HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › L’anima
Questo argomento contiene 102 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Bruno Ordonselli 13 anni, 2 mesi fa.
-
AutoreArticoli
-
un atomoCara Ele, sono Tecla , nell’ultimo anno sono sulla via dello Zen e trovo molta rispondenza interiore nelle letture di Osho. Questo percorso ne integra altri, accresce la ma consapevolezza, è una ricerca facile e difficile nel contempo. Le risposte sono semplici, ma la mente spesso fa domande che ingannano, non credi? Mi sento al centro di me e quello che a volte riesco ad ossevare è semplicemente ciò che ‘è’, semplice eppure difficile non lasciarsi distrarre e rimanere connessi con questo principio di realtà. Ma ogni istante in cui si è in questa visione, in questa comprensione, è un attimo di pura felicità. Forse ora per me l’autodisciplina consiste nel permettere che ciò accada sempre più spesso, più velocemente, che trasformi profondamente ogni cosa. So che sembro un pò criptica, ma credo che tu comprenda 🙂 Dopo tre anni di fatica, di sforzo, di dolore, mi sento cambiata, forte, lucida, sono pronta per una trasformazione più profonda, cadrò, mi lascerò imprigionare 10, 100, 1000 volte ma non mi dimenticherò più di me. C’è una sicurezza che ha lasciato andare il passato senza alcuna aspettativa per il futuro, sono qui, è questo è bello ed interessante di per sè. Mi sono riconnessa a un valore di solitudine bellissimo, un modo di stare con se stessi che è talmente pieno e sereno che si può aprire a qualsiasi avventura del cuore, del corpo e della mente. e c’è in realtà un’avventura in ogni piccola cosa, nello scendere la mattina e invece di caricarsi sulle spalle la fatica poter guardare un pezzetto luminoso di cielo e sentire l’aria sulla pelle, con tutti i suoi odori. C’è avventura tutte le volte che semplicemente ti metti in gioco perchè dove sei ci sei veramente. Anche quando dici no, anche se apparentemente prendi le distanze, o se litighi, o quando accetti che le cose possano cambiare lentamente e tu stai lì ad osservare questa cosa che fluisce e tu fluisci insieme ad essa. Va bè….troppe parole…:-)
Bruno OrdonselliCara Atomo a sentirti sembri una persona molto equilibrata ma è così anche quando sei a nervi scoperti? scusami ma non resisto e devo per forza provare invidia…… per la tua serenità!
un atomoNon sono una persona equilibrata ma esserlo è nelle mie priorità vere, non come desiderio generico. Sì, ora mi sento serena, ma mi sento tale anche quando sono nel ciclone, gli stati d’animo variano sempre l’importante è sapere che come vengono se ne vanno e che questo non cambia la realtà delle cose. Esco da un periodo molto doloroso e una fetta di dolore e tristezza rimane in me non per questo non si può essere sereni ugualmente, basta accettare quello che è stato, quello che è e quello che sarà. Basta voler essere testimoni.
un atomoLo sai Bruno, ho notato che è molto più facile comunicare e farsi comprendere nel malessere che nel benessere, capita anche a te? E perchè??? Forse gli altri si aspettano che se stai bene come dici tu sia divenuto perfetto, invece uno perfetto non è, e talora è a nervi scoperti , ma sta bene uguale 🙂 perchè riesce a non farsi invadere dalle cose transitorie e alla fine tutto ciò che ci accade è transitorio no? Baci.
Bruno OrdonselliSarà che il benessere è merce rara o forse è più difficile provare empatia per chi è felice.La mia non perfezione la sto scoprendo a mie spese,come dicevo in un altro post non mi vedo più tanto unico e questo genera comunque uno spiazzamento rispetto a quelle certezze che uno credeva di avere.Ma voglio essere propositivo non butterò il mio passato ……e spero tanto di risorgere dalle mie ceneri augurandomi con tutto il cuore che le persone che a mia volta ho contribuito ad incenerire mi guardino con benignità e loro stesse possano risorgere………perchè non sapevo quello che facevo!
