HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Il Coraggio – domanda per il Capitano
Questo argomento contiene 65 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Alice/Stefania 13 anni, 1 mese fa.
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Marina MeleVi ringrazio davvero tanto. Mi avete dato tanti stimoli, strumenti, informazioni, passato passioni e reale affetto e ho sentito tutto. Vi chiedo scusa pe ressere andata così in panne. Oggi va meglio. Certo non ci si innamora di un atipologia, ci mancherebbe e poi so che ognuno di noi è unico e anche in questo senso, ci mancherebbe…..ma ammetto di essermi smarrita e di aver rivissuto la fine della mia storia col mio ex fidanzato 4 di nuovo e dibbot con grande violenza….E’ anche vero che l’enneagramma è uno degli strumenti più proiettivi che esistano e di questo cerco sepre di tener conto….Insomma sto meglio. Ho sospeso tutto per un pò di giorni e mi lascio portare, a occhi chiusi, là dove devo andare cercando di portarmi dietro testa cuore e istinto e vediamo cosa succede. Se oggi sono più consapevole di me, se oggi conosco meglio i miei automatismi e le derivazioni di questi posso anche “reggere” una storia diversa con un uomo con certe caratteristiche che, di fatto, tanto evocano e risuonano dentro di me. D’altronde, seppur con alcuni conflitti ma con tanta sincerità, non ho trovato proprio qui persone accoglienti, intelligenti, sensibili, umane??? A presto! La vostra Melinda
Marina MeleInsieme a tutti gli altri, ringrazio Maura per l’aiuto e supporto “formativo” di stamani al telefono in appoggio alla situazione qui sopra descritta. Melinda
Alice/StefaniaOggi riflettevo sul fatto che ci vuole coraggio per mettersi a “nudo”, quando ci è richiesto, e dire esattamente quello che si è e non quello che si vorrebbe essere. Ci sono cose di noi che è difficilissimo riuscire ad esprimere, forse perchè per primi non riusciamo ad accettarle e non vogliamo che facciano parte di noi. Beh, oggi mi sono ritrovata a dover parlare di me in maniera schietta e sincera fino in fondo, e mi sono resa conto di quanto io sia chiusa e riservata nella mia vita privata e di quanto poco condivida la mia privacy anche con gli amici. Non è per mancanza di fiducia negli amici naturalmente, ma è proprio una mia forma di riservatezza. Soprattutto quando il parlare di me significa inevitabilmente parlare anche di altre persone che non possono essere presenti, proprio per una forma così alta di rispetto nei confronti di chi non è in quel momento presente, mi sono trovata a discutere animatamente con qualche persona, che m’imputava il fatto di non aver fiducia nei loro confronti. Non era così, semplicemente non volevo mettere in mezzo una persona che in quel momento non popteva dire la sua. Non so se mi sono sbiegata bene, m’interessava sapere se questo atteggiamento è abbastanza comune nei 4 oppure no. Alice.
ElisabettaIo ho questo tratto di riservatezza ma come detto in precedenza mi sento più descritta dal tipo 5, ma del 4 sento di avere alcune cose: pessimismo, sensazione di non meritare niente tantomeno di essere felice, inadeguaezza a volte. Mi manca il push and pull di cui tanto avete parlato, cioè posso essere triste o nervosa ma frizzante o piena d’entusiasmo mai, almeno così mi vedo!!! Tornando alla riservatezza Alice, le cose che tu dici le sento molto ; posso dirti che a volte resto male o mi sento in colpa se leggo nel forum cose intime che riguardano uno di voi, quasi stessi violando la vostra intimità. Lo stesso vale per me, parlare di una situazione che coinvolge un’altra persona mi sembra una mancanza di rispetto e non riesco a farlo, quindi capisco benissimo ciò che senti tu. Credi che anche questo è un blocco che a volte impedisce di esprimersi, io lo avverto soprattutto da quando sono entrata nel forum forse perchè qui ho sentito il desiderio di condividere qualcosa di me con voi, o almeno ogni tanto ci provo !
Alice/StefaniaSono decisamente un 4, più il tempo passa e più mi ci sento dentro, con ala 5, e quindi sento maggiormente questa sensazione intima di riservatezza. Per quanto riguarda il push and pull, Elisabetta, penso che tu lo confonda con gli sbalzi di umore, ma non è precisamente così. Tieni presente che un 4 ala 5, non manifesta molto apertamente il push and pull, ma lo prova, e come ho già descritto, è quasi una sensazione fisica. Un’altra cosa che leggo spesso quando si parla del 4 è accomunarlo quasi sempre alla tristezza, alla malinconia, alla disperazione che fa parte sen’altro del 4, ma sa essere anche molto autoironico, sa essere un romantico divertente anche, senza magari eccedere in questo. Tornando appunto alla riservatezza, mi sembra che anche tu Elisabetta viva la mia stessa sensazione di violare l’intimità altrui, che dirti, non so se si possa considerare un blocco, per quanto mi riguarda oggi mi sono trovata a dover per forza raccontare delle mie cose e ho compreso quanto io sia in difficoltà ad esprimere ciò che sento mi appartenga intimamente. Magari non sono cose importanti, potrei trovare più intimo parlare che mi sono commossa vedendo un film piuttosto che parlare di sesso, non è l’argomento in sè…è come ho vissuto quell’episodio che ritengo importante per me. Ritengo comunque che le persone che riescono esprimere ciò che hanno dentro abbiano delle possibilità in più nell’essere flessibili e scaricare meglio le tensioni. L’incapacità di dire alcune cose, credo dipenda da un’autocritica interiore che ci fa sentire in difetto e magari ci fa sentire parto di noi che non vogliamo riconoscere, quindi non so dire se dipenda soltanto dal fatto di essere discreti e riservati (io lo sono per carattere) oppure se siano dei blocchi per la paura di affrontare una realtà che cerchiamo di mascherare. Anche il dire e non dire, è un meccanismo del push and pull, almeno per quando mi riguarda. Sono perfettamente d’accordo che parlare di una situazione che coinvolge un’altra persona sia mancare di rispetto ed è per questo che ho preferito sentirmi “strillare” nelle orecchie piuttosto che fare nomi! Un saluto. Alice.
