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Enneatipi a confronto.

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Questo argomento contiene 137 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da  Carla Basagni 13 anni, 1 mese fa.

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  • #518 Risposta

    Marina Pierini

    Carissime/i ho pensato di aprire direttamente un nuovo post in cui lavorare liberamente sulla base della nostra esperienza, dei nostri studi, della nostra intuizione e anche un po’ sulla base del divertimento cameratesco. Lavorare per cominciare, sulle idee che ci vengono in mente circa il concetto “manipolazione ed enneatipo”. Possiamo quindi cercare di proporre idee sui vari modi di manipolare gli altri, o se stessi, di ciascun tipo, e vedere che cosa succede. Puo’ essere un gioco, puo’ essere un lavoro da prendere sul serio, puo’ essere un modo per sperimentare in maniera corale tutte quelle differenze apparenti che sembrano creare solchi profondi tra un enneatipo e l’altro, ma che forse sono modalita’, scelte diverse, di affrontare gli stessi problemi che abbiamo tutti. Il bisogno di essere amati, la paura di essere abbandonati, la paura della morte. Quasi certamente le prime idee avranno a che fare con una interpretazione negativa della manipolazione. Credo che questo dipenda proprio dal tipo di approccio che un po’ tutti abbiamo fatto con lo studio dell’enneagramma. Ci vengono descritti innanzitutto i nostri limiti, le nostre passioni, fissazioni e cosi’ via….ma io conto di riuscire pian piano a tirare fuori anche il meglio, un po’ perche’ per fortuna gli ultimi enneagrammi da noi studiati erano bellissimi e positivissimi, e poi perche’ la manipolazione cosi’ come qualunque altro “strumento” che noi usiamo per relazionarci agli altri e’ appunto uno strumento neutro, che diventa negativo o positivo a seconda della “mano” e dello scopo che ci si prefigge, anche inconsapevolmente. Ho intitolato questo post “enneatipi a confronto” perche’ spero possa essere una sorta di camera, nella quale elaborare altre differenze, via via che il gioco si sviluppa potremmo confrontarci anche su altri “strumenti” comuni di relazione. Vorrei pero’ sottoporvi una mia preghiera ed una preoccupazione. Penso che affinche’ questo lavoro possa veramente riuscire, ciascuno di noi debba sempre ricordare che stiamo parlando di caratteristiche “universalmente riconosciute per ciascun enneatipo” e che non stiamo parlando nello specifico di tizio o caio. Magari faremo riflessioni che ci riguardano, ci ispireremo a persone da noi conosciute, magari esprimeremo male concetti studiati e non ancora approfonditi che coreggeremo via via discutendo, ma sarebbe opportuno secondo me, mantenere un certo distacco, mettere un po’ un vetrino tra noi e il microscopio, onde evitare trabocchetti fatti di proiezioni negative, equivoci personali e quant’altro anche in buona fede, possa accadere. C’e’ un bellissimo articolo nella nostra rivista che parla dell’Auto Osservazione. In breve l’autore ci invita a non dimenticare che l’enneagramma e’ solo una delle tappe che possono aiutarci a conoscerci profondamente. Che conoscere i nostri meccanismi, vedendoli dall’esterno va bene, ma che poi e’ necessario un lavoro di accettazione profonda di se stessi, successivamente poi una fase di riflessione e pacificazione. Per correttezza non posso trascrivere quanto citato nell’articolo che e’ a disposizione di tutti gli associati, ma penso che un suggerimento sano sia proprio contenuto li’. Sapersi osservare in maniera critica ma distaccata, privandoci del senso di “giusto o sbagliato” osservando ne piu’ ne meno quello che facciamo, ci aiuta ad essere autocritici ma non autodistruttivi, ci aiuta a non sentirci in colpa ma nemmeno ci spinge ad essere troppo autoindulgenti, al punto tale da lavarci le mani di qualunque oggettiva valutazione scaturisca dai nostri comportamenti. ..(io comincio con un post per ciascun enneatipo, tutti e nove stasera non riesco, ma naturalmente si prosegue in coro, ogni giorno). Allora che ne dite?? Vi va??

