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Questo argomento contiene 137 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Carla Basagni 13 anni, 1 mese fa.
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EleonoraCara Tecla, sono completamente d’accordo con te sul fatto che essere manipolativi non significa accettare che le cose vanno bene così. Si osserva, se ne prende atto, si accetta anche il nostro modo di essere perchè ne comprendiamo le ragioni che stanno alla base, ma poi, il passo successivo deve essere quello di emanciparci, almeno dovrebbe esserci lo sforzo autentico in tale direzione. E’ chiaro che quasi sicuramente, nella stragrande maggioranza dei casi, riusciremo a modificare qualcosa, a diventare appena un po’ più sani, non a cambiare radicalmente il nostro essere. Ma non fa niente, l’importante è l’intenzione sincera e lo sforzo reale. Il sufismo afferma: “La forza di volontà è l’arco, l’intenzione è la freccia: con questi due strumenti puoi arrivare dove vuoi.”. baci. eleonora
SirenellaIo credo che sia innanzitutto importante accettare di esserlo, manipolativi. Riconoscere i propri difetti, i propri limiti e’ innanzitutto un atto di umilta’. Poi ciascuno puo’ trovare ragioni e spinte sufficienti ad emanciparsi, come dice Ele, o a illudersi di averlo fatto, rimanendo nello stesso punto di partenza e iscendando la danza attorno al sasso col proprio ego. Chissa’. A ciascuno la propria storia. In fondo, la storia della nostra vita sara’ la testimonianza del senso che avremo voluto darle. Ciascuno il proprio. Ciascuno coi propri traguardi, coi propri fallimenti, con le proprie conquiste, con cio’ che e’ stato perduto o ritrovato.
Antonio BarbatoCara la mia Vesperina, autrice di versi che mi sorprendo a pensare non essere miei, stavolta sono stato un po’ perfido, ma l’ho fatto solo a fin di bene. Avendo notato la tua tipica tendenza a discutere sempre, a non accettare d’impulso mai alcuna idea, a voler sempre pensare in un modo diverso, a causa della profonda azione della Tenacia, ti ho teso un piccolo tranello. Nel mio post sulla modalità aggressiva del Quattro ho espresso esattamente quello che tu hai scritto nel tuo post successivo, perchè so bene che una tenacia non può idealizzare mai un altro (la tendenza inconscia è: chi diavolo crede di essere questo che non mi ha ancora dimostrato di essere profondo e degno della mia attenzione, per ritenersi capace di potermi mai dire qualcosa??’), ma ho omesso, volutamente, di mettere un “non” ed ho girato una parola. Così pur avendo detto chiaramente che il punto importante è che, in definitiva, l’altro risulta in ogni caso svalutato (in questo caso addirittura dall’inizio), ti ho fatto inghiottire la piccola esca che ti può forse aiutare a vedere come tendi a reagire molto più impulsivamente di quanto il tuo ego tenace non voglia ammettere 🙂 Non ti arrabbiare, ti prego! Per farmi perdonare il picolo scherzo, ti racconto come la stessa cosa fu fatta notare a me. Io avevo la stessa tendenza a discutere sempre, a non accettare nessuna cosa senza che l’altro dovesse dimostrarmi quello di cui mi voleva convincere, ma la cosa peggiore era che, ovviamente, non lo volevo ammettere. Un giorno in un gruppo stavano spiegando una cosa ed io sentivo, chiaramente, che per me la cosa non era così e, benché la regola fosse quella di non interrompere fino a quando tutta la spiegazione non fosse terminata, non riuscivo ad accettare proprio la cosa. Sentivo di avere una mimica rivolta agli altri che mostrava il mio rifiuto di quel concetto, ma la cosa proprio non mi andava ed allora interruppi la lezione pretendendo una spiegazione. Il mio interlocutore mi disse semplicemente: “Non riesci proprio a trattenerti dal dare troppa importanza alle parole e dall’esprimere quello che pensi, prima ancora di aver sentito quello che uno ha da dire, non è vero?” Ovviamente, la mia prima reazione fu di rifiuto di quelle parole, e dissi: Ma se io non discuto mai!! Solo quando vidi un leggero sorrisetto sulle labbra degli altri, mi resi conto di quanto l’ego mi avesse, ancora una volta, trascinato!
EleonoraCerto, Sire, è proprio così.
