Enneagramma Associazione Internazionale Studi Enneagramma

I doni di ogni enneatipo

HomePage Forum Forum ASS.I.S.E. I doni di ogni enneatipo

Questo argomento contiene 14 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da  Marina Pierini 13 anni, 2 mesi fa.

Stai vedendo 15 articoli - dal 1 a 15 (di 15 totali)
  • Autore
    Articoli
  • #624 Risposta

    Antonio Barbato

    Care amiche ed amici, dopo aver studiato per tanto tempo l’enneagramma, mi sono reso conto che anche le idee su quali possano essere i doni, o aspetti postitivi, di ogni tipo sono molto controverse. Vorrei, pertanto, proporre a tutti voi di fare degli elenchini da condividere qui sul forum, su quali possano essere le caratteristiche più positive dei nostri nove aspetti fondamentali. Ogni suggerimento sarà ben accetto, ovviamente. Un abbraccio a tutti dal ritornato Capitano!

    #5160 Risposta

    Utente Ospite

    questa discussione è già stata proposta, ma non ebbe molto successo…

    #5161 Risposta

    Marina Pierini

    In questi giorni, e devo riconoscere che non solo di recente, ma da alcuni anni a questa parte…io sono tormentata da questa domanda. La mia posizione esistenziale, il mio credo, le mie scelte, mi spingono a pensare che i doni…i talenti…che noi abbiamo, non ce li ha dati l’enneagramma nè qualunque percorso noi si possa fare, ma ci sono stati dati da Dio. Vi è una parabola, sui talenti, citata nel vangelo, in cui Cristo ci dice che a ciascuno di noi, sono stati dati dei talenti e che solo chi li avrà fatti fruttare, senza il timore di impoverirsi, sarà dato e a chi li avrà sotterrati, per paura di perderli o per pigrizia sarà tolto quel poco che ha. La domanda che mi faccio da tanto è questa, dunque, io…che talento ho? Che dono ho ricevuto, che posso mettere al servizio degli altri? Ho sempre camminato in questa nebbia, io non lo so, che talento ho. Ho prima vissuto nella frustrazione di essere priva di un “grande” talento, perchè rispondevo a richieste genitoriali imprecise ma comunque esigenti, e mi trovavo vuota, impreparata, inefficace, inadeguata.Allora da un pò di tempo ho cominciao a cercare quelli “piccoli”…qualcosa di semplice, che agli occhi del mondo possa sembrare banale…perfino saper fare bene le torte potrebbe essere un talento da poter mettere a disposizione degli altri, per offrire loro un momento di serenità. Continuo a non saperlo. Non trovo una risposta a questa domanda. Mi sembra che tutto quello che so fare, non so farlo “abbastanza” bene da poter essere considerato un talento. Mi rendo ancora conto, che sto ancora cercando nella grandezza e non nella piccolezza. Mi rendo conto che forse spreco tempo, che non ho capito nulla e che il dono è lì sotto i miei occhi, solo che io lo erco così disperatamente da non vederlo. Non vedo quello che ho sotto il naso e mi sento frustrata. Poi Antonio scrive questa cosa, e penso che forse, l’enneagramma può aiutarmi a raggiungermi “dall’altra parte”. Nel senso che, secondo me, l’essere umano ha due vie per trovare se stesso e la verità. Quella umana e quella spirituale. Noi siamo entrambe le cose e penso che non possa esistere vero equilibrio, vera integrazione, se non lasciamo che corpo e anima possano comunicare tra loro. I doni di ogni enneatipo, possono indicarmi il mio? Possono, caratteristiche generiche, indicarmi il mio dono specifico? Non lo so…ci posso provare. Posso provare a ragionare un attimo e cogliere l’opportunità (di quelle che sono gli altri ad offrirti senza che questo significhi che noi non valiamo abbastanza ;-)….). Le caratteristiche del mio enneatipo sono molteplici, non tutte mi suonano e mi appresentano in maggioranza ma sono comunque ingredienti che spesso, in minima parte danno il loro “profumo” alla mia personalità quattresca. Ecco…ho dovuto cancellare tutto quanto avevo scritto dopo questo punto, perchè avevo fatto l’elenco solito di tutti i nostri difetti. Riesce difficile, veramente difficile parlare delle cose buone che abbiamo. Ci riprovo…..l’enneagramma mi ha rivelato che non sono speciale, perchè per reazione ho dovuto pensare di esserlo, ma perchè ogni individuo lo è, e non si misura. L’enneagramma mi ha insegnato che ho un enorme temperamento, che la cosa non è essenziale nella vita altrui, per cui posso anche accettare che non freghi nulla a nessuno, che a volte riesco a dire meglio le cose, se cerco di contenere le mie energie….contro la mia necessità di parlare troppo per paura di non essere capita. L’enneagramma, e anche la fede, mi hanno insegnato che alla fin fine non sempre quello che diciamo è veramente importante, e che quindi ogni tanto faremmo bene ad ascoltare piuttosto che parlare. Mi accorgo che sia la fede che l’enneagramma mi hanno indicato una sorta di “segnale stradale”…ecco la segnaletica che mi è sempre sembrata nebbiosa forse oggi mi appare più chiara…anche se poi da qui ad imboccare davvero la strada ce ne passa. L’enneagramma e la fede mi hanno insegnato il valore della medietà quando è il risultato di un percorso, perchè è una conquista, un valore che ci rappresenta e non uno stato di mediocrità cieca e dormiente. Noi siamo, piccoli e soli, ma non è così terribile come hanno voluto farci credere. Quando la serenità è lo stare nel mezzo, ed è la meta, non è umiliazione ma conquista. L’enneagramma mi ha suggerito in che modo posso essere me stessa, diciamo che ci sono degli strumenti che rendono migliore il risultato, mentre la fede mi ha indicato dei valori e quindi il valore che ha ogni strumento scoperto. Tutto teorico. Mi rileggo e mi sembra di aver detto poco di concreto. Eppure per me lo stato di rilassatezza, breve purtroppo, ma conquistato, mi offre finalmente la possibilità di empatizzare meglio con me e con gli altri. Le esigenze ammutoliscono e c’e’ uno stato di dialogo più vero. Non dura molto e non so a cosa serva, a cosa porti, ma ogni tanto…mi capita. Non riesco veramente ad arrivare al nocciolo. Insomma in concreto….i 4 che dono hanno? Ne hanno molti, non li trovo perchè se dico…ecco io ho questo dono…al solito mi sentirò dare dell’arrogante? O non lo trovo perchè ancora non ho capito? Le storie Zen mi irritano, ma qualche volta vorrei essere un allievo Zen!!

