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Il qui e ora – automatismi

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Questo argomento contiene 38 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da  Carla Basagni 13 anni, 1 mese fa.

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  • #403 Risposta

    Marina Mele

    Cari amici. Volevo dire un paio di cose sul qui e ora e su alcuni automatismi scattati ieri sera nel parlare del tema. Dividerò i post.
    Il primo sull’automatismo.
    Ieri sera ho letto quanto scritto da Alice e poi da Antonio…sentivo la fibrillazione salire ma non volevo non rispondere (primo automatismo)…la solita crisi dell’efficienza del 3….ero anche un pò colpita per la mia euforia e per essere uscita con Tecla allo scoperto su un mio fatto personale molto datato…ma anche contenta…ero riuscita a dirlo senza troppe “menate”.
    Poi, memore di cose passate qui nel forum, non volevo deludere ne non piacere (secondo automatismo) e quindi seppur con un pò di fatica e conflitto ho scritto cose in cui mi riconoscevo solo in parte per la preoccupazione di non piacere e quindi per non rischiare, dal mio punto di vista, di essere aggredita…..
    Stamattina, nel raccogliere l’acqua ancora da terra ho sentito che non andava bene e non desideravo essere di nuovo presa da questo fatto ma, semmai, pensare e ascoltare meglio cosa veramente volevo dirlo e come dirlo……

    #1607 Risposta

    Marina Mele

    Allora ho riletto e riletto e ho visto solo ora un post di Maurizio, scritto quasi in contemporanea a un mio, che ieri sera non vedevo.
    Ciò premesso. Antonio è riuscito perfettamente a rappresentare il mio stato d’animo…applauso e ringraziamento dal più profondo Antonio io sarei rimasta incastrata li per giorni tra la voglia di dire e la paura di non essere accolta (mamma mia sta menata mi deve passare al più presto!!!).
    Allora provo ad andare oltre….se riesco….
    Il qui e ora mi affascina, mi fa vivere molto intensamente le emozioni del momento, mi fa staccare la spina da tutto il resto in quel momento quindi mi porta concentrazione ed emozione, mi fa valutare ancor più lucidamente un fatto perchè non inquinato da nodi, pesi, graffiate….mi fa sentire precaria perchè un pò appesa a un filo, mi porta leggerezza e piacere, mi slega da volontà recondite e finalizzazioni sterili
    MA
    il qui e ora mi fa oscillare tra ieri e domani, non sempre mi lascia stare solo li perchè questo vuoto e questa leggerezza sono per me nuovi e mi spaventano (reazioni: aggressività, spavalderia, fuga…..)
    mi porta fuori dalla pianificazione e dalla progettazione non in assoluto ma su molte cose e questo significa accettare di mettere in gioco i miei fondamentali non si sa ancora a fronte di cosa…..insomma riesco a spiegarmi??? A volte mi sento un pò nelle sabbie mobili, a volte, FINALMENTE, riesco a sentirmi ballare volando nell’aria o con i pattini sul ghiaccio.
    Okkei, mi fermo..non voglio tediarvi.
    Antonio ancora grazie, sapevo che eri in ascolto….sentivo i tuoi mumble mumble mumble!!!
    Domani parto….mi hanno invitato in Toscana a “una tre giorni” di jam session musicale e canora…ero indecisa tra lago e montagna ed ecco apparire una cosa incredibile…..so che tornerò carica e la compagnia so che sarà ottima (compagni di seminari di crescita umana…….)…vi bacio tutti e se la lavatrice non mi “uccide” vi saluto ancora stasera.