un atomo🙂 🙂 🙂 Io non sono felice…solo che qualche volta sto bene con me…. mi basta
Bruno OrdonselliStare bene con se stessi assomiglia molto alla felicità, anche perchè se no dovremmo essere felici solo quando stiamo con qualcuno.Ecco io credo che siamo felici solo se possiamo condividerla questa felicità………infatti sono felice di condividere con te i miei pensieri
EleonoraChe piacere risentirti, cara Tecla! Scusa ma non avevo capito che fossi tu l’atomo 🙂 Da quello che leggo, penso proprio che tu stia facendo un ottimo percorso, lo zen è per eccellenza “lavoro sull’attenzione”. Rispetto all’autodisciplina, oltre a quello che senti sia giusto per te, io mi riferivo, appunto, al fatto di non demordere, di essere costanti nella pratica perchè è solamente in questo modo che, gradualmente, si ottengono i risultati, così come già sta avvenendo per te. Ritagliarsi ogni giorno un tempo e uno spazio per il lavoro sull’attenzione, la meditazione, la pratica. Solo così saremo in grado di “ricevere” ciò che ci aiuterà a crescere. Un abbraccio forte. eleonora
Marina PieriniMolto interessante quello che dici Atomo, se è più facile empatizzare con chi soffre….come reagiamo quando qualcuno afferma di essere sereno, di sentirsi amato, di avere fede, o cose del genere? Il tuo è uno spunto secondo me acutissimo che andrebbe approfondito….baci a tutti…
Antonio BarbatoLa risposta normale che proviamo, quando qualcuno afferma di avere ciò che sentiamo manca a noi, è una sensazione di incredulità se non di stizza. Io ho provato questa sensazione, ad esempio, nei confronti di coloro che sono dotati di una grande capacità di dipingere, che a me manca del tutto, o verso coloro che hanno una intelligenza visuale molto elevata a differenza mia. Ho analizzato a fondo le mie reazioni in questi casi, e non ho potuto nascondere a me stesso che inconsciamente tendevo a mettere in dubbio ed a sminuire finchè la verità non poteva essere più negata. E’ vero che l’Inganno è forte nel mio sonno, ma credo che la mia reazione sia più o meno universale. Empatizzare col dolore dell’altro è facile per alcuni tipi fra i quali il Quattro, ma non è assolutamente un carattere generale. Ci sono altri tipi, infatti, che sono francamente infastiditi o che si sentono minacciati dal dolore degli altri e ne prendono accuratamente le distanze.
Marina PieriniMi duole dirlo, ma gli stessi 4, non di rado, si sentono infastiditi dal dolore altrui, perchè tendono a considerare la propria storia, il proprio doloroso vissuto, più doloroso di quello degli altri. I 4 si sentono talvolta eroi incompresi e sopravvissuti a dolori che gli altri non possono nemmeno immaginare e il lamento altrui viene considerato come uno stato di debolezza e mediocrità verso il quale rispecchiano l’insofferenza che hanno subìto come parte passiva prima, e che rimandano poi come reazione attiva all’altro. Insomma il 4 bambino usa il dolore e il lamento per ricordare agli altri (i genitori) che esiste, quando non si sente amato o non riesce ad ottenere quello che vorrebbe (ammesso che sappia cosa vuole) e l’ambiente familiare lo ha abituato reagendo con una qualche attenzione a seguito del suo stato appunto “sofferente”. Così mi sembra che a volte, sente puzza davanti al dolore degli altri perchè sotto sotto teme la stessa enfatica e un pò esagerata manifestazione. Per dirla con cinismo, chi è del mestiere annusa meglio la puzza di chi usa i suoi strumenti. Correndo il rischio di diventare aggressivo, cinico, insensibile e incapace di comprendere veramente il livello di sofferenza altrui. In due parole i 4 a volte sono molto egoisti e insensibili nel rifiutare il dolore degli altri perchè credono di poter giudicare se è un dolore autentico e quindi legittimo o meno. Ho conosciuto molti 4 che davanti al dolore si risentono, diventano insofferenti, rispondono come prima cosa “e che dovrei dire io…?” e si allontanano infastiditi, come unici detentori un po’ offesi del “vero e autentico” dolore universale. In quel caso l’empatia l’hanno scaricata forse nella tazza, perchè tutto potrei dire tranne di avere davanti una persona che empatizza e solidarizza con la mia (o l’altrui) sofferenza.
Bruno Ordonselliio direi che un 4 ben allenato usa l’isolamento per punire gli altri o…… per punire se stesso. Credo infine che il 4 abbia una vera capacità empatica ma la nasconde dietro a quel cinismo ed a quella autoironia che crede gli possano far esorcizzare tutte le brutture della vita.In fondo…… è vero pensiamo di essere unici,ma è la nostra estrema forma di difesa
Bruno Ordonsellibuona domenica e…..bacioni
-
AutoreArticoli