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Questo argomento contiene 12 risposte, ha 1 partecipante, ed è stato aggiornato da Marina Mele 13 anni, 1 mese fa.
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Marina PieriniScusate ma io sono in tormento ed ho bisogno di dire quello che provo. Tutto quello che ho cercato di dire nell’argomento precedente a questo e’, che l’amore incondizionato di cui tanto precisamente parlate senza averlo mai provato, e’ l’obbiettivo massimo del nostro Ego. Lo dico perche’ questo io ho imparato e so che e’ il senso del mio viaggio, solo del mio e non del vostro evidentemente…ma sento comunque a questo punto la necessita’ di comunicare.
L’amore incondizionato, per me, altro non e’ che la “super prova” che ci conduce al “super premio” finale ossia la somiglianza con Dio. Se io mi astraggo dalle cose del mondo, se io riesco a staccarmene saro’ finalmente libero dai miei bisogni, dai miei desideri, dai miei limiti, dalle mie necessita’ saro’ libero insomma dal mondo cosi’ com’e’…e amero’ come “fa” Dio. Per amare come fa Dio devo tendere ad “assomigliare” a Lui. Trovo questo atteggiamento pericoloso e pregno dell’arroganza di un Ego che ci mette talmente tanto alla prova da costringerci a vivere in maniera innaturale, immemore proprio della nostra limitatezza e che ci inganna perche’ la parola “astrazione dalle cose del mondo” ci fa sentire in bocca quel senso di Divina natura che ci seduce, e’ vanita’.
Io credo che il nostro compito come esseri umani, anzi la nostra speranza, e’ “arrivare” a Dio, per viaggiare assieme a Lui. Non assomigliargli.
Per arrivare a Dio, percepire che ci ama e ci accompagna, il primo passo che penso si debba fare e’ inchinarci dinnanzi a Lui ammettendo la nostra limitatezza. Questo ho imparato e questo condivido con voi.
Se io ammetto di non essere stata creata da lui nello stesso modo in cui lui e’, se ammetto che la mia natura, la mia interezza non sono fatte per essere divine, ammetto di non potergli mai assomigliare, e sono libera dal dover sostenere qualunque prova per “meritare” il suo amore.
Non devo meritare nulla, non devo vincere alcun premio, perche’ Dio mi ha detto attraverso Cristo che mi ama gia’.
Non c’e’ alcuna altra prova. Sono libera di poter vivere serenamente la mia mortale umanita’. Sono libera!
Mi ama gia’ per come sono, non si aspetta che io sia la bambina migliore, quella capace di amare meglio, quella capace di assomigliargli di piu’. E’ lui stesso che mi ha fatta cosi’ e lo ha fatto perche’ mi ama cosi’ come sono, questo era cio’ che voleva farmi essere, io devo liberarmi dai sensi di colpa perche’ credo che per essere amata devo essere “brava, buona e bella”.
Mi ha salvata. Mi ha fatto capire che per arrivare al suo amore non devo far altro che accettare con umilta’ la mia umanita’…perche’ LUi mi ha voluta cosi’. Mi ha dato degli insegnamenti che mi portano continuamente a vivere in connessione col mondo, anche col piacere. L’eccessivo attaccamento anche al volergli assomigliare mi porta su di una strada che mi conduce via da Lui, la strada del mio Ego che ritiene di essere “centrale” nel mondo, ma non lo e’. Se io non sono il centro, ma sono “parte del…” non devo accanirmi nel dimostrare nulla. Sono profondamente in crisi, vi chiedo scusa, perche’ io ho creduto che l’obbiettivo dell’enneagramma fosse in connessione, con l’esperienza della fede che ho fatto. Credevo che fosse uno strumento atto a permettermi una piu’ chiara consapevolezza delle mie deformita’, dei tranelli del mio Ego, che lo scopo fosse quello di alleggerire il peso delle aspettative che devo avere verso me stessa e gli altri per vivere piu’ serenamente su questa terra. L’amore incondizionato e’ l’obbiettivo massimo. Lo sforzo per eccellenza. Il carico divino. Non sento di condividere il senso di questo viaggio. Io ho imparato che come 4 tendo a pormi degli obbiettivi ideali e perfetti nella loro bellezza, che diventano per questo motivo irraggiungibili. Tutto cio’ mi spinge a cadere nel disorientamento e nell’immobilita’ della depressione e dello smarrimento. Se io mi pongo come obbiettivo di dover raggiungere la Stella Polare, perche’ il raggiungimento del limite etremo ai confini col Divino e’ il meglio auspicabile, io non ci arrivero’ mai. Non avro’ fatto altro che pormi un ulteriore obbiettivo impossibile, non concretizzabile nel contesto reale, non utile a vivere assieme a tutti gli altri che alla stella Polare non ci arriveranno mai. Se invece io accetto, la sconfitta insita nel senso della mia