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Questo argomento contiene 43 risposte, ha 10 partecipanti, ed è stato aggiornato da Antonio Barbato 12 anni, 5 mesi fa.
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Carissime e carissimi, mentre continuano ad arrivarmi commenti sul seminario che abbiamo vissuto nei giorni scorsi, aumentano le richieste di uno spazio di condivisione che non abbiamo potuto avere durante l’incontro, per mancanza di tempo. Credo, quindi, che il forum dell’ASSISE dove si possono pubblicare commenti molto più articolati, sia il luogo ideale per questo genere di relazione. Voglio per primo dare il mio contributo, raccontandovi quello che ho provato io durante lo svolgimento dei lavori, anche perché, dopo aver vissuto la minaccia di essere divorato, mi pare splendido potere essere ancora un corpo senziente :):) Ho percepito davvero una bella energia, un mix di entusiasmo e voglia di approfondire, che non ho sperimentato in altri gruppi che ho vissuto. Ovviamente, ho captato molti movimenti di fastidio nel sentirsi descritti, che sono tipici di quando si viene “colti” nel proprio tratto passionale dominante, ma questo è stato poi tradotto in atteggiamenti molto positivi che mi lasciano ben sperare per il futuro del lavoro. Sono contento del molto buon umore e del divertimento che hanno serpeggiato durante tutte le fasi perché, a mio avviso, non si può avere un buon lavoro senza che vi siano insieme allegria e raccoglimento interiore. Spero di potere leggere anche le vostre impressioni e abbraccio tutte e tutti con un saluto particolare alla nostra buona ospite MariaAlessandra. Il Capitano
Per prima cosa, grazie per l’ospitalità e mi scuso con tutti per essere dovuta andare via prima in entrambe le giornate. Inoltre sono contenta di aver conosciuto tante persone simpatiche.
Come ogni volta ho avuto la possibilità di rivedermi e di confrontarmi con quelle parti di me che spesso non voglio vedere…. e per questo non posso che ringraziare Antonio
Per questo motivo non vedo l’ora di partecipare al prossimo incontro e spero proprio di non essere questa volta la prima ad andare via 🙂 un abbraccio a tutti
Anonimoringrazio anche io Marialessandra che ha dato,con la sua ospitalità,un calore che in aula non sentivo e devo aggiungere che ho apprezzato molto anche la disposizione circolare delle sedie che,a differenza dell’aula,davano il piacere del confronto”tutti vicino tutti collegati”. a livello personale mi accompagna una sgradevolissima sensazione di vuoto e di incapacità di mettere in pratica tanta conoscenza e di conseguenza la necessità di dover riorganizzare pensieri ed appunti…
AnonimoTEMPO
ho trovato molto interessante l’incontro.. per me anche troppo breve.. sarei rimasta volentieri un po’ di più sui casi, sulle esperienze dei singoli. mi è sembrato che il tempo sia volato e fosse comunque poco.
Non vedo l’ora di affrontare anche gli altri!
anch’io preferisco la disposizione circolare rispetto a quella frontale.
mi è un po’ dispiaciuto non avere abbastanza tempo per conoscere le persone dell’altro gruppo..
