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Il discorso del re

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Questo argomento contiene 29 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da  Antonio Barbato 13 anni, 2 mesi fa.

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  • #734 Risposta

    Utente Ospite/Carla

    Non so se qualcuno ha visto, al cinema, un film veramente molto interessante, intitolato “Il discorso del re”. Si parla della vicenda del re inglese Giorgio VI, padre dell’attuale regina Elisabetta, afflitto da una terribile balbuzie e del suo incontro con un logopedista australiano che, avvalendosi di metodi molto anticonvenzionali e dotato di vasta esperienza e straordinaria sensibilità, diviene il suo terapeuta di fiducia e lo aiuta ad affrontare e superare il suo invalidante problema. E’ una vicenda realmente accaduta e che la famiglia reale inglese ha rivelato solo di recente. Ne è stato fatto un film davvero da non perdere, candidato all’Oscar per il miglior film straniero. Secondo me, il terapeuta è una stupenda figura di Quattro, empatico ed informale, che sa trovare il modo di conquistare la fiducia ed alla fine anche l’amicizia del suo paziente, inizialmente molto “irrigidito” dal rispetto dell’etichetta. Del Quattro, il teraputa ha anche il percorso tortuoso, sofferto,seguito per arrivare alla sua professione-vocazione. E’ infatti un attore “fallito”, che si è trovato ad aiutare i soldati della prima guerra mondiale, afflitti da choc da guerra, che non riuscivano più a parlare ed è “sul campo” che si è fatto la sua notevole esperienza. La terapia è anche un percorso di crescita ed evoluzione per il futuro re Giorgio (secondo me un Sei, molto tenero nell’intimità familiare), che esce “umanizzato” da questa terapia. Insieme ai due protagonisti si muovono anche un Due, la “regina madre” da giovane, molto affettuosa con il marito e le bambine, ed il fratello maggiore del futuro re, Edoardo (credo un Sette), che abdicò al trono per sposare la famosa Wally Simpson, una signora americana pluridivorziata.

    #6949 Risposta

    Marina Pierini

    Cara Carla, non ho ancora avuto l’occasione di vedere questo film che mi ha molto incuriosita…anche perchè se ne è parlato molto a proposito di nomination per gli oscar. Questo è un periodo piuttosto intenso e denso di altre attività, non so se riesco a vederlo, ma appena posso…come già sai…..ti faccio sapere! Un abbraccio a tutti i nostri lettori…che scrivano oppure no!

    #6950 Risposta

    Raffaella Foggia

    L’ho visto ed è stupendo (Marina se vuoi te lo faccio avere….) Anche secondo me Re Giorgio è un Sei (Colin Firth è bravissimo e la relazione con il padre – che sembra un Otto – mi ha fatto pensare proprio a questo Enneatipo) Del logopedista (o logoterapeuta come dicono nel film) mi ha fatto pensare che sia un Quattro il fatto che ad un certo punto recita il monologo iniziale di Riccardo III (ora l’inverno del nostro scontento….)
    sono proprio contenta di parlarne qui perchè sto scrivendo una delle mie riflessioni proprio su questo film
    un abbraccio a tutti

    #6951 Risposta

    Marina Pierini

    la mia curiosità era già grande, adesso lo è anche di più…a saperlo Raffi me lo facevo portare domenicaaaaaaaaaaaa!!

    #6952 Risposta

    Utente Ospite

    peccato ho letto questo post solo domenica sera altrimenti era già tuo
    baci

    #6953 Risposta

    Marina Pierini

    Cara Carla…ho visto il film ieri sera, ed ho letto stamattina che c’è stata poi la consegna degli oscar così come era stato preannunciato ed auspicato nei giorni scorsi. Devo dire che il film mi è piaciuto, ma l’ho trovato poco profondo. Ci sono stati momenti divertenti, interessanti, commoventi ma….ma non poi così tanto. Speravo che vi fosse abbastanza materiale a disposizione degli sceneggiatori da tratteggiare in maniera più approfondita le storie e le personalità dei protagonisti, visto che si è trattato di persone realmente esistite. Invece no. Quasi una cartolina…..un acquerello, bello si ma….non so…..un pò poco. Ho la sensazione che gli americani negli ultimi anni facciano molta fatica a guardarsi dentro ed in qualche modo riflettano questa loro difficoltà proponendo film sempre più piatti, anche se con trame interessanti ed intelligenti. I due protagonisti mi sembrano comunque corrispondere, come tu dicevi ad un tipo 6 ed un tipo 4. Molte domande mi lascia questa storia…..forse troveremo nei libri quello che non hanno voluto rivelare oggi di una famiglia reale veramente algida ed abbastanza nevrotica anche ai giorni d’oggi. Baci.

