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I nostri alibi

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Questo argomento contiene 4 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da  Utente Ospite/Lo sveglio 13 anni, 1 mese fa.

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  • #584 Risposta

    Antonio Barbato

    Arroganza, prepotenza, sopraffazione. Quanto è facile vedere negli altri questi tre giganti delle tenebre, come li chiamava san Massimo, ma quanto è difficile vederli in noi stessi! I meccanismi di difesa, infatti, ci schermano completamente gli occhi della ragione e questo ci fa vedere le nostre azioni come semplici reazioni a quello che ci è stato fatto; a crearci comodi alibi da usare per ogni occasione. Dico questo perché io, che pure li ho teorizzati e descritti, debbo confessare con molta umiltà di non essere riuscito in una recente occasione a vederli in azione in me stesso e di aver manifestato tutta una immotivata ostilità sentendomi completamente in diritto di farlo. Il messaggio che voglio condividere con voi tutti, a proposito di questa mia esperienza, è molto semplice: quando attorno a voi ci sono iper reazioni al vostro comportamento, lasciate sempre aperto il vostro cuore alla comprensione e non siate sempre sicuri che il vostro punto di vista è quello giusto, ne guadagnerete voi e tutti quelli cui volete bene!

    #4123 Risposta

    Marina Pierini

    E’ molto vero quello che dici, forse il punto a volte e’…che non ha nessuna importanza stabilire chi ha ragione, quanto piuttosto cercare di comprendere le ragioni che ci hanno spinti a soffrire e far soffrire. Forse non sempre si puo’ giungere a compromessi facili o pacifici, ma voler bene significa saperlo… e sapere di poterlo accettare. I demoni che vivono nelle caverne dei nostri abissi, possono essere placati, soggiogati o messi a tacere, se ricordiamo chi siamo, cosa abbiamo imparato su noi, quali sono i valori che ci sono piu’ cari e chi e’ la persona che abbiamo accanto e che per qualche motivo ci appare sconosciuta o nemica o ad un tratto ostile. Io credo che i sentimenti costruttivi, veri, non possono mai permettere ad alcun demone di distruggere nulla, anche se siamo esseri umani a volte deboli e fragili e dobbiamo accettarlo e ricordarlo con umilta’, non con autoindulgenza. L’umilta’ non e’ un vestito da indossare ed esibire in ogni occasione come una maschera ai nostri stessi alibi…ma una grazia ricevuta, il senso di una comprensione piu’ alta, che ci consente di giungere a noi stessi ed agli altri. L’umilta’ non e’ sottomissione, ma forza dignitosa e costruttiva che ferma le nostre mani, che placa la fame, la sete e le voci di quei demoni. Mi fa piacere leggere questa forza nelle tue parole, perche’ sempre ci hai insegnato cose buone. Sono sicura che le persone che ti vogliono bene, lo sanno.

    #4124 Risposta

    bosco di giada

    parole molto belle Antonio. Perfette e vere come tutte le cose semplici.

    #4125 Risposta

    Alice/Stefania

    Hai perfettamente ragione Capitano, ma non sempre è facile e soprattutto non poco doloroso lasciare aperto il proprio cuore in alcune circostanze, quindi umanamente accettabile. Credo che perseverare nell’arroganza e nella prepotenza sia un atteggiamento scorretto, ammettere di avere sbagliato comportamento, indipendentemente dall’avere torto o ragione, dimostra intelligenza e capacità di saper perdonare se stessi e gli altri. Un abbraccio. Alice.

    #4126 Risposta

    Utente Ospite/Lo sveglio

    Avere rapporti disponendosi verso gli altri col “cuore aperto” è bellissimo, è sorprendente e direi sconcertante.
    Sorprendente perchè mentre pensi che quell’atteggiamento ti possa esporre a rischi, perchè il tuo “cuore” è senza difese, in realtà ti fa sentire più forte…..ma la parola non rende l’idea perchè forte implica superiorità. Quì si tratta invece quasi di spogliarsi di tutto e di sentire che non ti si può togliere niente, nessuno può. E’ sconcertante perchè, mentre ti rivolgi agli altri, un amico che viene a chiederti un consiglio, un collega su una disputa sul lavoro, senti le parole che escono dalla tua bocca e senti che non parli così normalmente ……. lo senti, te ne accorgi !! e le persone con cui parli, anche se ti sono ostili, rimangono sorprese, confuse, si calmano tendono a non attaccarti più.. penso si sentano al sicuro. Si ha l’impressione di riuscire a comunicare veramente qualcosa senza che venga filtrata con i soliti metodi……da te stesso, nell’istante stesso in cui parli, e da chi ti ascolta. Si ha l’impressione di capire…. di capire veramente da cosa sono dettate le risposte dell’interlocutore e le risposte che i tuoi demoni potrebbero dare per “difendersi” e autoalimentarsi. Si ha l’impressione di parlare e di essere ascoltati veramente. E’ un modo di porsi che dovrebbe essere usato con tutti non solo con chi vogliamo bene, il problema è che si tratta, parlo per me, di un qualcosa che sfugge continuamente di mano…ora c’è e un’ora dopo non c’è più e vieni ripreso dai demoni di cui parla marina che stanno lì a difendere a denti stretti un qualcosa che in realtà, nei momenti di “cuore aperto”, senti non essere necessario. Mi viene quasi da pensare che sia un qualcosa senza il quale quei demoni non avrebbero ragione di esistere e a cui si aggrappano e difendono proprio per questo motivo. Il problema è che secondo me spesso siamo così tanto in loro potere che pensiamo di Essere loro e pensiamo che scacciarli, ammesso che sia cosa facile, ci possa svuotare. Vorrei scrivere tantissimo su questa cosa ma è veramente difficile. Mi rendo conto di come le parole siano veramente difficili da usare in questi casi. Lo Sveglio

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