la sensazione è quella di aver fatto tutto un po’ di corsa (ma forse è solo la mia percezione).comunque io farei tutti gli incontri da Ale.. è molto più caldo li.. 😛
Ogni semminario mi ha appassionato, ma credo che l’argomento degli istinti e sottotipi sia quello più appassionante…Sono d’accordo con Viv (chissà perchè?! 😛 ) sul fatto che avremmo avuto bisogno di molte più ore per comprendere ogni singola sfaccettatura… ma la disposizione circolare, sebbene “accolga” tutti, non permette un’ ottima visione, nè di Antonio (per quelli al centro) nè di tutti… Anche tu Viv ti sei seduta a terra pur di vedere bene!! 😀
In ultimo avrei un’idea: perchè ognuno di noi non sceglie un’opera (letteraria o cinematografica) che conosce bene e cerca di descrivere i tipi e sottotipi dei personaggi?? Un abbraccio a tutti, e soprattutto al mio Capitano 🙂
MarialessandraBuonasera a tutti, carissimi amici e colleghi di avventura, perdonate il consueto, ormai fastidioso (soprattutto per me stessa) e poco divertente ritardo che ho anche nel rispondere a questo post. Unica attenuante: mi sono accorta solo stamane di essere stata citata esplicitamente altrimenti mi sarei affrettata a rispondere subitissimo, anche a costo di tralasciare altre cose. Il problema è che ho la percezione costante che il tempo mi sfugga di mano, scivoli via, lontano da me. Ed io provo ad inseguirlo, inseguo situazioni, cose, persone, emozioni ma non le contengo tutte, non le reggo tutte.. uff.. che guaio sono ma non vi tedierò affatto con le mie “paturnie”, non ora e non voi. Ci sono tempi e, soprattutto, persone adatte per farlo. Quindi torno volentieri coi “piedi per terra” per ringraziare voi della bellissima esperienza che mi avete permesso di vivere partecipando al gruppo a casa mia. Io non ho fatto nulla di straordinario, non ho alcun merito particolare: ho soltanto aperto casa mia a persone interessanti e piacevoli, animate da autentico bisogno di conoscere la psiche umana attraverso il potentissimo strumento dell’EdT. Speravo si creasse un’atmosfera calda e piacevole e, a quanto pare, è stato così e la cosa mi riempie di gioia. Quanto ai sottotipi introdotti sabato e domenica scorsi dal nostro Capitano, posso dirvi che per me sono stati una forte folgorazione, illuminante e violenta, che mi ha permesso di COMINCIARE (perchè sento che è solo un inizio) a darmi delle risposte ai mille perchè che, da anni, si agitano nella mia testolina. Perchè non mi sento carente (ma comunque ugualmente infelice e insoddisfatta) come gli altri Quattro? Perchè non mi appartiene affatto il ” sento di non meritare quanto gli altri” ma, vogliate perdonare supponenza e presunzione, il “sento di meritare e valere più degli altri (per vissuto faticoso e doloroso e capacità di affrontarlo e gestirlo)” ? Perchè spesso sono tanto rigida ed intransigente con gli altri ma, più frequentemente, con me stessa? Perchè non riesco a perdonarmi debolezza e fragilità e ho sempre preteso estremo rigore, forza d’animo e capacità di superare la tempesta da me stessa? Perchè spesso mi viene fatto notare che mi comporto in modo temerario ed impavido, come se non ci fosse nulla da temere, pur in una città e società violente come la nostra, accantonando le lezioni di iperprudenza e sicurezza della mia mamma Sei, come quando mi ritiro da sola a notte inoltrata o quando sono salita dalla mia vicina di casa, tre settimane fa, imbattendomi nei ladri e mettendoli in fuga?!? Perchè, pur essendo un Quattro, non mi interessa apparire SPECIALE in quanto sento profondamente che la Vita, sul serio e mio malgrado, SPECIALE mi ha resa davvero? La descrizione del sottotipo di Conservazione ( che mi è apparsa brevissima per quanto ne ero “assetata” ) è servita a fornirmi le risposte e di questo sono immensamente grata all’EdT e al nostro Capitano. Voglio concludere sottolineando che anche per me, come per Viviana ed altri, il tempo dell\’incontro è volato, più del solito, forse perchè la novità di essere in un ambiente casalingo e di essere in tanti ha contribuito a distrarci un pò e a darci nuovi stimoli. Abbraccio tutti, a presto.
un atomoCara Ale il mio modo di sentirmi carente è questo: non è una carenza di qualcosa che proviene dall’esterno, ma come la sensazione d’incompletezza interiore, un anelito verso qualcosa che è nel profondo che è più vero di quello che affiora, la tensione interiore verso questo qualcosa mi fa sentire parziale, spesso ho la sensazione di stare per afferrare quest’Assoluto.
