HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › L'utilità dell'EdT
Questo argomento contiene 2 risposte, ha 3 partecipanti, ed è stato aggiornato da fatimiade 11 anni, 1 mese fa.
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Alcuni giorni fa mi ha contattato una persona che sta studiando l’EdT (non con me, fortunatamente) da diversi anni e mi ha confidato che si sente profondamente deluso. Non ha notato, mi ha detto, nessun cambiamento significativo nella sua vita e, anzi, gli sembra solo di aver perso tempo. Questo colloquio mi ha fatto riflettere, ancora una volta, su un elemento che ormai reputo centrale nel’insegnamento: la necessità del passaggio dall’apprendimento all’esecuzione. sapere molte cose, infatti, è di sollievo relativo. Troppo potenti e troppo radicate sono infatti le forze che si oppongono dentro di noi al cambiamento, se non ci si costringe, non ci si auto infligge quasi, al cambiamento consapevole. Facendo un esempio che credo vero, ho spiegato a questa persone che se anche uno studia archeologia per dieci anni non per questo diventa un archeologo. Solo quando si sporca le mani nel terreno scavando dove sa di dover scavare, solo quando sente che un frammento di un pezzo polveroso è la chiave che lo può portare ad una scoperta veramente importante, solo quando sa coniugare l’attenzione alla presenza, può considerarsi un archeologo. Lo stesso accade con la nostra materia: se non c’è azione consapevole, intuito profondo e radicamento emozionale stiamo solo giocando con noi stessi e col tempo che abbiamo a disposizione.
AnonimoSono molto d’accordo con te, proprio pochi giorni fa parlavo con una persona della comunicazione, o se vogliamo della non-comunicazione testa-pancia, razionale-emozioni…
quello che penso è che ho vissuto (e vivo ancora) è che se comprendi, anche molto bene, con la razionalità qualcosa questo non vuol dire minimamente che produrrà un cambiamento dentro di te. c’è bisogno di viverlo, di sentire qualcosa nella pancia perchè poi ci sia un seguito nella consapevolezza e nel cambiamento.
E quello che ho sperimentato (e ora parte il violino..) nei tuoi corsi è che c’è una comunicazione che arriva alla pancia, che sia per metafore, ricordi, emozioni che per magia si decodificano e aprono mondi..quello che mi è successo in questi anni è di sentire molte cose che ci spiegavi. E adesso è come se avessi un evidenziatore che si mette in opera quando agisco parti del mio carattere…quindi Grazie Capitano!
Caro Antonio,
Concordo con quello che dici. Per quanto mi riguarda ho il “problema” opposto a quello del tuo interlocutore…..
Nella mia vita lavorativa e sentimentale sono cambiate molte cose sia nel modo di pormi che in quello di comprendere me stessa e gli altri. Fermo restando che nei momenti di stress (purtroppo frequenti nel mio lavoro) scatta il continuo lamento quattresco…. frustrazione = impotenza! La differenza fondamentale che ho riscontrato tra prima della conoscenza dell’EDT ed ora è che mi guardo, mi vedo e capisco i miei meccanismi bloccanti. Sono certa che in questo continuo percorso, ovviamwente con l’aiuto fondamentale tuo e del gruppo, raggiungerò ancora nuove consapevolezze che mi porteranno verso la via della “libertà”.
Per quanto riguarda lo studio invece ho ancora la sensazione di non essere all’altezza e di non riuscire ad esprimermi come si deve. -
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