mortalita’, se accetto che qualunque cosa faccia, qualunque compito svolga, qualunque obbiettivo mi ponga io sono gia’ salva perche’ Dio lo vuole, perche’ il SUO amore e’ incondizionato e la sua volonta’ mi vuole cosi’….io mi porro’ come obbiettivo quello di esplorare il cammino da qui alla fine di dieci scalini. Attraversare nel mio presente accompagnata dal suo amore, il viaggio da qui a dieci scalini. Dieci scalini non sono un viaggio ideale e impossibile. Posso incontrare tutto il mondo in quei dieci scalini, imparare serenamente senza sostenere prove e test. Potrei addirittura arrivare alla fine di quei dieci scalini. Potrei, alla fine di questo piccolo viaggio, sollevare la testa e accorgermi che ce ne sono altri dieci dinnanzi a me. Potrei allora avere abbastanza curiosita’ da chiedermi che altro c’e’ da scoprire nei succesivi dieci scalini…e via cosi’, finche’ saro’ viva. Arrivare all’amore di Dio mi offre calore e conforto in questo viaggio. Non dovro’ raggiungere una meta per assomigliargli e meritare, ma viaggero’ sapendo che lui e’ gia’ con me e mi fa da Maestro. Il Signore e’ il mio pastore, non manco di nulla, su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perche’ Tu sei con me. L’amore di Dio, l’amore che ci nutre e disseta e che ci permette di nutrire e dissetare gli altri non mi vuole “come” Dio, ma “abbracciata” da Lui per vivere “assieme” agli altri. Forse, se il cammino dell’enneagramma mi conduce lontano da tutto questo io sono la persona sbagliata nel posto sbagliato.
EleonoraCara Sirenella, io credo che si stia sollevando un grande polverone là dove non c’è nemmeno un po’ di polvere. Però mi sforzo per comprendere anche il tuo punto di vista. Che cosa c’entra la scelta o meno di praticare l’Enneagramma con la scelta individuale, personalissima che caratterizza il modo di avere fede di ciascuno di noi? L’enneagramma è uno strumento che tu puoi prendere ed usare per quello che ti serve, così come può fare chiunque. E’ uno strumento valido indipendentemente dal tipo di fede che si pratica e si sente. Ognuno ne fa l’uso che vuole e che sente vada bene per sé. L’enneagramma non ti fa cambiare la tua fede o la tua confessione religiosa. Ti dice solo che ti trovi in quella gabbia. Poi ognuno decide se ne vuole uscire e in che modo. E comunque, non è detto che se ne esca nonostante le buone intenzioni. Da quando conosco l’enneagramma io ho solo allargato di più la mia gabbia ma certamente non ne sono completamente fuori. Sono contenta che tu abbia una fede così forte e che la vedi e senti così come l’hai espressa. Sono convinta che il primo passo è quello della nostra auto-accettazione, e che Dio per amarci non ha bisogno che diventiamo prima perfetti, ma sono anche convinta che in tutto quello che si è scritto in questi giorni non si voleva assolutamente entrare in questo territorio, che come dicevo prima è personalissimo. Anche perchè rischiamo di addentrarci sempre di più nell’astrazione pura e semplice. Lavorare con l’enneagramma mi è servito molto a scendere dall’empireo dell’astrazione (di cui ero una vera maestra) e preferisco parlare di cose di cui ho avuto esperienza. Mi sembra di vederti in questo momento, Sire…”Aaaaaaaahhhhhhh, allora sei d’accordo anche tu che state dicendo cavolate a…ecc. ecc.” :):) 🙂 Non so tu, ma io mi sto davvero divertendo in questo momento. 🙂 Allora, Sire, ho capito, con te ci vuole la scienza 🙂 E allora, mettiamola così: siccome, dalla mia esperienza, mi sono convinta che tutto o quasi è proiezione (sigh…speriamo che anche questo non ti faccia incazz…:), non potrebbe essere che, a volte, viviamo dei particolari stati di grazia e che proiettiamo questi stati su situazioni e persone? Ed ecco che allora e solo in quei particolari momenti di grazia riusciamo ad amare in modo incondiz…accidenti! m’è scappato, mi ero ripromessa di non usare più quel particolare sostantivo accompagnato da quell’aggettivo! 🙂 A’ Sirenè! Ti dico di più: sai quante volte hai provato lo stesso tipo d’amore nei confronti di tuo figlio quand’era molto piccolo, dove lo amavi semplicemente solo per il fatto che esisteva, quando ancora non avevi alcuna aspettativa nei suoi confronti? Adesso, magari, ti aspetti che studi, che ti obbedisca, che ti rispetti, ecc. Ma appena nato? Che tipo di amore provavi appena solamente lo guardavi? Ecco, quell’amore famoso e innominabile di cui si parla assomiglia taaaaaaannnnntoo a quello. Un bacione. eleonora
TeclaGenesi 1.27 Dio creò l’uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò;
maschio e femmina li creò.
