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Equilibrio

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Questo argomento contiene 2 risposte, ha 2 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Antonio Barbato 11 anni, 8 mesi fa.

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  • #9577 Risposta

    Marialessandra

    Da ieri ripenso ad una frase detta all’ultimo incontro dal nostro Capitano: “Un bambino, per crescere sano, ha bisogno che almeno uno dei genitori sia entusiasta di lui”. Questa frase ha via, via sedimentato in me e, insieme ad altri input forniti durante l’incontro sulla Ferita Originaria, ha illuminato alcune zone d’ombra della mia infanzia.. ho preso consapevolezza di alcuni aspetti “sospetti”. Grazie.

    #9594 Risposta

    Cara Marialessandra, il tuo commento mi suggerisce di fare alcuni opportuni approfondimenti. In primo luogo la frase non è mia, ma è di uno psicologo americano, Urie Brofenbrenner, autore di una interessante teoria sullo sviluppo sistemico del bambino. Tuttavia il concetto non è originalissimo e voglio sottolineare che nella ricerca che ha portato alla formulazione della Ferita Originaria un posto fondamentale spetta alla psicologa Alice Miller, le cui opere mi hanno enormemente influenzato perché parlano direttamente al cuore oltre che al cervello. I famosi dodici punti enunciati dalla Miller sullo sviluppo del bambino, sul dramma emozionale che può vivere anche con genitori che sono presenti e non negligenti o trascurati, sono ieri come oggi, secondo me, fondamentali da comprendere e da rivivere per non portarsi più dietro una “peste emozionale” e non trasmetterla ai propri figli. Proprio poco fa ho riletto le pagine introduttive del Dramma del Bambino Dotato, scritto nell’ormai lontano 1985, e la commozione ora come allora è rimasta inalterata.

    #9596 Risposta

    Voglio riportare qui la citazione della Miller con la quale cominciavo il mio saggio “Teoria e Pratica della Ferita Originaria” pubblicato sullo ‘Enneagram Monthly” e su altre riviste: ” Talvolta non posso fare a meno di chiedermi se arriveremo mai a renderci conto della profondità della solitudine e dell’abbandono a cui siamo stati esposti da bambini e a cui, di conseguenza, eravamo o siamo esposti anche da adulti nella nostra vita intrapsichica. Non penso all’abbandono esteriore, alla separazione materiale dai genitori che, naturalmente, può avere effetti traumatici; e neppure penso a bambini palesemente trascurati, o addirittura abbandonati, ma che comunque sono cresciuti insieme a questa verità. Penso, piuttosto, all’altissimo numero di persone che presentano disturbi narcisistici, sofferenti di gravi depressioni, che molto spesso hanno avuto genitori tutt’altro che indifferenti o rozzi, dai quali sono sempre stati incoraggiati….Orgoglio dei loro genitori, secondo l’opinione comune dovrebbero avere una salda coscienza del proprio valore. In realtà è tutto il contrario”.

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