tanto è salutare mollare la corda.
SirenellaA me questa cosa che mi si attribuiscono virtu’ di fredda logica mi sta facendo morire 🙂 ….a me poi….e’ quasi come essere frullati in un paradosso…e’ fuori discussione che l’amore non sia qualcosa su cui filosofeggiare o su cui spaccare il capello in 4 con la logica..e’ ovvio…e’ per questo che io affermo che non si possa sindacare il fatto che ci sono persone che amano, anche se sanno comunicare il loro amore solo attraverso i loro bisogni. Insomma, chi puo’ dirlo? penso che uno psicanalista sia in grado di riscontrare una patologia, o lo stato di un ego che ci fa vivere male le emozioni, ma decidere quanto sia vera la fonte di tale emozioni e’ impossibile per chiunque. Cio’ su cui io razionalizzo e’ altro….ragazze io sono stata fidanzata, sposata e innamorata dello stesso uomo per 14 anni. Quando ho capito che quella relazione mi impediva di crescere e mi stava facendo ammalare ho dovuto fare delle scelte, che non sono state condivise. Il mio uomo mi ha detto, se vuoi crescere questo per me significa che non ti sto bene come sono e quindi ti lascio. O sei come dico io o me ne vado. Dopodiche’ mi sono ritrovata sola, madre e donna in un mondo che parlava una lingua diversa dalla mia….ho amato altri uomini, ho sofferto, ho avuto esperienze positive e negative, sono lontana anni luce dalla persona che ero, se devo chiedermi: Marina era una persona abbastanza sana ed equilibrata? Ero autonoma? NO. Amavo quell’uomo? SI. Lo amavo pero’ attraverso il linguaggio che conoscevo. Oggi sono una persona profondamente diversa, ho capito moltissime cose sia di lui che di me, sono cresciuta e diventata adulta, piu’ consapevole e serena. Alla domanda: lo amavi davvero? La risposta e’ sempre si. Lo ameresti ancora? A quelle condizioni, no. Ci siamo dati quello che potevamo. Tutto e’ finito ormai. Oggi non potrei piu’ amare in quel modo, a quelle condizioni. Cio’ su cui razionalizzo quindi non e’ la fonte delle emozioni, del sentimento e dell’amore ma piuttosto sui modi, sui linguaggi, sulla conoscenza e la buona volonta’ che ci cambiano e ci offrono l’opportunita’ di vivere meglio un sentimento. La psicoanalisi e’ il frutto di lucido ragionamento, lucido e razionale scandagliamento delle soluzioni che l’ego adotta. Cio’ nulla toglie all’amore e alla sua natura inafferabile e insindacabile. Non vi sembra?
TeclaScusa Marina, ma nessuno ti dice che tu sei una persona freddamente logica, certo non io, che ti conosco e mi faccio appassionare dalla tua verve e che ad essa corrispondo con tutto il cuiore e anche con affetto, nonostante le parole che talora graffiano. Non è che sei una persona fredda io credo solo che ti sei ostinata adare un taglio a un ragionamento che ne richiedeva un altro. Comunque, scusa tu dici che lo amavi, bene. Ma lui ti amava? Cosa voglio dire? Quando una persona ti dice o sei come io ti voglio o non ti voglio più, io credo che non ti ami, credo che ti voglia possedere. l’amore incondizionato sta esattamente nel ribaltamento di questa frase, sta nel poter dire comunque tu sei, io amo te per come sei. Non ho bisogno di infilarti in un’armatura di ferro, di forzarti , di umiliarti, non mi servo di te per rispondere ai miei bisogni. Ti sembra veramente così ultraterreno giungere al rispetto e al dono di sè senza chiedere in cambio un pegno da pagare all’altra persona?Non a caso in un altro post tu hai parlato di quest’ uomo come un orco. Probabilmente non lo era ma la forma d’amore che esprimeva era orchesca cioè ti voleva cannibalizzare. Ora mettila come vuoi, ma io sono d’accordo con Alessia l’amore è vero tutto il resto non è amore. Mi sono ricordata di una discussione tra noi ma non so se sul forum o via chat in cui tu sostenevi veementemente proprio l’esistenza di quest’amore assoluto e senza ritorno.Ho cercato senza successo di recuperare la conversazione ma credo sia stata cancellata quando ho installato messanger plus. L’amore per la dialettica e per l’argomentazione è una tentazione troppo forte, un’occasione golosa per dare il meglio della nostra passione, non parlo per te ma anche per me in generale. E’ quell’attitudine che a volte ci fa vivere dagli altri come aggressivi o incapaci di ascoltare o ostinati, è quella cosa che ci meraviglia tanto e ci ferisce quando