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Questo argomento contiene 108 risposte, ha 2 partecipanti, ed è stato aggiornato da Roberta e Lucia 8 anni, 8 mesi fa.
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un atomoPrima ero io
un atomomi scuso per la lunghezza del messaggio ma ho fatto un copia e incoilla e stavo tagliando le parti inutili quando ho fatto invio inavvertitamente:
Utente OspiteQuesta storia dell’amore di silente per un altro mago era stata riportata da una persona ma non correttamente. A grandi linee mi sembra di ritrovare una persona che ama quello che fa, che ci crede, che è anche pronta ad accettare temporanei allontanamenti quando qualcuno ingiustamente cerca di scavalcarlo, non senza combattere però e non senza mantenere il punto delle proprie convinzioni. Non urla, non strepita, non incita la rivoluzione. Rimane comunque educatamente inflessibile nel sostenere la sua verità, in questo io vedo la supponenza, la convinzione di essere un giusto nel giusto e la commozione e la sensibilità verso chi si rivela meritevole ed affezionato. Diciamo che al di là della sterile osservazione dei fatti io cerco di guardare cosa fa, quando e come. Oggi abbiamo tenuto lezione sulle polarità e francamente la sensibilità e la supponenza mi sembrano i movimenti più convincenti che gli ho riconosciuto. Non solo quelli ovviamente ma….anche il fatto che abbia cercato di riparare al suo errore di valutazione verso quel mago che amava e che era malvagio, mi dice che in lui il comportamento corretto, la giustizia sono temi importantissimi. Tu che ne pensi?
Utente OspiteIo non ho capito bene, Marina, perché escludi il cinque come enneatipo di Albus. Vabbè, ne riparliamo quando avrai letto anche il settimo… complimenti, vai come un treno! Van
un atomoChi sei? Marina? Comunque sì, molti elementi in effetti farebbero pensare a un 1. Ma non è così semplice, per esempio dell’uno non avverto una certa rigidità, è creativo, flessibile, dotato di huimor. Ma certamente il senso di equità è fondamentale. Credo che si molto più difficile analizzare un personaggio tratteggiato come tipo evoluto, perchè penso che a quel livello siamo tutti più prossimi al punto 0, all’integrazione, allora la risposta della passione si dissolve insieme all’ego, la personalità si affievolisce a favore di valori più universali. Ad esempio S. Francesco da ragazzo mi sembra un tipico 7, tutto eccesso, compagnone, dilapidatore, quando ha trovato Dio nella sua vita, secondo la mia opinione, che so non molto condivisa, ha trasceso il suo numero tipo perchè nell’essenza e nella consapevolezza non credo ci possano essere numeri ma solo silenzio e unione.
un atomoIeri e oggi ho partecipato ad un corso di formazione sul coaching dove si è parlato anche di enneagramma. Sono rimasta molto colpita dall’uso superficiale dello strumento. Anche se devo dire che ha suscitato molto interesse e ho potuto indirizzare privatamente alcune persone al sito. Certe volte penso che le cose non dovrebbero sempre andare in mano a tutti e che sarebbe necessario un percorso più rigoroso.
Utente Ospiteio continuo a percepire albus come un cinque… sì, non solo perché è elegante, flessibile, molto dotato di un finissimo humor come nota atomo; spesso ironico, dissacrante e non rispettoso delle formalità e dei regolamenti. (E’ piuttosto una verità più profonda che gli sta a cuore, quella che non tutti vedono facilmente). Ma anche per il suo “minimalismo”. E’ vero che agisce (ma oltretutto, scusate, per essere un cinque non si dovrebbe fare proprio niente? solo pensare?) ma la qualità della sua azione è sottile, quasi impercettibile e invisibile, pur avendo effetti di grande potenza. Un po’ come un rimedio omeopatico, o come il principio delle arti marziali orientali, che con un gesto minuscolo ottengono il massimo risultato (e quindi fanno risparmiare energia). Non lo vedo come un paladino di giustizia e di virtù a spada tratta, ma come un intellettuale che cerca, riflette e mette in discussione, ed è questo lo stile in cui mette la sua vita al servizio del bene. Solo molto raramente lo si vede impegnato in un’azione diretta – vedi il duello con Voldemort, in cui comunque si nota il suo combattere con l’intelligenza contro la violenza brutale. Il suo dare a tutti un’altra possibilità – che apparentemente stonerebbe con la sfiducia e il pessimismo del cinque – ha proprio a che fare, secondo me, con quest’apertura mentale, con questo non bloccarsi su un pre-giudizio. Con un distacco emozionale, uno sguardo spassionato che gli fa vedere il mondo e le persone come dall’alto, con l’occhio dello scienziato che osserva gli eventi come rapporti di connessioni, di cause profonde e conseguenze, e sa la possibilità del bene in ciascuno. Secondo me è proprio del cinque molto evoluto che conosce l’esistenza del male e del dolore, che l’ha vissuto anche in se stesso (vedi settimo vol.), ma che attraverso la sofferenza personale e la riflessione sulla sofferenza arriva a una visione del mondo dove la scelta è per il bene, e questa visione è soprattutto mentale, solo successivamente emozionale e attiva. Ecco, di Silente percepisco in modo particolare la potenza mentale insieme a una grande solitudine e fragilità. Non mi pare che si esponga così tanto. Quasi sempre isolato nella sua torre, fra i suoi libri e i suoi strumenti, in qualche modo appare solo anche quando è in mezzo agli altri, e pochi riescono a capirlo. E’ segreto, riservato, quasi inafferrabile – e anche se vediamo la sua benevolenza ci appare depurata da ogni sentimentalismo ed eccessiva intimità, quindi con una certa tendenza a una cristallina freddezza. Certo non vedo in lui assolutamente nessuna traccia nè di supponenza, né di manipolazione, né di dogmatismo – ma piuttosto un vivere per la verità, nel modo di un filosofo. Saluti a tutti! van
