HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Il tipo Cinque ed il pianoforte
Questo argomento contiene 2 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Marina Pierini 13 anni, 2 mesi fa.
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Antonio BarbatoSentendo parlare Giovanni Allevi ho capito che è Cinque/Sei estremamente desideroso della perfezione. Ho allora riflettuto sul fatto che il pianoforte sembra essere uno strumento di espressione particolarmente adatto ad un Cinque, probabilmente perché isola dal resto del mondo, e completo in sé stesso ed indica un percorso verso la perfezione. In breve mi è venuto in mente che sono o sono stati dei Cinque Chopin, Benedetto Michelangeli, Novecento (il protagonista del libro La Leggenda del pianista sull’oceano), Lizzy Wagele e Claudio Naranjo. Mi sono chiesto se altri strumenti fossero più adatti ad altri tipi e volevo condividere con voi questo spunto di riflessione.
Carla BasagniBella quest’osservazione! Effettivamente, a sostegno della tua ipotesi che i Cinque possano essere attratti in particolare dal pianoforte a me viene in mente anche Glenn Gould, eccentrico pianista noto per aver suonato magistralmente al pianoforte le fughe di Bach. Pare che, ad un certo punto della sua vita, non uscisse più di casa e sopportasse, come ascoltatori, soltanto…il suo cane.
Comunque, so da mio marito che è un ex musicista (contrabbassista), che tutti i musicisti (indipendentemente dal che cosa suonino) intrattengono un dialogo del tutto personale con il loro strumento e che lo strumento viene vissuto come una parte del loro corpo. L’espressione di sè, delle proprie emozioni, viene affidata quasi esclusivamente allo strumento, il linguaggio non viene ritenuto all’altezza di esprimere ciò che la musica può rendere, tanto che diversi di loro non amano neanche parlare più di tanto. Certo c’è musicista e musicista. Alcuni sono autentici buontemponi ( i Sette). E’ un vero divertimento vederli suonare insieme, scambiarsi sguardi d’intesa, divertirsi e quindi trasmettere divertimento. In effetti credo che i Sette, con il loro narcisismo, la voglia di essere notati siano molto attratti dall’espressione musicale e riescano ad affermarsi bene anche in questo campo. Mi vengono in mente le orchestrine jazz, ma anche le band musicali in senso lato, il sogno di molti ragazzini di suonare insieme che poi, per alcuni, bravi e fortunati, diventa anche un’autorealizzazione nella vita adulta.
Marina PieriniBella questa cosa della relazione tra il corpo dello strumentista e lo strumento stesso. Mi avete fatto venire in mente il grande Armstrong …chissà che enneatipo era!! Io ho un cugino che ha studiato conservatorio e suona il pianoforte ed è un tipo 6. Effettivamente sembra che il piano sia uno strumento preferito tendenzialmente dai mentali, anche se ovviamente non si può generalizzare. Credo che oggi sopratutto tra i cantanti ci siano moltissimi tipi 3, ci pensavo qualche settimana fa mentre guardavo X Factor, forse il periodo storico in cui si vive condiziona anche le mode e le tendenze e dunque anche la scelta di questo o quello strumento (corde vocali comprese) che possano richiamare meglio l’attenzione ed i gusti del pubblico del momento. Per quanto mi riguarda la mia passione per il pianoforte è durata esattamente n.3 lezioni…alla terza svolazzata di noiosissimo solfeggio sono fuggita via e mi sono rifiutata di proseguire oltre!! Troppo noioso! :-)) oggi me ne pento ma da ragazzina non ho avuto dubbi…l’unica cosa che avrei suonato era il campanello di casa mia :-))
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