    #1608 Risposta

    Marina Mele

    Insomma vivi e lascia vivere.
    Buona giornata.
    Melinda della val di non

    #1609 Risposta

    Tecla

    Cara Melinda sono sicura che ti irriterò però se mi vuoi ascoltare…E’da quando sono entrata nel forum che ti leggo con molta attenzione eso che sei presa dal dilemma del tuo enneatipo. Ti assicuro con tutta me stessa di non voler peccare di presunzione nel darti un suggerimento ma io ti percepisco come un due.Ecco l’ho detto! Sono sicura che ti dà fastidio anche se sono sotto sotto divertita e incuriosita perchè mi sembra di sentire in te una resistenza quasi disperata ad accettare questo fatto. Ribadisco che è solo una mia percezione ma io non solo ti vedo due, ma un due all’ennesima potenza, un concentrato esplosivo di due!!Non sto a dirti perchè la vedo così.
    Sul qui ed ora: se oscilli tra ieri e domani (per me)non sei nel qui ed ora,se questo ti fa sentire sulle sabbie mobili se questo ti fa smarrire in un senso di vuoto non parliamo della stessa cosa,ribadisco che secondo me vivere veramente il qui ed ora è al contrario la perfetta consapevolezza di sè,uno stato di grazia, di estrema lucidità e di pieno assoluto.Io l’ho sperimentato molto raramente e non ho ancora scelto di farne strumento psichico per le ragioni esistenziali che ho spiegato in un altro post .tuttavia qualcosa nel profondo della coscienza mi dice che quando decidererò finalmente di essere felice probabilmente potrà essere solo nelle modalità del qui ed ora.
    Mi scuso di nuovo per l’accenno al tuo enneatipo, ma ho resistito tantissimo ad esprimermi e mio sono permessa di farlo perchè molte volte tu hai voluto condividere i tuoi dubbi.

    #1610 Risposta

    Marina Mele

    Tecla, non preoccuparti. Non sei l’unica a pensarla così e sto imparando a confrontarmi con questo tipo di affermazioni.
    Anch’io molto spesso sento questo di altri ma preferisco astenermi dal dirlo….e sto in ascolto e osservazione per capire cosa stride tra il mio sentire e l’affermare di quella persona….però volgio dirti subito che mi è piaciuto come lo hai detto e mi invita cmq a una riflessione.
    Uno dei motivi per cui mi sono fatta travolgere dall’enneagramma è proprio per la sua grande complessità, per la sua ampia e senza confini interpretazione personale…per l’altezza delle sue vedute e per la profondità verticale di discesa e risalita. Per la libertà o la prigionia attraverso la quale leggere le sue indicazioni e per la liberazione che si vuole trovare. Ognuno vive l’enneagramma secondo la propria prospettiva e vede gli altri da dove si trova…L’enneagramma, per me, è anche l’imperatore delle dinamiche sociologiche e anche per questo lo apprezzo e lo studio.
    Per cui so e ho imparato (e noto che è anche tipico dei 4) che talvolta gli altri amano o sentono di leggermi spesso come un 2. Va bene, lo accetto….Io sono molto 2 tanto più gli altri desiderano riconoscermi come tale perchè evidentemente rifletto parecchie cose del 2 che è in me e risuona negli altri in positivo o in negativo e non me ne dispiaccio e questo è stato uno stimolo molto forte per me e nella mia ricerca.
    In aula con Maurizio leggiamo spesso gli altri in maniera diversa e ci divertiamo un sacco a discutere…..di solito per giusto riconoscimento della sua enorme esperienza e conoscenza passo la mano ma spesso non sono convinta e perchè? Perchè la mia chiave di lettura è da 3 e la sua no…..e spesso teniamo in sospeso la reciproca chiave di lettura e rimandiamo la discussione finchè non abbiamo altri e nuovi elementi.
    Per quanto riguarda il qui e ora: perchè non trovi che la consapevolezza possa stare in relazione col resto? Avere la consapevolezza di stare nella oscillazione è tipico di chi entra nel qui e ora…..non è un achiave che si gira ma un modo di cambiare, anche qui, la propria prospettiva e non è così automatico e funzionante 24 ore su 24.

