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Questo argomento contiene 20 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Chiara 13 anni, 1 mese fa.
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Marina PieriniE luce sia!! Non ci posso credere! Mi sembrava di essere ancora piu’ confusa di prima e invece finalmente ne ho imbroccata una! Questo libro che sto leggendo mi sta rimettendo sulla retta via…assafa’! 🙂
Antonio BarbatoMa non è affatto vero che sei confusa nella interpretazione dei tipi. E’ solo che, talvolta, il sapere ha bisogno di tempo per essere reso semplice, eppoi, spesso, quello che ci inganna è il fatto che comportamenti uguali posti in essere dai tipi hanno alla base motivazioni diverse. Altre volte, soprattutto se si tratta di personaggi, l’adattamento cinematografico o l’interpretazione dell’attore possono far percepire in modo signiicativamente diverso il tipo caratteriale. Questo, ad esempio, è accaduto col personaggio di Timoteo, che nel film è molto più sfumato di quanto non appaia, invece, leggendo il romanzo.
Marina PieriniE’ vero, nel film secondo me Timoteo viene presentato come un 5 credibile. Nel libro viene descritto invece come tipo decisamente 6. Ma in quel caso non ho creduto di essere diventata incapace, perche’ le due trasposizioni erano effettivamente differenti, quel tanto che basta da spostare il baricentro tra un tipo e l’altro. In ogni caso si rimaneva nell’ambito della “testa” e su questo non abbiamo mai avuto dubbi. Ho avuto difficolta’ con Guglielmo, con mio cugino non ne vengo a capo, con persone di famiglia che all’improvviso mi sembrano tipologie differenti da quello che avevo creduto. Insomma non so perche’ ma mi sono ritrovata in un pantano tutto d’un tratto. Molte volte le troppe cose ti fanno perdere quelle poche che servono “a monte” e ci si confonde nelle mille sfumature. O forse sono stanca io…il che e’ possibilissimo :-)….un altro su cui avevo sbagliato e’ Doctor House. Un telefilm molto bello che stanno riproponendo il venerdi’ in seconda serata su mediaset. Lo davo come un 5 netto. Invece e’ un 3 con una forte ala 2. Sob. Ero cosi’ affascinata da lui come 5, che adesso mi scombussola vederlo sotto una luce diversa…. 🙁 ma non e’ mai troppo tardi per cambiare idea….meno male! baci a tutti…
Antonio BarbatoHai detto bene, le sfumature possono confondere e, per questo, è importante sempre ricordare i fondamentali: quelli non sbagliano mai. Non ho visto Doctor House e non so, purtroppo, cosa dirti!!
Marina PieriniHo ripescato questa conversazione svoltasi tempo fa, per svariati motivi. C’e’ stato recentemente, uno scambio acceso di idee fra me e il Capitano a proposito dei due personaggi di questo splendido libro, cioe’ Guglielmo e Jorge. Avevamo inizialmente dimenticato questa conversazione e ci eravamo incaponiti su posizioni contrastanti ed evidentemente non esatte circa l’interpretazione di questi due tipi. Poi ricordando di averne parlato anche quissu’ abbiamo potuto recuperare elementi, spunti e riflessioni importanti per riallacciare i fili delle nostre idee. Jorge un sei Dovere e Guglielmo un 7. Dove apparentemente i due potevano sembrare addirttura degli Uno o Due. Ripensando alla conversazione su Sgarbi, e all’invito che spesso ho rivolto a tutti me compresa, di tornare sempre alle origini quando i comportamenti si somigliano, mi e’ venuto in mente che Sgarbi, non proietta mai il suo senso di colpa. Insomma, avviene anche chiaramente nel caso di Jorge, egli, infatti, aggredisce pensando di essere nel giusto e causa la morte di diverse persone, eppure quando viene accusato di quegli omicidi Jorge afferma che non e’ colpa sua, ma che sono stati loro, le vittime, a voler sfogliare le pagine di un libro proibito, rimanendo poi avvelenati dal loro peccato (e dal cianuro che Jorge aveva messo sulle pagine!! Cosa che lui omette e non sembra riguardarlo!). Egli non si vanta di cio’ che ha fatto, non difende la sua scelta o la sua posizione, semplicemente afferma che il riso allontana dal timore di Dio, che certi libri appartengono al demonio e che non e’ una sua responsabilita’ rispondere di quelle morti. Ora….mi sovviene che il meccanismo di difesa, in questo caso, della proiezione e’ una delle caratteristiche, uno dei segni inconfondibili di un tipo 6. I meccanismi di difesa