Sul MERITARE io non credo di valere e meritare nè di più nè di meno. Sono sempre stata fermamente e serenamente convinta che ognuno merita ciò che ha, perchè ciò che ha non è nè poco nè molto, ma è tutto quello di cui ha bisogno, quello che gli spetta, è la sua occasione, la sua avventura nel mondo. In questo sono pochissimo 4. Sulla SPECIALITA’ concordo pienamente, non mi interessa affatto apparirlo, qualsiasi cosa ne pensino gli altri, ma sono arrogantemente convinta di esserlo.In questo siamo simili,pare. La mia diversità e la diversità della mia esperienza di vita rispetto ai coetamei ,in gioventù mi ha creato problemi. Ma se devo essere onesta fino in fondo ha creato più problemi agli altri che a me stessa. Mi volevano per forza aggiustare..ma nella realtà dei fatti le cose sono andate così per me: ho sofferto nel non sentirmi pienamente accettata e accolta per quello che ero da parte dei miei genitori sentendo di dover sempre fare qualcosa per meritare. Questo ha sviluppato in me la grande intransigenza sui miei comportamenti e i miei valori. Questo il rapporto con la mia famiglia, ma per quanto riguarda il resto del mondo ho nutrito, anche allora, un’ indifferenza quasi autistica rispetto al loro modo di recepirmi, e molte volte non capivo neanche che gli altri non mi capissero o mi trovassero diversa dai modelli diciamo normali. Una maggiore maturità mi ha portato moggi a mediare un pò di più, ma sinceramente è solo un atteggiamento di convenienza, nel profondo continuo a nutrire un grande distacco interiore che viene messo in discussione solo quando sono in gioco affetti molto profondi , in questo caso riaffiora il dolore provato con i miei genitori. Ma siccome concedo una parte così vulnerabile di me praticamente solo a mio figlio, riesco a sopravvivere. Mi rendo conto che non ne esce un quadro di grande empatia. Gli altri mi interessano ma soprattutto perchè ne sono curiosa con il cervello, mi piace capire ma sono convinta che nessuno possa mai capire veramente nessun altro. Ho anche molti slanci ma spesso sono autocentrati cioè sono emozioni che si nutrono di se stesse e che si riverberano sugli altri. Credo sinceramente che sia così per tutti anche se molti si raccontano storie diverse, di altruismo, bontà ed empatia. Io dico che ognuno fa solo ciò che risponde a se stesso. Anche un atto di bontà non è altro che espressione di un proprio bisogno. Lo trovo giusto ,naturale e realistico.
Marina PieriniProvo a scrivere di nuovo, lo avevo fatto ma il mio ost è svanito nel nulla blu. 🙁
Volevo dire che molte delle specifiche caratteristiche di Ale (ed in qualche modo di Atomo) si possono comprendere meglio osservando l’intero enneagramma dei sottotipi di conservazione. marialessandra, come già ti accennavo, se osservi i tipi a cui sei connessa forse riesci ad intuire meglio come mai esprimi la tua specialità in un certo modo. Bisogna ammettere tuttavia che l’ostinazione che corrompe l’invidia rende il 4 Tenacia uno dei sottotipi che meno ammette alla propria coscienza la vergogna. Non la nega completamente ma c’è una voce interiore che costantemente dice: MAI PIù, FARò QUALUNQUE COSA AFFINCHè MAI PIù MI SI FACCIA SENTIRE COSì. Ufffff mi è partito il maiuscolo scusate,ho la tastiera terremotata!!!