    #6954 Risposta

    Carla

    Cara Marina, mi dispiace molto che il film non ti sia piaciuto. A me ha molto colpito la vicenda umana di re Giorgio VI e l’incontro con il logoteraputa che gli ha cambiato la vita. Secondo me, si capiscono tante cose da quel film. All’inizio, il giovane principe cerca semplicemente una “tecnica” che gli permetta di superare il suo problema e a poco a poco il terapeuta lo aiuta a capire che dovà affrontare invece un vero e proprio viaggio dentro se stesso ed incontrare le sue più antiche paure, radicate nell’ infanzia, per sperare di avere il controllo sulla sua terribile balbuzie. Si accenna al rapporto con la balia, figura di attaccamento fondamentale per il principe bambino, che veniva presentato ai suoi genitori solo raramente, verosimilmente quando era tutto agghindato e profumato. In una scena il principe dice chiaramente che questa balia non lo nutriva e lo lasciava piangere da solo, mentre gli preferiva apertamente il fratello maggiore (il quale lo prendeva spietatamente in giro per il suo problema). Nel film viene anche data un’idea del rapporto con il padre che, stizzito dalla balbuzie del figlio, non riesce a trovare niente di meglio che “uralrgli” di fare più attenzione e parlare meglio. Il film è bello perchè riesce a rendere l’idea della “tasformazione” di questa persona ed aggiungerei che è proprio un'”evoluzione” da Sei, seconod l’Enneagramma. Quando si manifesta la terribile minaccia dell’attacco di Hitler all’Inghilterra, il vecchio re muore, il fratello maggiore (secondo me, Sette) abdica alla responsabilità della corona per sposare la signora Simpson ed allora propio il giovane principe balbuziente si assume la responsabilità del compito (senso del dovere del Sei) e riesce a far sentire la sua voce, per radio, a tutti i sudditi dell’Impero britannico (vediamo le persone più diverse che lo ascoltano, dall’Asia, dall’Africa, dall’Australia) per riunirli tutti nell’intento comune di resistere alla minaccia nazista ( e quindi va in direzione Tre). Quando il logopedista che gli è sempre a fianco lo prepara a questo discorso che, immaginiamo, sarà solo il primo di molti che il re dovrà fare per continuare a sostenere il morale dei suoi sudditi in quei momenti difficili, e gli persenta un testo scritto che è pieno di segni ed accenti come una partitura musicale e gli dice “…adesso dimentica tutto e dillo solo a me, al tuo amico…”, confesso che non ho potuto fare a meno di commuovermi, e come me, anche tutti gli altri che erano in sala! Certo questa è la storia di un re inglese apparentemente “algido”, ma anche una vicenda molto umana, un percorso che riguarda tutti noi, se guardiamo bene, pur nelle differenti situazioni di vita e tipologie enneagrammatiche in cui ci troviamo.
    Un caro saluto, Carla

    #6955 Risposta

    Marina Pierini

    Non ho detto che non mi è piaciuto. Piuttosto l’ho trovato poco profondo, che vuol dire una cosa diversa. Gli episodi che tu citi sono importantissimi e ci avvicinano ad un mondo che spesso viene lasciato alle fantasie di chi non vive quelle realtà e dunque immagina chissà quali vite dissolute, facili, superificiali. Proprio per questa contraddizione, per l’austerità dei reali inglesi, per le difficoltà affettive che fin da piccolissimi hanno dovuto affrontare (compresa Elisabetta coi suoi cavalli di legno) il film mi sembra parlare poco. Sono veramente pochi gli episodi citati, diciamo che tu li hai quasi riassunti tutti, stanno in un palmo di mano. Eppure si lascia alla sensibilità ed all’intuizione dello spettatore che cose anche più deprimenti avevano luogo nella vita relazionale di questa famiglia. Anche l’aiuto che il logopedista gli offre, e che tu racconti bene, come di una relazione che obbliga il re a guardarsi dentro piuttosto che a cercare una “pilloletta” facile per risolvere un problema meccanico (così lo chiama la moglie di Giorgio)…in realtà viene raccontato a metà…quasi come se possa bastare raccontare di una tata e di qualche sfottò per arrivare alla radice profonda delle paure di quest’uomo. Chi non conosce l’enneagramma avrà compreso la sua paura e le dinamiche che lo bloccavano? In ogni caso, nonostante la superficialità che a me è parsa tale…è un bel film, ha una bella storia da raccontare e non sono mancati momenti di commozione semplice, senza fanfare, che me li hanno resi molto umani e vicini…baci.

    #6956 Risposta

    Carla

    …comunque, guardando il personaggio del logoterapeuta, si può dire che sono veramente belli i talenti del Quattro quando fioriscono!

    #6957 Risposta

    Marina Pierini

    Credo che per un 4 sapere di essere stato utile, sentirsi apprezzato e compreso anche se nella sua “diversità” (vuoi di metodo che di altro) è una delle conquiste più appaganti ed importanti. A volte a me sembra di non aver assolto ad un compito che mi è stato assegnato, in questa vita. So che questa non è altro che la traduzione di una voce genitoriale frustrante che mi tiene legata all’insoddisfazione, tuttavia nei momenti in cui riesco a fare qualcosa di utile per qualcun altro, sento di aver aggiunto un piccolo mattone su quella strada che mi rende interiormente “compiuta” e piena. Sotto questo aspetto l’amicizia tra i due è importante ed è in qualche modo reciproca perchè il coinvolgimento del logopedista va oltre la sua sola professione e l’amicizia alla fine riconosciuta anche dal re, non più come paziente o allievo ma come uomo, arricchisce entrambi.

