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Questo argomento contiene 8 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Utente Ospite 13 anni, 2 mesi fa.
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Utente OspiteHo ripreso a leggere Erich Fromm (filosofo e studioso di psicoanalisi).
Ebbene, in uno dei suoi libri egli sostiene che la natura ha dotato l’uomo della forza fisica per difendersi mentre ha dotato la donna, sempre per difendersi, della bugia.
Ho riscontrato che alcuni uomini e donne usano quei mezzi per difendersi anche quando apparentemente non vi é motivo. Cosa potrà significare questo? Sono forse essi semplicemente e caratterialmente immaturi oppure sono consapevoli della loro forza difensiva per cui amano compiere atti di bullismo?
Questa mia analisi é emersa osservando vari enneatipi Sei (uomini e donne) caratterialmente immaturi a vari livelli.
Cosa ne pensate?
Ciao a tutti
Franco Incandela
Utente OspiteNon ho capito bene: questi Tipi Sei che hai osservato compiono atti di bullismo spingendo al massimo i loro sistemi difensivi, cioè l’aggressione fisica (forse il Sei controfobico) e il ricorso alle bugie?
Io ho notato che il Sei molte volte nega l’evidenza, per così dire, per …paura di affrontare la realtà così com’è, quindi, secondo me, più che dire bugie, fa finta proprio di non vedere niente e tira avanti come se nulla fosse. Inoltre, non conosco il contesto della considerazione di Erich Fromm, che tu hai in mente, ma questa identificazione di due categorie separate – i sistemi difensivi “degli uomini” e “delle donne”- mi sembra che generalizzi un po’ troppo il discorso e non vorrei che celasse un certo maschilismo di fondo (di Fromm, non il tuo). Hai presente quei luoghi comuni, per cui l’uomo, pur se talvolta “un po’” brutale, è però sempre tanto simpatico, spontaneo e schietto, mentre la donna è una specie di vipera, inaffidabile e menzognera?
Ciao, Carla
Utente OspiteCiao Carla,
sono d’accordo con te che i luoghi comuni celano sempre un po’ di maschilismo ma appena ritrovo il capitolo in cui Fromm accennava alla natura dei due esseri lo riporto volentieri se non altro per meglio analizzare il suo pensiero.
Mi torna in mente Shopenauer (non ricordo se si scrive così) che era decisamente contro le donne, invece, secondo me, riportava una certa immaturità caratteriale femminile e/o la ricerca di certe donne (del suo tempo) di un vantaggio immediato nella loro vita.
Tornando al tipo 6 si penso tu abbia colto nel segno ovvero non sono bugie ma il fare finta di non vedere niente e aggiungerei contraddicendosi pur di farla franca e questo vale sia per uomini che per donne tipo 6. Rimane fermo il punto sul fatto che questi atteggiamenti appartengono ad un tipo 6 immaturo ed in particolare quando fa parte di un gruppo settario.Per tua conoscenza sappi che odio i “luoghi comuni”, mi piacciono invece le analisi.
Ciao
Franco Incandela
Antonio BarbatoChe piacere rileggerti caro Franco! Francamente (scusa il gioco di parole) mi sembra strano che Fromm abbia scritto quello che tu hai riferito. Un’affermazione del genere, infatti, significherebbe ritenere che quelle presunte differenze siano operanti su basi genetica e questo contraddirebbe tutto quello in cui credeva il grande psicologo tedesco. Inoltre, una generalizzazione del tipo gli uomini così, le femmine cosà, mi sembra improponibile, dato che esistono uomini che mentono sia per difendersi che per aggredire e donne che sono assolutamente disinibite nell’uso della forza fisica. Se vuoi sottolineare che nei Sei è più frequente un atteggiamento di difesa apparentemente immotivato dalle circostanze che lo generano, ti ricordo che questo è probabilmente dovuto all’aspetto paranoide che è presente con una certa frequenza nei Sei non integrati. Non ci vedrei riferimenti al bullismo; piuttosto la tendenza all’aggressività del Sei controfobico che ritiene di solito che chi attacca per primo va in posizione di vantaggio.
un atomoEscluderei proprio che Fromm possa aver affermato cose del genere perchè ricordo una critica molto netta e circostanziata di Freud con la quale definiva la visione freudiana delle donne come un atteggiamento maschillista e chauvinista.
Utente OspiteCarissimi Antonio e Atomo, scusate ma non amo inventare o attribuire ad altri certe citazioni – le ho lette su un libro di Fromm . che ora vado a cercare e mi riprometto di riportarle qui citando il titolo del libro, la frase, la pagina ed il rigo.
Comunque grazie per l vostro intervento chiarificatore.
Ciao a tutti
Franco Incandela
Antonio BarbatoFranco carissimo non fraintendermi: non ho mai inteso attribuirti una erronea o inventata citazione! Sono solo rimasto molto stupito dal leggere che quelle affermazioni fossero, come tu affermavi, in quella forma presente in un libro di Fromm. Devi sapere che sono un grande lettore ed estimatore dello psicologo e sociologo renano, del quale ho letto quasi tutte le opere, e sono intimamente convinto che non può essere un suo pensiero quello che tu hai riportato in quella forma. Probabilmente la memoria deve avere sottilmente deformato il pensiero originario, elevando a carattere totalitario un riferimento parziale. Ad esempio, in Anatomia della Distruttività Umana descrive dei modelli di attaccamento al dolore (quello proprio e quello altrui), che sembrano esseri naturali in una struttura psico-sociale ma che, in ultima analisi, non sono frutto di una “naturale” evoluzione genetica quanto, piuttosto, di un adattamento sociale. Un abbraccio, Antonio
un atomoCaro Franco non mi è proprio passato per la testa che avessi inventato una citazione!!!!!! Per la verità mi stupisce molto che uno possa pensarlo! (perchè si dovrebbe fare una cosa del genere?????) Anche io come Antonio amo molto Fromm e sono rimasta perplessa. Mi ricordo post tuoi molto vecchi nei quali affermavi di esserti sbagliato sul tuo enneatipo e che ci avresti detto in quale ennea ti riconoscevi, ma non ricordo a quale conclusione eri giunto. Sarei curiosa di saperlo e di vedere se la mia intuizione è giusta. Ciao. 🙂
Utente OspiteHo trascorso l’estate a rileggere Fromm per ritrovare quella famosa citazione. Ad oggi mi manca rileggere “Amore, Sessualità e Matriarcato” e spero di ritrovarla.
Abbiate ancora pazienza
Franco Incandela
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