ElisabettaCredo che la riservatezza sia un pò di tutto questo, include anche la vergogna o un senso di pudore nel parlare di sè, soprattutto toccare tasti dolenti o ricordare eventi che hanno lasciato un segno nella nostra vita può essere penoso a volte. Alcune volte potrebbe servire a mascherare ciò che abbiamo difficoltà ad accettare e cerchiamo di sotterrare a noi stessi la verità non parlandone. Quello che avverto quando parlo di questo sentimento è la presenza della bambina che ero, un pò vergognosa e timida, che non vorrebbe mostrare agli altri i propro sentimenti, daltronde le sensazioni e le emozioni che accompagnano la vita adulta sono spesso dei retaggi, situazioni infantili che abbiano interiorizzato e che continuano a vivere e pulsare nel nostro animo. Comunque è facile anche per me far crollare questo muro quando riesco a stabilire rapporti affidabili nei quali sento di essere accettata e compresa, anche se spesso riesco ad esprimermi con poche persone quando mi apro non ho riserve, anzi, a volte mi accorgo di essere capace di raccontarmi senza paure ne pudori.
Teclaeli sei sicura di essere un 5 e non un 4 ala 5?
Abbastanza simile a come sono, anche se io con il passare del tempo ho risolto adoperando una forte selezione con le persone, differenziando molto il livello di condivisione. Prima mi sembrava che dovesse essere o tutto o niente e quindi sceglievo il niente. Ora invece mi sento molto rilassata nell’accettare che con qualcuno si possa parlare di cose leggere, con altri di cose più profonde, con alcuni utilizzare più il pensiero logico, con altri far fluire le emozioni. Ora mi viene naturale e mi fa sentire serena. L’unica cosa che ancora non riesco a superare è quando decido di affidarmi e mi rendo conto di aver riposto male la fiducia, in questo caso mi sento ancora troppo ferita e questo sento che non va bene. Ci sto lavorando sù, anche se comunque le mie reazioni sono molto più soft e molto meno dolorose rispetto al passato. Questo anche perchè sento di avere una maggiore sicurezza in me e migliore accettazione di come sono. In passato se mi sentivo delusa chiudevo con l’universo mondo! Oggi solo con la persona in questione, cercando di mantenermi aperta e disponibile ad altri incontri. Tuttavia rimane sempre un punto un pò debole. Va bè piano, piano…Cercando di non drammatizzare troppo…lasciando scorrere…. 🙂 🙂 e soprattutto volendomi un pò più bene. Questo è tanto importante Eli, dobbiamo smettere di pensare che non siamo persone buone, non è mica vero sai? A volte siamo pessimi e a volte ottimi, tenere desta la consapevolezza su come e perchè ci si comporta in un certo modo è già importante. Baci
ElisabettaCi stò pensando, mi accorgo di condividere spesso il vostro modo di pensare e di sentire. Con te più volte ho sentito un’affinità e una comunanza di sensazioni e modalità simili nel comportamento. Anche io sono severa con me stessa e ricordo in un tuo intervento mi sono riconosciuta in te nella pesantezza del vivere di soli doveri, imporsi sempre il dovere come principio di vita senza più riconoscere dov’è il piacere di vivere, di godersi un’uscita, una passeggiata o qualche incontro spensierato. Io purtroppo ho sempre fatto una selezione senza via di scampo per nessuno, mi sono chiusa nella mia familglia e mentalmente ho separato da me tutto il resto. Fortunatamente le cose cambiano, ho recuperato fiducia negli altri, nella sincerità e nella solidarietà delle persone e spesso mi sono accorta che in passato sono stata peggiore di tanti altri, che non ho perdonato, che ho chiuso rapporti in modo drastico, che non ho condiviso il dolore quando invece, almeno in parte, avrei potuto. Gradatamente sono arrivata a gustare gli incontri anche se banali e ogni gradino è una conquista che non si perde più.
