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Questo argomento contiene 130 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Marina Mele 13 anni, 1 mese fa.
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Alice/StefaniaNon sei affatto una palla e non mi stai assolutamente annoiando. Sono sensazioni che ho provato anch’io per lunghi anni, quindi ti comprendo molto bene. Non lasciare che niente e nessuno ti impedisca di spiccare il volo, ne hai tutto il diritto, eccome!!! Sono solo le tue renote paure che ti frenano. Prendi la rincorsa e spicca il volo…chiudi gli occhi e assapora l’aria fresca e pungente quando sei ad alta quota!!! La cosa più difficile è fare il primo passo…tutti gli altri si susseguono. Baci. Alice.
Alice/StefaniaDimenticavo di dirti che se cadi…non è detto che tu ti faccia male…ti puoi rialzare e partire di nuovo!!! :):)
Marina MeleBelle parole. Lo faccio sempre, a occhi chiusi, da anni. Mi trasformo in una aquila, il mio animale totem. Tu sapessi come mi sento, non puoi immaginarlo. Lo sai che alcune volte, con la conduzione di una buona voce (hai presente il seminario sul talento?), mi sono addirittura staccata dal corpo e ho volato davvero?. Si. Alice. Proprio così….Ora però vorrei farlo davvero finalmente e togliermi di dosso queste maledette zavorre che mi sono costruita per sentirmi pesante e non riuscire ad alzarmi in volo…..uffa!
Alice/StefaniaSanto cielo! Tu ti metti le zavorre per sentirti più pesanti e da me vengono tutti i giorni persone per sentirsi più leggere!!! 🙂 🙂 Scherzo, perchè ti sento un pò meno triste. Allora, se già hai assaporato l’ebbrezza di volare…fallo ancora!!! Vola…attenta Mel ai grattaceli!!!
Anch’io ho provato delle belle sensazione al seminario del talento.
Dai Mel…voliamo insieme!!!
Marina MeleE’ normale che da te vengano persone con questi problemi. Non so tu ma anch’io sono fortissima nel dare suggerimenti e consigli proprio sulle cose che evocano le mie debolezze…questo è, d’altronde, un pò il principio della analisi. Prima su se stessi e poi con gli altri……e quando lo fai su te stessa sei nel profondo e nel profondo non fai altro che riguardarti attraverso i tuoi clienti o pazienti…l’importante, pe rdirla alla gaber, è essere sani!
Allora per dove si parte?
Alice/StefaniaEmigriamo in Australia!? Una sorvolatina qua e là…non sarebbe male!! Io adesso devo sorvolare, ahimè, l’isola dell’acquaio e della stirella!!! Se ti senti triste durante la notte, immagina di volare in mezzo alle stelle e di riposarti comodamente seduta sulla mezzaluna che ti fa da sdraio. Buona notte. Alice.
Marina MeleBuona notte. L’australia mi piace. Li non mi conosce nessuno, tranne qualche canguro……
EleonoraMelinda, potrebbe essere che nel sogno, dopo l’impatto non senti dolore fisico perchè ti sei troppo identificata nella macchina? (lo dici anche tu). Una macchina, anche se si sfracella, non sente dolore. Forse il sogno ti vuole dire che ti sei troppo corazzata, che in questa corazza ti senti forte, veloce, potente e grintosa, che stai bene (sono parole tue), ma evidentemente, una parte profonda di te sente questo come un pericolo e frena. Chiaramente, il sogno è tuo e tu puoi sentire se è così oppure no. buona notte. eleonora
Marina MeleSi Eleonora. Infatti mi sono definita una aragosta non a caso di recente.
