HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Il Nome della Rosa
Questo argomento contiene 20 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Chiara 13 anni, 1 mese fa.
-
AutoreArticoli
-
Utente Ospite“Una rosa è una rosa, una rosa e una rosa”, riferiva il bel libro di Umberto Eco, citando la filosofia medioevale, che la Sirenella ha evocato in un altro post. In quel libro ho sempre trovato interessantissimo il duello/confronto fra Guglielmo da Baskerville (omaggio evidente e doveroso a Sherlock Holmes) e il venerabile Jorge (altrettanto evidente omaggio ai labiranti infiniti del grande argentino). Sto lavorando duramente per fare uscire entro domani/dopo domani la nuova, ricchissima, edizione della nostra newsletter, ma piacerebbe anche a me, davvero, approfondire la comprensione di questi personaggi. Che ne dite? Che tipi vi sembrano??
Antonio BarbatoOops, la fretta! Meno male che non mi sono firmato come Fine d’Anno 🙂 Saluti affettuosi da Melk, mentre ripeto a me stesso, “nomine nuda tenemur”. Antonio
Marina PieriniIo credo che questo libro sia una piccola ostrica nella quale si cela la condensata bellezza di una perla dalle molteplici baluginanti sfaccettature. Lo si puo’ analizzare sotto vari microscopi, tirando fuori riflessioni crudamente terrene tanto quanto delicatamente spirituali. C’e’ l’intreccio dell’amore sacro e l’amore profano. Ci sono i rami della giustizia e dell’ingiustizia che si snodano verso il senso dell’umana follia e della divina ispirazione. Non l’ho mai visto o letto osservandolo sotto il profilo dell’enneagramma e non mi sento capace di attingere alla mia memoria con la precisione necessaria. Non ho tempo per rileggere il libro, ma certamente ne ho per rivedere il film, per cui spero di essere utile quanto prima….io penso che questi argomenti facciano parte di un patrimonio che tutti noi stiamo contribuendo ad alimentare. Chissa’ che la scissione di temi e titoli che hanno comunque cose in comune non li disperda nella dimenticanza. Sarebbe bello un giorno, con piu’ materiale e spazio sul web poter creare una sorta di mini-biblioteca un archivio meglio organizzato ed evidenziato che si possa spulciare deliziando sia noi che ne facciamo parte, sia coloro che ci scopriranno strada facendo. A quanto prima allra e buon lavoro Antonio, attendo la rivista con ansia sincera.
EleonoraE’ un libro che lasciai a metà anni fa. Avevo già visto il film. Io preferisco leggere prima il libro e poi vedere il film, non il contrario perchè mi toglie la suspense e la voglia di vedere come va a finire. Non credo che riprenderò il libro ma, adesso che ho più tempo libero, farò come Sirenella, rivedrò il film. Ci risentiamo. baci
ElisabettaRicordo di aver letto il libro nel lontano 1987 ….quanto tempo è passato! L’ho ripreso in mano, sono piu’ di 400 pagine, che fare ? Ci penso un pò prima di iniziare l’impresa….nel frattempo invio a tutti un caro saluto !
Marina MeleHo letto il libro molti anni fa e ancora ricordo circa trenta pagine dedicate alla descrizione della torre….il film mi è piaciuto molto. Però, mi arrendo, non riuscirei proprio a rileggere il libro e, forse, neppure a riguardare il film…almeno non d’estate. Melinda
Marina PieriniHo rivisto il film. Che commozione. Che panico! Perche’ sono stata divisa durante tutto il film sul personaggio di Guglielmo!!! Ci sono alcuni momenti in cui pensavo …e’ un 5 …si si si….un 5, questo suo voler razionalizzare tutto, passare al setaccio della mente provando una sorta di libidine mentale nel trovare soluzioni agli enigmi….si si sara’ un 5. Poi pero’….passavo di botto dagli inquilini di fronte. Sara’ un 1 o un 2….si si si…possibile…si parla del peccato di Guglielmo e cioe’ l’orgoglio che lui esprime nel confidare solo sulla ragione, che lo ha messo nei guai con l’inquisizione. L’orgoglio il suo peccato….si si si….quindi e’ un 2….pero’ come si perde dietro ai libri che bruciano nel tentativo di salvarli, quasi fossero piu’ importanti della sua stessa vita….e’ un 5 ….no no no…un 2 ….PANICO!! Ma perche’ comincio ad essere cosi’ confusa????? E’ normale???? Ho troppe cognizioni teoriche e poca dimestichezza col reale??? Mado’…che mal’e’capa! Saluti da una Sirenella arenata in acque basse.
Antonio BarbatoLa Repubblica di domenica ha dedicato un inserto a questo bel romanzo. E’ vero che il peccato di Guglielmo è l’orgoglio, ma non dimenticare che esistono varie forme di orgoglio, fra le quali va messo al primo posto l’orgoglio intellettuale. Tu hai notato che Guglielmo si diverte molto a risolvere gli enigmi intellettuali, è estasiato dalle meraviglie e dai segreti ed è molto indulgente verso i peccati della carne. Un quadro preciso, Sirenella, non ti pare?