    #3142 Risposta

    Marina Pierini

    Manipolazione del tipo Uno: per quello che ho capito di questo enneatipo l’Uno ha serie difficolta’ ad accettare la realta’ propria o altrui cosi’ com’e’. Tralasciando le motivazioni che hanno formato la natura di ciascun tipo, mi viene quindi spontaneo pensare che l’Uno imprime con la propria energia viscerale (l’ira) uno “schema” una sorta di “galateo” superpartis su se stesso e sugli altri. Egli pensa quindi che: essere persone “amabili, rispettabili, corrette, educate, civili” per me significa questo, non ho dubbi perche’ il mio giudice interiore mi dice a quale immagine deve corrispondere la persona “impeccabile” e mi impongo di rispettare al massimo le regole rigide che io stesso ho creato per me e per il mondo. Se gli altri “non sono abbastanza affidabili” da rispondere da soli a questa immagine che certamente tutti dovrebbero avere, allora io faro’ in modo da “correggere ed educare” fino ad ottenere il risultato voluto. Ovviamente questa “perfezione” che per un Uno si traduce nella totale “affidabilita’” degli altri, e’ solo un’illusione, una linea di orizzonte che non si raggiungera’ mai (tutti gli enneatipi ne hanno una). Il paradosso e’ che intimamente l’Uno vorrebbe trasgredire, lasciarsi andare, e piu’ questa energia vitale liberatoria lo spinge alla ribellione piu’ egli manipola se stesso e gli altri imponendosi il massimo rigore. La formazione reattiva e’ una di queste conseguenze: desidero fare qualcosa che e’ proibito (che il mio giudice interiore dice essere proibito), agisco in maniera esattamente contraria per censurarmi e non far capire agli altri che proprio io avrei voluto trasgredire. Mi sembra che la formazione reattiva sia quindi una sorta di manipolazione prima su se stessi e la propria coscienza, che non puo’ tollerare d’aver desiderato la trasgressione alle proprie regole, e poi una manipolazione sugli altri, che non devono capire la natura dei pensieri elaborati un attimo prima di agire…….ovviamente parlo di un enneatipo Uno “tipico” quindi non integrato….cosa ne pensate?

    #3143 Risposta

    Marina Pierini

    Manipolazione del tipo Due: l’enneatipo Due soffre molto piu’ di altri la paura dell’abbandono. Si tratta di un’ansia profonda, intima, ben celata anche alla coscienza, che spinge il Due verso gli altri in maniera quasi invadente a volte, cosi’ da poter nutrire coloro che ama ed ha attorno a se’ per assicurarsi l’essere visto, apprezzato e l’essere riconosciuto come indispensabile presenza affettiva. Ovviamente un Due non ci riempira’ solo di lasagne, kit di sopravvivenza e maglioni di cachemire. Si assicurera’ di coccolare la nostra anima, la nostra vanita’ e le nostre piu’ spudorate debolezze 🙂 :-). L’adulazione quindi e la seduzione saranno armi istintive attraverso le quali egli cerchera’ di raggiungere il “trono” tanto ambito. Il trono e’ l’oggetto del suo desiderio ovviamente. Gli istinti del Due rendono differenti i vari livelli di adulazione e seduzione che verranno adoperati per conquistare il fortunato/malcapitato mi verrebbe da dire scherzando….:-) i Due sessuali per esempio sono molto piu’ espliciti e diretti durante la scalata e la conquista. Il problema e’….che durante l’opera di seduzione e quindi manipolazione, il Due non fa i conti con cio’ che sente intimamente e profondamente. Il desiderio spasmodico di intimita’ causato anche dalla paura della solitudine, e’ l’obbiettivo da raggiungere, ma anche la meta dalla quale fuggire perche’ rende elevatissimo il rischio del rifiuto e dell’abbandono da parte della preda affettiva. Non appena il Due avra’ raggiunto il “trono” quindi, la sua polarita’ alternativa all’intimita’ lo spingera’ a fuggire, a desiderare la liberta’ e la distanza, proprio per timore d’essere abbandonato e quindi ferito. Ovviamente un Due poco integrato non e’ consapevole dei suoi meccanismi di manipolazione sugli altri, durante la fase di seduzione, ma nemmeno e’ consapevole della manipolazione che opera su se stesso quando si impone la fuga……ragazze fatevi sotto, che da sola io straparlo…. 🙂

