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L’eleganza del riccio- Viaggio nelle maschere del Cinque

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Questo argomento contiene 20 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da  Marina Pierini 13 anni, 2 mesi fa.

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  • #703 Risposta

    Antonio Barbato

    Dovrebbe essere in uscita il libro, tratto dal romanzo omonimo, che racconta senza moralismi o improbabili lieti fine, la vicenda personale di un Cinque, una donna ormai matura abilissima nel nascondersi e nel assumere una maschera di insignificanza per meglio proteggersi dal mondo. Mi chiedevo se qualcuno ha letto il libro e se ha idea del tipo della ragazza coprotagonista (un Quattro molto amaro o un Cinque??, perché, in genere, la differenza fra i Quattro meno esplosivi e i Cinque più apertamente amari è estremamente difficile da cogliere.

    #6528 Risposta

    Raffaella Foggia

    Caro Antonio sono molto contenta che tu abbia proposto questa discussione su uno dei libri che mi ha colpito maggiormente in questi ultimi tempi. Devo dire che pur essendo così lontana enneatipicamente dalla protagonista del libro mi sono molto immedesimata in lei (tanto che pensavo fosse un Nove dimessa com’era e in qualche modo “al servizio” degli altri e vista anche la sua fine, ma come ben sai i protagonisti dei libri per me sono più complicati da individuare di quelli dei film 🙂 ) comunque per quanto riguarda la ragazzina avevo pensato a lei come un Quattro (tra l’altro influenzato dal Tre) visti i comportamenti che adotta. COmunque ho intravisto qualcosa del film e da quello che ho capito sembra che l’abbiano un po’ stravolta la storia….. speriamo di no Un abbraccio forte

    #6529 Risposta

    Teresa

    Ciao, qualche sera ho rivisto un film che mi era piaciuto molto “Luce dei miei occhi” di G.Piccioni con Luigi Lo Cascio e Sandra Ceccarelli. Credo che chi voglia comprendere un pò la personalità del 4 (credo in questo caso 4 conservativo) possa riferirsi al personaggio di Maria. Nel colloquio con l’assistente sociale, quasi alla fine del film, Maria, quasi in un monologo, dà ragione al suo atteggiamento nei confronti dell’amore e della vita…quando ti hanno sempre ripetuto che non vali niente, continui a crederlo per il resto della vita….Qualcuno l’ha visto?Che ne pensate? E secondo voi Antonio, interpretato da Lo Cascio, che tipo è…pensavo un 5 ma anche ad un 7 sociale per il suo senso di sacrificio. Tu Raffaella che dici? Buon fine settimana a tutti!!!!!

    #6530 Risposta

    Utente Ospite

    …nessuno ha visto il film…:(…

    #6531 Risposta

    Teresa

    …sono Teresa

    #6532 Risposta

    Marina Pierini

    Cara Terry purtroppo io non ho visto questo film e per quello che posso sapere nemmeno Antonio lo ha visto. Credo che Raffaellina sia piuttosto impegnata ultimamente perchè lei è la nostra risorsa in quanto a conoscenza sterminata di film 🙂 può darsi che riesca a leggerci presto o tardi…non perdiamo la speranza! Comunque Lo cascio è un grande attore, a me è piaciuto moltissimo sia nei “100 pass” sia ne “la bestia nel cuore”…li hai visti???

    #6533 Risposta

    Teresa

    si certo li ho visti, anche a me piace molto. Lo hai visto La meglio gioventù? Anche in questo film è notevole. Cmq se ti capita vedilo il film di cui parlavo sopra, ne vale la pena.

    #6534 Risposta

    Marina Pierini

    Ne ho vista solo una piccola parte, ma siccome non avevo visto il film dall’inizio ricordo di aver mollato. Ultimamente non è molto facile vedere la tv, e non solo adesso che Mattia è nato, ma anche prima perchè il progesterone mi faceva venire certe botte di sonno incredibili :-))) speriamo di rimetterci al passo!!! L’eleganza del riccio ce lo siamo procurati, dateci il tempo di vederlo e ne riparliamo eheheheh

    #6535 Risposta

    Marina Pierini

    Abbiamo appena finito di vedere il film. Non ho letto il libro e dunque non so se i personaggi siano ritratti in maniera differente nelle due versioni film/libro….so soltanto che non ricordo più quando mi è capitato di vedere un film così bello. Sono veramente emozionata. La custode, nel film è un 5 a tutti gli effetti, mentre la bambina sembra un 5 con ala 4 o viceversa. Il personaggio del giapponese infine sembrerebbe un tipo 1. Al di là di questo, una storia imprevedibile, intelligente, toccante. Mi serve tempo per assaporare ogni emozione che mi ha lasciato….Lo consiglio a tutti!

