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equanimità? equilibrio? Armonia?

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Questo argomento contiene 17 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da  Antonio Barbato 13 anni, 2 mesi fa.

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  • #638 Risposta

    un atomo

    A qualcuno va di parlare della virtù del 4? Di aiutarmi a comprendere un pochino, o darmi qualche elemento utile? Grazie.

    #5536 Risposta

    Marina Pierini

    Cara Atomo, io penso molto francamente che se vogliamo parlare di qualità in senso generale non ci sia alcun problema, sono pensieri, impressioni, sensazioni personali che possiamo condividere e approfondire. Tuttavia, se tu vuoi davvero scoprire qual’e’ la Virtù sotto il punto di vista dell’enneagramma, del tipo 4, e ne vuoi parlare, questo desiderio non si può esaudire. Almeno secondo quello che io ho capito e imparato. Posso sbagliare, certo. Quando abbiamo iniziato questo ciclo di lezioni, Antonio ci ha chiesto di non registrare e di non parlare di questi argomenti a chi non ha una conoscenza complessiva dell’enneagramma. A differenza di molte altre sue lezioni sulle quali abbiamo avuto molta più libertà e tu sai come lui gestisce serenamente tutto.. Io mi limito a rispettare questa sua volontà e se vorrà sarà sua scelta decidere di risponderti e dare il via a questa discussione, se lo riterrà opportuno e possibile. Io temo di sbagliare e quindi mi fermo. Non fraintendermi ti prego, cerco di spiegarmi, è che tu sai bene che se un programma di lavoro e di conoscenza viene strutturato in un certo modo e vi sono degli step non è un caso, ci sono dei motivi. Altrimenti qualunque corso potrebbe iniziare dalla metà, dalla fine e così via. Non è possibile parlare di Virtù se non si sono consapevolizzate prima altre cose molto importanti. Faccio un esempio semplice anche se molto ripetitivo in bocca a me: che ti parlo a fare dell’amore come forza universale e immortale? Che ti parlo a fare dell’amore fra due esseri umani, se tu non sai prima esperire e comprendere l’amore per te stessa? (prendi per buono questo esempio coi suoi limiti, in un senso generale). Il livello semplice, elementare ma fondamentale…di “fondamento”appunto…di un’esperienza ti permette di accedere e comprendere quello superiore. Se vogliamo parlare delle Virtù non è così che puoi arrivarci. Ho notato, e spero tu non me ne voglia se sono sempre così schietta (ma puoi sempre dirmi di evitarlo) che tu tendi ad approfondire alcune tematiche che per te sono vive e scottanti e appena qualcuno si avvicina troppo tu ti ritrai infastidita, o sulla difensiva. Dai l’impressione di “evitare” qualcosa. Io mi permetto ti invitarti a considerare una sensazione che trasmetti (lo notavo con Antonio, che è dello stesso avviso, proprio ieri) come uno spunto di riflessione. Qualunque sia l’effetto che ti fanno le mie impressioni sappi che sono mossa da intenzioni pacifiche e costruttive, che si tratta di sensazioni “apparentemente” confermate da comportamenti ripetitivi, non c’e’ un intento giudicante ma solo un’analisi di un percorso di scambio che portiamo avanti e che trasmette qualcosa guardandolo in linea generale. Posso sbagliare, visto che io non so cosa fai e cosa ti succede tutte le volte che ti ritrai, ma lo fai, in maniera così evidente e ripetuta ormai che non si può perlomeno notarlo. Chiedi aiuto e quando lo ottieni, del tutto o in parte, ti irrigidisci e lo rifiuti. Detta proprio papale papale. Scusami se sono risultata invadente o se dico cose che non ti suonano, ma scrivere quissù in un modo o nell’altro ci espone tutti e noi sappiamo che questo accade nostro malgrado. In ogni caso ripeto, non c’è una mancanza di volontà di aiutarti, o una specie di santa arroganza intellettuale, ma solo una consapevole valutazione di non poterti accontentare senza trasgredire ad un principio didattico che io rispetto e condivido. Non sono in grado di gestire questa cosa, ecco, e quindi mi fermo. Sarà irritante sentirlo dire ma “è per il bene di chi vuole imparare”. Tu sai cosa fare, se vuoi davvero sapere. Io di questo sono convinta. Baci.