Non riesco a “mollare” per la paura di trovarmi di nuovo al tappeto. Dio che angoscia. Ne uscirò vero? Altrimenti rimango imprigionata e sarebbe come invecchiare di colpo. Sto lavorando su questo anche col mio medico. Sullo yang e sullo yin legati al mio diurno e notturno e quindi all’insonnia dove la parte yin elabora e affronta tutto quello che di giorno archivio perchè mi può nuocere. Io sono terrorizzata sulla relazione sentimentale. Non ho lavorato ancora abbastanza su questo. Grazie. Mi avete aiutato molto a capire che……..sono ferma al palo!
EleonoraUn buon metodo di decodificazione dei messaggi onirici ci viene da Jung ed è quello di immedesimarsi in tutti gli elementi del sogno, persone, animali, cose, azioni, presi uno alla volta: sono la macchina….sono il muro, sono il frenare ecc., restarci un po’ e sentire cosa hanno da dire. baci. ele
Marina MeleEleonora sei grande. Aiutami a capire perchè, nonostante noi si studi queste cose e ci si confronti quotidianamente con queste passioni, quando ci riguardano direttamente ce ne dimentichiamo completamente? Mi rendo conto che continuo a girare continuamente sullo stesso tema….cioè me la racconto! Non riesco, guarda un pò, a identificarmi nel muro…non voglio uscire dall’auto e andare dall’altra parte a guardare….sono o non sono testona?
SirenellaMarina, una curiosita’, ma hai mai sognato di farti male e percepire la sensazione del dolore? Perche’ tu chiedi come mai non hai sentito il dolore quando ti sei schiantata, pero’ a pensarci bene io solo da bambina sentivo dolore quando sognavo di cadere, per esempio. Da adulta mai. Come mai ti chiedi del dolore?
Marina MeleSirenella. CI ho pensato molto seriamente e devo dirti che in alcuni sogni io ho provato e provo dolore. Mi sveglio sentendomi addosso questo dolore. Sono sudata perchè mi sento soffocare oppure sento che mi manca il respiro oppure sento il cuore in gola…insomma il dolore fisico mi sveglia riportandomi alla realtà. Qui no. Non avviene nulla. Interessante riflessione però, più in generale. Voi sognate rpovando dolore fisico? Io di solito si. O meglio dovrei forse dire che lo sento arrivare e il dolore fisico mi riporta alla realtà.
Melinda
EleonoraCara Melinda, i nostri meccanismi di difesa sono potenti. Se bastasse conoscere le cose per superare le nostre paure, credo che moltissime persone avrebbero raggiunto l’illuminazione, io compresa! :)bacioni
Alice/StefaniaL’altra notte ho fatto un sogno che mi ha incuriosita. Ho sognato che sentivo miagolare…era il miagolio di un gatto piccolo, allora sono andata in cucina ed ho visto sul davanzale della finestra un gattino. Lo guardavo e l’istinto era quello di aprire la finestra e accarezzarlo…ma non volevo, perchè sapevo che non avrei potuto occuparmi di lui per questioni di tempo. Io però adoro i gatti (nella reltà ne avevo due, uno è morto anni fa e l’altro pochi mesi fa…li amavo entrambi moltissimo) allora ho deciso di aprire la finestra…il gatto, che non era più così piccolo, ha voluto subito entrare in casa…io l’ho accarezzato un pò…ma poi, a malincuore, ho dovuto metterlo fuori. E’ stato bruttissimo. Il gatto strisciava le zampette sul vetro e si spingeva con la testa per entrare…così, per non vederlo, perchè mi faceva stare malissimo, sono andata via di corsa. Mi sentivo in colpa, quindi ho deciso di tornare a vedere se il gatto era ancora lì…ma non sentivo più miagolare e mi sono accorta che fuori dalla finestra c’erano due sagome…allora ho aperto e con gioia ho visto che c’erano due gatti…il gattino e una gatta che sapevo essere sua mamma. La cosa mi sollevò molto, perchè il gattino era vicino alla propria mamma e non aveva più bisogno di me. Mi sono svegliata ricordandomi perfettamente tutto questo. Ho voluto raccontarlo anche avoi. Ciao a tutti. Alice.
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