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Questo argomento contiene 21 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Carla Basagni 13 anni, 1 mese fa.
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Antonio BarbatoCara Fellina/Felafell, certo che quello fra il buon John e l’asprigno Sherlock era amore. Non eros certo, ma “agape” sì. Come hai ben dedotto, il buon dottore era un Nove che si trovava a far da spalla non ad un invasato Don Qujichotte de la Mancia, ma ad un iper deduttivo concentrato di acume, che doveva risolvere tutto in pochi attimi d’intensa attività per ripiombare, poi, in eccessi di catatonia che solo la droga poteva lenire. Una cosa, però, mi ha sorpreso, io non ricordo affatto che Watson si sposi. Una mia puntina di Alzhaimer? Grazie per la disponibilità a fare da “supporto tecnico” nella elaborazione dei film ed un abbraccio, Antonio.
TeclaForse pensava al capitano Hastings la spalla di Poirot.Lui si sposa e va a vivere in Argentina.
SirenellaIo ho cercato di leggere qualcosa su Holmes diversi anni fa, ma dopo poche pagine credevo di aver sbagliato libro….una depressione peggio di quella post partum. Non ce l’ho fatta, e non aver saputo mai chi fosse l’assassino per una volta nella vita, non mi ha tolto il sonno. Anche se sono innamorata cronica di Rex Stout, ho letto con piacere gialli di Agatha Christie e di altri scrittori piu’ o meno celebri, ma mister Conan mi ha fatto l’effetto bromuro….chiedo perdono a tutti i suoi fan, so di non essere perfetta…quasi..ma non del tutto…quasi 🙂 🙂
Teclaio adoro un certo genere di narrativa gialla,quella classica e i legal trhiller ma per me Holmes pur nella usa logica genialità è pedante e supponente.
Raffaella FoggiaAllora, io adoro Holmes, proprio perché sono una Watson…. Il buon dottore si sposa, si sposa, anche se della signora se ne parla poco (appena mi ricordo dove ho messo la mia collezione dei suoi gialli vado a rivedere tutto e te lo dico, comunque dovrebbe essere nella seconda fase dei racconti, dopo la “rinascita” di Holmes).
A presto Raffaella.
PS Antonio, non mi ringraziare più, sai che non so come farci i conti….
Antonio BarbatoCara Tecla/Vesperina (stella della sera), certo che Holmes è arrogante. Come tutti i Cinque sociali la tendenza ad auto totemizzarsi (che hanno anche i “vicini” Sei sociali), è molto forte e lo induce ad identificarsi totalmente con la sua capacità di osservazione e deduzione. Cionondimeno, Holmes è un ottimo esempio di come un Cinque può permettere agli altri di vedere più in profondità grazie al suo talento per i dettagli. Cara Fellina, anche io come Tecla ricordavo bene il matrimonio del Capitano Hastings, ma ora tu mi “costringi” (un davvero dolce tormento per me) a rileggere anche gli episodi della ricomparsa di Holmes dopo la sua lotta finale con Moriarty. Ci sentiamo domani per concordare i dettagli del “passaggio di consegne”. Il Capitano
Antonio BarbatoHo riletto con piacere La Valle della Paura. Nell’ultima pagina Sherlock descrive un delitto che lui intuisce essere opera di Moriarty, il suo nemico giurato, un nemico molto pericoloso, con le seguenti acute parole: ” Perché è opera di un uomo che non può permettersi di fallire, uno la cui eminente posizione dipende dal fatto che deve aver successo in ogni cosa che intraprende, la cui efficienza è pari al suo tocco di maestro”. Che ne dici, Raffa? Non è una perfetta descrizione?