TeclaMa veramente Antonio non è vero che io non voglio ammettere quello che dici. Anzi! Lo riconosco pienamente e ne sono un poco anche fiera, voglio dire non va bene dare troppa importanza alle parole e non sentire quello che l’altro ha da dire, ma va molto bene non appiattirsi sulle verità rivelate, saper essere critici, non accettare le banalizzazioni, e saper conservare una propria visione pur rimanendo aperti e disponibili all’altro, le cose per me devono vibrare dentro e potersi armonicamente sposare con quello che ho già incontrato nel mio percorso interiore, poi, dopo posso aprirmi al nuovo, far entrare luce e aria, rivoltare le mie convinzioni come un guanto, ma la traccia su cui gli altri, le situazioni, la vita scrivono deve essere mia. La mia obiezione era solo legata alla triade idealizzazione- delusione- distruzione. Sento che non mi interessa distruggere perchè mi mancano i primi due passaggi ed è esattamente come tu dici :” chi diavolo crede di essere questo che non mi ha ancora dimostrato di essere profondo e degno della mia attenzione, per ritenersi capace di potermi mai dire qualcosa??” questo non è neanche tanto inconscio in realtà, però se sento l’autenticità ,se riconosco la forza di un pensiero, la verità di un modo di essere diverso dal mio, so riconoscerlo e me ne so arricchire. Diciamo che però non lo dò per scontato. E’ un grande peccato? Questo modo di essere che tu dici Tenacia io pensavo fosse la mia aluccia 5 , ma poi penso c’è un pò troppo impeto, e passione e sotterranea voglia di relazione, confronto e incontro per essere proprio da 5. Un pò troppo dramma, un pò troppo gusto di originalità e orgoglio di specialità!!! Ho ragione? che bello Antonio essere così, poteva andare peggio, molto peggio e farmi inghiottire dalla vergogna di quella bimba non degna. Tutta questa reattività superficiale nasconde una capacità di comprensione riflessiva e di empatia ma va nascosta, celata e giocata solo qualche volta, quando veramente conta, quando devi esserci, quando il cuore può andare oltre l’ostacolo e non importa più null’altro se non essere nel flusso delle cose, nell’anima profonda. Ma questo è un tesoro nascosto, deve rimanere nascosto a chiunque non ha la chiave, perchè la piccolina non vuole essere ferita senza ragione. Non più, capisci, nevvero?!? Così si rinuncia, tenacemente, a molto , ci si priva, ma l’importante è sapere che una chiave esiste. L’importante è accettarsi e sapersi voler bene, chi ha occhi per vedere sa vedere, chi non ha questo sguardo guardi pure altrove.
Teclalo sai, non sono sicura di aver capito quello che vuoi dire? Prima di lanciarmi in interpretazioni sbagliate, ti va di chiarire meglio?
EleonoraScusate, ma cosa succede su questo post? Anche a voi è cambiato qualcosa o riguarda il mio pc? qualcuno può risistemare la situazione?
TeclaNon riguarda il tuo PC. Ho problemi anche io
SirenellaAntonio per favore, credo tu debba cancellare e riscrivere il post in cui hai lasciato tutti quei punti esclamativi. Secondo me e’ quello che ha creato un’unica linea che ha allungato in maniera anomala lo schermo. Altrimenti questo post diventa illeggibile….aiutoooooooooooooooo
Antonio BarbatoCaspita, la Silfide/Pallina aveva ragione!!
SirenellaSilfide che??????? ggggggrrrrrrrrrrr CERTO che avevo ragione! Sto preparando la manipolazione dei sei, non farmi arrabbiare!
ElisabettaHo letto il tuo intervento Eleonora, anche per me è un sollievo leggere ciò che scrivi, mi sento a casa mia, tra le mie cose i miei pensieri ed i meccanismi che per la maggior parte uso anch’io. Quasi mi viene voglia di venire a Battipaglia e bussare alla tua porta…ce l’hai un lettino per me ? Sto ancora pensando a quello che dici riguardo alla manipolazione; il mio timore di non essere compresa ti rimanda alla tua mancanza di autenticità, al tuo modo di manipolare. Questo mi induce a pensare che non siamo autentiche quando abbiamo paura, quando non siamo assolutamente certe che l’ambiente sia sicuro, protetto e che saremmo comprese con affetto e quando usiamo il ritiro come fosse l’unica forma di difesa che abbiamo o quando anticipiamo la delusione per non soffrire dopo . Era questo ciò che intendevi ?