SirenellaAntonio del comportamento degli enneatipi e la carne si e’ parlato poco. I Cinque sono indulgenti sui peccati della carne? A me sembra che lo siano i Due, anche se sono molto indulgenti sui peccati commessi da loro stessi, piuttosto vendicativi sui peccati “subiti” e quindi commessi da altri loro danno. Potrebbero essere anche poco indulgenti coi peccati dichiaratamente commessi dagli altri, perche’ talvolta la vicinanza degli amici Uno li rende un po’ troppo moralisti, insomma fate quello che dico e non fate quello che faccio…ma quello che faccio non lo dico nemmeno a me stesso. Parliamo di peccati di carne ovviamente, quindi di un comportamento, di reazioni che secondo me entrano a far parte di schemi ben precisi e non di ragionamenti teorici e generici sulle caratteristiche dei vari enneatipi.. La pulsione sessuale e’ fortissima in tutti, che lo si neghi o no, e condiziona haime’ talvolta fino alla perversione del cuore e dell’anima. Potrebbe pero’ essere un 7 il nostro caro Guglielmo?
SirenellaAnto’ e dai….che enneatipo e’?? Sono sofferente, febbricitante, con le patelle alla gola, mi lamento da due giorni a questa parte e mia mamma e’ stata tentata di defenestrarmi…non darmi pure sto dispiacere, lo so che sei indaffarato ……io punto comunque sul 5…non lo so… 5 rosso dispari….fammi fare sto tiro alla roulette, ma rispondiiiiii!!!!!
Antonio BarbatoSpero che tu stia bene a brevissimo perché se non ruggisci, non c’è gusto a sfotticchiarti 🙂 🙂 Nel tuo post precedente avevi concluso in modo più che appropriato. Quando ci sono dei dubbi sulla identificazione, la cosa migliore è sempre quella di tornare ai fondamentali. Guglielmo è un utopista (appartiene infatti all’ala cosidetta spiritualista dei Francescani), è orgoglioso del suo ingegno e della sua capacità di risolvere enigmi ed indovinelli che lo appassionano enormemente, ha il cervello che è sempre alla ricerca di un’idea nuova, è indulgente verso Adso e verso i peccati della carne in genere ed è una persona estremamente adattabile ed affabile. Tutti tratti fondamentali del tipo Sette che lo conducono, inoltre, ad entrare inevitabilmente in conflitto col venerabile Jorge che fa la parte del tipo Uno intransigente e convinto di avere sempre ragione. Ti convince il ragionamento, povera pinnipede febbricitante e piena di dolori?
SirenellaSi ma a questo punto ho una domanda…(e te pareva, dirai tu!)…perche’ la prima volta Guglielmo crede di poter dire la verita’ sul caso che segue e non teme subito la minaccia di morte da parte dell’inquisizione? Dovra’ essere torturato, dovra’ sentire sulla pelle il sapore della fine per capitolare, far bruciare il povero innocente che lui aveva scagionato, e tornare libero. Un 7 non avrebbe evitato tutto questo a priori? E’ questo suo non aver paura delle conseguenze che all’inizio mi aveva fatto scartare l’ipotesi che fosse un 7. Quindi tra i tipi della mente avevo optato per un 5, ma l’indulgenza sui peccati della carne mi puzzava di bruciato come giovanna d’arco sul rogo!
Antonio BarbatoIn realtà Guglielmo, nel modo tipico del Sette, dissente rispetto all’Inquisitore ma, non potendo fare nulla per evitare gli eventi, cerca di aggirare l’ostacolo e dimostrare la stupidaggine dell’autorità trovando la verità.
SirenellaAntonio, nemmeno a farlo apposta, stasera stavo leggendo il capitolo sui Sei del libro di Rohr. Anche li’ si parla de “il nome della rosa” in riferimento alla paura, per la precisione alla paura del riso. Noi sappiamo bene che c’e’ il famoso dialogo tra Guglielmo e Jorge che parlano del libro di Aristotele (che sara’ poi veicolo della morte stessa dei frati coinvolti) e del fatto che la risata abbassa il livello del “timor di Dio e della paura del demonio stesso”. Nel libro si cita proprio la frase detta da Jorge che tu definisci un Uno, che io ho creduto un Uno, ma che a questo punto potrebbe essere un Sei Dovere? So che hai il testo, quindi se ti va potresti consultare le due paginette in cui si fa cenno sia del libro sia delle riflessioni sui comportamenti di un Sei Dovere in determinate situazioni. Nel libro non si afferma che Jorge fosse un Sei, ma a me sembra possibile. L’uno ha “ingoiato il codice” come dici tu, il sei lo ha “abbracciato, ci si aggrappa e lo fa suo”, entrambi per non tradire quel codice possono arrivare a compiere azioni scellerate….in questo senso possono essere simili….che ne pensi?
Antonio BarbatoDico che è una interpetazione assai plausibile e che hai ragione. Il solito ritornello della difficoltà di distinguere fra i comportamenti rigidi del tipo Uno e quelli, altrettanti rigidi, del tipo Sei. Avevo dimenticato la continua fissazione di Jorge sul Giorno del Giudizio, sul timore di Dio e sul fatto che non si riteneva lui il colpevole di tutte quelle morti, perchè avevo solo obbedito ad un ordine divino. E’ vero Jorge è un Sei dovere!
-
AutoreArticoli