    #5537 Risposta

    un atomo

    Cara Marina sono disponibile ad accogliere e accettare quanto mi dici , ma con uguale schiettezza e franchezza ti chiedo se puoi di spiegarmi meglio. Io non sento per nulla di ritrarmi e niente affatto mi sento infastidita da alcunchè, certo se ad entrambi dò questa sensazione ci dovrà certo essere un valido motivo. io francamente so di aver chiesto aiuto ma non mi è sembrato nè interiormente ma nemmeno esteriormente di rifiutarlo. Allora poichè sono arciconvinta delle tue intenzioni ti chiedo di farmi capire un pò meglio da cosa si deduce ciò che tu dici. L’unica spiegazione che mi riesco a dare è che, soprattutto, rispetto al passato cerco di non entrare troppo nel vivo di vicende personali, e lo faccio perchè mi sembrerebbe di invadere inopportunamente uno spazio pubblico con tematiche troppo legate al mio contingente, non mi sembra utile, mentre trarre da ciò che mi succede lo spunto per delle considerazioni che possono essere condivise mi sembra più adeguato. Ora non so se è questo che può dare l’idea di una difesa o di un rifiuto, che è quanto di assolutamente più lontano da ciò che sento e provo. C’è un’altra cosa, forse i miei interventi possono destare talune sensazioi anche perchè sembra che io lanci una tematica e poi la lasci cadere, ma non lo faccio perchè infastidita, ma proprio al contrario perchè sento di accogliere con più umiltà ciò che gli alri mi dicono, prendo il tempo affinchè le vostre risposte, e quelle delle altre persone a me vicine, possano agire nel profondo, senza sentire più l’esigenza come prima di stare sempre a puntualizzare, scavare o voler approfondire e rendere dialettica ogni cosa. Semplicemente vi ascolto e sono un pò stupita che proprio nel momento di maggiore accoglienza, riflessività mentale e rilassatezza di cuore possa generare tali sensazioni negli altri. Ma non so dirti bene perchè eppure quello che mi dici non mi dispiace, so che non corrisponde a come stanno le cose, ma non mi crea alcun fastidio o incomprensione, solo mi sembra quasi un pò un’ironia della sorte 🙂 Tra l’altro da quando mi hai regalato quello spunto sulla “non ricompensa” questa cosa lavora dentro di me incessantemente, e ti ringrazio perchè hai colto proprio un punto essenziale di verità e mi hai aiutata a capire che mi stavo facendo le domande giuste sui miei comportamenti e i miei modo di sentire. Mi farebbe piacere se ti andasse di spiegarmi meglio cosa ha provocato le vostre riflessioni che sicuramente hanno una loro precisa ragione di essere. Naturalmente se vuoi, se ti va. Per ora ti dico che ogni parola che ho raccolto quissù e altrove ha dentro di me tutto lo spazio per germogliare, le ho accolte tutte, senza giudizio alcuno sul loro contenuto, ma ognuna per la forza di verità che mi proponeva :-). Tra l’altro per la virtù tu sai che ho compiuto insieme a voi quasi tutto il percorso, ma comunque non ha molta importanza, sono assolutamente convinta che le cose che mi dovranno arrivare, siano queste o altre, mi arriveranno, nel momento giusto e con le giuste modalità. Basta lasciare il cuore aperto e i sensi svegli 🙂

    #5538 Risposta

    un atomo

    «Quando i sensi entrano in contatto con gli oggetti, la persona sperimenta
    freddo o caldo, piacere o dolore. Queste esperienze sono momentanee: vengono e vanno. Sopportale pazientemente, Arjuna. Coloro che non sono influenzati da questi cambiamenti, che restano equanimi nel piacere e nel dolore, sono invero saggi e adatti per l’immortalità. Dimostra la tua forza e realizza questo!».
    Bhagavad Gita

    #5539 Risposta

    Sarah

    Un pregio dei quattro: che ne dite dell’intuito? Dell’acume?
    Della sensibilità? Della capacità di vedere le cose in profondità? Della sincerità?