Un pò come suggerivo anche ad Alfredo il 4 di conservazione è Sisifo, che si sforza tutta la vita di portare su in cima ad un monte un pesantissimo masso ma quando sembrerebbe avercela fatta il masso rotola nuovamente giù, negandogli così la ricompensa tanto sognata.
un atomoInfatti io non riesco proprio a recepire l\\\’aspetto vergogna, anzi è un\\\’atteggiamento che mi infastidisce molto. Direi che suscita in me un giudizio quasi di disprezzo, nella sostanza penso : se permetti che ti accada, se lasci he gli altri ti feriscano la colpa è tua. Per questo nelle rare circostanze in cui lascio che accada si scatena in me molta rabbia ,che può far pensare ad un 4 espansione , ma non è così, non è la stessa rabbia di un 4 sessuale. La rabbia è sostanzialmente diretta contro me stessa per aver permesso che un rifiuto mi possa far male. Un cedimento su questo tema in un solo ambito della mia vita mi manda in tilt. E proprio perchè moi accade raramente è ancora peggio: il mio cervello pensa: ho fatto il vuoto intorno e non dipendo da nessuno, come ti permetti tu di domminare il mio cuore? credo che bisogna tenere presente che la decisione : Mai più, avviene nel 4 tencia molto precocemente. In questo mi ritrovo in alcune delle esperienze che Antonio mi ha raccontato. Io ho il nettissimo ricordo di decisioni emotive di questo tipo avvenute da molto piccola, credo di aver tenuto fede a questo: mai più, per tutta la vita. La tematica è: sono autosufficiente, ce la posso fare da sola perchè sono sempre stata sostanzialmente sola e non ho bisogno di nessuno. Ma nemmeno io ci sarò per voi se non nela superficie, potete avere tutto da me, ma non avrete me. Ho fatto veramente così, anche da piccola, non ho chiesto mai niente e me la sono sbrigata da me. Non so se si possa considerare una ricompensa però c\\\’è un senso di intimo orgoglio nell\\\’essere cosciente di saper sopportare il masso pesante. Certo sarebbe anche bello potersene liberare, ma non credo che nessuno si libererà veramente mai del proprio personale macigno. Perlpomeno uno cerca di portarlo con dignità.
un atomoIo sono io e desidero essere me stessa sempre.
Io credo che l’obiettivo realistico, per tutti noi in generale sia quello di alleggerire il masso personale e non certo eliminarlo….non credo si riesca mai davvero a cambiare in questo modo.
Mi hai fatto venire in mente una frase del film che abbiamo visto ieri sera. Il film come anche accennavo oggi in bacheca è Hurricane ed il protagonista che in tutti i modi nella sua vita anche violenta ha lottato per cavarsela sempre da solo e non mollare mai (lui xrò è un 8) dice al ragazzo che poi con amore e tenacia riuscirà a farlo scarcerare: non posso lasciarmi andare ai sentimenti di affetto per te, non posso indebolirmi all’amore ed alla speranza perchè altrimenti desidererei quello che non posso procurarmi da solo e soffrirei.
Dopo anni di sofferenza alla fine cede, e scopre una dimensione in cui amare non è indebolirsi ma accogliere con umiltà il dono dell’altro. Cede all’amore (fraterno) di un giovane che si chiama (guarda il caso) Lazzaro.
Storia vera, di rinascita, di amore, evoluzione personale e solidarietà incredibile.scusate ma al posto del numero che avevo segnato tra parentesi è comparsa una faccina……dove scrivo lui xrò è un otto.
Ovviamente gli ultimi due post li ha scritti la mia Marina e non io, anche se condivido quello che lei ha scritto
un atomoAntonio e tu? Perchè ci solleciti a scrivere e non lo fai?
un atomoSì Marina cedere all’amore ma io sono stata capace di farlo solo quando ho avuto la certezza dell’amore dell’altro. Chiunque escluda ,respinga o rifiuti una parte di me genera la mia difesa a vivere in modo totale un’emozione. Siccome il pensiero è parziale per sua natura mentre l’emozione non può che essere totale,bisogna che anche gli altri si accontentino dei miei pensieri .
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