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Questo argomento contiene 57 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Marina Pierini 13 anni, 1 mese fa.
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teclaC’è silenzio e silenzio. Il silenzio che è il giusto tempo della riflessione, il tempo che prende la distanza ed è capace di mutare prospettiva per meglio capire. C’è il silenzio che è un pieno dell’anima,il silenzio della comprensione muta,laddove le parole non bastano e non servono e questo è un silenzio intimo e caldo. C’è il silenzio dell’indifferenza e dell’opportunismo e in questo caso è l’arma di chi pensa che chiuso dentro a un guscio può difendersi meglio.C’è un silenzio pieno di rancore, un silenzio rabbioso che si nutre di dispetto infantile.C’è il silenzio di chi è deluso e pensa che le parole non servano a cambiare la realtà. C’è il silenzio di chi è troppo solo e sta in silenzio per non sentire gli echi della propria voce rimbalzare sui muri. C’è il silenzio di chi soffre e quello di chi rispetta e aspetta.C’è silenzio e silenzio.A quale silenzio stiamo giocando?
Eleonora GrilloCara Tecla, proprio ieri, notando il silenzio su questo forum, vedevo meglio la differenza tra la vita e la morte. Il silenzio, che pure in certi casi è d’oro, qui, ora è qualcosa che sa di distanza, di grigio, di assenza di vita. Ciascuno di noi è importante non solo per sè, ma come abbiamo potuto chiaramente constatare, è importante anche per gli altri e per quello che, intenzionalmente o no, riversa su di essi. Mi dispiace, voglio sperare che questo silenzio serva a far riflettere e che intanto, si sia accolta la richiesta di Antonio di parlarne in privato per capire bene che cos’è che non va. Ma davvero è così grave?
Antonio BarbatoC’è anche il silenzio che nasce dal non riuscire a fare tutto quello che si vorrebbe, come mi sta succedendo negli ultimi giorni. In questo week end, escludendo altri fatti negativi di cui non parlo, ho avuto molti problemi, non risolti, con la predisposizione tecnica del seminario sul cinema che rischia seriamente di saltare, ho parlato con vari associati che mi sollecitavano, giustamente peraltro, di predisporre e mettere in rete il contenuto del percorso certificativo, ho cercato di contattare persone e sedi per organizzare il primo incontro fra gli associati dell’ASSISE, ho tenuto un seminario sul ruolo dei genitori nella nascita della Ferita Originaria, ho ricevuto varie telefonate di persone che avevano bisogno di comunicare e che non mi sentivo di lasciare sole. Come se non bastasse, mi sono impegnato a scrivere un articoletto in Inglese per la rivista dell’Enneagram Monthly su una serie di argomenti tecnici e non sono riuscito a venirne a capo. Basta per capire perchè certe volte non si riesce a fare tutto quello che si vorrebbe ed a spiegare perché non sono riuscito ad intervenire, nè a scrivere alle persone cui avrei voluto scrivere? Dopo tutto, tuttavia, non occorre mai drammatizzare quello che accade: è una fase e, forse, tutti hanno bisogno, per vari motivi, di ritrovare piacere, voglia, salute ed energia. “C’è un tempo per ogni cosa” dice la Bibbia e forse questo è il tempo del riposo, almeno per me che ora cerco di recuperare con un po’ di lettura ed una bella dormita. Salutissimi a tutti e ricordate, come diceva Rossella O’Hara, “Domani è un altro giorno”.
magamaghinacara tecla, i tuoi temi sono sempre intensi ed importanti. io sono una di quelle che spesso vive il silenzio, tanti tipi di silenzi. antonio ha spiegato il suo in questo momento di vita, forse un po’ caotico e pieno di stanchezza. per rispondere alla tua domanda ti dico che io vivo un altro tipo di silenzio. quello di chi non dice cio’ che pensa. non per falsita’, si intende, ma quello di chi legge e sente suoni di differenti melodie che sembrano simili , ma che non si incontrano mai. penso che nella vita, per non rimanere nel silenzio, bisogna avere il coraggio di mettere a nudo anche se stessi se il confronto vuole essere sincero e costruttivo.rimanere sulle proprie posizioni tradendo se stessi e’ un grande bluff che genera a chi ascolta un mutismo, un silenzio….sono davvero poche le cose che nella vita non e’ possibile dire, penso; e’ forse una questione di scelta di momenti, in cui lasciarsi andare ed esprimere nella totale sincerita’ cio’ che davvero ci duole. per chi soffre d’ orgoglio questo non e’ semplice, immagini quanto sia ancor meno semplice per chi non ammette di soffrire d’orgoglio?
da un libro di poesie sconosciute leggo:” il silenzio e’ fatto di parole sospese tra il cuore e l’anima, parole che sanno la sofferenza di non essere dette….”