    #3144 Risposta

    Marina Pierini

    Manipolazione del tipo Tre: ogni tanto per giocare fra me e me, mi dico che l’enneatipo Tre e’ il primo dei “gomiti” dell’enneagramma :-). Il primo snodo, quello del cuore, che annulla in qualche modo l’effetto “positivo – bicchiere mezzo pieno” che il Due esperisce col suo modo di relazionarsi al mondo, e l’effetto “negativo – bicchiere mezzo vuoto” che esperisce il quattro col suo perenne senso di carenza e insoddisfazione nei confronti della vita. Io credo che la manipolazione del Tre sia abbastanza netta. Manipola se stesso perche’ si impone di incarnare una maschera (una qualunque, purche’ richiesta dalla societa’ in quel momento e contesto). Si impedisce di esprimere la sua vera natura, i suoi reali bisogni e desideri, distraendosi dalla proprie emozioni quando queste interferiscono con lo scopo primario della sua vita. Essere il migliore, perche’ io sono quel che faccio, e cio’ che faccio dev’essere il meglio e al meglio. Dimenticando di essere innanzitutto cio’ che prova intimamente. E’ una manipolazione determinata ed efficace, i Tre lo sono sempre, anche perche’ evitano a tutti i costi il fallimento. Ovviamente distrarsi dai propri sentimenti e dalle proprie emozioni (perche’ queste possono essere in contrapposizione all’obiettivo che si intende raggiungere) non rende la vita facile ne’ a lui e nemmeno a coloro che gli stanno attorno. Penso che la manipolazione sugli altri, venga esercitata proprio quando gli altri cercano di “guardare a fondo” “vedere oltre”….la maschera non deve cadere. Credo che i tre manipolino gli altri anche quando sono utilizzabili per ottenere risultati. Sul lavoro per esempio, un leader tre sa riconoscere con talento coloro che piu’ risultano idonei a raggiungere lo scopo, ma non consentira’ facilmente a queste persone di “superarlo” in meriti e capacita’….del resto il Tre e’ anche la passione della Vanita’ (mi riferisco ad esperienze personali sul lavoro, con un capo Tre). Devi fare tutto al meglio, ma non sarai mai migliore di me…e se lo pensi o non capisci il mio valore e’ solo perche’ sei invidioso (e dilla ad un 4 sta cosa lo ammazzi! 🙂 🙂 )….

    #3145 Risposta

    Marina Pierini

    ok…troppo entusiasmo come sempre? 🙂 vado avanti?…interessa?…mi fermo? cancello? 😀 fatemi sapere, grazie…buona giornata a tutti…

    #3146 Risposta

    Marina Mele

    Mi stra interessa e visto che stai facendo questo lavoro pensavo di aspettare. Soino stanchissima e un pò assente ma questo weekend ci sono e posso stare qui con voi. Abbi fede, io non mollo MAI!

    #3147 Risposta

    Teresa

    Ah Ah Ah! Sirenè..te possino, sei speedy gonzales sei 🙂 Mi interessa, vai avanti .

    #3148 Risposta

    Antonio Barbato

    Un applauso sincero e convinto ma stanchissimo. Vai avanti, per ora stai cogliendo nel segno.

    #3149 Risposta

    Marina Mele

    Mi piace molto il passaggio sull’UNO dove dici che poichè vorrebbe trasgredire e non ci riesce, agisce in maniera quasi sotterranea con se stesso per tenersi a bada e si impone un grande rigore. Questo, nel mio leggere la realtà avvicina molto l’UNO al SEI. Entrambi navigano un pò nell’ambiguità ma con motivazioni profondamente differenti e, soprattutto, dopo un pò l’UNO esplode. Quando l’UNO esplode fa un pò impressione ma in realtà è molto bello quando lo fa perchè ti libera dall’oppressione e si libera lui stesso.

    #3150 Risposta

    Marina Mele

    Sirenella. Sul Due non so cosa commentare. Mi hai fatto venire un pò i brividi. Penso che un DUE si automanipoli moltissimo e si adegui pur di non venire abbandonato ma, lo sa e lo sente che lo sta facendo, ed entra in profonda frustrazione. Rischia di ammalarsi. Il DUE trattiene il proprio libero pensiero per paura di perdere e quando poi se ne libera diventa invadente ma non in maniera aggressiva (cosa che invece trovo nel 4 e nell’otto) Ecco perchè l’intestino è un punto molto critico. Stipsi e diarrea sono molto presenti nei DUE. I DUE maschi, come ho più volte detto, non li sopporto molto. Hanno questa adulazione con corteggiamento che sembra che ti dicano: vieni, vieni vieni per chiuderti in gabbia…..in realtà è un atteggiamento didattoriale. Un DUe evoluto si allena a far felice l’altro e non a comprarlo, ad amarlo per quello che è e non per quello che gli chiede di essere, in maniera più libera e democaratica e non coercitiva.

