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Questo argomento contiene 38 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Marina Mele 13 anni, 1 mese fa.
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Marina PieriniEcco un argomento leggero (hi hi hi hi hi). Parliamo degli enneatipi nel loro invecchiare. Ovviamente, come sempre in maniera generica e basandoci sulla media della energia della tipologia. Posso parlare di un 6 fobico (e forse si riallaccia, in parte, alla ricerca di precisazione tra 6 controfobico e 8). In particolare di un 6 fobico maschio.
Il 6 fobico in vecchiaia stringe i cosiddetti “ranghi” nella propria gabbia/prigione che diviene “tomba” del proprio vivere in stato di costrizione e conservazione. La sua paura, se non affrontata e consapevolizzata prima, diventa terrore che si trasferisce nel quotidiano. Allergie, intolleranze, agli alimenti, agli odori, ai farmaci, ai rumori, ai tessuti, persino all’aria che si respira. Questa persona pretende che la propria casa venga organizzata come una gabbia asettica e , pertanto, con necessità di manutenzione di questo stato asettico quasi paranoide. Sa di rischiare di divenire insopportabile ed escluso socialmente, pertanto deve guadagnarsi una figura fondamentale e votata all’annullamento di sè per poterlo reggere. Il 6 fobico anziano, nel suo devastante essere fobico, diviene controfobico nelle modalità, deve cioè necessariamente aggredire costantemente per potersi guadagnare la propria sicurezza, minacciando il ricatto dei danni e realtiva colpa che subirebbe qualora certe esigenze non venissero soddisfatte, deve proiettare il proprio terrore sulla vittima prescelta che a sua volta entra come “pulitore” di questa gabbietta a curarlo. Si aggiungono, peraltro, forme maniacali di perfezionismo (che si potrebbero scambiare superficialmente come modalità UNO) per stringere ancora di più la morsa della vittima “pulitore” affinchè le cose avvengano in quel determinato modo e non rischiare di lasciare spazio di “evasione” all’altro. Melinda
Marina MeleIl tipo 2 femmina, in vecchiaia, differisce alcuni comportamenti a seconda che abbia o non abbia al proprio fianco il proprio compagno. Parliamo sempre di persone che non hanno seguito un percorso di crescita personale e non si siano evolute quindi della media comune. Dicevo allora che nel caso abbiano il proprio compagno al proprio fianco vediamo l’annullamento totale di se stesse. La vera personalità è scomparsa e si identifica totalmente all’essere al quale è dedicata. I bisogni persino fisici vengono fortemente trascurati e ve ne sono parecchi. Per puro caso (due donne 2 anziane) ho notato che soffrono molto di problemi traumatici e ossei e hanno spesso piccoli infortuni. Lo attribuisco alla velocità, unita alla sbadataggine dovuta all’età, con cui si muovono per “essere” utili. La donna 2 rimasta single o vedova da molto tempo diventa e rimane civettuola per “esserci” ancora sul fronte del femminile. Crea dipendenza ai figli, o amici, o persone che riesce a coinvolgere, attraverso iniziative piacevolmente seduttive. Noto che giocano a carte, piuttosto che cucinano determinate cose e divengono la casa di tutti, oppure si arrabattano a girare per trovare le cose eventualmente utili a queste persone che tiene legate a se. Entrambe sono molto attaccate ai soldi ma la prima risparmia per la salute e le cure, la seconda li spende per questo giro di società che deve gestire. Entrambe hanno un senso di appartenenenza a qualcuno e male che vada, sono gloriosamente legate a un passato che diviene immaginario, roseo e totalmente, non sempre ma spesso, falso. Melinda
SirenellaMel senza volere hai fatto un preciso ritratto dei genitori del mio ex marito, nonche’ i nonni di mio figlio. Sono piu’ le cose che hai azzeccato che altro. La nonna e’ un 2 ormai frustrato e dimentico di se’. La sua vita si svolge tra carte (quando di tanto in tanto qualche parente o vicino di casa accetta di giocare) il cucinare che e’ sempre stato una sua valvola di sfogo e il rassettare la casa. Una donna prigioniera e infelice, ingabbiata in questa cella voluta dal marito, lontani da tutti, a sopportare l’elenco interminabile dei rischi della grande citta’ e delle malattie piu’ o meno immaginarie di lui. Sono due brave persone, non mi sento di dire il contrario, ma se ricordo quanta di questa atmosfera “turbante” ho respirato durante gli anni del mio matrimonio, mi sento male. I quattro sessuali secondo te come diventano in vecchiaia??? Secondo me…..non ci arrivano! 🙂
Sirenella…nel senso che ci eliminano prima del tempo! Io mi immagino di diventare una vecchia brontolona rompiscatole…che urla dal balcone “pregate e fate tanto sesso!!!!”, “fate l’amore non la guerra!!!” e “piantatela di lasciare a terra le popo’ dei vostri cani!!!!!!”, insomma saro’ una specie di pazza visionaria esaltata che assalira’ i vecchietti per strada per fornicare e godersi un po’ la vita anche se in ritardo, visto che “durante” mi saro’ fatta il sedere in 4 per sbarcare il lunario! 🙂 🙂 penso anche che mi faro’ certe scorpacciate esagerate di torte caprese e nutella, per non parlare poi di tutto quello che fa ingrassare e male male male! Voglio morire malata e non SANA..alla faccia dei salutisti!!Pero’ usero’ religiosamente tutti i miei prodotti antirughe anticascapelle antitutto…avro’ la faccia liscia come il sedere di un neonato e il cervello completamente fuso dalla cioccolata! E se proprio esco di boccia del tutto mi faccio pure tatuare “NO WAR” ma per decenza non dico dove! 🙂 🙂 insomma mi faranno fuori prima del tempo…lo so gia’!