Eleonora GrilloDrammatizzare non va bene, ok, ma neanche far finta che non sia successo niente e che si ha semplicemente bisogno di ritrovare il piacere e la voglia, quando, in quelle stesse persone ce n’era più che sufficiente un attimo prima del black-out., soprattutto se si considera che le persone in questione (sirenella e melinda) sono state quelle che per lungo tempo, hanno contribuito maggiormente a tenere vivo il forum. Buonanotte e sogni d’oro a tutti voi. ele
Marina MeleE’ molto utile leggere il coinvolgimento degli altri su una questione di questo genere.
Come ho scitto privatamente ad Antonio sono stata colta da una specie di colica addominale che mi ha mandato in totale balck out ma, devo ammettere, sarei rimasta cmq. in silenzio.
Condivido il pensiero di Eleonora e anch’io ho fatto questa riflessione proprio ieri sera.
Sirenella ed io certamente siamo due persone piene di passione e che, a monte, hanno avuto un contatto forte…mi fermo volontariamente qui perchè non voglio pestare il callo a un’area di dispiacere e oggettiva difficoltà.
Io non sto bene ma sono necessariamente in ufficio. Perciò ho chiesto tregua. Ma sento che il silenzio sta aiutando molto, almeno aiuta me che in questo periodo fa del silenzio un punto di grande cambiamento e forza. Sono in contatto “con quel che c’è qui e adesso”.
Bacioni.
TeclaHo l’impressione di aver ingenerato senza volere dei fraintendimenti. Quando ho notato il silenzio che era sceso sul forum non intendevo che necessariamente bisogna prendere posizione, ci sono spesso ottimi motivi per cui si può ritenere che in certe situazioni non sia opportuno parlare. E capisco anche chi rimanendo suo malgrado invischiata in polemiche che non intendeva magari provocare decide di prendere le distanze. Capisco chi ha tanti impegni e non deve sentirsi per forza in obbligo di intervenire in discussioni che in fondo sono tra adulti e che dunque si suppone possano sciogliersi con un pò di buon senso. va tutto bene, ed è tutto rispettabile e comprensibile.Quello che io notavo con dispiacere è il fatto che le persone che ogni tanto si affacciano sul forum sono tantissime, si può anche continuare a parlare di altri argomenti che interessano, senza per questo alimentare le polemiche.Per me conoscere e avere l’opportunità di scambiare pensieri e persino emozioni con altre persone era una cosa positiva. non capisco perchè all’improvviso tutti non desiderino più esprimersi e parlare.Questo era il mio pensiero e non altro.Come ho già detto in altri post trovo inconcepibilee, con la vita che facciamo, rendere anche un luogo come il forum un posto di battaglia .Io spero che qualcuno abbia ancora voglia di comunicare senza farsi raggelare o avvilire. Se poi non sarà possibile, pazienza!Però io credo che sia un’opportunità sprecata.
Teclacomunque, scusatemi ,dico ancora qualcosa sull’argomento e poi assolutamente,nulla più. Insisto solo perchè non capisco e quando non capisco mi incaponisco a capire.se scrivo qualcosa non tutti rispondono, mi sembra logico, naturale, se esprimo un concetto non tutti lo condividono, bene, altrimenti a cosa serve il confronto? Alcuni argomenti li sento più vicini al mio sentire o ai miei interessi,altri lo sono meno ma magari sono divertenti o curiosi o comunque stimolanti, o no? Alcuni ragionano o razionalizzano, altri condividono, qualcuno media e qualcuno attacca. Il grande, grandissimo piacere di partecipare al forum era proprio guardare tutto ciò, magari con un pò di ironia quando è necessaria, con commozione quando uno la sente, con riflessione se qualcuno ti dà lo spunto. Credevo che tutto potesse fluire. Allora vi chiedo ma sono proprio un’ inguaribile idealista o come penso tante altre persone(forse tutte) in fondo sono entrate in questa storia con scopi e mentalità simili alla mia?Mi rendo conto che i toni che sto usando possono sembrare un pò polemici, ma vi prego di credere che è solo un tentativo appassionato di non mandare tutto a schifio. sono solo dispiaciuta ma..se non avevo capito niente di certo la vita continua e altre occasioni se si vuole si possono crreare sempre,in altri ambiti e facendo altre cose.può darsi che tutto questo può rappresentare invece un momento di crescita e di riflessione per ripartire magari più rilassati e più consapevoli del bisogno di rispetto reciproco. ogni tanto qualche crisi fa crescere,voglio crederlo.