SirenellaAntonio, io ricordo di aver letto alcuni anni fa il secondo e ultimo libro della vecchia Agata, ultimo nel senso che non ne ho letti altri scritti da lei, e se l’ho fatto non ne ho davvero piu’ memoria. Non ricordo il titolo, si trattava di un’avventura di Poirot, solo che il tuo amato Hercule era anzianotto, malato e in fin di vita a causa di problemi di salute (se non ricordo male) …mi dispiace non poter essere piu’ precisa, ma se ti e’ sfuggito ti consiglio di cercarlo perche’ e’ una storia con un finale veramente veramente inatteso. Devo dire che, pur non amando i suoi gialli Agatina mi ha piacevolemente sorpresa, e l’ho apprezzato dalla prima all’ultima pagina 🙂
Raffaella FoggiaCaro Antonio,
quando si parla delel descrizioni che è capace di fare Conan Doyle non si uò far altro ceh rimanere piacevolmente sorpresi. Se parliamo di efficienza, Morairty era (o è, per me i personaggi non muoiono mai) un Tre. E penso che un Cinque cerebrale come Holmes (a proposito a volte quando rivedo J. Nash penso a lui), non può che apprezzare l’efficienza no? e poi – come si dice nel film “Frida”: E` meglio avere un nemico intelligente che un amico stupido… a presto Raffaella
Antonio BarbatoAnche sulle riviste internazionali concordano che Holmes è un Cinque, anche per i suoi brevi ed intensi momenti di rabbia esplosiva(la connessione col tipo Otto), a cui seguono momenti di catatonia rotti solo dalla droga. resta, però, il dubbio che avevamo sollevato: ma Watson si sposa e la moglie, se c’è, quando appare?
TeclaHo scoperto che Watson si è sposato due volte: la prima con Mary Morstan (“Il segno dei quattro”), e poi con una donna di cui Doyle non parla
TeclaAltri particolari: Mary Morstan è bionda e dalla carnagione chiara. All’epoca in cui ingaggia Sherlock Holmes era impiegata come governante.
figlia di un ufficiale dell’Esercito Coloniale Britannico di stanza in India e poi assegnato alla colonia penale delle isole Andamane. Il Capitano Morstan scomparve nel 1878 in circostanze misteriose le quali, come verrà successivamente dimostrato, si trovavano in relazione con il mistero del “Segno dei Quattro”. Sua madre morì poco dopo la sua nascita, e nonostante non avesse alcun altro parente in Inghilterra, fu educata in quel Paese. Watson e Mary si sposano nel 1889.
i rapporti fra Mary Morstan ed il dottor Watson a volte oscillano. In “Il caso dell’uomo deforme” Watson si allontana da casa con Holmes per risolvere il caso l’estate seguente il matrimonio. Ne “Il mistero di Boscombe Valley” Mary è piuttosto preoccupata dello stato di salute del marito che si accinge ad andare in campagna, ma quando la donna muore (le circostanze della morte non sono riportate nel Canone di Sherlock), Watson torna ad abitare con Holmes e non fa riferimento alla perdita, sebbene William S. Baring-Gould, noto studioso di Sherlock Holmes, abbia congetturato che il dottor waston si sia risposato. È probabile che Mary Morstan sia morta nel periodo di tempo che va dai fatti narrati ne “Il problema finale” a quelli riferiti nel racconto “La casa vuota”, ciò in quanto nel biglietto di addio che Holmes lascia a Watson nei pressi della cascata del Reichenbach, l’investigatore chiede al suo vecchio amico di “porgere i suoi saluti alla sig.ra Watson”; al ritorno di Holmes Watson scrive, “In qualche modo (Holmes) aveva saputo del grave lutto che mi aveva colpito”; e ne “L’avventura del costruttore di Norwood”, una delle primissime avventure dopo il ritorno di Holmes, Watson riferisce di essere ritornato nelle sue antiche stanze in Baker Street.
TeclaHolmes è una noia, tra i detective supponenti molto meglio Philo Vance e il buon vecchio Poirot . Insuperabile Maigret meno arrogante, empatico, tenace e paziente e con unvelo dolce d’ironia
Antonio BarbatoGrazie Tecla lucida e precisa, come al solito. A me Holmes piace anche se la sua arroganza intellettuale da vero Cinque sembra un po’ spocchiosa. Non ho mai letto nulla con Philo Vance protagonista e credo che al più presto dovrò porre rimedio alla cosa. Il mio preferito fra i detectives è finora il vanitoso, supponente, teatrale, istrionico e, al tempo stesso, divertentissimo Hercule (una caricatura perfino nel nome visto che è un omino piccolo e grassoccio), che incarna molte delle tipicità del tipo Due. Maigret è molto più apparentemente bonario ma, se ricordo bene, credo che dietro quel velo ci sia molta forza viscerale e che forse possa essere un Otto.
Marina PieriniIo invece adoro Nero Wolfe. Non ci ho mai pensato finora ma credo sia un tipo 3. Potrebbe anche essere un 5, ma buttandola lì su due piedi, mi sembra che la sua incapacità ad accettare nulla che rappresenti anche lontanamente un fallimento mi fa pensare ad un 3. Tra l’altro in alcuni episodi, i battibecchi con il suo assistente mi hanno regalato momenti di gustosissimo divertimento…
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