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L’amore ai tempi del Colera: una storia d’amore fra emozionali!!

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Questo argomento contiene 12 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da  Raffaella Foggia 13 anni, 2 mesi fa.

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  • #657 Risposta

    Antonio Barbato

    Gabo Marquez è un autore che amo in modo sviscerato sin dai tempi della mia prima adolescenza. Le descrizioni esagerate dei suoi personaggi (Gabo, d’altronde, è lui stesso un Otto), i loro eccessi e le loro debolezze, mi affascinano sin dal memorabile Cento Anni di Solitudine. Così pure sento intimamente vicini i suoi personaggi Cinque (l’ombra dell’autore), come l’indimenticabile Aureliano Buendìa. In questo periodo di riposo ho letto, finalmente, l’Amore ai tempi del Colera. Aldilà della storia d’amore che è l’asse portante del romanzo, e che non racconto qui, per non far perdere il piacere di leggerlo a chi lo volesse, mi ha molto colpito la rilettura di un rapporto a trois fra tipi emozionali fatta da un tipo Otto. La domanda che mi sono fatto, in particolare, è che vorrei condividere con voi tutti è questa: una storia d’amore fra una Orgogliosa ed un Invidioso deve essere necessariamente resa meno incandescente dal tempo per potersi esprimere senza tradursi in lutti e macerie (emozionali s’intende)?? Vorrei sentire il parere di qualcun altro che ha letto il libro su questo tema ed, eventualmente, mi piacerebbe sapere come sono stati vissuti i personaggi dai vari lettori. Un saluto col pennacchio del mio chapeau di Capitaine a tutti

    #6015 Risposta

    un atomo

    Mi dispiace sono in ritardo, ho comprato anche un libro dell’Ortese e mi sono fatta catturare. Il libro è costituito da racconti. Per ognuno sto masticando la storia per qualche giorno, la proietto sui muri di questa città (il libro parla della Napoli del dopoguerra), confondo i racconti dell’Ortese con quelli di mia madre le emozioni dell’autrice con le sue, faccio i conti con quello che è rimasto a noi, generazione successiva. E’ un libro straziante ed emozionale, ho bisogno di ingoiarlo, sputarlo e ingoiarlo di nuovo, non ho spazio per un altro libro che deve essere ugualmente intenso. Però è sul comodino. Lo so che non avrei avuto bisogno di dare tante spiegazioni, ma mi dispiaceva aver abboccato all’amo e poi sparire 🙂 🙂 🙂 Comunque è stata un occasione per parlare dell’Ortese. Sto leggendo anche un altro libro, di tutt’altra natura, molto interessante che vorrei consigliare a Marina che ha un figlio dell’età del mio. Il libro è L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani di Umberto Galimberti: Un saggio acuto e molto scorrevole. Interessante.

    #6016 Risposta

    un atomo

    Scusate, sono di nuovo quì. Mi sono resa conto che per risputare un racconto dell’Ortese ne devo parlare. Il primo racconto tocca tutte le corde di un 4. Mi fa male dentro e deve uscire. E’ la storia di una ragazzina in una famiglia poverissima che vive in un ambiente squallido, soffocante e buio. La piccola è quasi cieca , bruttina e senza prospettive ma anela con tutte le sue forze all’azzurro del cielo tutte le . Finalmente, a prezzo di grandi sacrifici, riceve in dono un paio di occhiali, ma quando finalmente li posa sul naso non li tollera, tutto le gira intorno, vomita e collassa, e agli occhiali, al suo cielo azzurro deve rinunciare. La storia è semplice ma scritta con verismo esemplare. Ha scatenato dentro di me un 4 urlante. Un senso di ingiustizia e di pena. Un desiderio di felicità infranta insopportabile. Un’ angoscia amara di rinuncia e spossatezza. Una promessa di vita delusa. Ancora non trovo tutte le parole per liberarmi da questo male la cui massima amarezza consiste nel non trovare un finale diverso per quella creatura e per molte altre. Scusate. Scrivo troppo. Per gli altri enneatipi che stanno leggendo, prendetela come spunto per la comprensione di un tipo 4. E’ vero che non vi facciamo mancare stimoli per riflettere sul nostro enneatipo e questo sarà sicuramente superfluo……………

    #6017 Risposta

    un atomo

    Grazie alla Mondadori di via S.Biagio aperta anche di domenica a tutte le ore ho appena comprato il libro. Il tempo di leggerlo , anche perchè ne ho in corso altri tre, e sono pronta. Non si può dire che non accetto stimoli , o no? 🙂

    #6018 Risposta

    Antonio Barbato

    Non mi aspettavo nulla di meno da te, mia cara Bip-Bip!! Resto in attesa di leggere i tuoi commenti rigiardo, soprattutto, a Florentino Perez!