    #6958 Risposta

    Utente Ospite

    Ciao a tutti e scusate l’assenteismo. Ho visto ieri sera Il discorso del re, mi è piaciuto. Il logopedista un 4? Ma siete sicure? Così asservativo, normativo, che detta le regole addirittura al re??!!!! Siamo assertivi certo, l’autorità non ci fa paura ma francamente resto perplessa anche se non saprei che tipo potrebbe essere. Avevo pensato ad un 1, che non fa eccezioni, lo dice lui quando la moglie del re gli dice che dovrà essere lui a recarsi presso di loro per le lezioni e perchè, agli antipodi non un 7? Bizzarro, anticonformista, ottimista, burlone, compagnone e narciso. Comunque concordo con Marina, il film non mi ha emozionato così tanto e per dirlo io eh Marinè ??!! Forse, come consigliano in molti, rende meglio in lingua originale. Vi assicuro che imitare un balbuziente non è cosa facile, poi se bisogna pure doppiarlo diventa complicato davvero!
    E il Cigno nero chi l’ha visto? Io Nina la vedo come un 3 sessuale. Timidezza, ricerca della perfezione, negazione del piacere, succube della frustrazione della madre, altro 3 credo. Che ne dite? baci 🙂

    #6959 Risposta

    Teresa

    il post sopra è il mio

    #6960 Risposta

    Carla

    Cara Teresa,
    indubbiamente il logopedista del film si propone in modo molto accattivante, che forse può far pensare al Sette. Io l’ho visto, però, molto “attratto” dalla sofferenza, dal disagio dei suoi pazienti, empaticamente in contatto con loro, come può fare un Quattro, appunto, e di un tipo molto evoluto, s’intende. Credo che quando le personalità sono molto evolute e quindi hanno “fatto i conti” con i propri limiti personali, giungendo a conquistare un po’ più di equilibrio, i tratti caratterizzanti degli enneatipi, così come siamo abituati a conoscerli, tendano un po’ a sfumarsi….Mi sembra che il logoterapeuta di senta “attratto” dal disagio, perchè nell’altro vede se stesso e soprattutto quelle che sono state , in passato, anche le sue difficoltà, i suoi imbarazzi, il suo disagio sociale. Nonostante lo stile simpatico e disinvolto, il logopedista prende il problema del principe maledettamente sul serio, perchè desidera, nel profondo, aiutarlo, com’è riuscito a fare con se stesso. Certo, gli impone le sue regole: non accetta assoultamente di andare da lui a Buckingham Palace, non perchè sfida provocatoriamente la sua autorità, come un Sette, ma perchè sa perfettamente che il principe, cicondato dalla deferenza dei valletti e dei funzionari di corte, non riuscirebbe a tirarsi fuori minimamente dai suoi problemi. Il principe ha bisogno di trasformarsi equindi ha bisogno di un ambiente nuovo, un ambiente dove può rinascere e imparare anche a vedersi come uomo e non come principe, deve conquistare la sua umanità. Certo, il terapeuta è molto direttivo nei confronti del principe e gli impone regole ferree, esercizi estenuanti, ma lo fa per curarlo, non per opprimerlo. In questo senso, rivediamo in pieno l’enneagramma in azione: il Quattro in evoluzione, infatti, va proprio verso l’Uno. Secondo me, il Sette del film è il fratello del principe, Edoardo, che sfida il padre rifiutando la successione, abdica a favore del fratello, perchè non vuole il peso di tutta quella responsabilità e vuol vivere una vita piena di piacevolezze con la signora Simpson, Lo dico senza giudicare nessuno, spero che sia chiaro. Semplicemente, è quello che si vede nel film..

    #6961 Risposta

    Marina Pierini

    Si, il fratello del re è un sette. No, non sono convinta che i logopedista sia un 4. Ci stavo pensando l’altra notte. Vuole un rapporto speciale con le ed impone le sue regole e sebbene Carla abbia detto cose giuste sui 4 io non credo che il personaggio sia così evoluto. Sopratutto so, che quando un 4 evolve non nterpreta gli enneatipi a cui è collegato perchè signifcerebbe ripiegare su altre passioni. invece interpreta la propria virtù. Non sono abbastanza approfonditi in alcune circostanze ma non vi sembra che il logopedista sia come lo psicologo del film con Robin Williams e Matt Damon… Will Hunting Genio ribelle?

    #6962 Risposta

    Marina Pierini

    ma la mia tastiera fa più skifo del solito scusate, spero si colga comunque il senso del discorso!!

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