    #5540 Risposta

    un atomo

    Cara Sarah io sono arrivata alla conclusione che non si possa parlare di pregi o di difetti quando ci riferiamo alle risposte dell’ego. In ogni caso si tratta di distorsioni della realtà, di una risposta fasulla. Vedi alla fine le varie risposte che diamo, le varie reazioni sono sempre un nostro modo di re- agire. Noi parliamo di acume, intuito, profondità, ma in realtà è ciò che a noi piace pensare. Non è che certe caratteristiche non siano presenti, ma il problema è che dovremmo cercare di capire perchè per esempio per noi sono così un valore, perchè gli diamo QUEL valore. Perchè non possiamo dire che esse hanno un valore in assoluto. E’ un valore essere intuitivi? Non più di essere perfezionisti, o efficienti, o tranquilli, ecc. ecc. Per esempio prendi l’intuito, è una cosa di cui mi sono sempre vantata, ora ho capito che in realtà l’affinare le capacità intuitive è una risposta, dietro c’è una volontà di predizione, di controllo sul futuro. Sì intuisco, ma quale aspetto invece non vedo? Quanto di quello che intuiamo, può essere reale, ma molto parziale, cosa invece non riusciamo ad intuire e perchè? E qual’è lo scopo di guardare il mondo in modo intuitivo se non pararsi da qualche colpo inaspettato? L’intuizione può essere una cosa divina ma solo a patto che ci arrendiamo all’intuizione stessa senza volere in base ad essa governare il procewsso come ci picerebbe. E così per ogni caratteristica. Esse non sono nè buone, nè cattive, non necessitano nè della nostra accettazione, nè del nostro rifiuto. Sono solo difese. Difese a cui siamo attaccati e che ci piacciono, perchè ci danno un senso di apparente sicurezza, ci illudiamo che ci orientino nel mondo. Detto così sembra un discorso pessimista ma non lo è. Perchè alla fine quando ci si spoglia a uno ad uno di tutti questi orpelli e di questi giudizi e ragionamenti su di noi e sulle cose, rimane una nuda verità che nel momento in cui ci trascende è anche immanente al modo in cui ci manifestiamo. Ciò che tu hai detto sono certissima di averlo detto anche io all’inizio di questo percorso. Si pensavo va bè, ma in fondo poi non sono tanto male, posso cavarmela. Coccoliamo il nostro ego, proprio nel momento in cui cominciamo un cammino che non può che smontare queste caratteristiche, non per rifiutarle ma per vederle per quello che sono. Ma cavarmela in che cosa?Abbiamo già tutto per cavarcela e non lo sappiamo. Pensiamo che senza la profondità o la sincerità o l’intuizione non potremmo regolare la nostra vita e controllare il nostro futuro e interpretare il nostro passato. Lo stesso vale per lo sforzo di cambiare le caratteristiche che risaltano cone negative, che noi percepiamo come negative. Insomma non so se riesco a spiegarmi, ma oggi vedo la cosa diversamente.