TeclaEli qualche volta capita che non riusciamo a condividere il dolore non perchè siamo insensibili o aridi o egoisti , ma forse perchè in quel mopmento per noi è troppo, preme sul cuore, soffoca e ci sentiamo inadeguati, prendere le distanze è solo un meccanismo di difesa, io penso che va bene se non diventa un automatismo assoluto. Voglio dire questo: ci sono momenti in cui bisogna rispettare la propria debolezza e fragilità, in quei momenti non si può reggere nemmeno una goccia in più, però poi ci sono fasi in cui si ha la possibilità di accogliere e allora scopriamo che farlo è un grande arricchimento, un’onda calda sul cuore. Io penso che bisogna ascoltare i messaggi non solo del corpo ma anche delle emozioni. Anche io ho sentito con te delle affinità e soprattutto apprezzo la tua delicatezza negli interventi. Soprattutto perchè io (in questo siamo un pò diverse..) a volte sono più reattiva e conosco poco le mezze misure se non molto faticosamente.
SirenellaMelinda e le altre, scusatemi ma ho letto fino ad un certo punto i vostri interventi, non ho abbastanza tempo per leggerli tutti e forse diro’ qualcosa che e’ stata gia’ detta, di questo mi scuso a priori…ma un’osservazione la faccio…io ho avuto un uomo che si comportava cosi’ come avviene anche col tuo mel…questo desiderare, poi allontanarsi, poi infilarmi nel suo ambiente per vedere se gli altri mi trovavano interessante e cosi’ via….ma io ho capito di aver avuto a che fare con un 2 con una forte ala 3. Nella mia storia questa persona viveva terribilmente la scissione tra necessita’ di rimanere libero e il desiderio spasmodico dell’intimita’. Mi seduceva, mi cercava e poi si allontanava. Per cui il push and pull ottimamente descritto da Alice e le altre non era la risposta di un 4 ma di un 2 in quel caso. Il mettermi sotto i riflettori per osservare le reazioni delle persone a lui care io l’ho visto come un atteggiamento molto 3. Come appaio se ho una donna cosi’ accanto a me? Questa sembrava la domanda implicita nel suo agire.La conferma sociale era necessaria quando il desiderio di scappare, di liberarsi diventava troppo forte e lo condizionava…quindi agiva il distacco emozionale del 3 che mi osservava nel suo contesto. Quindi push and pull che agiva sulla polarita’ del 2…desiderio di intimita’ e desiderio di liberta’…mi avvicino poi nego il mio bisogno scappando via. L’esibizione sotto i riflettori era dettata dalla vicinanza con l’ala 3, ma trattandosi di una soluzione temporanea non riusciva a rassicurarlo. Un ala non sostituisce in ogni caso la necessita’ imposta dalla passione dominante. Spero di averti aiutata a riflettere su piu’ dimensioni circa i suoi comportamenti, anche se il mio e’ un suggerimento che nasce da un’esperienza diversa e mia. Baci..
TeclaPur non avendo avuto l’esperienza di sirenella, io mi ero fatta un’idea praticamente identica, anche come filo di ragionamento. Cioè ho pensato ad un 2 nel suo meccanismo di polarizzazione e con ala 3 che spiegherebbe bene quella cosa del mettere il compagno sotto i riflettori del giudizio altrui cosa che io sento non può essere di un 4.
Alice/StefaniaSono d’accordo che un 4 non metterebbe il compagno sotto i riflettori del giudizio altrui. Per quanto mi riguarda non lo farei. Alice.
Marina MeleCari amici 4. Vi ho letto con molto interesse e ho da rispondere su questi ultimi passaggi ma devo trovare quello che cerco ed è, appunto, una argomentazione importante, non sostenuta da me, su questo concetto dei riflettori puntati sul partner di un 4….l’ho cercato ma non l’ho trovato. Ha a che vedere con la passione dei 4: l’invidia e ha a che vedere con un seminario che ho seguito alcuni mesi fa ad Assisi, credo ci fosse anche Claudio in quel seminario…Voglio ritrovare il pezzo trascritto ed enunciato da chi ci faceva docenza. Prometto che questo weekend, finalmente libero da cose troppo faticose, lo cerco finchè lo trovo. Un bacio a tutti i 4…..siete unici, autentici e veramente incredibilmente travolgenti (i difetti li lascio a parte….!!!). ciao
Marina MeleScusate, ho dimenticato di dire che il seminario, anzi workshop era sempre di LLuis Serra, per me un mito, sulle passioni…..se volete il weekend precedente ai morti tiene un weekend sull’enneagramma secondo l’orientamento di Naranjo….io purtroppo (maledizione) non ci posso andare! Ora scappo!
SirenellaIo parlo per me ma…come 4 non ho mai sentito la necessita’ di esibire un mio partner in pubblico, sopratutto per “testare” l’effetto che fa su chi mi conosce. Al massimo sono felice di renderlo partecipe del mio mondo, ma e’ diverso. Cara mel…spero che la testimonianza di 3 enneatipi 4 possa essere un piccolo dato da considerare. Non so che studi abbia fatto questo signore ma ho qualche dubbio se ha affermato che e’ un atteggiamento tipico della nostra passione…comunque attendiamo che tu possa trascriverci qualcosa in merito…baci… 🙂
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