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Il naufragio all'isola el Giglio

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Questo argomento contiene 5 risposte, ha 2 partecipanti, ed è stato aggiornato da  Antonio Barbato 12 anni, 11 mesi fa.

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  • #7890 Risposta

    Carla

    Cari amici,
    la vicenda del naufragio all’isola del Giglio, con le terribile novità che stanno emergendo in queste ore mi fa pensare che, per quanto esistano e si conoscano i protocolli di sicurezza in situazioni di emergenza, nel momento di autentica difficoltà vengono fuori inevitabilmente le caratteristiche di personalità e le caratteristiche dell’enneagramma dei protagonisti, loro malgrado. Come non pensare che il comandante della nave si sia trovato a balzare in un attimo da una situazione di euforia e buon umore da Sette nella posizione disperata del Cinque, sopraffatto dal senso di disperazione, di smarrimento, di inesorabile sconfitta di fronte a precipitare gravissimo della situazione?

    #7893 Risposta

    Cara Carla, non conosco, ovviamente, il carattere del comandante della nave e ,tuttavia, i suoi comportamenti fanno proprio venire in mente il tipo di atteggiamento che tu hai descritto. Possibile, mi chiedo, che il senso di ottimismo a tutti i costo del Sette possa essere stato, in ultima analisi, la vera causa di una simile tragedia??

    #7894 Risposta

    Carla

    E’ una bruttissima vicenda. Comunque anche oggi i giornali parlano di “spavalderia” del comandante, un atteggiamento che subito fa pensare al Sette. Secondo me, in queste circostanze non ci dovrebbe essere una singola persona a guidare una situazione così delicata. Tutti abbiamo dei limiti, come singoli individui e credo che solo il gruppo, un gruppo scelto e ben addestrato, potrebbe davvero compensare le carenze dei singoli uomini Ma, si sa, l’organizzazione di una nave è molto simile alla gerarchia di un esercito.

    #7946 Risposta

    Carla-2

    Scusate, forse sbaglio. Ma ho trovata un po’ strana l’analisi di Schettino/sette. Se è vero che l’enneagramma definisce soprattutto il motore che muove la persona, sappiamo che lo stesso comportamento potrebbe essere agito da persone che hanno motori/numeri diversi. L’azione è la stessa. La motivazione di fondo è diversa. Pensare che un tipo di azione significhi in modo così automatico un numero mi pare “inscatolante” e molto riduttivo.
    Provo a fare una analisi diversa.
    Perchè la spavalderia automaticamente è sette ? Non avete mai incontrato due altrettanto spavaldi ? O fieri di essere riusciti a fare qualcosa apprezzato dai propri superiori che possono dirgli “come sei bravo” e , come nel caso di Schettino, mettere suoi inchini o accosti sul sito ? Non potrebbe essere che nel momento in cui l’immagine si è rotta (non sarò mai più il comandante così bravo… I’m so sorry, so sad…) a quel punto meglio occuparsi di avere pronte in mano alcune armi per potersi difendere (con tutto quello che ho fatto per te non potrai mollarmi tanto facilmente … stress verso l’otto) ?
    Io credo che un sette forse non si sarebbe nemmeno messo a fare il comandante di una nave come quella. Troppo impegno e alla fine troppo noioso: tutti i giorni uguale e con contenuti tecnici altrettanto noiosi per un sette. Ci sono vie più facili per divertirsi e per trovare donne, anche solo fare il passeggero di una crociera o l’animatore di bordo… meno impegnativo, più tempo libero….Il modo di interpretare il ruolo di comandante di Schettino mi pare più legato a un tipo “immagine e orgoglio” che a un tipo sette, che sembrerà eccentrico, ma comunque è un tipo di testa.
    E che ne dite degli altri ufficiali ? Sono scappati tutti con Schettino. Tutti sette? Non penso, ma certo tutta gente messa al posto sbagliato da una selezione del personale a dir poco carente. Nessuno è obbligato a pilotare un aereo o a fare il comandante di una nave. Ma se lo fa, ha dei doveri. Così come nessuno ha l’obblgo di guidare una macchina o prendere la patente, ma se lo fa, poi deve rispettare i semafori.
    A volte mi sembra che l’enneagramma venga usato per spiegare perchè uno ha agito in un modo e quindi in un certo senso si alleggeriscono le responsabilità “lo ha fatto perchè è un 3, un 5…” Io credo che ognuno sia responsabile delle sue scelte. Il suo numero/motore lo ha certamente influenzato, ma prima o poi dobbiamo diventare adulti e capire chi siamo e dove dobbiamo migliorare …. o no? Mi pare che dai tempi di Socrate non sia cambiato molto…

    #7960 Risposta

    Si, gentile Carla 2, hai ragione su parecchi punti. E’ vero che Schettino potrebbe essere tranquillamente di qualsiasi tipo e che comportamenti esteriori uguali hanno radici profondamente diverse, tuttavia, qui si cercava solo di capire quale potesse essere stata la motivazione che lo aveva spinto a fuggire dalla nave malgrado il basso rischio per chi, come lui, era sil ponte. Sembrava a me ed all’altra Carla (ma siete davvero diverse o mi sto sbagliando???) che l’atteggiamento del non volere risalire sulla nave pur in presenza di uno specifico ordine a farlo, fosse proprio di un tipo ribelle che non è molto interessato al riconoscimento o alla “bella figura”, quanto al non voler cedere alla pretesa dell’autorità adducendo giustificazioni pretestuose e razionalizzazioni piuttosto improprie (questo, si, molto tipicol del Sette, che ne fa uno specifico modo di aggressione verso l’autorità che impone comportamenti). Non tutti, inoltre, sono scappati con Schettino, molti si sono comportati in modo assolutamente opposto rischiando la pelle per senso del dovere o perché troppo impegnati in modo “giusto”. In merito, infine, all’uso dell’EdT come strumento “giustificatorio”, non sono d’accordo con te. Capire la motivazione sottostante non significa assolvere o depotenziare qualcuno rispetto a quello che ha fatto, ma solo riflettere sulla incapacità di alcuni a sottrarsi alla forza delle propria passione e fissazione dominante. Posso, ad esempio, capire i motivi psicotipologici che spingevano la Germania nazista ad eliminare i “diversi” (faccio un esempio estremo così si capirà meglio ciò che intendo dire), ma certo questo non significa che giustifica quello che hanno fatto o le conseguenze del loro cedere troppo facilmente al proprio “demone”. Come diceva quel Socrate che hai citato “si indaga la verità per conoscere la verità, non per giustificare il mondo”…….Ciao, Antonio

    #7965 Risposta

    Il dubbio però mi resta. Ci sono due diverse Carle o è la stessa persona con due diversi nicknames???

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