    #3151 Risposta

    Marina Mele

    Sul TRE sono d’accordo fino a un certo punto. Il TRE è indubbiamente abile e più che le persone, forse, cerca di manipolare la realtà. Lui è efficiente ed efficace e quindi sa di poter imprimere una sterzata e un cambiamento……ma è proprio li che sbaglia. IL TRE non deve dimenticare la squadra “umana” che ha intorno. Solo che il non dimenticarlo lo fa rallentare perchè sa che se mette in gioco i sentimenti è fregato. Allora, per vincere e per non fallire crede di poter “sospendere” i sentimenti. Ci sono due ragioni. La prima più oggettiva perchè diventa schiavo di se stesso e del proprio bisgono di essere efficiente ed efficace fino allo spasimo. Il secondo è che sa che nel suo cuore e nel suo interno …è molle e ingenuo e li non riesce a tenere lo stesso livello perchè va a due velocità diverse. Se sospende il sentimento realizza migliori obeittivi (sempre???) ma a quale prezzo? Il TRE evoluto e adulto di età questo lo impara (Le facciate sono inevitabili) e può miscelare meglio le proprie forze.

    #3152 Risposta

    Marina Mele

    Del quattro ho già un pò detto altrove. Il quattro fa sognare e ti porta in un territorio esclusivo di cu ti fa appassionare e stravolgere. Ma poi a un certo punto, e tu non sei preparato, ti senti come sputato fuori perchè sei fuori dal suo modo di vedere e sentire. E tu vorresti rimanerci in quel letto magico, in quel sogno proibito, in quella passione che trasuda sentimento, viscere, cuore ma non c’è nulla da fare. Ti senti buttato fuori e stai malissimo. E lui si sente male perchè non capisce perchè tu hai smesso di seguire quel sogno assoluto…… a genova dicono (lo scrivo come lo senti dire): sciuscià e surbì nun se poe.

    #3153 Risposta

    Marina Mele

    Ehi ragazze, qui non batte un chiodo. Vado a nanna. Non mi piace stare da sola…..

    #3154 Risposta

    Marina Pierini

    Ok mi fermo un attimo sull’Uno e sul Due allora. Per quanto riguarda le osservazioni fatte in classe sugli sfoghi del tipo Uno (parliamo sempre di persone in stato poco integrato) in realta’ l’Uno non si rende conto che dalla sua espressione trapela il suo disappunto, la sua rabbia, la sua frustrazione. Se ne accorge molto chiaramente chi gli e’ accanto, che perpepisce in genere quanta differenza ci sia tra quel “dovresti fare, sarebbe meglio se” che tirano le labbra e la presunta calma con la quale l’Uno crede di star reagendo. Il momento in cui riesce a dar sfogo alla sua ira e’ quando sente di “avere il sacrosanto diritto”…come dice Antonio la “sacrosanta indignazione” dell’Uno, che sempre sulla base delle sue leggi interiorizzate consente di poter finalmente dare sfogo alla sua rabbia senza doversi vergognare per questo. E’ la necessita’ di un alibi che gli serve, anche qui, quindi la percezione della realta’ viene in qualche modo manipolata affinche’ possa calzare a pennello nelle sue ragioni, tanto da autorizzarlo sopra ogni cosa a reagire finalmente con uno sfogo. Io ho uno zio Uno che e’ terribile, gli voglio un gran bene, ma vive in un perenne stato di sfiducia e quindi ansia critica. Anche se si sfoga non si sente mai meglio….e nemmeno noi 🙁

    #3155 Risposta

    Marina Pierini

    Si si. E’ proprio così. Talvolta sono coercitivi ma non sono cattivi. Però sento tante contraddizioni in loro. Un pò mi inteneriscono. soprattutto dopo essere stata in mezzo a un gruppo di uno per un paio d’ore. si sentono sempre sotto accusa. era pazzesco sentire come si sentivano ipercritici verso loro stessi e stavano veramente male. anzi malissimo. Una ragazza il giorno dopo non stava neanche tanto bene.

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