    #5163 Risposta

    Utente Ospite/Lo sveglio

    Cos’è un dono?? Non riesco a vedere doni in me. Mi dicono che infondo pace a chi ho intorno -c’è qualcuno che parla di sonno-. Dicono che sono saggio, posato ed equilibrato. Ma io so benissimo che non è così. So benissimo che le apparenze ingannano. Che spesso ho la guerra dentro. Dono….che cos’è? Qualche cosa che qualcuno ti ha “donato” e che hai sempre avuto, qualcosa che hai conquistato col tempo, qualcosa che puoi utilizzare solo per gli altri e non per te? Cos’è? E’ un qualcosa che noti in te confrontandoti col mondo esterno o che prescinde dal confronto?
    Beh non lo so. Potrei dire che suono e che ho un buon orecchio musicale, che ho un rapporto stretto con la natura e gli animali, che sono abbastanza sensibile. Poi vediamo………bel ragazzo, un metro e ottantasei, di buona famiglia, lavoro stabile, magro, bruno, occhi marroni, bella presenza, molto modesto – accompagerebbe giovani donne o, dietro lauta ricompensa, anche uomini di alta società.
    Beh scerzi apparte, non so. Non percepisco doni in me (Sarò mica un 4 che vede sempre il bicchiere mezzo vuoto?). Sarebbe bello sentire un 8, un 2, un 7. Ciao Lo sveglio.