    #6019 Risposta

    Antonio Barbato

    Hai descritto la reazione profonda di un Quattro davanti ad un ingiustizia senza possibilità di rimedio. La stessa sensazione in me la provocò la storia di Cosetta nei Miserabili e, per tale, motivo, per tanto tempo non sono riuscito a leggere quel libro. Non ti preoccupare, però, Florentino Perez ti ricompenserà con la sua infinita tenacia e la sua ricerca dell’amore totalizzante.

    #6020 Risposta

    un atomo

    Nel frattempo continuo a straziarmi con l’Ortese, ieri ho raggiunto l’apice con una descrizionedi una specie di girone infernale che è la descrizione di un caseggiato: Granili dove pullula un’umanità bieca, reietta, deforme nel fisico e nell’anima, non molto diversa da quella di Hugo, ma qui ben pochi personaggi hanno possibilità di redenzione… La ecadenza è fisica,sociale, economica, m anche le anime sonotarlatemangiatevivedai ratti che giraqno fieri e parimenti umani quanto le persone della casa. Il racconto termina con la morte improvvisa di un bambino e la disperazione della giovanissima sorella reietta tra i reietti in quanto prostituta condita dal disprezzo e dal senso di colpa che scatena in lei la madre. Io credo che non riuscirò a terminare il libro, finito il racconto singhiozzavo come un agnello pronto al macello e sono rimasta sconvolta per tutto il pomeriggio. Il racconto ha aperto la porta a tutte le melanconie possibili, a tutti i sogni infranti, boccheggiavo di speranze deluse, di ingiustizie insopportabili, di pietà inutili, di solitudine di fiele, insomma non ve lo sto a dire….perchè sono così scioccamente sentimentale???? Confido in Florentino. Ma oggi niente libri solo la rivisione del film che più amo in assoluto, un film che tutto contiene ai miei occhi : 2001 Odissea nello spazio.

    #6021 Risposta

    un atomo

    Sono a tre quarti del libro a parte l’immenso piacere di ritrovare la scrittura incantata di Marquez che mi aveva rapito in cent’anni di solitudine e deluso con la cronaca di una morte annunciata, devo dire che il senso di disagio si è conretizzato in una chiara certezza: Florentino non mi piace neanche un poco. Non riuscivo a capire bene perchè e pioan piano ho iniziato a pensare lo immagino brutto, ma non era un motivo sufficiente, il fatto è che gli manca qualsiasi grandiosità dell’anima, è meschino, ecco. Non ha nulla, è solo testardo, si attacca tutta la vita a qualcosa di ideale edi irreale per pura ostinazione….senza per questo esimersi di rotolarsi in ogni letto possibile. La cosa migliore è stata la decisione di Fermina di lasciarlo e di scegliere un uomo assai più interessante 🙂 D’altronde la donna intelligente e concreta quando si domanda perchè è venuta meno alla sua promessa si risponde che Florentino non è una persona ma è un’ombra. Giusto. Ma a te Antonio è piaciuto lui come personaggio?

    #6022 Risposta

    Antonio Barbato

    Aspetta a giudicare Florentino fino ad aver letto l’ultima pagina del libro. E’ vero che è un ostinato e che chiude il suo cuore a tutte le altre emozioni di amore, ma lo fa solo per conservare completamente puro il suo amore ideale. Non è un bel personaggio, ma ha una forza nella sua intensità e nella sua determinazione, che non dovrebbero mancare di colpirti. Inoltre, è vero che Fermina, quando decide di non sposarlo più dice che gli pare un’ombra, ma lei sta parlando di se stessa, sta cercando di evitare il riflesso di quello che si agita nella parte più profonda di se stessa. Fra i due c’è una specie di sfida sotterranea che dura per tutta una vita, questo mi ha affascinato e colpito. A prima vista il personaggio che mi sembrava piacere di più era, paradossalmente, il buon Juvenal, che da eccellente tipo Tre, cercava di capire cosa avesse quell’ombra che lui sentiva di non avere, pur se era un vincente ed era stato scelto come sposo. Poi, però, ho capito che il poveretto cercava di trovare, come è tipico di un Tre, negli altri quei sentimenti che non riusciva a capire in se stesso. In ogni caso il libro mi ha, finalmente, fatto ritrovare le sensazioni che da quattordicenne provavo leggendo il mitico Cent’anni di Solitudine.