Utente OspiteBuona sera a tutti. Anch’io sono stata un pò in silenzio, principalmente perchè non avevo tempo di stare al computer e poi perchè mi sembra ci sia del malumore nell’aria. Ho letto che Melinda ha avuto problemi in passato con il forum e naturalmente non so perchè. E’ da poco che vi conosco. Spero che l’aver indirizzato il discorso sul “Qui e ora” non abbia creato problemi. Non ho più risposto in proposito perchè non avevo niente da aggiungere, mi sembrava che continuare sull’argomento diventasse una conversazione tra me e Melinda e ho pensato che la cosa non fosse molto gradita. Non so che cosa pensare sinceramente, spero che qualcuno possa rispondermi. Mi fa piacere stare in vostra compagnia, ma non voglio essere invadente. Ciao Tecla, Ele e Melinda che spero stia bene. un abbraccio. Ciao Capitano! Alice.
Utente OspiteCara Tecla mi piace quello che scrivi e come scrivi.
Nel mio silenzio, in questo momento mi sento così:
Non so dove i gabbiani abbiamo il nido/ove trovino pace./Io son come loro/in perpetuo volo./La vita la sfioro/com’essi l’acqua ad acciuffare il cibo./E come forse anch’essi amo la quiete/la gran quiete marina/ma io mio destino è vivere/balenando in burrasca.
Visto che ti piacciono le poesie ti dedico questa che a me piace tanto.
Un abbraccio. Alice.
Utente OspiteCara Alice, il discorso sul qui e ora, invece, ha stimolato parecchie conversazioni tra noi e non solo tra te e melinda, come potrai constatare facendo un giro tra i vari spazi di questo forum. Sono contenta che sei qui. Io credo che la cosa migliore, in questo momento, sia quella di dare ad ognuno il tempo che crede necessario per ritrovare l’energia prima di rituffarsi nel pieno della mischia. Intanto, io ho voglia di starci in questa mischia e, da quello che sento, anche tu e Tecla. Tecla, capisco bene il tuo sfogo, sono convinta che il silenzio di cui parli sia dovuto soprattutto ad una difficoltà relativa a questo preciso momento e che abbiamo ancora tutti tante cose da dire e da scambiarci. Un abbraccio a te e ad Alice. ele
magamaghinatecla, condivido cio’ che dici. ma ricorda sempre che la vita e’ fuori dal forum, questa e’ soltanto una palestra dove alleniamo il nostro essere. il riuscire a farsi intendere qui su non deve essere un bacino di risorse al quale aggrapparsi, ben venga tutto cio’, ma il confronto con la vita vera e’ fuori di qui, dove la gente non sa, non comprende, non ti conosce, bada alle apparenze , ti taglia la sdrada e spesso non sorride.e’ dura per tutti….
TeclaEle contentissima che tu ci voglia stare.
Maura AnkaaLa risposta immediata che mi è venuta è stata “non ho più scritto perché sono stata via un mese e dove ero io internet non c’era”. La risposta successiva è stata che anche quando sono a casa e internet c’è non scrivo perché sono troppo stanca per stare ancora al pc, oppure perché mi sono sovraccaricata di impegni come Antonio. Poi scavo. E scopro che non scrivo perché non ci sono argomenti che mi stimolano, che più che un forum di enneagramma questa è una chat e non mi attizza. Poi scavo. E scopro che io non ne propongo di argomenti interessanti di cui discutere. Poi scavo e scopro che credo di non avere niente di interessante da dire. Poi scavo e scopro che voglio la pappa pronta. Che non mi metto in primo piano e non rischio. E’ un modo per non darsi del Cinque? Credo di si. In fondo a me il silenzio piace, ci sto bene, non mi altera gli equilibri delicati della mia mente. Perché non discutiamo su come vivono il silenzio i vari tipi? A me, da Cinque, rasserena. Forse perché nella mente non è mai veramente silenzio, e quando accade è un dono. Spesso sento le parole, comprese le mie, come invadenti, inutili. Cosa c’è nel silenzio? Per me c’è una sostanza che assomiglia alle nuvole. A qualcuno crea forse ansia? Esiste il silenzio?