    #5541 Risposta

    Marina Pierini

    Hai detto cose che trovo molto giuste Atomo. I nostri pregi sono ciò che di noi stessi vediamo e valorizziamo senza analizzare quanto questo abbia reale valore nel confronto con gli altri, quanto questo sia frutto di coccole di cui il nostro ego ha bisogno per sentire di essere sulla via giusta, quanto questo sia pari a zero. Mi colpisce che Sarah parli della sincerità. Io mi chiedo quanto, un essere umano che si difende, che nega a sè stesso il senso profondo delle proprie azioni, possa poi essere sincero. Sincero con chi? In che senso? In quale tempo? Ma se anche non nega, egli è del tutto o quasi, inconsapevole di certe cose e quindi….sincero in che senso? Che senso ha affermarlo? Sulla base di quale presupposto posso affermare di essere sincera? Io mi auguro di essere sempre onesta. E’ un’augurio che mi faccio. E’ una rotta che tento di seguire. Secondo me l’onestà è un’altra cosa, un’altro modo di affermare o meno certe mie scelte, ma so bene che si tratta di parole dietro alle quali vi sono specchi, illusioni e spettri. La sensibilità? A cosa mi serve? perchè mi sento sensibile e quale scopo devo raggiungere? Come mai ritengo di essere sensibile e intuitiva? A cosa mi è servito diventarlo? Quale scopo devo raggiungere, per il quale mi occorrono questi strumenti? Ogni nostra caratteristica diventa vanità allo specchio, se paragonata a quelle altrui. Perchè il paragone è vanità. Le nostre peculiarità sono solo strumenti che usiamo e abusiamo per ottenere qualcosa, che ce ne rendiamo conto oppure no. Se questo discorso è incomprensibile o delirante…proviamo a chiederci come mai i 4 si riconoscono intuitività?empatia?sensibilità? A cosa ci serviva questo quando eravamo piccoli? Tutto il resto… è il resto di niente. Scusate, ho amaro in bocca, ma non è colpa vostra. Noi sappiamo di noi solo quanto riusciamo a sopportare… la sincerità, la sensibilità sono muri di cemento armato che si frappongono fra noi e il dolore che provochiamo quando guardiamo solo le nostre agioni, quando vogliamo rimanere con gli occhi chiusi e non permettiamo agli altri e non perdoniamo agli altri…di costringerci a sopportare l’insopportabile.

    #5542 Risposta

    un atomo

    Già , proprio così, per me è proprio come tu hai detto… erano proprio i concetti che cercavo di esprimere nel post… e per le ultime frasi….sì , sì e sì…:-)

    #5543 Risposta

    Sarah

    Beh! Avete detto delle cose molto belle e profonde. Concordo. Il motivo per cui ho lanciato le domande è che di solito i 4 non sono capaci di vedere i propri pregi e tendono a mancare di autostima e quindi volevo vedere, insistendo un po’, se questa parte del forum rimasta poco scritta si sarebbe riempita un po’ e di quali considerazioni. Ecco svelate le intenzioni. Ma avete sabotato il piano accipicchia!!! 🙂
    Beh, grazie lo stesso. Mi sono piaciute molto le vostre risposte.
    Comunque mi sono anche accorta di essere andata fuori tema, perchè in realtà il titolo del forum era sulle virtù dei 4, che quando le sviluppano sono appunto legate all’equanimità. Dal poco che so l’equanimità ha a che vedere con la serenità e con la compassione libera da dipendenza. A qualcuno va di parlarne? Ne so poco ma mi interesserebbe. Ciao e grazie.

    #5544 Risposta

    Marina Pierini

    Hai ragione tu Sarah, a volte dimentichiamo che quando si apre una discussione si dovrebbe cercare di rimanere in tema. Diciamo che sarebbe più corretto parlare di Virtù in senso enneagrammatico, perchè esse non devono avere un valore di giudizio, o un giudizio di valore, come vi pare! Si tratta dunque di caratteristiche costruttive, strumenti generali che se applicati ai 4 riescono un tantino a scardinare tutte quelle peculiarità della Passione e della Fissazione, che tendono a far sprofondare un 4 nel proprio intimo inferno. Tu cosa sai dell’inferno dei 4? Cosa senti di fare quando aggredisci, quando ti senti aggredita o quando vivi la tua passione in maniera pregnante?