    #6023 Risposta

    un atomo

    Ho finito il libro, e sì devo dire che hai ragione, anche per me il personaggio migliore era Juvenal, però alla fine del lbro ho ricavato sensazioni identiche alle tue, ma io sento che questo è avvenuto perchè fin quando Florentino vive la sua vita aspettando è effettivamente un personaggio che ha un suo squallore, per me si riscatta pienamente non nell’attesa, nella pazienza e nella tenacia ma solo nel momento pieno della realizzazione concreta del suo sentimento, allora anche i suoi vizi e le sue debolezze perdono di meschinità, diventano umane ,possibili. Si potrebbe obiettare che se non avesse resistito con ostinazione non avrebbe trovato realizzazione, ma io dico…ha sprecato tutta la vita in un’insoddisfazione perenne, cercando donne non amte, riducendosi infine da vecchio ad essere pedofilo fino a provocare il suicidio della ragazzina…poteva distribuire più amore mentre aspettava, non realizzato il suo sentimento lo ha offuscato, depresso, quasi spinto nel ridicolo, non è un caso che cambia abiti, lasciando quelli anacronistici solo alla fine sul battello. Firmina non ha atteso, non consapevolmente almeno, e ha diviso la sua vita con pienezza con un uomo, pur rendendosi conto dei suoi limiti, tra litigi, incomprensioni e tenerezze ha messo su un buon matrimonio ricco di cose buone e meno buone..insomma ha vissuto la sua reraltà e la sua vita, conservando in fondo al cuore la ribellione el’anticonvenzionalità dell’adolescente, ma nel contempo è sdtata all’altezza delle sfide che la vita reale le ha proposto. Rimane dignitosa, lojntana dal romanticume e dai sentimentalismio, combattiva, ardente e pietosa, una persona intera nel dolore del tradimento e nel lutto. Florentino intanto……ha delle qualità e lke sotterra e le soffoca nell’attesa, non è capace di legarsi a niente, nè di confidarsi con alcuno…Sono sbagliate le mie sensazioni? Le pagine migliori sono tutte nell’orgoglio fiero di Firmina, nella sua capacità di essere viva in contrasto al morto Florentino che risplende solo nel finale quando finalmente prende corpo e spessore grazie a lei.

    #6024 Risposta

    un atomo

    Tutto sommato è la storia di una dipendenza affettiva e la cosa più grande di Marquez a parte la scrittura meravigliosa, che è un piacere fisico quando la incontri, è che i suoi eroi sono anti eroi.

    #6025 Risposta

    Utente Ospite

    Il succo del matrimonio di Firmina è nell’epilogo finale, Marquez è semplice, diretto, vero ….Aveva domandato a Dio di concederle almeno un istante affinchè lui non se ne andasse senza sapere quanto lo avesse amato al di là dei dubbi reciproci, e aveva sentito un’urgenza irresistibile di ricominciare da capo la vita con lui per dirsi tutto quello che non si erano detti, e di rifare bene qualsiasi cosa avessero fatto male nel passato. ma doveva arrendersi all’intransigenza della morte. Il suo dolore si decompose in una collera cieca contro il mondo e anche contro se stessa, e questo le infuse il dominio e il coraggio per confrontarsi da sola con la sua solitudine: Dopodichè non ebbe tregua, ma limitò qualsiasi gesto che sembrasse un’ostentazione del suo dolore. ……………

    #6026 Risposta

    Raffaella Foggia

    Che bello sentir parlare dei miei autori preferiti….. Questo libro l’ho letto alcuni anni fa e mi ero completamente immedesimata in Florentino (forse un po’ strano per me…) comunque è stato uno dei libri della mia adolescenza ed è quello in cui c’è una delle mie frasi rpeferite: “Gli esseri umani non nascono sempre il giorno in cui le loro madri li danno alla luce ma la vita li obbliga ancora molte latre volte a partorirsi da loro stessi”
    un abbracci

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