Marina MeleI quattro sessuali non arrivano alla vecchiaia perchè schiattano sul “campo”. Sono contenta di aver ben descritto questi due tipi…..vuoi dire che sugli anziani vado particolarmente forte?????……Melinda
Marina MeleUn 1 che invecchia, secondo me, dimagrisce. La necessità di curarsi in maniera adeguata lo porta ad approfondire ogni possibile opportunità di ben-essere. Se il 6 lo fa per paura ma facendosi curare, l’1 lo fa per perfezionismo, per onestà verso se stesso, per buona cura di sè e lo fa, soprattutto e il più possibile, da solo. Credo che l’enneatipo 1 sia tra quelli che vivono il più a lungo possibile. La repressione della propria incapacità di sfogarsi lo porta a divenire sempre più produttivo e, soprattutto fra le donne, si butta molto volentieri nel volontariato. Gli 1 avranno una casa accogliente sempre ma si scuseranno sempre per il disordine e ti offriranno cose gradevoli di cui si circondano per tenersi compagnia. Faranno sport fino a che possbile per tenersi in salute e mangeranno sano.
Marina MeleVoi direte cosa c’entra? E io risponderò: non lo so con certezza ma gli 1 portano il foulard al collo! ….ditemi se avete rilevato anche voi questo dettaglio…magari per me sarà stato un caso.
Marina Pierininon ce la faccio…sono alle lacrime….lacrime napulitane dell’una di notte passata! La tua descrizione degli Uno in vecchiaia e’ na’ cosa…ma na’ cosa…io ho uno zio che e’ tale e quaaaale!!!! Compreso il foulard!!! Solo che la moglie secondo me tra poco tentera’ il suicidio….ahahahahaha….in ogni caso anche con la pochette o le scarpe di tela, hanno quel che di sobrio e contenuto che non li fa mai sfigurare, in nessuna occasione!
Marina MeleUn 4 che invecchia è il fascino fatto persona. E’ cupo, attraente, insolitamente segnato nel volto e nel fisico dai passaggi di vita che lo hanno martorito e enfatizzato. Un 4 che invecchia è un teatro scuro con ombre di luci che si accendonoe si spengono a seconda degli argomenti che ci sono “in tavola”. Un 4 che invecchia è alcuni piaceri intensi che ti trafiggono lo stomaco pichè macchiati e poi aciugati da un vissuto profondo, intenso. Un 4 che invecchia è una tavolozza di colori che camminano in un silenzio talvolta devastante. Un 4 che invecchia è quell’ineluttabile senso di solitudine dolorosa di chi ha abbandonato spesso per rimanere fedele al proprio bisogno di contorcimento di budella. Se un 4 invecchi avendo lui perso qualcuno strappato dalla vita ha una chance in più, se vorrà coglierla, di rimettersi a pari nella bilancia di struggimento che ha nel proprio naturale incarnato. Ho tre amici artisti 4, due dei quali vicino ai 70. Sono così. Li amo profondamente ma a un cerrto punto il mio desiderio di scappare per non urlargli addosso una serie di ingiustizie che loro hanno seminato nei cuori degli altri diventa più forte di qualunque cosa. ma come ben sappiamo i 4 li amo, li incontro, li reincontro, li amo, li fuggo e li reincontro….Esattamente come i 6….Insomma il mio modello genitoriale ancora non mi molla ma il mioprocesso di confronto è nettamente migliorato!!!!!. Come state oggi? Io in fase di lento recupero e ho davanti l’arrivo di una settimana di vacanza con mio figlio e questo mi aiuta molto. Buona giornata. Melinda
Marina MeleNon martorito: martorizzato! non pichè ma poichè, non aciugati ma asciugati……..sarò spontanea ma sempre un pò casinara!!! LKa tavolozza di colori è invece volutamente “camminata” al plurale perchè l’errore mi induce e suggerisce alla e nella visione di miscela esplosiva ma andava spiegata!…mannaggia! Si insomma ho scritto da cani ma credo che il senso sia passato. Ciao.