    #6536 Risposta

    Marina Pierini

    …ovviamente mi riferisco al film “l’eleganza del riccio” che è lo spunto di questo post.

    #6537 Risposta

    Antonio Barbato

    Concordo sia sulla qualità del film (è molto piaciuto a me anche se non amo i film troppo, per così dire, riflessivi), sia sulla classificazione dei personaggi proposta da Marina. Resta tutta intera la grande difficoltà nel riuscire a distinguere fra un Quattro con molte influenze del Cinque e, al contrario, un Cinque con molto del Quattro. Ovviamente, questa possibile confusione esiste solo nel caso di Quattro con prevalenza dell’istinto sociale puro o misto sociale/sessuale- sociale/conservazione.

    #6538 Risposta

    Luca Brun

    Ho visto ieri sera il film insieme a un’amica che aveva già letto il libro.
    Secondo lei il film è solo il 10% del libro.
    Io ho pensato alle due protagoniste come a due 5.
    la ragazzina certo ha anche parecchio del 4 per cui è anche possibile l’opzione inversa, cioè del 4 con molto 5.
    Sui sottotipi non mi pronuncio perché non ho tutta la conoscenza di Antonio.
    Il film è piaciuto anche a me… e io i film “riflessivi” solitamente li apprezzo molto.

    #6539 Risposta

    Antonio Barbato

    Caro Luca, dipende dal tipo di film riflessivo. In alcuni casi, di fronte a film lenti e troppo auto analitici dei propri sentimenti, come quelli di alcuni registi francesi o formatisi in Francia, reagisco come quei filosofi greci che, di fronte a chi sosteneva la verità dell’immobilità dell’essere, erano spinti a prendere un nido di vespe per vedere i loro antagonisti muovere il culo. Troppo spesso si intende il percorso spirituale come un sprofondare in se stessi, un cammino avulso dalla esperienza concreta, come se l’universo fosse un incidente di percorso necessario per fare esistere identità tutte tese a riguadagnare la propria provenienza. In altri casi anche film come “La Forza della Mente” che consiglierei a tutti i Cinque di vedere come esperienza terapeutica profonda, nonostante l’inesistenza o quasi di azione, muovono in me un sentimento di comprensione che mi permette di apprezzarli totalmente. Adoro i film che raccontano storie inerenti ai Cinque e mi intenerisco profondamente quando un bella trama fa vedere come, aldilà della finta umiltà che alcuni Cinque manifestano come maschera, la vera e profonda arroganza intellettuale lascia il posto ad una diversa percezione di se stessi e delle cose. L’Eleganza del Riccio mi è piaciuta proprio per questo, perché la protagonista è pienamente cosciente della sua situazione esistenziale, della sua anedonia, della volontà non di essere umile, ma di sapersi nascondere bene. Ovvio che, adesso, dovrò leggere il libro (che ha, però, il torto di costare proprio tanto, a causa dello sfruttamento commerciale del successo del film):

    #6540 Risposta

    Luca Brun

    Si Antonio, mica sostenevo che uno deve necessariamente amare i film “riflessivi” per essere intelligente e degno di considerazione. E’ questione di gusti e uno si può anche annoiare di fronte a tanta autoanalisi e poca azione ed essere nondimeno persona colta e di buon gusto. Poi ci sono film di azione belli e film riflessivi brutti, questo è ovvio. Io esprimevo solo una preferenza personale come l’esprimevi tu.
    La mia spiegazione è di livello molto terreno pur essendo d’accordo con quello che dici sul percorso spirituale come sprofondare in se stessi.
    Forse, essendo un cinque, tu presupponevi che io intendessi il contrario.
    Un rischio dell’enneagramma è proprio quello di presupporre un pò troppo: quello è un tipo 3 e sta pensando ad avere successo, quello è un 1 ed è perfezionista e via dicendo.
    Me ne rendo conto perché ci casco anch’io e vedo che ci casca anche chi ne sa più di me. Non mi riferisco a te in questo caso.
    Presupponendo a volte ci si prende e a volte no.
    L’importante è esserne consapevoli dato che tenderemo a farlo ancora.
    Quanto al libro, mi attendo che tu lo legga in francese….

    #6541 Risposta

    Antonio Barbato

    Caro Luchino, condivido così tanto le tue parole che avrei potuto scriverle io stesso. Posso solo aggiungere, per evitare un possibile equivoco, che io non facevo alcun riferimento a quello che avevi scritto tu, ma mi riferivo, nella mia mente, a coloro che credono che la libertà sia solo astrarsi dal mondo e richiudersi in una specie di clausura interiore. Leggere il libro in francese va molto aldilà delle mie possibilità; mi limiterò a gustarlo almeno nella versione italiana. Un abbraccio, Anto

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