TeresaMarina cara, mi fai tanta tenerezza. Credo sia una fortuna credere così profondamente in Dio, vorrei affidarmi anch’io a lui, ma non possiedo, ahimè, il dono della fede, quella vera. Ma mi rivolgo comunque a lui quando ho bisogno di “miracoli”, da vera egoista. Confesso che negli ultimi tempi, in seguito alla mia malattia, ho sperato tanto che potesse esserci qualcosa al di là della morte, ma ero paralizzata dalla paura e non riuscivo a esprimere con nessuno quello che provavo. In quel periodo non mi sono rivolta a Dio per poter essere salvata, mi sono rivolta a lui dopo, quando ho saputo che potevo farcela, che quella macchia individuata come metastasi non lo era. E allora mi sono rivolta a lui per dirgli grazie perchè non avrei avuto la forza per lottare tanto. Gli ho detto grazie per non avere niente di più di un piccolo cancro al seno e gli ho detto grazie perchè i miei cari stavano bene. Poi, mi dimentico di Dio, non lo ringrazio ogni giorno per essere viva, dovrei farlo. Marina io non credo che la strada dell’enneagramma ci porti lontano da Dio, credo che possa avvicinarci a lui invece. L’insegnamento è “Ama il prossimo tuo come te stesso”, bè io trovo che il compito sia alquanto difficile, ti ami tu? Io faccio fatica. E allora, mi chiedo, come posso amare gli altri come me stessa se io stessa non mi amo? Ho scelto l’enneagramma, che è una traccia che seguo anche nell’ambito della terapia individiuale, per arrivare quanto più è possibile a me. Quanto più vicino sono a me stessa tanto più riesco a sentire amore. Ed ecco che l’amore per me, che sale quando sono in contatto con quello che sento e quando decido di non avere paura di quello che sento, si dirige verso gli altri, ma proprio tutti, esseri viventi e non. E sento una gratitudine per l’aria, per il cielo, per il sole, insomma sono felice e quando sono felice io mi sento vicina a Dio. Credo sia vero che Dio è dentro di noi. Questa è una fede. Ti abbraccio forte forte e in questo abbraccio c’è posto per tutti, care, cari ricercatori di verità.
EleonoraTeresa, grazie davvero per quello che hai voluto confidarci e per quell’abbraccio che ho sentito davvero sincero. E grazie per avermi ricordato che ogni giorno, aprendo gli occhi al mattino, devo ricordarmi che sta accadendo ancora una volta il miracolo: quello di essere ancora viva, ancora per un altro giorno, ancora del tempo per operare e riparare quello che ancora non ho riparato, ancora del tempo per saldare i debiti che ancora non ho saldato. Ti abbraccio forte. eleonora
Marina PieriniSi Eleonora…quando si parla di enneagramma, di Ego e di esseri umani con me ci vuole la scienza. L’amore incondizionato non e’ di questa terra :-)…e’ scientifico anche il mio amore verso mio figlio perche’ tu sai, fortemente condizionato dalla natura e quant’altro ci lega alle nostre creature…per cui…lasciamo stare. No, lo studio dell’enneagramma non ha nulla a che fare con la fede, sono d’accordo con Eleonora e meno con Terry…la psicoanalisi in ogni sua forma e’ solo un modo per riuscire a guidare meglio noi stessi nelle strade di questa terra…una sorta di decodificatore, di patente di guida che ci aiuti a stare meglio “nel mondo, tra le cose e le creature del mondo”. Teresa…la mia fede e’ fortissima,frutto di un’esperienza che ho ricevuto in dono…non certo per merito. Non posso davvero dire di aver cercato Dio, e nemmeno di averlo trovato…semplicemente mi ha trovata Lui e mi ha offerto l’illuminazione di una certezza. Quante volte a Pasqua e a Natale abbiamo assistito al rituale quasi litanico dell’annuncio della lieta novella? Io francamente non me ne occupavo e non lo comprendevo che intellettualmente. Tutto quello che so dirti e’ che oggi so qual’e’ la notizia gioiosa, che e’ per tutti e non solo per me. Ho vissuto tutto questo, diversi mesi prima di cominciare ad esplorare e conoscere l’enneagramma…eppure posso dire che per quanto mi riguarda il senso di pace e serenita’ che ha sciolto ogni nodo della mia insoddisfazione e’ legato