    #5545 Risposta

    Sarah

    Purtroppo mi ci gongolo dentro..eehh! Poi mi osservo e cerco di discernere cosa è poco sano e tipico del modo distorto di vedere le cose. Ci sono alcune situazioni veramente difficili da superare e concordo sul fatto che la vergogna appartiene a tutti i 4. Per gli altri, cerco di far finta di niente, dissimulo, che è un modo per prendere tempo e proteggermi dallo sguardo altrui. Ricorro alla mimesi, ecco! Questo ha un vantaggio perchè almeno evito di peggiorare le cose nella realtà esterna, o almeno, quella è l’intenzione. In generale, al di là delle mie reazioni, cerco di riflettere e valutare le cose in maniera obiettiva il più possibile e di prendere le distanze dalla tentazione di fare considerazioni affrettate o dai miei automatismi, ma non è facile, specie quando si ventila la possibilità di atteggiamenti di ostilità altrui nei miei confronti. In quei momenti perdo la bussola. Quando butta male, in generale, cerco di non pensarci troppo, anche se la predisposizione a farci su dei filmini c’è! Prendo la bici e faccio un giro all’aria aperta se cè il sole, faccio sport, vado a vedere un cinema e cerco di distrarmi o di occupare il tempo con qualcosa che mi piace. Il problema sono le relazioni con gli altri e sinceramente cerco di imparare quando le mie risposte interne sono una buona bussola per prevenire problemi e ascoltarmi. Cerco di rimanere con i piedi per terra e di ignorare le mie seghe mentali (sono un’esperta in seghe). Quello che so è che serenità è poter fare le proprie cose percui mi sforzo di guardare al sodo se possibile, anche con un certo cinismo tutto sommato. Però certo, non è facile stare in pace con gli altri, anche perchè anche loro hanno le proprie magagne. Un bel casino. Perdono è una parola grossa! Chissà, magari un giorno imparerò anche io…

    #5546 Risposta

    Sarah

    Vorrei aggiungere qualche considerazione di carattere generale. Premesso che la mia conoscenza dell’enneagramma è ancora scarsa, penso che se tutto quello che abbiamo a disposizione è il carattere, al momento e che tanto i pregi quanto i difetti sono comunque difese che rientrano nell’organizzazione della personalità in base a determinati tipi psicologici, così è stao per tutti/e gli/le illuminati della storia e penso anche che, se questi hanno fatto qualcosa di buono per sé e per gli altri lo hanno fatto comunque a partire dalle “dotazioni” di serie della loro macchina. Quindi, in tutto questo, qualcosa di buono ci dovrà pur essere! No?! Infine, nel Buddhismo si dice che nel nostro essere ci sono tanto i semi buoni quanto quelli cattivi e che prendendoci cura ed “innaffiando” quelli buoni, essi si prenderanno cura di quelli negativi! Quindi, mi pare un po’ inutile definire negativi anche gli aspetti positivi del carattere, per il semplice fatto che fanno parte del carattere. Sarebbe come buttare via il bambino con l’acqua sporca.

    #5547 Risposta

    Marina Pierini

    Non è questo lo scopo del parlare delle problematiche della Passione. Ti ricordo che dal punto di vista dell’enneagramma la Passione è un gioco che noi amiamo giocare, e che, attraverso la Fissazione ci tiene incollati ad una dimensione strutturata nell’infanzia, che diventa “l’unica risposta” a qualunque stimolo ambientale e sociale. La Passione quindi, in questo senso diviene un limite, una sorta di malformazione, ma perdonami il termine un pò inappropriato, della nostra personalità che non è più libera di esprimersi come potrebbe. Quando vai dal medico tu gli parli del tuo male, per poterti curare no? Così quando studi l’enneagramma tu parli della Passione. Questo non esclude che vi sia tutto il resto, ma per necessità si parla di quello che serve a capire certi meccanismi nella speranza di aprire spiragli nuovi e più in armonia con le molteplici possibilità di scelta che la Passione ci nega.

    #5548 Risposta

    Marina Pierini

    “E’ incredibile pensare che il destino di un uomo, con tutto ciò che egli ha di nobiltà e bassezza, è deciso da un bambino che non ha più di sei anni.” (Eric Berne)

    #5549 Risposta

    Sarah

    Sì quello l’ho capito e infatti il titolo del forum si focalizzava sulle virtù e mi sono posta il problema di come coltivarle a partire dal proprio carattere. Ci sarà pure un modo per coltivarle e realizzarle con quello che si ha a disposizione, no? Altrimenti come si fa? Da qualche parte bisognerà pur partire. Non credo basti osservarsi ed essere consapevoli. Penso ci voglia qualcosa di più che è il coltivare attivamente qualche aspetto “alla propria portata”, caratterialmente parlando. Tu che dici? Gli/le altri/e che dicono? Antonio che dice? Insomma dai…uno spiraglio positivo in questa valle di “lacrime” ;->

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