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Questo argomento contiene 57 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Marina Pierini 13 anni, 1 mese fa.
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Marina MeleSilenzio? A me pare ci sia un gran baccano. Ci lamentavamo mancassero gli uomini? Cavoli a furia di dirlo sono tornati tutti….IO ho anch eun pò paura…..mi sono assentata un attimo e volano le “banane”.
Dai, donne, andiamo a fare la polenta! Alice…….mi insegni a meditare?
Oggi ho fatto la meditazione dell’uovo d’oro e ha funzionato…mi sono trasformata in gallina (prima ero mela)..ahahahahahah
Marina MelePerdonate la stupidera……..sono stanchissima. ora mi abbraccio mio figlio e poi vado a nanna. Ciao a tutti.
Alice/StefaniaMa lo sai che le galline mangiano il vermetto della mela!? e anche la mela!!!!!!!!
Antonio BarbatoProprio vero Campanellina, ma il vero problema è che noi abbiamo sempre il problema di dare un senso al nostro tempo per non percepire il vuoto e la paura. Parlare è solo uno dei modi con i quali cerchiamo di evitare di confrontarci con noi stessi.
Marina MeleCerto che lo so…..mi sento più intera nel mio non più esistere: mi sono mangiata!….
Alice/StefaniaAllora sperimentiamo il silenzio, quel silenzio che dobbiamo incontrare dentro noi stessi, e ascoltiamolo, ci accorgeremo ancora una volta di quanto poco silenzio siamo capaci e qunto tempo ci vuole per incontrare realmente il VERO silenzio, la PACE dentro di sè.
Alice/StefaniaMarina! Sei autolesionista o miravi a una trasformazione tanto drastica!!!??? :):):)
Antonio BarbatoVorrei riproporre l’interrogativo col quale si era aperto questo thread e chiedere, ai tanti che avevano fatto interventi significativi, se il silenzio, spesso, non diventi altro che la risposta negativa ad un’aspettativa disillusa. Diceva Isacco il Sinaita che c’è un silenzio grato a Dio ed uno che è contro l’uomo e che le due forma non si possono mai confondere. Noi in che forma ci stiamo crogiolando?
Alice/StefaniaC’è il silenzio della riflessione, e credo ci sia qui in questo particolare momento, ma dopo la riflessione si dovrebbe rompere questo silenzio e allora non sarebbe una risposta negativa ad un’aspettativa disillusa.
Credo che in questo momento qualcuno si senta “tradito” da quello in cui credeva, dalla possibilità che questo forum ha dato a molti, dalla possibilità di conoscersi meglio attraverso l’enneagramma.
Ecco, qui si sono viste e lette le debolezze di chi rappresenta la conoscenza dell’ennegramma, ma questa è anche una possibilità in più per poter arricchire la propria esperienza con l’enneagramma.
Questo è quello che penso io, naturalmente. Un saluto. Alice.
Marina MeleTu dici tradita da quello in cui credevi, Stefy, ti capisco anche se io non mi aspettavo molto di piu’ da quelle stesse persone che hanno cercato in molti modi di fare il bello e il cattivo tempo, dimenticando troppo spesso proprio le possibilita’ che questo forum ha dato a tutti. L’enneagramma non e’ la ricetta magica che rende perfetti. Leggere e studiare psicoanalisi non ci rende necessariamente persone migliori o piu’ evolute. leggere 100 libri scritti dai sufi a 100 vangeli non ci rende necessariamente saggi. Alla fine quello che siamo veramente viene fuori, cosi’ gli scopi di ciascuno, cosi’ la voglia di non arrendersi o il desiderio di fermarsi o fermare altri. Noi miglioriamo solo se lo vogliamo e non sempre volerlo ce ne rende capaci. E’ una verita’ da non dimenticare. Una tra le tante. Chi rappresenta la conoscenza dell’enneagramma dunque non smette mai di essere umano e debole come tutti, e forse l’esperienza che ci arricchisce o ci depaupera rimane sempre e comunque quella che ci avvicina o allontana dall’essere umano. Almeno per me….baci.
Marina Pierini” 100 libri sufi O 100 vangeli” scusate ho scritto male, spero si sia capito ugualmente 🙂
Alice/StefaniaSirenella…rispondendo al Capitano ho detto che forse qualcuno si è sentito “tradito”, ma non mi riferivo a me stessa, personalmente non mi sento tradita da quanto successo, ho esperienza di “tradimenti” ben più dolorosi (preferisco specificare che non mi riferisco a tradimenti nell’ambito matrimoniale) ma piuttosto dispiaciuta questo si. Questa circostanza spiacevole ed anche sgradevole se vogliamo, ci ha insegnato comunque, che tutti siamo fragili e a volte non possiamo fare a ameno di mostrare le nostre debolezze, anche quando sono impetuose e irriverenti. Il torto o la ragione non so dove stia, nè questo è il posto giusto per giudicare qualcuno, ma è pur sempre uno spazio pubblico e quindi avendo letto è inevitabile che qualcuno si sia fatto delle opinioni, giuste o sbagliate che siano. Cerchiamo però di non enfatizzare troppo quanto accaduto, ma semmai di comprendere che sbagliare è umano e che saper chiedere scusa denota intelligenza, capacità di riflessione e una giusta dose di umiltà, che non guasta mai (e detto da un quattro!) Credo sia giusto dare la possibilità anche di sbagliare, senza per questo, demolire del tutto una persona che ha agito, forse, in preda alla rabbia. Con questo non è mia intenzione difendere nessuno, semmai comprendere. Ho imparato ad essere molto paziente e a comprendere le debolezze altrui, per poter capire ancora meglio le mie. Ma naturalmente è soltanto la mia opinione. In bocca al lupo per il congresso! un saluto. Alice.
Marina PieriniConcordo su quanto dici, anche se perseverare in un errore significa doversi far carico delle responsabilita’ che ne conseguono Stefania, non si puo’ sbagliare e pretendere che tutto ci venga passato nella tolleranza e comprensione, che rischierebbero di diventare inerzia e passivita’. Quando la rabbia passa e’ doveroso andare oltre e cercare di farsi capire. Torto e ragione sono sempre concetti molto soggettivi che portano a giudicare, quindi concordo con te, quando dici che siano in fondo marginali, ma comportarsi da persone adulte e non ripetere sempre i medesimi sbagli da far pesare sulle spalle degli altri, fa la differenza tra un adulto e un eterno infante. Grazie per gli auguri e spero che la prossima volta possa partecipare anche tu! Baci.
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