innanzitutto alla fede e al dono che ho ricevuto. L’enneagramma mi sta aiutando a raddrizzare un po’ la schiena e a curarmi di meno delle cose che non mi nutrono e mi distraggono…non e’ poco….sono due percorsi che possono non incrociarsi mai, o nel mio caso, possono convergere e alimentare la mia gioia di essere viva. Terry tu prega. Tu ringrazialo Dio, sempre per ogni cosa….io posso solo augurarmi che a tutti prima o poi possa accadere di svegliarsi una mattina con quella gioiosa certezza nel cuore. Eleonora, io non mi sottraggo e non mi sgomento mai dei confronti con voi. Molto spesso sento voi che ve ne lamentate, che provate il disagio di sostenere qualunque scambio che sia appena piu’ serrato. Io credo nella buona fede delle convinzioni di ciascuno di noi, credo nel nostro intelletto che deve aiutarci a discernere e discriminare, credo nella passione non solo enneagrammatica ma nella passione intesa come energia esistenziale. Se ti diverti, non scusarti con me o non crearti il problema di dirlo. Io non mi sento mai lesa dai confronti…mi ha certamente basita il ritornare sempre e solo sulla tematica circa l’amore incondizionato e il non efficace tentativo da parte mia di usare l’enneagramma per parlare dei limiti, della dipendenza e degli argomenti proposti da Alessia. Certamente ho provato disagio circa un argomento che non si riusciva a chiudere, non si riusciva a sdrammatizzare e che se affrontavo allora con discorsi logici non veniva affrontato se non con fastidio e irritazione….insomma alla fine mi sono chiesta se non fossi caduta in un paradosso per cui un’emozionale come me, tentava di razionalizzare disperatamente mentre i cerebrali emozionavano illogicamente 🙂 …tranquilla che anche io so divertirmi ed essere ironica…e giusto per concludere, stasera mi sto riguardando un film meraviglioso che si chiama “ragione e sentimento” 🙂 che so voi conoscete. Non e’ meraviglioso perche’ eccellente ma solo perche’ semplice e fresco….auguro una buona notte a tutte.
EleonoraSire, quando ti conoscerò personalmente (spero presto) ti dirò qualcosa che non mi sento di dire sul forum perchè potrebbe dare adito, ancora una volta a malintesi. Tranquilla, niente di grave, solo alcune ipotesi sulle motivazioni che a volte, ti danno l’impressione che gli altri non gradiscono troppo il confronto serrato. Comunque, al di là di tutto, voglio dirti un’ultimissima cosa, per stasera: Sirenè si’ tosta! 🙂 buonanotte anche a te. baci. eleonora
Marina PieriniEle non avro’ altro che piacere ad incontrarti e forse accadra’ davvero quanto prima, conto fortemente di conoscere anche altri di voi. Per cio’ che concerne la mia sensazione di sentirmi incompresa o o poco gradita…a volte lo dico perche’ provoco, a volte perche’ sono irritata a volte perche’mi rifaccio a cio’ che scrivete in maniera chiara quando anche voi siete irritate o in difficolta’. Elisabetta ha scritto qualcosa nel post sul cinema circa lo sfinimento del dialogo con me, tu hai affermato cose simili sull’altro post…io vi leggo, vi ascolto attentamente, accolgo tutto e continuo per la mia strada, perche’ sono convinta di non dovermi vergognare di volervi stanare in un confronto. Ho superato la vergogna dei miei silenzi e la frustrazione delle cose che da ragazza non riuscivo a dire, e so che quando tiriamo tutto fuori siamo appagati, accada quel che accada. Non viviamo il rimpianto di non aver avuto l’audacia e la fermezza di dire quanto pensiamo e proviamo. Sono certa che se anche Elisabetta ha dovuto ricorrere ad una dose massiccia di supradin dopo lo scambio con me, sentira’ di aver conquistato qualcosa sapendo di non aver mollato come invece ha fatto altre volte….ne sono certa….scoprira’ magari che alla fin fine scervellarsi per rispondere, anche se si sentiva irritata o di gelatina, ha prodotto un risultato godibile e stimolante per tutti noi, e sopratutto avra’ notato che poi alla fine ci si stringe la mano e nessuno si spara….come sempre parlo troppo 🙂 buon riposo a tutte, signore della notte.