Marina MeleIn questo momento anche per me il silenzio è uno stato “libero” nel quale focalizzare e difendere un territorio emotivo in difficoltà su una serie di fronti esterni ma apro un momento di comunicazione.
Non considero il forum una chat perchè la chat, nella mia idea, è altra cosa.
Gli argomenti a qualcuno possono non interessare ma chi li tratta si mette in gioco dal profondo, infatti chi non gioca dal profondo non si esprime…….ma cmq., ascolta certamente traendo i propri riparati e silenti vantaggi….per me questo è non essere in una chat.
Se non si parla direttamente di enneagramma (e spesso è un bene) è la propria base con tutto il proprio bagaglio che è in azione e comunica, o non, in un determinato modo e questo è uno splendido osservatorio, una splendida palestra, proprio un forum…si questo è proprio un forum, dove l’importante è, a proprio modo, e nei diversi momenti esserci e talvolta anche con banalità e momenti di fluida leggerezza (anche qui è in gioco cmq. una propria modalità espressiva e perchè negarla o reprimerla o condizionarla???). Seppur con delle difficoltà questo forum trasuda di passione e umanità e questo è un valore enorme che non ci possiamo permettere di perdere…meglio un sano confronto o dissidio che il contrario. D’altronde, i principali autori dei propri scritti appartengono alla triade 2,3,4 che poi hanno travolto altri che oggi ci sono (grazie eleonora perchè tu porti tanta ricchezza qui dentro e io te ne sono davvero grata)……non è certamente un caso ma non sarebbe un dispiacere essere nutriti e distratti da cose di altri, come fa Maura qui sopra. Lo stesso capitano è un 4…….sarà un caso? Non credo proprio!
Io sono in pieno dissidio tra mente e cuore (tipico del 3)….e poichè il mio cuore ancora sanguina, la mia base 3 conosce alla grande una meravigiosa strada: l’efficace efficienza del lavoro nel senso più ampio del termine e il ritirarsi dalla comunicazione verso l’esterno. (chissà com’è che in aula non mi capita mai e li funziono sempre alla grande….da vero3!!!).
Comunicare verso gli altri è un dono e come tale andrebbe già accolto ma certo chi si esprime esce allo scoperto e se poi ha pensieri laterali e trasgressivi perchè batte strade da pioniere….brrrr che rischio di critica!!!!…ma tutto sommato forse “a noi ci piace”…..???!!??
Alla domanda del 3: cosa sento??? La risposta è: sento un dolore/disagio/malessere/niente (che riassume il tutto)…e allora poichè da questo sintomo alleato che mi guida nella ricerca ancora non si schiarisce là dove devo andare e cosa voglio fare io mi butto nel non sentire dall’interno, cioè nel lavoro/studio/ricerca, mi annego di tutto questo, trovo successi inevitabili e mi giustifico……la differenza oggi è che tengo questo conflitto e questo duello interiore in reciproco contatto (ecco il dolore) e sto in ascolto……Mi sono pazientemente messa davanti allo specchio (sto in contatto con quello che c’è) e sto sulla mia domanda di una vita intera (anche se i fatti e le situazioni sono differenti e…da buon 3…molto più complesse)….con la determinazione sana e con tutta la pazienza e tolleranza possibile (teniamo conto dell’età!) di voler trovare una risposta: è la solita fuga nel “lavoro” o un seppur lento cambiamento e sana difesa/protezione di una età adulta a una giusta nuova via di vita, seppur con modalità proprie? Ardua la risposta…..ma il mio dolore c’è e mi fa compagnia…..e mi dice:…indaga, pensa, cerca, ascolta, senti, pensa…e così all’infinito!!!
Bacioni.
Melinda -
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