ci viene detta perchè non pensiamo mai di agire così. Siamo in perfetta buona fede e non riusciamo a capire come l’altro non riesca a sentire la passione, l’interesse, l’affetto, l’amore di verità che c’è in noi. Scommetto che qualche altro enneatipo che circola sul forum concorderebbe con quanto dico. quella soddisfazione inesprimibile di stanare chi vuole evitare il confronto (vedi altri post) perchè noi lo riconosciamo come produttivo, come l’unica forma che conosciamo per crescere e confrontarci spaventa un pochino altre persone che forse hanno il diritto di non sentirsi invase. Noi siamo portate a pensare che superare questa resistenza non può che fare bene e certo ciò vale per noi ma magari per altri no, noi pensiamo che l’altro eviti il confronto perchè non vuole vedere la verità, ci risulta incomprensibile non è vero..Scusami se mi accomuno a te in questo discorso, ma tante volte ho avuto la sensazione di riconoscere questa stessa modalità in entrambe. D’altronde si è visto anche in questa discussione..Dove altri avrebbero troncato, si sarebbero chiusi in un silenzio risentito, avrebbero cominciato ad inviare messaggi trasversali e non molto chiari, noi niente, toste fino alla fine colpo su colpo. Anche se non siamo d’accordo, posso dire che mi è piaciuto tanto? Che mi ha dato modo di riflettere su tante cose per tutti questi giorni? l’importante è non farsi vincere dalla tentazione del tutto o niente. Si può dissentire duramente, sentirsi urtate e irritate e conservare il rispetto dell’altro. Sapendo che su tante cose ti passa contenuti significativi , profondi a cui non eri arrivata e che puoi condividere. Mi piace sentirmi avversaria in una conversazione ma non nemica. Mi piace dire il mio punto di vista con passione uguale alla tua, se non condivido non capisco il tirarsi indietro,ma lo scopo rimane sempre costruttivo, o no? forse questo chiarimento andava fatto in privato, ma in realtà a me è piaciuta molto la coralità degli interventi su quest’argomento e così ho pensato di condividere con tutti.
TeclaDici la verità quando hai visto di nuovo il mio nome nel post non hai pensato ‘ancora?,di nuovo? 🙂 🙂
SirenellaBeh Tecla, francamente in questa precisa situazione con te ho avuto la difficolta’ di rimanere ostinatamente su un solo aspetto del discorso, che per me poteva e doveva essere sdrammatizzato e non doveva divenire prioritario rispetto ad altre cose da discutere, che avrebbero forse interessato di piu’ tutti gli altri. Ho percepito la tua ostinazione nel proseguire a tutti i costi, e come ben sai, non sono una persona che quando si secca di fare un discorso che trova inutile, agisce col “ritiro”. Non sono fatta cosi’. Non amo lasciarti parlare da sola anche se non trovo utile e proficuo cio’ che dici e diciamo in quel contesto. Dico di te, cosi’ come con tutti ovviamente. Non condivido ancora adesso molte delle cose che dici, perche’ per me questo modo assolutistico di vedere l’amore e’ assurdo. Mio marito mi amava. Mi amava in maniera orchesca, quindi il suo amore era espresso in quel modo. Sono certa che a modo suo tutto filava nei suoi discorsi. Era una creatura poco evoluta che ha avuto paura di cambiare. Non mi sento, ancora oggi, di affermare che a modo suo non mi abbia amata. Il punto e’ che io merito qualcosa di meglio che stare con un orco. Mi stava distruggendo. I discorsi che abbiamo fatto in privato avevano a che fare col discorso sul “donare la liberta’” e non sull’assolutismo dell’amore incondizionato. Non posso mai aver detto una cosa che ritengo eresia, dal mio punto di vista. Per amor del cielo adesso non mi accusate di avervi dato delle eretiche 🙂 avere un punto di vista mio, non toglie nulla al vostro. In ogni caso, noi siamo quello che siamo, se davvero c’e’ gente capace di amore incondizionato, allora sara’ ben felice di prendere la nostra tenace e logorroica passione per quello che e’…e diranno certamente …aaahhhhh…che adorabili creature! Che faremmo senza di loro!!! 🙂 🙂 🙂
Antonio BarbatoSirenella una fredda logica??????? E’come affermare che c’è una chiara oscurità, un gelo rovente, un muto sproloquio, oppure, più appropriatamente, che una foca monaca può essere una ballerina di lap dance 🙂 🙂 :-)) D’Artagnan, salvami tu!!!
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