    #5164 Risposta

    Teresa

    I quattro i quattro…che dirvi Marina e Lo sveglio, mi riconosco in tutto quello che dite. Tuttavia, quando metto a tacere la mente vengono fuori i miei doni. Sapete il mio dono qual’è? La gioia. Io un quattro tragico riesco a fare stare bene gli altri inondandoli di gioia e un pò di pazzia. Ma faccio stare bene anche me. E’ bellissima la sensazione di gioia che provo quando smetto di darmi addosso. Pensa Lo Sveglio (ah se tu cambiassi pseudonimo come sarei contenta, mi viene difficile scrivere questo :)) i 7 hanno nel profondo la tristezza e il senso di morte, noi 4 invece abbiamo la gioia e il senso di vita fortissimi. Si credo che il mio talento in primis sia questo. Con il mio atteggiamento gioviale riesco a far star bene le persone e soprattutto nel mio lavoro con gli anziani questo è fondamentale. Quando arrivo vengo accolta con i sorrisi e vedo nei loro occhi la gioia di vedermi e di parlare con me che li ascolto e li contengo nelle loro difficoltà. Sapete che vi dico? (ne approfitto ora che sto bene) che sono contenta di come sono và. Magari tra qualche giorno (domani, oggi pomeriggio, tra qualche ora) starò di nuovo una cacca ma ora che mi sento “sana” non posso non riconoscere le mie qualità, questo si che sarebbe un peccato e un’offesa a Dio.

    #5166 Risposta

    Marina Pierini

    Carissima Teresa….vedi? Vedi com’e’?? che poi ci si confronta ci si specchia e qualcosa di buono esce. Hai ragione, il buonumore, quello che si trova sotto questo apparente stagno scuro, che invece nasconde acque cristalline e scintillanti. L’allegria di fondo, quella che mi spinge a far ridere i bambini con cui lavoro, e le persone che mi sono care. Vedi? Hai ragione, sarebbe un’offesa a Dio se non si sapesse riconoscere che quelle risate che a noi sembrano così “niente di che” offrono a molti di quelli che vanno col muso tutto il giorno, o a quelli che hanno la morte dentro, o che hanno mille paure… un momento di sollievo, un’oasi, una sorsata di acqua fresca che rende la vita meno grave, meno pesante, anche se solo per un momento. Grazie!! Buon Natale!!

    #5167 Risposta

    un atomo

    Per rispondere ad Antonio faccio un copia incolla di un post molto vecchio…. ….. ognuno ha potenzialità belle e ammirevoli. Fin dal primo momento cercavo di focalizzare le passioni e ne vedevo sempre il contraltare positivo. Posso darne una visione assolutamente personale e dire cosa piace a me…quindi forse non cogliendo i punti salienti . Gli uno sono diritti, nel portamento e nello sguardo, sono affidabili, responsabili, il loro senso critico è acuto e preveggente. Se sei nei guai, ti puoi fidare, se sei imbranata, impacciata e a disagio troverai negli uno degli organizzatori solleciti e capaci di ridestare il tuo senso dell’indipendenza sotto il loro sguardo che indica le regole da osservare. Franchi, schietti, giusti. I due sono belli, avvolgenti, sensuali. Estroversi, brillanti, spesso non banali. Seduttivi e accomodanti, ma capaci di graffi vivaci e di imporre la loro personalità . Mediatori per convenienza, tribuni della plebe per necessità di orgoglio. Fantasiosi e sentimentali. romantici e capaci di cura. I tre sono poliedrici, acuti, efficienti anche se non costanti. Sono stimolanti nel loro essere competitivi. Curiosi delle novità e padroni delle cose che li appassionano. I quattro sono ultrasensibili, teatrali ed empatici. Vibranti, originali, umorali. Poco noiosi, molto stancanti. Polemici e vitali persino nelle loro malinconie e depressioni non riescono ad essere del tutto piatti, la loro insoddisfazione è produttiva per chi sa invece agire sul reale e cambiare. I cinque sono misteriosi, interiori.,Capaci di silenzi e distacchi che stemperano le cose, previdenti, competenti, interessanti. Capaci di indipendenza affettiva. I sei sono strategici, realisti, lottatori. Tenaci, con attitudine a guardare nelle pieghe delle relazioni e a cogliere i punti deboli. I sette sono un vulcano, avventurosi, allegri, strafottenti, leggeri, sdrammatizzanti. Anima delle relazioni, disponibili, versatili, idealisti, colorano la realtà e te la restituiscono al rovescio.Creativi e comunicativi Gli otto sono autorevoli, giusti e protettivi con i deboli, capaci di imporsi con i forti. Hanno senso forte della vita e dell’esistenza, capaci di sfide e di tenacia. Presenti, carismatici, combattivi.Coraggiosi, leali. I nove sono mediatori, pacificatori, rasserenanti, disponibili, creatori di armonia e solido sostegno.Ottimi ascoltatori, capaci di cogliere l’essenziale dietro molte parole altrui. ..