Marina PieriniManipolazione tipo 6: per cio’ che concerne la mia esperienza assieme a due sei, di cui uno controfobico ed uno fobico posso citare due situazioni “tipo” che secondo me possono rappresentare un buon inizio di riflessioni. Il primo esempio e’ quello rappresentato dal sei che ha un problema (o che talvolta crede di averne uno, il loro avere dubbi su tutto, e la paura di tutto a volte li spinge a crearli dal nulla, sono detti amichevolmente dalla sottoscritta i “silvan” delle pip….!). Quando il sei ha un problema, di qualunque natura esso sia, comincia ad andare in uno stato di ansia crescente. E’ come una tigre in trappola che cammina avanti e dietro nella gabbia e non si rende conto che la porta e’ aperta. Si affanna cercando di trovare il modo migliore e sopratutto meno rischioso per attraversare la soglia e risolvere, ma non ci riesce. Quando la vita, quindi, glielo consente, e la tigre ha a disposizione un intero parco di animali attorno a se’ (vedi parenti, sorelle, figli, vicini di casa, custodi, giardinieri ecc. ecc.) ella tentera’ di assillare il povero malcapitato circa i suoi dubbi e le sue elucubrazioni in merito, nella subdola speranza che l’anima ormai in pena, per esasperazione prenda in mano le redini della situazione, se la carichi in braccio e la porti “oltre”. Quando questo non e’ possibile il portantino esistenziale ribelle, sara’ investito in pieno dall’ondata di rimproveri e sensi di colpa sotto forma di onde d’urto, coi quali il sei inferocito e frustrato tentera’ di demolire il troppo certo rifiuto se non per quella, per le future occasioni. Manipolare quindi gli altri affinche’ risolvano per loro, cio’ che li tormenta. La seconda modalita’ di manipolazione, secondo me, e’ la seguente: io 6 stabilisco un accordo con qualcuno, (anche solo per decidere a che ora devi buttarmi il sacchetto della spazzatura) dopodiche’ per qualche ragione che cambia, strada facendo, mi accorgo che il patto stabilito in precedenza non mi conviene piu’. Siccome tendo a voler offrire di me un’immagine di persona “leale” non posso apertamente venir meno ai patti, e non ho il coraggio di dire chiaramente che voglio terminare l’accordo, perche’ mi manca la fattivita’ di cui al primo esempio, per cui decido di proiettare sull’altra persona la “mancanza” del rispetto degli accordi. Per mia esperienza, in caso di 6 abbastanza aggressivi, tali mancanze possono anche essere inventate di sana pianta e alimentate da ansia crescente, ma il 6 sara’ comunque convinto che e’ tutto vero (manipola quindi anche se stesso pur di non sentirsi in colpa). Tutto purche’ il 6 abbia una scusa per proiettare sull’altro l’intenzione di venire meno agli accordi…talvolta non proietta solo l’intenzione ma interpreta l’azione ricevuta attribuendole il significato che meglio si adatta alle circostanze, cosi’ da poter giustificare il suo cambiamento di rotta. Cio’ lo libera definitivamente da qualunque impegno perche’ trovato un capro espiatorio il 6 si sentira’ serenamente libero di fare altri accordi piu’ convenienti con altre parti. Ricordo mio padre, che tra le tante frasi famose rivolte a mia mamma, ne aveva una che mi e’ rimasta impressa e ha trovato un senso del tutto nuovo alla luce dell’enneagramma. Lui diceva: Titi’ stai facendo il processo alle intenzioni. Ma tu me vuo’ fa asci’ pazz amme’??? (vuoi farmi impazzire??) …ecco…quando i miei 6 cominciano a gonfiare l’aria, mi torna sempre in mente quella voce esasperata e incredula 🙂 e ricordo che poveretto, non riusciva mai e poi mai a spuntarla…finiva sempre per sfinimento del concorrente 🙂
Marina PieriniCara Elisabetta, forse una risposta circa il tuo dubbio la puoi trovare leggendo l’articolo pubblicato in “articolo del mese” intitolato “gli alibi dell’ego”. Troverai forse risposte chiare sul significato che il ritiro ha nella vita dei 5, che cosa significa l’aggressivita’ per coloro che apparentemente non sembrano aggressivi in maniera espansiva, quindi verso gli altri, e forse anche risposte sulla paura….se ti va….c’e’ un bel piatto succulento al quale puoi attingere, spero possa risultare utile 🙂
Alice/StefaniaHo trovato la descrizione del sei molto vera! Concordo con quanto hai scritto.
Alice. -
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