Utente Ospite…e non dimentichiamoci che lui è l’unico a possedere un “pensatoio” magico dove si possono osservare i propri pensieri e i propri ricordi come dall’esterno… ancora van
Utente Ospite…e inoltre mi pare che intervenga solo quando è assolutamente necessario; non si intromette, non giudica, non abusa della sua posizione di potere. Lascia in fondo che le cose prendano il loro corso; non punisce i tanti soprusi, per esempio quelli di Draco e di Severus verso Harry, non ha un atteggiamento educativo nel senso correzionale, non fa sfoggio di autorità. Non lo si vede quasi mai girare per la scuola, apparentemente non controlla niente, anche se probabilmente è consapevole di tutto. Conta sul valore formativo dell’esperienza personale, anche se può essere dolorosa o pericolosa. Non si oppone lottando neanche quando lui stesso è vittima di ingiustizie, ma è sempre disincantato, lungimirante e distaccato da un senso tronfio di importanza personale, anche se molto consapevole della propria grandissima capacità. Anche per questo, sebbene tutti lo considerino un genio, viene frainteso e schernito da molti…il che lo lascia del tutto indifferente. Di nuovo van, che ora però vi dà la buonanotte.
Utente Ospiteuna domandina veloce all’utente ospite che, qualche intervento più sopra, ha dimenticato di firmare… egregio, a chi ti rivolgi in particolare quando chiedi “tu che ne pensi”? Chi scegli come tuo interlocutore? Qua, sebbene pochi, siamo più di una persona a conversare… 🙂 e ancora qualche osservazione su Silente: non parla mai di regole, non fa mai una verifica nelle classi, è il capo dell’Ordine della Fenice ma non si vede mai partecipare a una riunione. Questo vi sembra da uno? Bye, van
un atomoSenti un pò Van, permettimi un empito empatico da 4 🙂 E’ un vero peccato che tu non abbia scritto finora. Ora lo fai ed è un vero piacere confrontarsi con te. Per me fai osservazioni molto interessanti e le esponi molto bene.
Utente OspiteGrazie, atomo. Boh!…si vede che in questo periodo sono un po’ più comunicativa del solito… ma devo dire anche che con dei compagni di conversazione così stimolanti ci sto prendendo gusto! ancora una piccola annotazione su Silente: più che agire direttamente, lui studia. Studia il carattere e i punti deboli dell’avversario, prima di colpirlo … e questo di nuovo mi fa pensare alle arti orientali, che sfruttano la forza stessa dell’avversario per sconfiggerlo. Van
Marina PieriniScusate ero io l’utente ospite misterioso, mi sono dimenticata di firmare 🙁 tra l’altro ho un pò di influenza e posso trattenermi solo pochi momenti…vi rileggerò con calma…ho finito tutta la saga e solo alla fine ho capito veramente Silente. La sua ambizione, il suo desiderio di collezionare trionfi, la sua necessità di accantonare, spostare da sè i sentimenti per la famiglia, le responsabilità verso la sorella, per inseguire trionfi, sogni di potere e supremazia sulla morte….è tutto scritto quando finalmente Harry incontra Albus in quella sorta di limbo….Albus è un 3. E’ in qualche modo un 3 redento che paga a caro prezzo la sua ambizione e che ritrova sè stesso cercando la verità, l’amore, il perdono. So di lanciare il sasso e scappare ma…vi invito a fare una cosa…leggete quel capitolo con attenzione, leggete di quando il fratello di Albus parla dell’ambizione del fratello….con la memoria più fresca su certi punti e certe ammissioni di silente che sono il suo ritratto più vero, poi ne riparliamo appena mi sento meglio….Baci a tutte voi!!! Comunque io non condivido che Silente non sia un uomo di azione…anzi è più che attivo, manipolativo e seduttivo pur di ottenere quello che vuole…”il bene superiore” guardate le polarità del 3.
un atomoun tre????????
Utente OspiteMi associo ai punti interrogativi di atomo… il libro purtroppo non ce l’ho qua, per il momento è irraggiungibile e non posso verificare. Devo ritagliarmi un po’ di tempo in libreria, appena posso. Capisco le tue motivazioni, Marina, come capivo quelle a favore della “diagnosi uno” – ma non sono convinta fino in fondo, e soprattutto non ce la faccio a vedere Silente uomo d’azione, manipolativo e seduttivo. Comunque sì, a questo punto penso proprio che dovrò riguardarmi un po’ di cose dell’enneagramma che evidentemente non ho mai imparato o non ho digerito bene, per esempio le polarità; mica me le ricordo quelle del tre! Ti auguro una veloce guarigione, baci, van (e complimenti per la velocità di lettura, sei un fulmine!)
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