HomePage › Forum › Forum ASS.I.S.E. › Manzoni fenomenale dei Sei!
Questo argomento contiene 25 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Maurizio Cusani 13 anni, 1 mese fa.
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Marina MelePer quello che capisco per i sei la paura è vissuta come una positiva arma di difesa e non certo come una possibile forma di miopia come spesso viene vista da altri o come impedimento ancora alla vita. Ma, come ho già potuto notare, talvolta essi ne fanno oggetto di repulsione a cura di altri il che garantisce loro il massimo della tranquillità nel prepararsi le loro svolte che, a questo punto, appaiono improvvise e incomprensibili.
La loro forza, quindi, è quella di sembrare sempre pronti mentre ben poco si capisce.
Se poi questi sei hanno una ala 7 forte possono guadagnare un pò in velocità e leggerezza ma se hanno un ala 5 forte che succede???
Mio padre è un uomo 6 con una ala forte 7 il che gli fa recuperare in simpatia, velocità e leggerezza ma di quello che gli si muove dentro tuttora, a me, rimane un mistero….Tornando a don abbondio a me, ai tempi dei banchi di scuola, ha sempre fatto pena perchè mi pare si sia perso molto nella vita…sai come un motore di una auto che gira con un cilindro in meno ma, nel suo ambito, lui era fortissimo.
9.9.05 20.32
Nella vita adulta, capendoci qualcosa, ho imparato che i sei sono fortissimi e per reggerli l’unica è essere fortemente indipendenti e dentrati su se stessi…….o no???
Melinda
Marina MeleAntonio. E’ successo qualcosa…mi sono partite delle righe e si sono messe in maniera strana………..credimi, please!
melinda 9.9.05 20.34
Marina MeleDentrati: neologismo che fonde il concetto di essere centrati interiormente.
Melinda 9.9.05 20.53
Antonio Barbato“Il tipo Sei, finora, è stato quello meno trattato sul forum, probabilmente perchè, tutto sommato, sta a loro abbastanza bene non essere troppo “”visti”” da vicino. Il tipo Sei, tuttavia, è anche quello che a prima appare più sorprendente per l’apparente differenza dei suoi sottotipi e che, per questo motivo, ha offerto ad infiniti scrittori spunto per descrizioni appropriate e precise. Uno di questi è sicuramente Manzoni che nei Promessi Sposi ci ha lasciato delle descrizioni esilaranti ed approfondite di vari Sei, fra i quali il più evidente è Don Abbondio e confesso che debbo senz’altro a questa figura la comprensione profonda dell’Alibi del tipo Sei. I capitoli XXV e XXVI mettono in scena il dialogo fra il cardinal Federigo (un tipo Uno che Manzoni ha idealizzato) e il curato che ha fatto della paura e della soggezione ai potenti la sua ragion di vita. La tecnica del dialogo interiore ci permette di vedere come, sotto la gragnuola di accuse del Cardinale, la mente di Don Abbondio, si aggrappa disperatamente ad un esame dei vantaggi e degli svantaggi della sua situazione. Questo è il brano giustamente celebre che illustra, fin troppo bene, questo aspetto della psiche del tipo Sei: I pareri di Perpetua!- pensava stizzosamente don Abbondio, a cui, in mezzo a quei discorsi, ciò che stava più vivamente davanti era l’immagine di quei bravi, e il pensiero che Don Rodrigo era vivo e sano, e, un giorno o l’altro, tornerebbe glorioso e trionfante, e arrabbiato. E benché quella dignità presente, quell’aspetto e quel linguaggio, lo facessero star confuso, e gl’incutessero un certo timore, era però un timore che non lo soggiogava affatto, né impediva al pensiero di recalcitrare: perché c’era in quel pensiero, che, alla fin delle fini, il cardinale non adoperava nè schioppo, né spada, nè bravi””. “
SirenellaMe la posso cavare appellandomi al quinto emendamento e dare forfait per questa volta? Ascolto voi….lo preferisco! 🙂 ….baci.