Marina PieriniNon so se hai colto solo uno degli aspetti possibli di un 4 che invecchia sai? Tendi a dimenticare…o forse non lo sai perche’ non ne conosci cosi’, che i 4 sono quelli che spesso sorridono sul proprio dolore, quelli che hanno fame dentro ma ridono in faccia alla vita, perche’ a volte l’unico vestito da fare indossare ad una lacrima e’ proprio un sorriso. Sorridono melanconici quindi, ma possono anche inaspettatamente, ridere di gusto, essere molto solari, un po’ strafottenti, sempre tantino sopra le righe, e lasciare a pochi intimi la conoscenza delle lacrime che vi si nascondono dietro. Una 4 che invecchia puo’ essere quindi anche una rumorosa, perfindina, ridanciana arzilletta vecchina che scala una montagna a 80 anni e prende a borsate il salumiere che fa la cresta sulla spesa….che ne sai? 🙂
Marina MeleHai ragione e hai ragione a sottolinearlo. Mi permetto di osservare, per quanto mi è dato di conoscere, che però non è quanto tendenzialmente, nella norma, prevale e che, quanto descrivi è una bella e sana evoluzione di un 4 ben strutturato. Nella norma li sento più come li ho descritti o, almeno, questi vedo davanti a me e questo, e qui c’è del mio, è quanto più di loro mi rimane addosso….però, ho capito, quando ti incontrerò ti chiederò di mettere via l’arma: la tua “borsetta”…vorrei salvarmi la zucca!!!Melinda
TeclaMio padre era un 4, non ha avuto tempo di invecchiare tantissimo, è morto a 63 anni, ma somigliava moltissimo al ritratto fatto da Melinda.
Marina MeleE come fai a sapere che la mia borsa e’ un’arma gia’ operativa??? Eppure ogni volta che la uso, poi cerco di eliminare le tracce di DNA con la candeggina 🙂 acc…ma i segreti non esistono piu’! Le uniche sorprese che ci restano…sono quelle negli ovetti di cioccolata! Ah questo mondo…senza meraviglie 🙂
Marina PieriniSai qual’e’ il punto? Il punto e’ che quando un 4 o un qualunque altro enneatipo riescono a ridere di se’ stessi, scatta qualcosa che secondo me li aiuta moltissimo a demolire il proprio ego. Riflettevo sul fatto che molti enneatipi, per non dire la maggior parte di persone, ha un proprio senso dell’umorismo…e magari ci sono persone che scherzano molto, ma non hanno la minima capacita’ di rendersi ridicoli agli occhi degli altri o di se’ stessi. Io lo trovo estremamente “terapeutico” invece. Mi sono resa conto che quando racconto qualche aneddoto che mi riguarda, cerco sempre di non nascondere il lato piu’ grottesco e insicuro della mia personalita’. A volte ci gioco un po’ su questa cosa e marco i colori. Se ritengo di aver vissuto un esperienza imbarazzante che mi ha fatta sentire buffa o ridicola, quando la racconto, marco i contorni e mi faccio veramente a pezzettini. Quello che ottengo e’ di far ridere talvolta, le persone, fino a sentirsi male. Ma ottengo anche l’esorcismo stesso del mio imbarazzo. Tutti ci rendiamo ridicoli prima o poi. Anche quando non ce ne accorgiamo. Tutti siamo ridicoli quando esasperiamo le nostre caratteristiche. Penso che non avere paura delle proprie debolezze e sbeffeggiarle pubblicamente, in qualche modo le rimpicciolisce, le rende piu’ innocue. Chi si prende troppo sul serio, anche se sa scherzare con gli altri, non sa ridere di se’ stesso e secondo me, arma la propria Passione di una qualche energia negativa in piu’. Ci sono 4 cosi’ come tanti altri enneatipi apparentemente seriosi, che non temono il ridicolo, che ci giocano, e che davvero possono invecchiare lasciandosi andare al gioco, fare smorfie, senza temere di “perdere la faccia”, perche’ esorcizzano la paura dell’inadeguatezza e la forza di un ego che non vuole sentirsi in discussione. Ecco che l’immagine di me da vecchia cosi’ come mi sono descritta mi sembra molto piu’ calzante di una donna malinconica che osserva dietro ai vetri, il bagliore rosso e lento del proprio tramonto. La poesia ce l’ho nel cuore, e questo e’ vero per me, cosi’ come la gamma purpurea delle emozioni, ma il fuoco e’ anche suono crepitante e vivace di fiamma che alimenta e scalda. Insomma io mi vedo piu’ come una donnina anziana che lancia secchiate di acqua ai ragazzacci maleducati che fanno casino sotto il balcone, che legge poesie e favole ai nipotini la sera, e che palpa sederi nel tempo libero…piuttosto che una persona che scivola lenta come una foglia morta d’autunno…ma voi come vi vedete eh???
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