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Questo argomento contiene 4 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Antonio Barbato 13 anni, 1 mese fa.
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eleonoraMolto carino l’articolo sulle dee interiori. Le analogie e i collegamenti con l’enneagramma possono starci. Insomma, ragazze e ragazzi, abbiamo un immenso linguaggio simbolico che ci parla di noi, che ci indica il cammino, la vita non sa più che inventarsi per svegliarci, ci acchiappa continuamente per il bavero della giacca, ci scrolla ma noi continuiamo a dormire….ron…ron…ronf… Adesso vado a nanna e leggerò l’articolo su Jung. bacioni. eleonora
Marina MeleNon l’ho letto. Lo stampo e lo leggo stasera prima di dormire.
Bacioni.
Marina MeleCara Eleonora. Ho letto l’articolo ieri sera e anche oggi. Io faccio fatica a entrarci. Per te è tutto chiaro? Certo è chiaro si parli di due modi diversi di intedere il tre ma a me non basta. Non capisco se sia il modo di scrivere che vivo un pò a strappi o l’eccessiva sintesi dalla quale non riesco a “sentire” tutto quello che non vi è scritto. Mi sento tirata dentro moltissimo in Artemide, soprattutto quando dice: “….che lei protegge dal potere maschile, con armi e mentilità maschili….”…su questo riesco a ragionare e comprendere tutta una serie di cose e a vederle ma sul resto faccio fatica. Non sono a zero su astrologia, mitologia ed enneagramma ma davvero non riesco a trovare i veri collegamenti….Forse chi ha scritto lo sente così in profondità da mancare, dal mio punto di vista, alcuni passaggi che per me servono a comprendere meglio…certamente sarà un mio limite….come facciamo a dialogare?
EleonoraCara Melinda, più che i collegamenti tra mito, enneagramma e astrologia, io mi riferisco al fatto che tutti questi strumenti ci fanno vedere delle parti di noi e che ci possono essere utili per esplorare maggiormente noi stessi al fine di capire meglio alcune cose che ci appartengono, che ci danno forza ed energia, ma anche quali possono essere i nostri limiti, gli spazi vuoti da riempire e quelli troppo pieni da svuotare un po’ per arrivare, un giorno, a quell’equilibrio di forze rappresentato dall’unione delle nostre due metà (il maschile e il femminile), quell’unione della quale si parla, appunto, nella leggenda e nel mito ma che perseguiamo anche attraverso la crescita psicologica e spirituale. Ad esempio, nell’articolo in questione, mi ha affascinato molto la figura di Artemide, fiera e coraggiosa, con forti qualità maschili. Ecco, mi è venuto da pensare che quella dea dentro di noi dovrebbe imparare a riconoscere dentro di sè e ad amare maggiormente le qualità femminili che pure ha, a smettere di fare la guerra con le armi maschili e ad incontrare la Donna dentro di sè, una donna consapevole che il maschio non è il nemico da combattere ma la metà da incontrare nel processo di crescita. Un bacio. eleonora
Antonio BarbatoNel libro ispiratore dell’articolo di Jean Bolen, c’è un interessante riferimento alla scelta cruciale di una donna Artemide, quella di sacrificare o salvare Ifigenia, che riassume il senso di quello che la Grilletta Acquaviva ha voluto sottolineare col suo intervento.
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