    #1611 Risposta

    Marina Mele

    Giusto poer farti ridere e riderci sopra insieme. Due maestri di enneagramma mi leggono come un 3 ma c’è chi mi ha letto come un 8 e qualcuno anche come un 4…….ho studiato parecchio ma lka esperienza verrà col tempo e la strada è ancora lunga e chissà magari un giorno risento vecchie cose dell’infanzia e scopro nuove chiavi di lettura ma oggi è così io mi riconosco fortissimamente in un 3 e la mia vita, sentimentale soprattutto, dice che non sono un 2…..
    bacioni….

    #1612 Risposta

    Tecla

    Quanto dici è molto giusto, rifletterò

    #1613 Risposta

    Eleonora Grillo

    Provo a dire la mia sul concetto del qui e ora e lo faccio prendendo in considerazione ciò che già avete espresso (tecla e melinda). Credo che per ciascuna il qui e ora ha un significato diverso. Non intendete la stessa cosa e per questo ne date una spiegazione differente. Se posso permettermi, vorrei dire che il vero significato è quello espresso da tecla. Il qui e ora è pienezza, è vivere completamente nel presente, è intensità di vita, dove il passato è inteso come la nostra storia personale che ci ha condotti dove siamo ma che non condiziona più la nostra esistenza, il nostro modo di sentire e di percepire. Il massimo grado del qui e ora si esprime nella cosiddetta illuminazione. Quello a cui ti riferisci tu, Melinda, è un altro tipo del concetto del qui e ora, qualcosa che potrebbe essere espresso anche nel modo seguente: stare con quello che c’è. Ossia, senza rifugiarmi nei ricordi e/o nella fantasia o nel desiderio, io prendo atto di ciò che nel momento presente c’è dentro di me e attorno a me. C’è dolore? Sto col dolore. C’è rabbia o delusione, ecc.? Sto con la rabbia, delusione ecc.. C’è dubbio? sto col dubbio. Ecco, credo che sia questa la differenza, l’equivoco nasce dal fatto che chiamate con lo stesso nome due dimensioni differenti. baci. ele

    #1614 Risposta

    Marina Mele

    Aspettavo con ansia una opinione ed è arrivata.
    Leggo con molto interesse questo scambio di opinioni e davvero mi aiuta molto, anzi moltissimo a riflettere.
    Cerco di capire e di entrare dentro il significato guardandolo da dentro, da fuori, da sopra…si insomma sotto varie angolazioni.
    Vediamo se ho capito quanto dici tu, Eleonora.
    Il “qui e ora” è uno stato essenziale nella vita che, sembra da quanto dici, se raggiunto permane come pienezza e illuminazione e pare faccia raggiungere un afelicità permanente mentre lo “stare con quello che c’è” è un contatto profondo col proprio stato d’animo del momento (seppur mutevole)…il primo è davvero slegato e indipendente, il secondo è motivato da una fase di accettazione e accoglienza?…….allora, domando, il secondo potrebbe essere una iniziazione all’apprendimento interiore del primo? Può un essere umano occidentale vivere in un qui e ora così come penso di averlo inteso da te?
    Cerco di seguire il discorso senza giudicare ne stabilire cosa sento perchè a questo ho bisogno di pensare con molta molta calma eppoi devo ripensare al percorso che ho fatto in questi anni per capire come si è evoluto e perchè, pare, non mi torni.
    Mi stampo quello che abbiamo scritto perchè non ci sarò per qualche giorno e voglio rifletterci ma stasera prima di dormire mi collego e magari riesco anche domani prima di partire……grazie, grazie, grazie!
    Melinda

    #1615 Risposta

    Marina Mele

    Questa è la via dello Zen: portarti “QUI E ORA”.
    La colazione è molto più importante di qualsiasi paradiso. La colazione è molto più importante di qualsiasi concezione di Dio. La colazione è molto più importante di qualsiasi teoria sulla reincarnazione, sull’anima, sulla rinascita e su simili assurdità.
    Perché la colazione è “qui e ora”.