    #5169 Risposta

    Chiara

    i miei talenti…dopo molti anni ho capito che i miei veri talenti erano quelli che elargivo a me stessa e non che recitavo al mondo. il mio talento è ciò che mi fa stare bene, è dire la verità senza temere che mi rifiutino, è avere il senso del mio limite e riuscire a dire basta, io sono questa, è accettare l’impermanenza e la solitudine in questa dimensione perchè “qui” sola lo sarò sempre, ma ciò non vuol dire che questo stato di coscienza è il “solo”; il mio talento oggi è cercare uno spazio vuoto senza pensare che sia il buco nero, è rilassarmi in questo spazio senza aver nulla da dover dimostrare, è il mio quieto silenzio lasciando che cali il sipario, senza sforzarmi di apparire per forza. Il mio talento è la libertà di essere ciò che sono, nè grande nè piccola, nè meglio, nè peggio.

    #5170 Risposta

    Bruno Ordonselli

    brava Chiara ma deve essere durissima aver tanto talento e non mostrarlo un bacio e scusa l’insolenza

    #5171 Risposta

    Bruno Ordonselli

    scusa Chiara è l’invidia che mi fa sragionare

    #5173 Risposta

    Utente Ospite

    Caro Bruno e di che ti scusi??? Ognuno legge quello che vuole leggere nelle parole. Per quanto mi riguarda non ho percepito alcuna insolenza nelle tue parole, ma mi sono presa “il bacio”!;)..
    Mi dispiace invece che per colpa di un mio stupido post, sei stato colto da invidia che ti ha fatto sragionare:)…

    #5174 Risposta

    Utente Ospite

    L’utente ospite sono io, Chiara!

    #5175 Risposta

    Bruno Ordonselli

    no tu hai scritto una cosa bella e io ne sono stato subitaneamente ……invidioso, ho come sentito una scossa e volevo entrare in contatto con te e dimostrare di essere altrettanto intelligente.

    #5177 Risposta

    Franco Incandela

    “il servizio” e “il sacrificio” penso siano i miei doni più importanti, ne ho avuto riprova perchè con questi doni, appunto, sono riuscito a riconquistare mio figlio.

    Ciao Franco (7)

    #5178 Risposta

    Marina Pierini

    Caro Franco, certamente il sacrificio è una delle caratteristiche dei 7, che accettano il peso di tale sforzo, quando la ricompensa fa così gola da giustificare qualunque fatica. Mi sembra molto bello che tu abbia usato questa tua inclinazione per recuperare il rapporto con tuo figlio. Dal punto di vista umano, al di la’ delle considerazioni enneagrammatiche, è sempre bello e di grande valore, il cammino di un uomo verso il figlio, o meglio di un genitore verso la propria progenie. Mi auguro che la soddisfazione che ne ricaverai sarà di gran lunga maggiore di quanto tu steso non possa sperare!

Stai vedendo 15 articoli - dal 1 a 15 (di 15 totali)
Rispondi a: I doni di ogni enneatipo
Le tue informazioni: