E’ vero l’articolo della Bartlett è veramente molto interessante per aiutare a comprendere più a fondo “come funziona” il tipo Sette. Leggendolo, mi hanno colpito molto le somiglianze con il Cinque, soprattutto lo sforzo di non essere mai in contatto con le proprie emozioni profonde, non volerle vivere, costruendosi mondi “alternativi” alla realtà in cui si vive. Veramente illuminante anche un passo dell’articolo della Bartlett che dice “iSette sono delle persone paurose che non si esprimono in modo pauroso”. Hanno veramente molto in comune, secondo me, solo che il Cinque è un introverso e il Sette un estroverso.
Mi sembra che queste personalità eccessivamente centrate sulla parte razionale, come il Cinque ed il Sette appunto, generalmente parlino in modo fluido e molto veloce e questo non aiuta il contatto con le proprie emozioni, anzi questo modo di parlare deriva dal fatto che non vogliono proprio sentire quello che provano nella realtà. Penso a quei comici che si vedono alla televisione, che rovesciano addosso al pubblico un fiume di gags e battute e sono spesso “irresistibili”. Quelli, lo fanno per lavoro, ma probabilmente non sanno fare diversamente nella loro vita privata! …Forse, per un Sette, rallentare il ritmo della parola, può aiutarlo a prendere maggior contatto con il suo centro emozionale. Che ne dite?