ElisabettaHo appena scritto una riflessione sul nostro confronto ed ora leggo ciò che scrivi, hai fatto quasi le mie stesse considerazioni Marina, è vero, con te mi sono proprio superata, sono andata avanti fino allo sfinimento, mentre tu hai continuato e ti sei buttata a capofitto un un’altra discussione, hai scritto interminabili interventi sempre con la stessa audacia, con la stessa passione ed una serrata e lucida sfida.
Ha ragione Eleonora, sei proprio tosta !!!
Marina PieriniSono felice di leggere che sei sana e salva Eli…pero’ quella che tu chiami lucida sfida e’ direi per me…lucida determinazione del sapere. Io voglio davvero sapere perche’, quando lo chiedo. Del resto per riuscire a spiegarti certe cose, siccome manco spesso di parole anche io (eh lo so che non ci credete ma e’ vero :-D) mi hai costretta a sfogliare appunti, leggere, rileggere, comporre frasi e tornare indietro…un lavoraccio. Non era intento di convincerti ma desiderio di raggiungere l’eloquenza. Poi cosa e’ vero e cosa no non e’ piu’ importante. Essere eloquente e comprendere, scarnificando il senso di quello che dite e non comprendo, mi da’ la sensazione di dover comprimere il cuore e convogliare tutto nel cervello. Forse non si percepisce, ma a me serve. Mi e’ indispensabile. Quindi alla fine io sono piu’ grata di voi, quando rimanete e rispondete 🙂 e devo ammettere che se poi lo scambio avviene con un 5 e’ ancora meglio perche’ hanno esattamente quella lucida intelligenza “laser” che io trovo impagabile…
Antonio BarbatoVoglio portare un piccolo contributo alla discussione sull’amore incondizionato usando una storia non tratta dalla tradizione cristiana, ma da quella buddista e da quella di un sufismo attuale e umano. Un allievo chiede al suo maestro di non parlare sempre di cose astratte e che lui non riesce a comprendere come l’amore incondizionato, ma di mostrargli un esempio concreto di qualcosa che è perfetto. Cosa vuoi che ti mostri? Dice il maestro e l’allievo di rimando: “mostrami, ad esempio, una mela del paradiso”. Il maestro, allora, prende una mela mezza marcia e gliela fa vedere. La storia zen si conclude con l’allievo che ha un satori, una momentanea illuminazione, che gli fa vedere le cose in modo diverso, ma nulla altro ci viene aggiunto. Nella storia sufi, invece, l’allievo ribatte: “Ma come può una mela mezza marcia essere una mela perfetta come una mela del paradiso?” Al che il maestro conclude: “Come puoi tu, che osservi da un mondo che è tutto soggetto all’imperfezione e all’impermanenza, cogliere l’autenticità della perfezione di questa mela? Se anche ti mostrassi una di quelle che tu immagini essere una mela del paradiso, tu non saresti in grado di comprenderne la perfezione. Per te, per il modo con cui vivi il mondo, questa mela è quanto di più perfetto tu possa comprendere. Non analizzare l’oggetto che nel suo essere mela è più perfetto di quanto tu possa comprendere, ma analizza la mente attraverso la quale cerchi di analizzare l’oggetto”.
SirenellaAntonio, ma qualche volta non sarebbe piu’ semplice comunicare cosa pensi? Non voglio nulla togliere al fascino delle parabole e delle storie, solo che scrivi gia’ cosi’ poco, che a me farebbe piu’ piacere ricevere il dono di un pensiero personale…a volte le parabole sembrano retoriche, non e’ una polemica, ti prego di credermi, solo il desiderio di vedere una partecipazione un po’ piu’ “terrena” da parte dell’unico uomo che si degna di scrivere quissu’… comunque chissa’ perche’ so’ sempre le mele i frutti incriminati…ma i cocomeri che avevano di male eh??
Marina MeleCaro Antonio. Come potevo rimanere fuori al richiamo delle mele? Molto carina. Davvero. L’ho letta con molta attenzione. La trovo molto utile anche rispetto al percorso della conoscenza dell’enneagramma.
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