Antonio BarbatoE’ in azione Don Rodrigo Sei controfobico che ha mandato il Griso a rapire Lucia e non sa che tutto è andato a monte. Leggete con quanto acume Manzoni ne descrive i pensieri, i dubbi, le paure e l’aggressività con la quale maschera le sue incertezze interiori. “Don Rodrigo camminava innanzi ed indietro, al buio, per una stanzaccia disabitata dell’ultimo piano, che rispondeva sulla spianata. Ogni tanto si fermava, tendeva l’orecchio, guardava dalle fessure dell’imposte intarlate, pieno d’impazienza e non privo di inquietudine, non solo per l’incertezza della riuscita, ma anche per le conseguenze possibili. S’andava però rassicurando col pensiero delle precauzioni prese per distruggere gli indizi, se non i sospetti. In quanto ai sospetti-pensava- me ne rido. Vorrei un po’ sapere chi sarà quel voglioso che venga quassù a vedere se c’è o non c’è una ragazza. Venga, venga quel tanghero, che sarà ben ricevuto. Venga il frate, venga. La vecchia? Vada a Bergamo la vecchia. La giustizia? Poh la giustizia! Il podestà non è un ragazzo nè un matto. E a Milano? Chi si cura di costoro a Milano? Chi gli darebbe retta? Chi sa che ci siano? Via, via, niente paura. Eppoi…Ma il pensiero sul quale si fermava di più, perchè in esso trovava insieme un acquietamento dei dubbi e un pascolo alla passione principale, era il pensiero delle lusinghe, delle promesse, che adoprerebbe per abbonire Lucia.-Avrà tanta paura di trovarsi qui sola, in mezzo a costoro, a queste facce, che…il viso più umano qui son io, per bacco….che dovrà ricorrere a me, toccherà a lei pregare; e se prega……”. C’è tutto di un Sei controfobico, la paura, l’aggressività, il calcolo, la strategia, il pensiero delle possibili minacce e di come aggressivamente confrontarle…… Ripeto, I Promessi Sposi è un capolavoro nell’esame della mente del Sei pari solo a Delitto e Castigo: leggerlo per chi ha a che fare con dei Sei è quasi un obbligo.
Sirenellaogni riferimento, e’ puramente casuale?
Antonio BarbatoMa no, io credo che, anzi, il Sei sia forse il tipo in assoluto più diffuso perchè è quello più funzionale ad una certa visione della società!
Utente OspiteMmh! In che senso il più diffuso? Statisticamente non mi risultano dati a riguardo.
Nei miei corsi di ennea ho potuto alla fine stilare dati statistici
di autoriconoscimento e i tassi di frequenza delle basi sono molto diversi a seconda dei campioni. Complessivamente, però, le tipologie più frequenti sono i 4 e i 9. Ovviamente la più rara è l’8.
Naturalmente anche questo tipo di analisi è scorretto alla fonte perchè analizza solo i soggetti attirati dallo studio dell’ennea, il che già li seleziona. Però è l’unica cosa che si ha, a quanto mi consta.
Maurizio CusaniUffa!! Sono sempre io! Maurizio e non utente ospite, il cultore della statistica!
Antonio BarbatoMau/Mizar, ho scritto “io credo”, perché il modello culturale più forte degli ultimi duemila anni in Occidente è stato quello della chiesa cristiana, che funzionava secondo il modello colpa-confessione all’autorità-espiazione-perdono, che è tipico di una struttura mentale gerarchica come quella dei Sei.
Marina MelePorca paletta! (si può dire!!!!????).
Utente OspiteCerto! Pietro era un sei infatti. E i sufi sono sempre stati molto preoccupati di questo lato della chiesa cattolica.
Però, statisticamente ( e non intellettualmente), pur nel campionamento
atipico, a me risultano più frequenti altre tipologie, oggi, in Italia.
Maurizio CusaniOvviamente ero sempre io! Maurizio
Marina MeleQUesti sufi, per di più 6 dell’enneagramma……quasi dei fantasmi!
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