    (Osho Rajneesh – Racconti Zen)

    #1616 Risposta

    Tecla

    Insisto. Non accade che tu fai colazione, ma semplicemente la colazione è.il qui ed ora annulla la percezione della coscienza secondo le variabili di spazio e tempo.Annullare la dimensione del tempo e stare nel qui ed ora significa che abbiamo tutta la realtà – tutto il tempo e tutto lo spazio -contemporaneamente.

    #1617 Risposta

    Sirenella

    ma siamo sicuri che sia possibile fare colazione annullando tutto il tempo, lo spazio e quant’altro, contemporaneamente??? Io quando godo e mi beo del mio lattuccio mattutino, sono anche alle prese con mille pensieri, cosa mi aspetta, quanto ci metto a prepararmi, che palle dover andare dai mocciosi, le bollette da pagare…insomma magari sono una causa persa ma io non ci riesco nemmeno a comprendere col cervello logico questo concetto….temo che la nostra mente non sia fatta a compartimenti stagni, e mi sembra surreale fare colazione “qui e ora” pensando che non vi sia altro 🙂 🙂 …..naturalmente ci scherzo un po’ su, ma questo sopratutto perche’ non riesco a capire come si possa desiderare di raggiungere uno stato cosi’ innaturale….vi leggo con moltissima curiosita’ e interesse, perche’ non ci capisco niente….

    #1618 Risposta

    Tecla

    Infatti in un altro post ho scritto:Mi affascina moltissimo ma non saprei dire se è quello che veramente voglio, lasciarmi trasportare dalla corrente di Eraclito (per dirla con Nietzsche)per me è bellissimo, perdersi nel fiume del divenire, tenere con sè, in sè tutto ma proprio tutto il passato, contenere tutta la speranza del futuro è qualcosa che si attaglia di più alla mia realizzazione .il presente per me non ha senso se non lo si legge con gli occhi del passato, se non gli si dà un senso nel futuro. Naturalmente so bene che questa è una visione molto discutibile, assai lungi dall’essere una verità assoluta, anzi è una verità talmente relativa che proprio per questo la amo. Non è un caso che siamo due 4

    #1619 Risposta

    Marina Mele

    In effetti sono alle prese con una lavatrice che per la colazione non serve ma per tante altre cose si. Nonostante tutto non riesco a essere arrabbiata ……sembra che in questa casa tutto scada…forse anch’io sono scaduta!!???

    #1620 Risposta

    Eleonora Grillo

    Cara Melinda, la dimensione del qui e ora è sì uno stato essenziale come, infatti, affermi, ma non è detto che quello stato, una volta raggiunto, continui per sempre. Diciamo che per molti, questo è l’obiettivo; tuttavia, nella vita di una persona ci possono essere dei momenti nei quali riesce a raggiungere questo stato che poi cessa. Chi si trova in un percorso di crescita spirituale, in genere, cerca di raggiungere questo stato e di mantenerlo il più a lungo possibile. Comunque, credo che imparare a stare con quello che c’è, sia già una buona cosa per noi. Cara Sirenella, è perfettamente normale fare fatica a capire questo stato visto che è una dimensione nella quale la mente non rientra per niente; anzi, nel momento in cui la mente si insinua, cessa anche lo stato del qui e ora, così come lo stiamo intendendo. Ed è anche normale quello che dici tu e tecla sul preferire uno stato conosciuto. La nostra mente è molto attaccata a ciò che conosce e che può gestire; tuttavia, proprio perchè non lo conosciamo, non possiamo neanche immaginare di che si tratta. So solo che chi arriva a vivere una volta questa esperienza, non desidera altro che riviverla ancora. E, credo che poche persone al mondo ci riescono veramente. Qualcuno ci arriva per caso, pochi attraverso un serio e lungo percorso di crescita spirituale, la maggior parte di noi non ci arriva mai pur percorrendo una via spirituale. baci. ele

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