sono un po’ come dei marchi di fabbrica, sono il tipo di scudo che ogni tipo usa in maniera molto tipica appunto, e che sceglie quasi sempre. Questo non significa infatti, che non si possano adottare schemi difensivi differenziati, ma cosi’ come, tendenzialmente, un destrorso usa sempre la mano destra per scrivere, ogni tipo adotta delle modalita’ di attacco o di difesa pressoche’ uguali, tende a scegliere sempre le stesse per tutta la vita. Per abitudine, perche’ funziona per loro, perche’ si ottiene il risultato a catena che tiene viva la Passione stessa. Mi tornavano alla memoria le liti di Sgarbi in tv, la nostra conversazione sulla sua identificazione, ed ho la sensazione che la sua rabbia sia spesso causata da insofferenza nei confronti della presunta (ma da lui affermata) stupidita’ altrui. Egli non nega affatto di aver aggredito, anzi, ma sostiene di averne avuto motivo a causa dell’inesattezza di affermazioni fatte, risultando quindi molto insofferente e tremendamente svilente quando aggredisce. Insomma non mi sembra che Sgarbi tenda a proiettare mai il suo senso di colpa, al contrario, giustifica qualunque sua reazione come legittima e legittimata dalla stupidita’ o limitatezza del suo interlocutore. Il meccanismo dell’insofferenza e’ tipico dell’aggressivita’ dei Due, mentre i Tre in piena fase aggressiva tendono a svilire, ridimensionare il potenziale dell’altro, cosi’ che nel metterlo in ridicolo possono riaffermare la loro superiorita’. Io credo che dall’osservazione dei meccanismi di difesa e di aggressivita’ si possono dedurre molte delle cose che i semplici atteggiamenti a volte confondono. So che questo argomento di Sgarbi si era un po’ esaurito, ma il mio scopo, ripescando questo thread, e’ di dare valore ad un “movimento” di elaborazione che non va sottovalutato. Voglio dire che l’enneagramma e’ sempre in costante movimento, non puo’ essere guardato come ad un sistema fisso, atrofico di interpretazione di noi stessi e degli altri. Si parlava anche di errata interpretazione del proprio enneatipo e Maura ha proposto interventi interessanti assieme a Chiara, Roberto ed altri. Quali sono le riflessioni, i segnali, ai quali fate riferimento quando cercate di identificare un personaggio o una persona? Non si rischia a volte di rimanere fossilizzati o statici a detrimento di una materia cosi’ delicata e complessa, in fondo? Non e’ possibile sbagliare il proprio tipo anche perche’ non si riesce a cogliere “il movimento del drago” a causa dell’umano timore di cio’ che cambia e muta e non sembra essere afferrabile? Il desiderio, la necessita’ anzi, di controllare il caos attorno a noi, puo’ essere uno dei motivi che origina questa nostra difficolta’? Che ne pensate?
ChiaraCarissima Marina, come sempre mi trovi d’accordo con l’acutezza e la lucidità dei tuoi interventi!
Questa metafora del movimento del drago la trovo molto efficace, ed è proprio secondo me la lucidità pur nel mutamento e nel movimento che permette di cogliere il nucleo.
Dopo l’ultima chiacchierata di sabato, e l’esercizio di domenica sulla ferita, finalmente dopo molte difficoltà, Giancarlo si è riconosciuto come 6! E ha visto il suo movimento verso il 3 e il 9.
Proprio il movimento può secondo me offuscare la percezione e far credere che sei quello mentre invece è solo una direzione.
Effettivamente il meccanismo di difesa è fondamentale nel dirimere.
Però a mio avviso sono proprio la ferita e la cicatrice a fotografare la tipologia con esattezza sconvolgente.
Poi ogni storia è un intreccio veramente unico. In me e Giancarlo ad esempio la ferita del nostro tipo (2 e 6) si intreccia in modo molto forte con la ferita delle nostre frecce (4 e 3).Il messaggio della madre di Gianco non è stato solo “Mio figlio è il bambino di mamma chioccia anche a 60 anni”, ma anche “Figlio mio, riscattami!”, mia madre è stata a causa della morte di mia nonna, nei miei primi anni di vita anche rifiutante oltrechè sfuggente, ecco perchè alle nostre ferite si sommano anche quelle delle nostre frecce.
La nostra storia personale, secondo me, rende unico per ognuno l’essere 2 o 9 o 6 o 4! Ecco perchè poi può essere più difficile vedersi secondo un modello. Ma se lo vedi in movimento cioè elastico, personale e soprattutto “vivo” ti vedi. -
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